Eccomi qui a raccontare un viaggio fantastico, che rifarei in qualsiasi momento! Mi scuso sin da ora se magari troverete qualche incongruenza od errore ma sono ancora un po’ jetlagged e ogni tanto la testa me parte. [:I]
Tutto inizia il 4 ottobre 2007 quando mi sveglio alle 5, mi preparo ed arrivo a FCO per le 7. Incarto la valigia e mi metto in fila per il check-in. A FCO viene chiusa l’area in fondo alle partenze del Terminal C dove si può accedere solo con passaporto e biglietto in mano. C’è un controllo dei due di cui sopra e ci si infila nella
corsia (creata coi cordoni) della compagnia aerea con la quale si vola che porta ai check-in.
Delta a Roma ha molti voli e alle 7.30 accetta per ATL e CVG, quindi vengono preparati due gabbiotti col nome del volo e la destinazione e ci si incolonna al banco del proprio volo. Controllano ancora il passaporto con un computerino, ti attaccano adesivi un po’ ovunque e ti lasciano andare. Il banco di oggi è il 410 e mi metto in fila pazientemente.
Check-in tutto regolare, chiedo se c’è disponibilità sul volo ed il tizio mi risponde che il volo è pienotto ma ce la dovrei fare. Viaggio con un buddy pass della Delta che in pratica è un biglietto standby il quale ti permette anche di viaggiare in Business Class se c’è disponibilità. Arrivatami la risposta affermativa mi tranquillizzo e mi rilasso, faccio conoscenza con una coppia di coniugi americani appena arrivati da una crociera coi quali scambio due chiacchiere. Controllo di sicurezza ok, controllo passaporti ok e mi avvio per la prima volta in assoluto al Satellite C.
Prendo il trenino (che è quasi identico a quello di FRA e di ATL) ed arrivo al Satellite dopo una bella vista sui piazzali affollati di bestioni americani ed asiatici. Dopo una bella camminata arrivo al gate C27, mi presento alle ragazze del banco spiegando che sono con un buddy pass e mi dicono di aspettare che mi chiamino al banco. Nel frattempo acquisto gli ultimi souvenirs da portare al mio amico e alla sua famiglia, mangio un cornetto, e mi metto a fare qualche foto ai bestioni arenati e al Satellite.
Ecco qualche panoramica della struttura che trovo veramente molto bella, moderna e luminosa (anche se il tempo è nuvolo). Inoltre i negozi sono veramente molti, le vetrate sono grandi (ma luride) perciò ci si annoia difficilmente. Vedo l’imbarco dell’Alitalia 644 per EWR (operato da EI-DBL) e dalla quantità di gente credo proprio che il LF sia stato intorno al 400%.
Ecco un paio di bestioni:
Ed ecco il gate del mio volo Delta 71 con destinazione Atlanta!
Lavori in corso
Speranzoso mi metto a telefonare qua e la aspettando che siano le 9.25 e che chiamino all’imbarco. Nel frattempo vedo molta gente che si avvicina al banco dopo che viene chiamato il proprio nome ma continuo a pazientare. Viene chiamato l’imbarco che procede per zone in maniera ordinata e quando è quasi finito mi accosto al banco dalla ragazza bionda con la quale sono in confidenza dopo aver chiacchierato a lungo durante l’attesa. Purtroppo mi dice che questo volo è andato via pieno a tappo e che provano a listarmi per la Delta 77 operata con 767-400 (da 280 posti!) sempre per ATL ma con partenza alle 12.45. Concidenza per CCS saltata e chiedo ospitalità ad Antonella che mi risponde affermativamente.
Speriamo che almeno ad ATL riesca ad arrivare… Annoiato ed anche un po’ dispiaciuto mi metto ad aspettare le 12.45, continuando a chiamare gli amici che puntualmente mi sfottono (vero SkySurfer?
). Arriva l’ora dell’imbarco ma niente, anche questo volo va via pieno a tappo. Chiedo di poter passare su Delta 149 per JFK e da lì un volo per ATL e mi spediscono al C23 augurandomi buona fortuna. Al C23 mi metto a chiacchierare con due vecchiarde americane anche loro sbarcate da una crociera (come la quasi totalità dei pax di quel giorno!) anche loro in stand by come me. Anche qua la sfortuna ci colpisce col volo che parte pieno a tappo…
