[TR] Capoterra


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5 Novembre 2005
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Abu Dhabi
Mi sono deciso a scrivere questo TR principalmente per un motivo: Dancrane che mi si è accollato. E poi avevo anche il PC rotto ma ora che l’ho sistemato ho deciso di imbattermi in questa avventura di scrittura/copia incolla foto etc. Il viaggio risale ad ottobre 2020 prima che l'ex Bel Paese diventasse un enorme tappetino da Twister dalle varie sfumature dei colori sociali della Maggica Roma. L'utente SierraEcho, che mi sopporta da quasi 16 anni ormai, mi tampinava da tempo per fare un viaggio insieme e così abbiamo optato per la sempre bellissima Cagliari con annessa tappa ai resti dello sfortunato DC9 ATI. Per chi non conoscesse la storia, o per chi volesse ripassarla, allego qui il link al thread aperto dal fidatissimo nicolap dove vengono ricostruiti in maniera eccellente i tristi fatti dei primi minuti del 14 settembre 1979.


Tornando a noi, il fido SierraEcho trova un'offertona con Ryanair mentre io mi occupo di hotel ed auto a noleggio: complici la bassa stagione e l'amatissimo Covid spuntiamo dei prezzi davvero incredibili per il pacchetto completo. La mattina della partenza ci avviamo verso Ciampino molto presto per arrivare al terminal molto in anticipo: belli i tempi in cui per un volo nazionale si aveva il coraggio di passare i controlli di sicurezza ad imbarco iniziato! Ad ogni modo in pochi minuti passiamo i controlli sorprendentemente non proprio deserti e ci accomodiamo nel salone partenze. Puntuale inizia l'imbarco ed altrettanto puntualmente inizia l'attesa fuori, esposti alle intemperie più disparate. Esposti al freddo e al gelo, così, come se fossimo parte degli arredi aeroportuali. Così, senza tener conto dei bisogni basilari dell'essere umano moderno (presa al muro, sedia, wifi, bagno). Quando lavoravo in Ryanair i colleghi non italiani mi dicevano sempre "Voi italiani quando dovete imbarcare sotto la pioggia andate nel panico totale: ma siete fatti di zucchero ed avete paura di sciogliervi?". Comunque per fortuna che non piove, hai visto mai.


Come al solito scusate per la qualità non eccezionale delle foto ma sono scattate con i nostri melafonini (e quello di SierraEcho è piùffigo). Ecco il nostro bolide gialloblù immatricolato a Malta:


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Saliamo a bordo e per la prima volta vedo i nuovi interni che devo dire trasmettono grande ariosità e luminosità. Ci accomodiamo e ad imbarco finito stimo, con malcelata sorpresa, almeno un centinaio di passeggeri. Safety demo, pushback e durante il rullaggio la capocabina rimprovera una pax perché il figlio non ha la mascherina chirurgica. Ovviamente la signora in questione era troppo impegnata a picchiettare sullo schermo dell'Huawei con le sue unghiette fucsia all'uranio impoverito per prestare attenzione alle parole della collega infatti rispondeva blaterando qualcosa tipo "Eh ma non ci hanno detto niente all'imbarco mica è colpa mia signorì tengo famiglia" così per evitare ulteriori problemi apro il borsone e le allungo una mascherina. Infiniti ringraziamenti da parte della collega mentre dalla signora uno sguardo di sufficienza mentre si premurava di sistemare bene la Fendi (in cartone pressato e calcinacci) sotto al sedile. Prego eh.

Vabbè tra un annuncio, un profumo e un gratta e vinci atterriamo nel capoluogo sardo passando lungo la costa sud. Peccato non essere seduto al finestrino perché la vista è davvero mozzafiato! Ritiriamo il potente mezzo a noleggio e via ad ammirare lo spettacolo circostante:


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Il secondo giorno ci avviamo al punto definito "parcheggio", ovvero una radura - abbiamo visto poi - dove lasciare l'auto per iniziare a salire. Ma siccome io e SierraEcho sembriamo una versione moderna di Fantozzi e Filini, presi dalla paura di sfondare la 500 a noleggio facendola arrampicare su per la mulattiera piena di sassi appuntiti e buche che nemmeno sulla Tiburtina a Roma, molliamo l’affidabile ma inadatto veicolo oltre 1km prima della nostra meta. Arrivati al punto di partenza del sentiero iniziamo ad interpretare la mappa secondo le informazioni che i nostri cervellini riescono a filtrare. Capirai. Infatti ci siamo persi e per oltre un'ora siamo andati nella direzione sbagliata fra rovi, ruscelli, cartucce di fucile e tante, ma tante bestemmie. Quando eravamo scoraggiati e sulla via del ritorno scorgiamo il vero sentiero grazie ad un pezzetto di nastro giallo legato ad un ramo.


