Quest’anno le tre settimane di ferie estive sono state riempite con una vacanza in sud america , per l’esattezza in Cile ed Ecuador: a dir il vero ci si doveva andare l’anno scorso, ma a causa di vari inconvenienti si e’ rimandato a quest’anno:come in tutte le ultime vacanze recenti con me c’era solo Dario visto che Gabry (MXP Spotter) da un po’ ha anche degli impegni coniugali, ma questa volta ,solo in Ecuador, ci raggiungerà un altro forumista….(se non si hanno impegni familiari e’ meglio andare in ferie con gente con cui non si deve fare a botte per fare anche spotting).
Il volo di andata e’ con Iberia MXP-MAD-SCL.
Il T4 di MAD:
C’e’ poco da dire sui voli:nessun ritardo anche se la tratta MAD-SCL e’ veramente interminabile…anche a causa delle prestazioni non proprio entusiasmanti dell’A340-300.Per quanto riguarda il servizio di bordo in economy:a pagamento la tratta europea e niente di speciale quella intercontinentale…ma questo gia’ lo sapevamo.
L’aeroporto di Santiago ha due piste parallele nord-sud (35-17) con terminal in mezzo il quale non e’ modernissimo:l’unica cosa curiosa e degna di una foto e’ questa torre di valige:
Il traffico e’ piuttosto scarso quasi esclusivamente LAN piu’ pochi voli intercontinentali dall’Europa e nord America.
La città e’ sicuramente molto più interessante:estesissima con la cordigliera delle Ande a est ed un’altra catena
montuosa piu’ bassa ad ovest che la separa dal Pacifico..il quale si trova comunque a piu’ di 100 km.Per certi versi e’ simile a Buenos Aires , anche se forse meno bella.Una caratteristica che la contraddistingue è la presenza di piccole montagne (meglio dire colline) che sorgono qua e là.Una ha la cima raggiungibile con questa specie di trenino a cremagliera che una volta raggiunta offre panoramica suggestiva della città:
Anche i colori del tramonto sono interessanti:
Il giorno successivo, vista la bella giornata, al mattino andiamo in aeroporto a fotografare qualche aereo:
Intorno alla testata pista passano più carretti che automobili:
Nessuno scatto memorabile ma casualmente proprio quel giorno era in programma una specie di open day alla base militare annessa all’aeroporto di SCL. Inizialmente, osservando i preparativi pensavamo si trattasse di qualcosa riservato a pochi accreditati mentre invece era una festa dell’aviazone cilena aperta a tutti e gratuita, con una mostra statica ed esibizioni varie tra cui quella della pattuglia acrobatica francese che era in visita da quelle parti:
Il terzo giorno ci rechiamo a Valparaiso una città molto particolare che si trova ad un centinaio di km da Santiago sulla costa pacifica.la sua particolarità e’ dovuta al fatto che gran parte di essa si inerpica sulle pareti delle montagne a ridosso del mare e le sue case sono dipinte con colori vivaci.Le strade in alcuni punti hanno pendenze da fare un baffo a San Francisco e per lo piu’ sono estremamente malandate.Un’altra peculiarità di Valparaiso sono gli ascensori che collegano i vari livelli della città nei punti in cui le pendenze sono eccessive:alcuni sono veri e propri ascensori come questo:
altri sono delle cabine che salgono in diagonale come questa:
Sia col sole che con la pioggia i colori risaltano:
Inoltre sparsi un po’ dappertutto si possono osservare graffiti sui muri un pochino più belli di quelli che “adornano” le nostre città:
Qualche altro scorcio panoramico:
A dire il vero in Cile ci eravamo già stati durante un viaggio in Argentina 3 anni fa:in quell’occasione ci siamo limitati ad un paio di giorni in Patagonia Cilena con visita al Parco nazionale Torres del Paine ed alla città di Punta Arenas che si trova all’estremo sud.Per questo motivo questa volta abbiamo deciso di puntare verso nord, in particolare l’idea era di vedere il deserto di Atacama e dintorni.
Scartata l’idea di andarci in macchina (considerati i pochi giorni a disposizione e i 2000 e passa chilometri di distanza) la scelta del volo e’ ricaduta sulla compagnia locale Sky Airline la cui flotta e’ costituita esclusivamente da 737-200.L’aereo all’esterno incute un certo timore osservando le numerose pezze una sopra l’altra nei pressi del portellone ma considerando il prezzo del biglietto che era circa un terzo di quello con LAN alla fine si puo’ accettare il rischio…inoltre vista la smania di chi era con me di volate col 732 probabilmente ci saremmo saliti anche se il prezzo fosse stato il doppio di della LAN.