Evvabbè, si torna a casa, ma non prima di aver ritirato il bagaglio al nastro due. Riprendiamo il trenino ed andiamo agli arrivi del Terminal C. I loro bagagli arrivano subito e le mando al desk Eurofly perché volevano provare a partire con l’ultimo volo della giornata per gli USA (GJ appunto), mentre io continuo ad aspettare il bagaglio che non arriverà.
Incazzato come una biscia mi fiondo al desk FlightCare ed apro una denuncia di smarrimento, dopo aver cercato ovviamente nei magazzini senza risultati. Una volta fatta la denuncia prendo il treno e torno a casa dove entro alle 17, esattamente 12 ore dopo essermi svegliato.
Dal 4 al 10 ottobre ho chiamato FlightCare (che non si degna di rispondere e lascia fare tutto ad un disco) e la Delta (che non mi ha mai richiamato) senza avere notizie della mia valigia: praticamente è svanita nel nulla!
Sono incazzato nero (l'ho già detto, vero?) perché non è possibile che una valigia non si sia dove sta: mi sarebbe andato bene anche sapere che fosse a Kigali, ma almeno avrei saputo dove stava! Avviso (anzi torturo) anche Antonella che grazie ai suoi potenti mezzi la fa sbattere sul Delta 71 del 10 ottobre e mi avvisa (allora la valigia è stata qua tutto il tempo?!?!), così l’11 mattina ci riprovo. Stessa procedura del 4, check-in con un’addetta molto carina e simpatica, stesso gate C27, qualche altra foto. Il mio aereo
A
d imbarco chiuso sento la magica frase “We please all Delta’s stand by passengers to reach gate C27 for information”, mi fiondo e mi danno la carta d’imbarco dicendomi “Imbarco immediato!”. Rispondo “Ce poi giurà!” e mi fiondo al desk chiamando a casa e dicendo che finalmente riesco a partire.
Mentre sono nel finger incontro il supervisore DL a Roma che mi dice di salutare Antonella. Salgo a bordo di N1612T e noto che ha i vecchi interni, con la BusinessElite di pelle nera e le pareti di moquette scura. Sinceramente sa un po’ di vecchio, ma a me non importa perché sto partendo! Noto anche che la J è piena a tappo, riempita anche da qualche standby che ho visto al gate qualche minuto prima.
Anche la Y è pienotta, ma non completamente. Arrivo al mio 40B e vado per sistemare il trolley ma non c’entra, così una A/V mi chiama dall’altra parte, svuota una cappelliera e mi fa mettere il trolley lì. L’altra borsa invece la metto in una cappelliera sul mio corridoio. Torno al mio posto e mi presento alla mia vicina che è un’affascinante donna italo-americana con la quale inizio a chiacchierare mentre dagli altoparlanti piove musica soul, tipica del Sud degli USA. Anche lei è in standby e sta andando vicino Norfolk con ritorno la domenica della stessa settimana. Push back, engine startup ed iniziamo il rullaggio per la 16R. All’intersezione con la 25 aspettiamo qualche minuto per alcuni decolli e ripartiamo verso la testata della 16R, dove al nostro arrivo incrociamo un 764 DL in atterraggio (credo il CVG in arrivo).
Alle 11.05 entriamo in pista ed iniziamo la nostra corsa di decollo mentre dagli altoparlanti continua a suonare la musica. All’altezza del Satellite iniziamo la nostra rotazione, siamo belli pesanti, e finalmente decolliamo! Giusto il tempo di ritirare i carrelli e viriamo a destra sopra Fiumicino paese puntando verso Nord. Il sole entra dal finestrino e così abbasso la tendina per non disturbare la mia vicina che è già piombata nel sonno.
NOTEVOLE il fatto che Delta preveda un piccolo amenity kit per i passeggeri di Y. Davvero un tocco di classe. Very well done Delta!
C’è un primo passaggio con bevande di ogni tipo (super alcoolici a pagamento) ed arachidi come antipasto mentre nei forni iniziano a scaldare i pasti: la scelta è tra carne e patate oppure pasta, opto per la pasta. DELIZIOSA a dir poco!
Insieme ai pasti passano ancora con le bevande. Ho notato che, almeno su questo volo, non viene chiusa la tenda tra J e Y. Dopo il pasto succede un bel disastro e l’A/V in servizio nel mio corridoio (giapponese e simpaticissima) ci dice “beeep happends, fill in the form”. [:308]