SierraEcho parte a cannone perché magrolino, sportivo ed abituato al trekking ed io dietro cerco di tenere il passo fin quando gli dico "Senti, ci vediamo ogni 2-300 metri se non crepo on the way". E infatti lui con le Converse va via come uno stambecco ed io dietro con le Timberland arranco e sbuffo come una locomotiva a vapore insultandolo in stile Signora Flora “Sto disgraziato assassino morammazzato tiè!”. Arrivati al punto più impervio che è, senza se e senza ma, una parete rocciosa quasi verticale ho uno sclero mica da ridere: SierraEcho in cima che mi dice di salire ed io che gli abbaio come quando il mio cane vede quella poveraccia della vicina che dà da mangiare ai gatti. Lo mando a cagare per direttissima e cerco conforto nella dolcissima e mitica "ca74" che, con i modi di fare di un life coach ammeregano, mi convince via Whatsapp a tornare sui miei passi. Il supporto di Dancrane e la presenza di tante ossa animali che convogliano verso una grotta dall'aspetto assai sinistro mi convincono ulteriormente perché ci manca solo che mi scannano i lupi. Quindi rieccomi qui, out in the wild, appeso a ste rocce con le idee chiare come Aldo alla "Comunque frana, non è che fria".


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Ma ora basta con le stronzate, si torna seri. Una volta arrivati oltre la cima finisce il sentiero battuto, se così si può definire, e ci si ritrova a fidarsi del proprio istinto: non ci sono indicazioni di sorta per guidare gli avventurieri verso i rottami (e come potrebbero esserci d’altra parte) quindi si passa dallo spostarsi i rami dal viso al trovarsi davanti un motore, un pezzo di fusoliera, un bracciolo. Impossibile non rimanere senza parole e non pensare alle vittime di questa sciagura che, a mio avviso, hanno avuto qualche secondo per rendersi conto dell’accaduto.


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Questo è quello che resta dell’uscita posteriore nel cono di coda. Su Google si trovano foto in cui si vede la porta ancora nella sua sede originale mentre ora è in piedi poggiata ad un albero lì accanto


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Dettaglio del jumpseat sulla porta dell’uscita posteriore

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Incredibile lo stato di conservazione del tutto: si vedono distintamente il blu dei coni di scarico dei motori (l’aereo aveva solo 4 anni di vita), si vede ancora bene la bella livrea blu e celeste presente sui rottami nonostante i graffiti accumulati negli anni, si vedono ancora i copertoni integri, si vedono ancora i cavi coperti dalla plastica colorata. Sembra veramente che non sia passato così tanto tempo e anche il silenzio, raggelante nella sua totalità, è surreale.


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Se ci sono molti pezzi grandi del DC9 ce ne sono un’infinità di piccoli e piccolissimi: l’aereo si è davvero sbriciolato lungo questo aspro costone di roccia.


Le foto qui sotto sono di SierraEcho che ringrazio per la disponibilità e per l’essersi avventurato più a sud-ovest dove in pochi hanno osato:


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Per la discesa ci siamo sfacciatamente e pietosamente accollati ad un gruppetto di teenager incontrati fra i rottami che poi molto gentilmente ci hanno anche accompagnato alla nostra macchina.

Il ritorno è ovviamente ancora con Ryanair. Volo pieno per metà o poco più e reso magico da un bimbo al primo volo, seduto esattamente dietro di me, che insieme alla sorellina più avvezza al farsi legare e lanciare in aria in un tubo di alluminio non ha chiuso il becco tutto il tempo. Sante cuffiette.