Il volo e’ da Santiago ad Antofagasta con scalo a Copiapo (un paesino disperso nel deserto) per un totale di circa due ore di volo.Per essere una spece di low cost la colazione non sembra male, anche se io non la faccio e Dario si fa pure parte della mia:
Comunque il volo e’ tutto sommato piacevole.
Il cockpit quasi completamente analogico fotografato durante la breve sosta a Copiapo:
L’atterraggio ad Antofagasta:
Antofagasta non e’ certo memorabile per bellezza ma ha qualche scorcio caratteristico:
Decidiamo comunque di non sostarvi per la notte e puntiamo subito verso San Pedro di Atacama…finalmente davanti a noi troviamo il deserto che attraversiamo percorrendo la panamericana:
Il primo centro abitato che troviamo lungo il cammino e’ Calama famoso per la piu’ grossa miniera per l’estrazione di rame del mondo:c’e’ la possibilità di visitarla con una visita guidata e sarebbe stato sicuramente interessante ma non abbiamo tempo(purtroppo non lo troveremo neanche al ritorno) perciò ci limitiamo ad una breve visita all’aeroporto dove troviamo in sosta uno dei “fratelli” dell’aereo che ci ha portato da quelle parti:
Osservando i mezzi lungo le strade ci si rende conto della presenza in zona della miniera:
A sera inoltrata raggiungiamo San Pedro.Non avendo prenotato nulla temiamo di non trovare da dormire visto che la guida Lonely planet ci aveva già messi in guardia sulla massiccia presenza di turisti ma alla fine troviamo una sistemazione dignitosa in una specie di “cabana” col tetto di paglia ma con bagno annesso.
San Pedro e’ un piccolo centro con quattro strade in croce rigorosamente sterrate e di conseguenza una quantita’ industriale di polvere che entra in qualsiasi negozio/ristorante/piatto/bicchiere…il motivo per cui non asfaltano mi e’ ignoto…probabilmente per dare un’aspetto piu’ caratteristico al luogo che nonostante tutto alla fine e’ adattato su misura per i turisti:
Il deserto di Atacama e’ famoso per il suo cielo stellato non a caso vi stanno costruendo un telescopio tra i piu’ grandi del mondo e mi sembrava un delitto non provare a fare qualche scatto al cielo notturno.Dopo aver atteso con pazienza il tramonto di una fastidiosa falce di luna ho provato a fare qualche scatto con posa lunga ed obbiettivo da 12 mm alla via lattea dell’emisfero australe: purtroppo non avendo lo scatto flessibile adatto alla D300 col tempo di posa non ho potuto superare i 30 sec. ed il risultato non e’ stato eccezionale….inoltre considerando lo scarso entusiasmo di Dario per la cosa ho preferito non rimanere li’ troppo a lungo a fare esperimenti.Posto ugualmente la foto che comunque e’ stata un po’ tirata coi livelli:
Il giorno successivo e’ piuttosto pieno:alla mattina visitiamo un paio di laghi salati difficilmente raggiungibili a causa delle indicazioni inesistenti attraverso strade malconce che mettono a dura prova Yaris a noleggio:
Al pomeriggio continuiamo a mettere a dura prova l’auto su di un pendio pressoché rettilineo che porta rapidamente a piu’ di 4000 mt in una zona ai confini con la Bolivia dove i camion marciano a passo d’uomo e noi poco più veloci.
Scendere dalla macchina e camminare crea qualche problema di respirazione ma i panorami sono molto belli:
L’obbiettivo finale dell’escursione ad alta quota era questa roccia a forma di dito…ma che può sembrare anche qualcos’altro:
Ridiscesi dalla montagna raggiungiamo giusto in tempo la valle della luna che da il meglio di se’ al tramonto:
L’indomani dopo qualche perplessità dovuta alle condizioni della strada decidiamo di visitare il geyser del Tatio (anch’esso sopra i 4000 mt):in effetti il percorso e’ impervio ed in un piccolo guado quasi perdiamo la targa.Inoltre gia’ sapevamo che i geyser sono particolarmente attivi solo all’alba (infatti le gite organizzate partono in piena notte) percio’ faccio qualche foto ai quattro sbuffi di vapore rimpiangendo i geyser dell’Islanda:
C’e’ di buono che si riesce ad immortalare qualche esemplare di Lama durante il ritorno:
Per ora e’ tutto.
Fine prima parte.
Il volo di andata e’ con Iberia MXP-MAD-SCL.
Il T4 di MAD:

C’e’ poco da dire sui voli:nessun ritardo anche se la tratta MAD-SCL e’ veramente interminabile…anche a causa delle prestazioni non proprio entusiasmanti dell’A340-300.Per quanto riguarda il servizio di bordo in economy:a pagamento la tratta europea e niente di speciale quella intercontinentale…ma questo gia’ lo sapevamo.

L’aeroporto di Santiago ha due piste parallele nord-sud (35-17) con terminal in mezzo il quale non e’ modernissimo:l’unica cosa curiosa e degna di una foto e’ questa torre di valige:

Il traffico e’ piuttosto scarso quasi esclusivamente LAN piu’ pochi voli intercontinentali dall’Europa e nord America.
La città e’ sicuramente molto più interessante:estesissima con la cordigliera delle Ande a est ed un’altra catena
montuosa piu’ bassa ad ovest che la separa dal Pacifico..il quale si trova comunque a piu’ di 100 km.Per certi versi e’ simile a Buenos Aires , anche se forse meno bella.Una caratteristica che la contraddistingue è la presenza di piccole montagne (meglio dire colline) che sorgono qua e là.Una ha la cima raggiungibile con questa specie di trenino a cremagliera che una volta raggiunta offre panoramica suggestiva della città:



Anche i colori del tramonto sono interessanti:

Il giorno successivo, vista la bella giornata, al mattino andiamo in aeroporto a fotografare qualche aereo:

Intorno alla testata pista passano più carretti che automobili:

Nessuno scatto memorabile ma casualmente proprio quel giorno era in programma una specie di open day alla base militare annessa all’aeroporto di SCL. Inizialmente, osservando i preparativi pensavamo si trattasse di qualcosa riservato a pochi accreditati mentre invece era una festa dell’aviazone cilena aperta a tutti e gratuita, con una mostra statica ed esibizioni varie tra cui quella della pattuglia acrobatica francese che era in visita da quelle parti:


Il terzo giorno ci rechiamo a Valparaiso una città molto particolare che si trova ad un centinaio di km da Santiago sulla costa pacifica.la sua particolarità e’ dovuta al fatto che gran parte di essa si inerpica sulle pareti delle montagne a ridosso del mare e le sue case sono dipinte con colori vivaci.Le strade in alcuni punti hanno pendenze da fare un baffo a San Francisco e per lo piu’ sono estremamente malandate.Un’altra peculiarità di Valparaiso sono gli ascensori che collegano i vari livelli della città nei punti in cui le pendenze sono eccessive:alcuni sono veri e propri ascensori come questo:

altri sono delle cabine che salgono in diagonale come questa:

Sia col sole che con la pioggia i colori risaltano:




Inoltre sparsi un po’ dappertutto si possono osservare graffiti sui muri un pochino più belli di quelli che “adornano” le nostre città:


Qualche altro scorcio panoramico:


A dire il vero in Cile ci eravamo già stati durante un viaggio in Argentina 3 anni fa:in quell’occasione ci siamo limitati ad un paio di giorni in Patagonia Cilena con visita al Parco nazionale Torres del Paine ed alla città di Punta Arenas che si trova all’estremo sud.Per questo motivo questa volta abbiamo deciso di puntare verso nord, in particolare l’idea era di vedere il deserto di Atacama e dintorni.
Scartata l’idea di andarci in macchina (considerati i pochi giorni a disposizione e i 2000 e passa chilometri di distanza) la scelta del volo e’ ricaduta sulla compagnia locale Sky Airline la cui flotta e’ costituita esclusivamente da 737-200.L’aereo all’esterno incute un certo timore osservando le numerose pezze una sopra l’altra nei pressi del portellone ma considerando il prezzo del biglietto che era circa un terzo di quello con LAN alla fine si puo’ accettare il rischio…inoltre vista la smania di chi era con me di volate col 732 probabilmente ci saremmo saliti anche se il prezzo fosse stato il doppio di della LAN.
Il volo e’ da Santiago ad Antofagasta con scalo a Copiapo (un paesino disperso nel deserto) per un totale di circa due ore di volo.Per essere una spece di low cost la colazione non sembra male, anche se io non la faccio e Dario si fa pure parte della mia:

Comunque il volo e’ tutto sommato piacevole.
Il cockpit quasi completamente analogico fotografato durante la breve sosta a Copiapo:

L’atterraggio ad Antofagasta:

Antofagasta non e’ certo memorabile per bellezza ma ha qualche scorcio caratteristico:



Decidiamo comunque di non sostarvi per la notte e puntiamo subito verso San Pedro di Atacama…finalmente davanti a noi troviamo il deserto che attraversiamo percorrendo la panamericana:

Il primo centro abitato che troviamo lungo il cammino e’ Calama famoso per la piu’ grossa miniera per l’estrazione di rame del mondo:c’e’ la possibilità di visitarla con una visita guidata e sarebbe stato sicuramente interessante ma non abbiamo tempo(purtroppo non lo troveremo neanche al ritorno) perciò ci limitiamo ad una breve visita all’aeroporto dove troviamo in sosta uno dei “fratelli” dell’aereo che ci ha portato da quelle parti:

Osservando i mezzi lungo le strade ci si rende conto della presenza in zona della miniera:

A sera inoltrata raggiungiamo San Pedro.Non avendo prenotato nulla temiamo di non trovare da dormire visto che la guida Lonely planet ci aveva già messi in guardia sulla massiccia presenza di turisti ma alla fine troviamo una sistemazione dignitosa in una specie di “cabana” col tetto di paglia ma con bagno annesso.
San Pedro e’ un piccolo centro con quattro strade in croce rigorosamente sterrate e di conseguenza una quantita’ industriale di polvere che entra in qualsiasi negozio/ristorante/piatto/bicchiere…il motivo per cui non asfaltano mi e’ ignoto…probabilmente per dare un’aspetto piu’ caratteristico al luogo che nonostante tutto alla fine e’ adattato su misura per i turisti:


Il deserto di Atacama e’ famoso per il suo cielo stellato non a caso vi stanno costruendo un telescopio tra i piu’ grandi del mondo e mi sembrava un delitto non provare a fare qualche scatto al cielo notturno.Dopo aver atteso con pazienza il tramonto di una fastidiosa falce di luna ho provato a fare qualche scatto con posa lunga ed obbiettivo da 12 mm alla via lattea dell’emisfero australe: purtroppo non avendo lo scatto flessibile adatto alla D300 col tempo di posa non ho potuto superare i 30 sec. ed il risultato non e’ stato eccezionale….inoltre considerando lo scarso entusiasmo di Dario per la cosa ho preferito non rimanere li’ troppo a lungo a fare esperimenti.Posto ugualmente la foto che comunque e’ stata un po’ tirata coi livelli:

Il giorno successivo e’ piuttosto pieno:alla mattina visitiamo un paio di laghi salati difficilmente raggiungibili a causa delle indicazioni inesistenti attraverso strade malconce che mettono a dura prova Yaris a noleggio:





Al pomeriggio continuiamo a mettere a dura prova l’auto su di un pendio pressoché rettilineo che porta rapidamente a piu’ di 4000 mt in una zona ai confini con la Bolivia dove i camion marciano a passo d’uomo e noi poco più veloci.
Scendere dalla macchina e camminare crea qualche problema di respirazione ma i panorami sono molto belli:






L’obbiettivo finale dell’escursione ad alta quota era questa roccia a forma di dito…ma che può sembrare anche qualcos’altro:


Ridiscesi dalla montagna raggiungiamo giusto in tempo la valle della luna che da il meglio di se’ al tramonto:





L’indomani dopo qualche perplessità dovuta alle condizioni della strada decidiamo di visitare il geyser del Tatio (anch’esso sopra i 4000 mt):in effetti il percorso e’ impervio ed in un piccolo guado quasi perdiamo la targa.Inoltre gia’ sapevamo che i geyser sono particolarmente attivi solo all’alba (infatti le gite organizzate partono in piena notte) percio’ faccio qualche foto ai quattro sbuffi di vapore rimpiangendo i geyser dell’Islanda:



C’e’ di buono che si riesce ad immortalare qualche esemplare di Lama durante il ritorno:

Per ora e’ tutto.
Fine prima parte.
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