Iniziano a proiettare Harry Potter (che a me co quell’occhialoni me mette n’anzia… No no meglio l’MP3, tanto dove siamo noi non arriva l’audio per non so quale motivo) dopo aver lasciato l’air show per un po’. Stiamo sorvolando la Francia puntando verso la Bretagna. Vista l’assenza di audioe l’equipaggio si scusa dicendo che più avanti c’erano dei posti liberi e che chi lo desiderava poteva spostarsi per seguire la visione dei film. Dopo un po’, però, gli schermi si spengono totalmente in Economy e rimarranno spenti fino al nostro ingresso in Canada. La mia vicina dorme di gusto e dopo aver sentito un po’ di musica decido anche io di addormentarmi per un po’. Il sedile è abbastanza comodo ed il poggiatesta regolabile aiuta molto, così dalle 18 alle 20 italian time mi appisolo un po’. Mi sveglio che siamo qua
Giusto in tempo per gustarmi un ottimo gelato alla vaniglia, con altro giro di bevande.
Anche la vicina si è svegliata e continuiamo a chiacchierare ed io continuo a farle da A/V personale chiedendole se avesse bisogno di acqua o altro, e spesso portandogliela pure. Mi dice che gestisce tre negozi di abbigliamento al centro di Roma e che sta andando in USA a trovare la famiglia per un matrimonio. Spera di riuscire ad arrivare a destinazione il giorno stesso perché il giorno dopo avrebbe avuto i vari pre-festeggiamenti. Di lì a poco iniziano a proiettare Ocean’s Thirteen così la mia vicina si sposta ad un altro posto per seguire il film ed io ne approfitto per consegnare il logbook. Il volo procede molto tranquillo e mi metto a gironzolare per l’economy.
IMMANCABILE!
Dopo il film c’è ancora da mangiare: un trancio di pizza americana, margherita con pesto. Ed ovviamente altro da bere. Su Delta mangi come un maiale! Subito dopo iniziamo la nostra discesa, mi ridanno il logbook e finalmente il cielo si apre. Di qui in poi non scatterò più foto perché una A/V un po’ rude mi ha ripreso e mi ha domandato perché avessi consegnato il logbook… Meglio non farla incazzare perché essendo più grossa di me si me da ‘na pizza mi fa arrivare a Caracas senza scalo!
Atterriamo alle 15.20 locali tra violente turbolenze nonostante non ci fosse una nuvola e dopo pochi minuti di rullaggio siamo al gate.
Logbook
Sbarchiamo e ci avviamo all’immigration. La coda è spaventosa, saluto Christina che procede per il varco US Citizens e mi metto in paziente attesa. Vado ad un banco assistenza spiegando il fatto della valigia (che non ho trovato sul nastro) e l’addetta mi dice che di sicuro è a CCS perché loro non tengono bagagli in storage lì. Vabbè, famo che me fido. Di nuovo controlli di sicurezza, via le scarpe, mi ricompongo e vado al banco E28 per il volo per Caracas. Mi telefona Antonella e ci facciamo una bella chiacchierata (che mi prosciugherà la scheda!).
L’aeroporto mi ha fatto una buona impressione, ma non mi andava di gironzolare anche perché ero un attimo distrutto dalle 10 ore e 19 minuti del FCO-ATL.
Mi chiamano al banco e mi danno la carta di imbarco… Posto 1B, Business Class! Sono gasatissimo. Al momento dell’imbarco sono tra i primissimi ad entrare e mi accomodo al mio posto. Questo B738 (di cui non ho la reg, mi spiace, ma so che veniva da Washington) è ancora in configurazione vecchia: poltrone di pelle nera un po’ consumate, bulkhead ricoperti con moquette scura ecc ecc. Anche questo, come il 767, sa un po’ di vecchio.
Come welcome drink scelgo del succo di frutta mentre provo a messaggiare con CCSFCO per avvertirlo che sto arrivando. I messaggi li mando ma non leggendo risposta piombo in ansia temendo che non gli fossero arrivati. Mi sposto all’1A, rimasto vuoto, ed arriva la capo A/V, si presenta per nome (Gloria) e chiede di scegliere la portata principale. Opto per la carne. Devo spegnere il telefono perché siamo all’holding point, entriamo in pista e alle 18.15 (con un’ora di ritardo) decolliamo da Atlanta.
È il tramonto e lo spettacolo che mi si para davanti è indescrivibile: il cielo tersissimo come in una fredda giornata invernale fa vedere perfettamente l’aeroporto, Downtown Atlanta e tutta la miriade di paesini che circondano il Worldport: sembra di vedere un plastico con tutte le casette uguali di legno bianco e tetto nero, le strade tranquille ed i giardini curati. Il tutto immerso nei boschi. Una cosa veramente splendida, sono stato uno scemo a non fare foto.