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E anche questo racconto è finito. Vogliate perdonarmi lo stile narrativo un po’ comico che non vuole in nessun modo sminuire l’accaduto: mi piace scrivere in chiave ironica e credo che ultimamente abbiamo tutti bisogno di sorridere un po’, visto i tempi. Consiglio a tutti questa escursione sicuramente unica a patto di andare su in gruppetti ben organizzati e con viveri, bevande e caricabatterie a sufficienza visto che ci si deve rifocillare frequentemente. Sono contento di avercela fatta nonostante non sia un tipo sportivo, di essere arrivato fino ai rottami che ho potuto toccare con mano per quanto sia di sicuro un’esperienza non allegra. E devo dire che il costante rimpallo di responsabilità fra i vari enti per il recupero dei rottami non fa altro che gettare un ulteriore velo di tristezza su questa disgrazia già di per sé molto toccante non foss’altro per la posizione dei rottami così difficilmente raggiungibile. Mi auguro che un giorno si risolveranno tutte le annose questioni per dare all’accaduto un luogo alla memoria sicuramente più degno e fruibile dai più.


Grazie per la lettura, spero sia stata di vostro gradimento. Grazie ancora a SierraEcho, ca74 e Dancrane!
 
Ultima modifica:
Bravo Adriano, la vera novità di questo TR è sapere che sei riuscito ad arrivare fino in cima, cosa non scontata.

Molto interessanti le foto, una destinazione da non perdere, che credo lasci molto amaro in bocca.
 
Grazie. Mi hai fatto fare indirettamente un'escursione che questo rudere umano, vale a dire il sottoscritto, non potra' mai fare. Fra gamba di ferro, schiena a pezzi, scarsissima forma fisica, etc. mi sento un eroe quando riesco a salire le scale! Complimenti per essere arrivato in cima... and lived to tell the tale!
 
Alleluia, alla fine ti sei deciso! Non infierisco nelle lodi della tua prestanza atletica e della presunta necessità di portarsi dietro un alimentari per una salita che impegna sì e no un’oretta di tempo.
Un grazie anche a SE, che ha fatto le fotografie della zona dei rottami meno battuta.
 
Complimenti e grazie per averlo condiviso con tutto gli utenti di AC.

Ci sono stato ad ottobre e confermo che dal parcheggio che si trova alla fine della mulattiera ci vuole un'oretta abbastanza impegnativa di salita.

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk
 
Bellissimo e interessantissimo report, grazie a te.
Ti ringrazio!
Bravo Adriano, la vera novità di questo TR è sapere che sei riuscito ad arrivare fino in cima, cosa non scontata.

Molto interessanti le foto, una destinazione da non perdere, che credo lasci molto amaro in bocca.
Grazie caro. L'amaro in bocca è tanto, hai proprio ragione.
Grazie. Mi hai fatto fare indirettamente un'escursione che questo rudere umano, vale a dire il sottoscritto, non potra' mai fare. Fra gamba di ferro, schiena a pezzi, scarsissima forma fisica, etc. mi sento un eroe quando riesco a salire le scale! Complimenti per essere arrivato in cima... and lived to tell the tale!
Thank you dear!
Alleluia, alla fine ti sei deciso! Non infierisco nelle lodi della tua prestanza atletica e della presunta necessità di portarsi dietro un alimentari per una salita che impegna sì e no un’oretta di tempo.
Un grazie anche a SE, che ha fatto le fotografie della zona dei rottami meno battuta.
Ma falla finita di fare il duro!!!
Condoglianze.
Eh, che tocca fa.
Complimenti e grazie per averlo condiviso con tutto gli utenti di AC.

Ci sono stato ad ottobre e confermo che dal parcheggio che si trova alla fine della mulattiera ci vuole un'oretta abbastanza impegnativa di salita.

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk
Grazie a te!
 
Ottimo reportage!

Safety demo, pushback e durante il rullaggio la capocabina rimprovera una pax perché il figlio non ha la mascherina chirurgica. Ovviamente la signora in questione era troppo impegnata a picchiettare sullo schermo dell'Huawei con le sue unghiette fucsia all'uranio impoverito per prestare attenzione alle parole della collega infatti rispondeva blaterando qualcosa tipo "Eh ma non ci hanno detto niente all'imbarco mica è colpa mia signorì tengo famiglia"

#diventeremomigliori

nonostante i graffiti accumulati negli anni

#siamogiàmigliori

Trovo quasi incredibile che i copertoni siano ancora integri e che alcune parti non mostrino quasi per nulla i segni del tempo (come gli scarichi blu e molte delle palette della turbina/compressore), dopo oltre quarant'anni.

