Un ultimo doveroso OT lo voglio dedicare alla più bella libreria del mondo, la Ateneo di Buenos Aires, ricavata in un vecchio teatro e diventata un'icona della città. Per chi ama i libri, l'Ateneo offre la perfetta combinazione tra il piacere di frugare in una vera e ben fornita libreria (l'antitesi di quello che stanno diventando le catene alla Feltrinelli, per intenderci) e la straordinaria bellezza architettonica del posto, che combina in se l'opulenza del tempo che fu a Buenos Aires e il fascino di un teatro vecchio stile, di quelli che non si vedono più, concepito con generosità di spazi e ricercatezza di soluzioni.
La prima foto non può che essere una panoramica dal palco superiore, per rendersi conto della maestosità del posto.
Purtroppo sfocata, questa foto vuole far vedere come la platea sia stata sfruttata, aprendo un passaggio verso i locali sottostanti, trasformati anch'essi in sala espositiva.
Il lato destro dei palchi e più in alto del loggione, oggi adibiti a sezioni espositive, ...
... e la parte sinistra.
La parte anteriore della platea, quella che un tempo si chiamava la sezione delle poltronissime, è stata mantenuta integra e adibita a pieno spazio espositivo
Il soffitto conserva i suoi affreschi originali, mentre sembra mancare quello che era un elemento ricorrente dei vecchi teatri, il lampadario di cristalli.
I palchetti laterali sono adibiti a sala di lettura, dove gli avventori possono sedersi su comode sedie e consultare i volumi in un ambiente silenzioso e raccolto.
Gli stucchi originali sono conservati e restaurati perfettamente.
Bellissima l'idea di sfruttare il palco per adibirlo a spazio di ristorazione.
Dotato di tavolini, il servizio di ristoro comprende sia quello di un semplice bar che quello di un vero e proprio ristorante. Il pavimento mantiene la sua struttura originale in legno, ...
... mentre sopra di noi si apre lo spazio e la struttura un tempo adibita al ricovero delle "quinte", i fondali di scena.
Questo foto artistica, eseguita in modalità "dancrane" (non facile da realizzare), mostra la parte del banco del locale.
E questa è la vista che si gode dal palco, e dai tavolini del bar ristorante.
Ho una conoscenza maccheronica dello spagnolo (un po' come quella dell'italiano di Malboroli), ma l'offerta e la qualità libraria (soprattutto quella prodotta in loco) mi è sembrata veramente notevole.
Un ultimo sguardo, prima di uscire da questo posto meraviglioso e unico.
Consiglio veramente a tutti quelli andranno in Argentina di fare un salto veloce in questa libreria, che si trova in Avenida Santa Fe 1860, nel centro di Buenos Aires. Ne vale veramente la pena e, tra le tante bellezze del posto, offre secondo me un ottimo strumento per comprendere la ricchezza economica e culturale dell'Argentina del XIX e XX secolo, quando era la quinta potenza economica del mondo e la sua capitale vantava una delle più sofisticate e ricche offerte culturali dell'intero continente americano. Un tuffo nel passato di quella ormai decadente Buenos Aires, per riviverne i fasti e sognarne l'opulenza di un tempo.
Per quelli senza alcuna capacità intellettuale di comprendere il valore storico ed artistico del posto, tipo malboroli o jtstream, al bar si mangia bene.