Viene servito da bere e prendo una Coca mentre vengono scaldati i pasti. Sono davanti allo schermo e non si vede niente quindi non so bene dove siamo, ma dovremmo sorvolare un pezzetto di costa della Florida lasciandoci Miami a destra. Inizia a calare il sole e la luce si fa rossa, mi arriva l’antipasto
E poi il piatto principale
Tutto eccezionale tranne le verdure del piatto principale ed il riso. Sono in piedi da non so quante ore, la poltrona è comoda quindi perché non dormire? Ed infatti mi appisolo restando in dormiveglia, svegliato dalle turbolenze, fino alla discesa per Caracas. Fuori è tutto nero fino a quando siamo in finale per la pista e sotto mi si para uno spettacolo bellissimo: una marea di luci, di palazzi alti, navi mercantili e container. Siamo bassissimi! Tocchiamo sulla pista 10 alle 9.55pm circa (ora locale), l’equipaggio ci da un very warm welcome. Non ho logbook per questo volo… Scusatemi ma ero un attimo devastato!
Sbarco, immigration fulminea e vado al nastro bagagli. La valigia ovviamente NON arriva… Così vado a rompere un po’ le palle al banco Delta, dove molto gentilmente mi viene detto di chiamare il giorno dopo. Poco prima dell’uscita c’è la dogana e mi chiedono se le macchine fotografiche che porto sono nuove o usate… Allora devo aprire i bagagli a mano e fargli vedere le garanzie. AOH IO STO IN PIEDI DA 24 ORE, SONO DEVASTATO DA QUASI 15 ORE DI VOLO, ME LASCIATE IN PACEEEEEE?!?!? Finalmente alle 11.30pm passate riesco ad abbracciare il mio amico CCSFCO, usciamo dalla porta e vengo investito da una trentina di gradi ed un’umidità pazzesca…
WELCOME TO CARACAS! A presto per la parte OT, anche su Isla Margarita [:306]
Tutto inizia il 4 ottobre 2007 quando mi sveglio alle 5, mi preparo ed arrivo a FCO per le 7. Incarto la valigia e mi metto in fila per il check-in. A FCO viene chiusa l’area in fondo alle partenze del Terminal C dove si può accedere solo con passaporto e biglietto in mano. C’è un controllo dei due di cui sopra e ci si infila nella
corsia (creata coi cordoni) della compagnia aerea con la quale si vola che porta ai check-in.
Delta a Roma ha molti voli e alle 7.30 accetta per ATL e CVG, quindi vengono preparati due gabbiotti col nome del volo e la destinazione e ci si incolonna al banco del proprio volo. Controllano ancora il passaporto con un computerino, ti attaccano adesivi un po’ ovunque e ti lasciano andare. Il banco di oggi è il 410 e mi metto in fila pazientemente.
Check-in tutto regolare, chiedo se c’è disponibilità sul volo ed il tizio mi risponde che il volo è pienotto ma ce la dovrei fare. Viaggio con un buddy pass della Delta che in pratica è un biglietto standby il quale ti permette anche di viaggiare in Business Class se c’è disponibilità. Arrivatami la risposta affermativa mi tranquillizzo e mi rilasso, faccio conoscenza con una coppia di coniugi americani appena arrivati da una crociera coi quali scambio due chiacchiere. Controllo di sicurezza ok, controllo passaporti ok e mi avvio per la prima volta in assoluto al Satellite C.
Prendo il trenino (che è quasi identico a quello di FRA e di ATL) ed arrivo al Satellite dopo una bella vista sui piazzali affollati di bestioni americani ed asiatici. Dopo una bella camminata arrivo al gate C27, mi presento alle ragazze del banco spiegando che sono con un buddy pass e mi dicono di aspettare che mi chiamino al banco. Nel frattempo acquisto gli ultimi souvenirs da portare al mio amico e alla sua famiglia, mangio un cornetto, e mi metto a fare qualche foto ai bestioni arenati e al Satellite.
Ecco qualche panoramica della struttura che trovo veramente molto bella, moderna e luminosa (anche se il tempo è nuvolo). Inoltre i negozi sono veramente molti, le vetrate sono grandi (ma luride) perciò ci si annoia difficilmente. Vedo l’imbarco dell’Alitalia 644 per EWR (operato da EI-DBL) e dalla quantità di gente credo proprio che il LF sia stato intorno al 400%.