DaV
 
Incredibile lo stato di conservazione dei rottami.

È un’escursione che ho in programma anche io, sia per dimostrare la mia eccellente condizione fisica, sia per vivere anche questo lato triste e terribile dell’aviazione

Grazie per il report, sempre toccante
 
È sempre un piacere incontrarti e leggerti. Posto molto suggestivo e per me assolutamente da visitare e documentare, sarebbe stato un peccato se ti fossi bloccato alla parete rocciosa. Grazie per averlo pubblicato, e un grazie anche a Sierra Echo per le foto.
 
Io quando l'ho visto fare l'isterico a 10 mt dal traguardo che manco Carrie Bradshaw quando incontrava per caso big sulla quinta strada ho rivalutato tutti i nostri 16 anni di amicizia. però per fortuna ne siamo usciti più forti e alla fine è stata un'esperienza memorabile nonché unica!
 
Incredibile lo stato di conservazione dei rottami.

È un’escursione che ho in programma anche io, sia per dimostrare la mia eccellente condizione fisica, sia per vivere anche questo lato triste e terribile dell’aviazione

Grazie per il report, sempre toccante
Ce l’ho fatta io quindi ce la possono fare davvero tutti o quasi! Basta fare con calma :D
È sempre un piacere incontrarti e leggerti. Posto molto suggestivo e per me assolutamente da visitare e documentare, sarebbe stato un peccato se ti fossi bloccato alla parete rocciosa. Grazie per averlo pubblicato, e un grazie anche a Sierra Echo per le foto.
Alla prossima pizza ;)
Io quando l'ho visto fare l'isterico a 10 mt dal traguardo che manco Carrie Bradshaw quando incontrava per caso big sulla quinta strada ho rivalutato tutti i nostri 16 anni di amicizia. però per fortuna ne siamo usciti più forti e alla fine è stata un'esperienza memorabile nonché unica!
❤️
 
Bravo Adri, ottimo TR davvero.
Ormai ho visto molte volte le foto dei resti di Capoterra, ma devo dire che ogni volta colpiscono davvero duro allo stomaco.
Complimenti e grazie!
 
Grazie mille per la testimonianza e per aver faticato al posto nostro :)

Il fatto che i resti di questo DC-9 rimangano dove si è verificata la tragedia è comunque significativo, perché memoria della sofferenza di quello che è successo. Concordo sull'incredibile stato dei rottami e peccato per i graffiti.
 
Bravo Adri, ottimo TR davvero.
Ormai ho visto molte volte le foto dei resti di Capoterra, ma devo dire che ogni volta colpiscono davvero duro allo stomaco.
Complimenti e grazie!
Grazie a te per aver creato quell'ottimo post (come molti altri del resto).
Molto toccante.
Ti ringrazio! E ti assicuro che dal vivo è molto più intenso
Grazie mille per la testimonianza e per aver faticato al posto nostro :)

Il fatto che i resti di questo DC-9 rimangano dove si è verificata la tragedia è comunque significativo, perché memoria della sofferenza di quello che è successo. Concordo sull'incredibile stato dei rottami e peccato per i graffiti.
Sicuramente poterli toccare con mano lì dove sono rimasti dall'incidente ha un significato molto diverso che vederli magari esposti in un museo ma resto dell'idea che si potrebbe fare meglio ;)
 
Grazie a te per aver creato quell'ottimo post (come molti altri del resto).
Ti ringrazio! E ti assicuro che dal vivo è molto più intenso
Sicuramente poterli toccare con mano lì dove sono rimasti dall'incidente ha un significato molto diverso che vederli magari esposti in un museo ma resto dell'idea che si potrebbe fare meglio ;)
CERTO CHE SI POTEVA FARE DI MEGLIO, RIMUOVERLI, CHE SIANO ANCORA LI E' UNA VERGOGNA.
 
Chiaro, mi sono spiegato male. Quello che volevo dire è che poter vedere e toccare quei rottami, proprio nel punto dove quella notte del 1979 hanno perso la vita 31 persone, sia psicologicamente molto più duro e significativo rispetto a quello che si proverebbe in un museo o in un memoriale.

Poi concordo che sia vergognoso che i rottami siano ancora lì e che nulla sia stato fatto per ripristinare l'area ed onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita.
 
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