Ecco un paio di bestioni:


Ed ecco il gate del mio volo Delta 71 con destinazione Atlanta!

Lavori in corso

Speranzoso mi metto a telefonare qua e la aspettando che siano le 9.25 e che chiamino all’imbarco. Nel frattempo vedo molta gente che si avvicina al banco dopo che viene chiamato il proprio nome ma continuo a pazientare. Viene chiamato l’imbarco che procede per zone in maniera ordinata e quando è quasi finito mi accosto al banco dalla ragazza bionda con la quale sono in confidenza dopo aver chiacchierato a lungo durante l’attesa. Purtroppo mi dice che questo volo è andato via pieno a tappo e che provano a listarmi per la Delta 77 operata con 767-400 (da 280 posti!) sempre per ATL ma con partenza alle 12.45. Concidenza per CCS saltata e chiedo ospitalità ad Antonella che mi risponde affermativamente.
Speriamo che almeno ad ATL riesca ad arrivare… Annoiato ed anche un po’ dispiaciuto mi metto ad aspettare le 12.45, continuando a chiamare gli amici che puntualmente mi sfottono (vero SkySurfer?

Evvabbè, si torna a casa, ma non prima di aver ritirato il bagaglio al nastro due. Riprendiamo il trenino ed andiamo agli arrivi del Terminal C. I loro bagagli arrivano subito e le mando al desk Eurofly perché volevano provare a partire con l’ultimo volo della giornata per gli USA (GJ appunto), mentre io continuo ad aspettare il bagaglio che non arriverà.
Incazzato come una biscia mi fiondo al desk FlightCare ed apro una denuncia di smarrimento, dopo aver cercato ovviamente nei magazzini senza risultati. Una volta fatta la denuncia prendo il treno e torno a casa dove entro alle 17, esattamente 12 ore dopo essermi svegliato.
Dal 4 al 10 ottobre ho chiamato FlightCare (che non si degna di rispondere e lascia fare tutto ad un disco) e la Delta (che non mi ha mai richiamato) senza avere notizie della mia valigia: praticamente è svanita nel nulla!
Sono incazzato nero (l'ho già detto, vero?) perché non è possibile che una valigia non si sia dove sta: mi sarebbe andato bene anche sapere che fosse a Kigali, ma almeno avrei saputo dove stava! Avviso (anzi torturo) anche Antonella che grazie ai suoi potenti mezzi la fa sbattere sul Delta 71 del 10 ottobre e mi avvisa (allora la valigia è stata qua tutto il tempo?!?!), così l’11 mattina ci riprovo. Stessa procedura del 4, check-in con un’addetta molto carina e simpatica, stesso gate C27, qualche altra foto. Il mio aereo

A
d imbarco chiuso sento la magica frase “We please all Delta’s stand by passengers to reach gate C27 for information”, mi fiondo e mi danno la carta d’imbarco dicendomi “Imbarco immediato!”. Rispondo “Ce poi giurà!” e mi fiondo al desk chiamando a casa e dicendo che finalmente riesco a partire.
Mentre sono nel finger incontro il supervisore DL a Roma che mi dice di salutare Antonella. Salgo a bordo di N1612T e noto che ha i vecchi interni, con la BusinessElite di pelle nera e le pareti di moquette scura. Sinceramente sa un po’ di vecchio, ma a me non importa perché sto partendo! Noto anche che la J è piena a tappo, riempita anche da qualche standby che ho visto al gate qualche minuto prima.
Anche la Y è pienotta, ma non completamente. Arrivo al mio 40B e vado per sistemare il trolley ma non c’entra, così una A/V mi chiama dall’altra parte, svuota una cappelliera e mi fa mettere il trolley lì. L’altra borsa invece la metto in una cappelliera sul mio corridoio. Torno al mio posto e mi presento alla mia vicina che è un’affascinante donna italo-americana con la quale inizio a chiacchierare mentre dagli altoparlanti piove musica soul, tipica del Sud degli USA. Anche lei è in standby e sta andando vicino Norfolk con ritorno la domenica della stessa settimana. Push back, engine startup ed iniziamo il rullaggio per la 16R. All’intersezione con la 25 aspettiamo qualche minuto per alcuni decolli e ripartiamo verso la testata della 16R, dove al nostro arrivo incrociamo un 764 DL in atterraggio (credo il CVG in arrivo).
Alle 11.05 entriamo in pista ed iniziamo la nostra corsa di decollo mentre dagli altoparlanti continua a suonare la musica. All’altezza del Satellite iniziamo la nostra rotazione, siamo belli pesanti, e finalmente decolliamo! Giusto il tempo di ritirare i carrelli e viriamo a destra sopra Fiumicino paese puntando verso Nord. Il sole entra dal finestrino e così abbasso la tendina per non disturbare la mia vicina che è già piombata nel sonno.

NOTEVOLE il fatto che Delta preveda un piccolo amenity kit per i passeggeri di Y. Davvero un tocco di classe. Very well done Delta!





C’è un primo passaggio con bevande di ogni tipo (super alcoolici a pagamento) ed arachidi come antipasto mentre nei forni iniziano a scaldare i pasti: la scelta è tra carne e patate oppure pasta, opto per la pasta. DELIZIOSA a dir poco!


Insieme ai pasti passano ancora con le bevande. Ho notato che, almeno su questo volo, non viene chiusa la tenda tra J e Y. Dopo il pasto succede un bel disastro e l’A/V in servizio nel mio corridoio (giapponese e simpaticissima) ci dice “beeep happends, fill in the form”. [:308]


Iniziano a proiettare Harry Potter (che a me co quell’occhialoni me mette n’anzia… No no meglio l’MP3, tanto dove siamo noi non arriva l’audio per non so quale motivo) dopo aver lasciato l’air show per un po’. Stiamo sorvolando la Francia puntando verso la Bretagna. Vista l’assenza di audioe l’equipaggio si scusa dicendo che più avanti c’erano dei posti liberi e che chi lo desiderava poteva spostarsi per seguire la visione dei film. Dopo un po’, però, gli schermi si spengono totalmente in Economy e rimarranno spenti fino al nostro ingresso in Canada. La mia vicina dorme di gusto e dopo aver sentito un po’ di musica decido anche io di addormentarmi per un po’. Il sedile è abbastanza comodo ed il poggiatesta regolabile aiuta molto, così dalle 18 alle 20 italian time mi appisolo un po’. Mi sveglio che siamo qua




Giusto in tempo per gustarmi un ottimo gelato alla vaniglia, con altro giro di bevande.

Anche la vicina si è svegliata e continuiamo a chiacchierare ed io continuo a farle da A/V personale chiedendole se avesse bisogno di acqua o altro, e spesso portandogliela pure. Mi dice che gestisce tre negozi di abbigliamento al centro di Roma e che sta andando in USA a trovare la famiglia per un matrimonio. Spera di riuscire ad arrivare a destinazione il giorno stesso perché il giorno dopo avrebbe avuto i vari pre-festeggiamenti. Di lì a poco iniziano a proiettare Ocean’s Thirteen così la mia vicina si sposta ad un altro posto per seguire il film ed io ne approfitto per consegnare il logbook. Il volo procede molto tranquillo e mi metto a gironzolare per l’economy.

IMMANCABILE!


Dopo il film c’è ancora da mangiare: un trancio di pizza americana, margherita con pesto. Ed ovviamente altro da bere. Su Delta mangi come un maiale! Subito dopo iniziamo la nostra discesa, mi ridanno il logbook e finalmente il cielo si apre. Di qui in poi non scatterò più foto perché una A/V un po’ rude mi ha ripreso e mi ha domandato perché avessi consegnato il logbook… Meglio non farla incazzare perché essendo più grossa di me si me da ‘na pizza mi fa arrivare a Caracas senza scalo!
Atterriamo alle 15.20 locali tra violente turbolenze nonostante non ci fosse una nuvola e dopo pochi minuti di rullaggio siamo al gate.
Logbook

Sbarchiamo e ci avviamo all’immigration. La coda è spaventosa, saluto Christina che procede per il varco US Citizens e mi metto in paziente attesa. Vado ad un banco assistenza spiegando il fatto della valigia (che non ho trovato sul nastro) e l’addetta mi dice che di sicuro è a CCS perché loro non tengono bagagli in storage lì. Vabbè, famo che me fido. Di nuovo controlli di sicurezza, via le scarpe, mi ricompongo e vado al banco E28 per il volo per Caracas. Mi telefona Antonella e ci facciamo una bella chiacchierata (che mi prosciugherà la scheda!).
L’aeroporto mi ha fatto una buona impressione, ma non mi andava di gironzolare anche perché ero un attimo distrutto dalle 10 ore e 19 minuti del FCO-ATL.
Mi chiamano al banco e mi danno la carta di imbarco… Posto 1B, Business Class! Sono gasatissimo. Al momento dell’imbarco sono tra i primissimi ad entrare e mi accomodo al mio posto. Questo B738 (di cui non ho la reg, mi spiace, ma so che veniva da Washington) è ancora in configurazione vecchia: poltrone di pelle nera un po’ consumate, bulkhead ricoperti con moquette scura ecc ecc. Anche questo, come il 767, sa un po’ di vecchio.
Come welcome drink scelgo del succo di frutta mentre provo a messaggiare con CCSFCO per avvertirlo che sto arrivando. I messaggi li mando ma non leggendo risposta piombo in ansia temendo che non gli fossero arrivati. Mi sposto all’1A, rimasto vuoto, ed arriva la capo A/V, si presenta per nome (Gloria) e chiede di scegliere la portata principale. Opto per la carne. Devo spegnere il telefono perché siamo all’holding point, entriamo in pista e alle 18.15 (con un’ora di ritardo) decolliamo da Atlanta.
È il tramonto e lo spettacolo che mi si para davanti è indescrivibile: il cielo tersissimo come in una fredda giornata invernale fa vedere perfettamente l’aeroporto, Downtown Atlanta e tutta la miriade di paesini che circondano il Worldport: sembra di vedere un plastico con tutte le casette uguali di legno bianco e tetto nero, le strade tranquille ed i giardini curati. Il tutto immerso nei boschi. Una cosa veramente splendida, sono stato uno scemo a non fare foto.
Viene servito da bere e prendo una Coca mentre vengono scaldati i pasti. Sono davanti allo schermo e non si vede niente quindi non so bene dove siamo, ma dovremmo sorvolare un pezzetto di costa della Florida lasciandoci Miami a destra. Inizia a calare il sole e la luce si fa rossa, mi arriva l’antipasto


E poi il piatto principale

Tutto eccezionale tranne le verdure del piatto principale ed il riso. Sono in piedi da non so quante ore, la poltrona è comoda quindi perché non dormire? Ed infatti mi appisolo restando in dormiveglia, svegliato dalle turbolenze, fino alla discesa per Caracas. Fuori è tutto nero fino a quando siamo in finale per la pista e sotto mi si para uno spettacolo bellissimo: una marea di luci, di palazzi alti, navi mercantili e container. Siamo bassissimi! Tocchiamo sulla pista 10 alle 9.55pm circa (ora locale), l’equipaggio ci da un very warm welcome. Non ho logbook per questo volo… Scusatemi ma ero un attimo devastato!
Sbarco, immigration fulminea e vado al nastro bagagli. La valigia ovviamente NON arriva… Così vado a rompere un po’ le palle al banco Delta, dove molto gentilmente mi viene detto di chiamare il giorno dopo. Poco prima dell’uscita c’è la dogana e mi chiedono se le macchine fotografiche che porto sono nuove o usate… Allora devo aprire i bagagli a mano e fargli vedere le garanzie. AOH IO STO IN PIEDI DA 24 ORE, SONO DEVASTATO DA QUASI 15 ORE DI VOLO, ME LASCIATE IN PACEEEEEE?!?!? Finalmente alle 11.30pm passate riesco ad abbracciare il mio amico CCSFCO, usciamo dalla porta e vengo investito da una trentina di gradi ed un’umidità pazzesca…
WELCOME TO CARACAS! A presto per la parte OT, anche su Isla Margarita [:306]