Questa storia inizia il 16 luglio, quando leggendo un thread qui su aviazionecivile e memore di una esperienza simile fatta da un forumista al T1 di BCN cerco su google “volunteers terminal 2 heathrow”. Un paio di click e sono registrato, 2 settimane dopo mi arriva la mail di conferma col numero di volontario. Nel sito c’e’ scritto che i trial saranno sia durante i giorni lavorativi sia nei weekend. Bene, penso, da Nottingham e’ piu’ facile scendere a Londra nel weekend e da qui al 4 giugno, giorno dell’inaugurazione ufficiale c’e’ tempo....
Insomma, per farla breve, l’unico trial che faranno nel weekend sara’ anche l’ultimo, il 17 maggio, sabato scorso.
Nella mail di iscrizione e in quelle successive con le istruzioni per il trial dicono che non si potranno fare foto, ma io la compattina la porto lo stesso, non si sa mai...
Arriviamo con la Tube, Piccadilly line fino a Heathrow terminals 1, 2 and 3 (hanno gia’ aggiornato le mappe, ora il T2 compare di nuovo), e prendiamo il sottopassaggio che conduce al nuovo terminal non prima di essere stati fermati da un passeggero in partenza che ci informa che il terminal 2 e’ chiuso per lavori.
I tapis roulan lungo il sottopassaggio sono ancora chiusi e non utilizzabili, poi una stretta scala mobile conduce al piano 0, dove sosteranno taxi e autobus. Qui hanno allestito tendoni per la registrazione dei partecipanti. Avuto il nostro badge con tanto di voucher per il pranzo ci spostiamo in un altro stand dove ci danno il benvenuto e ci spiegano il programma della giornata. Ovviamente il tutto inizia con una health and safety demo, d’altronde siamo in Inghilterra... Ci dicono che possiamo fare foto durante la giornata, tranne che durante i controlli di sicurezza e nell’area dei controlli passaporti.
Omaggiati di acqua e di un Twix saliamo 2 lunghe scale mobili che costeggiano il Slipstream, la scultura ispirata dal mondo dell’aviazione.
E’ un pezzo di alluminio che si attorciglia su se stesso a ricordare una traiettoria di un Zivko Edge 540. Slipstream sara’ una delle sculture piu’ lunghe d’Europa, lunga piu’ di 70 metri (e infatti non mi ci sta in una foto solo) e pesante 77 tonnellate.
Le scale mobili costeggiano il T2, e grazie alle vetrate si vedono i vari piani
Al livello degli arrivi (a sinistra nella foto) sono posizionati i tablet per il feedback finale
Continuiamo a salire
Alla fine delle scale mobili si arriva al livello 5, quello dei check-in. Noi pero’ prima dobbiamo ritirare i nostri script, in cui si capira’ chi siamo, dove andiamo e quanti bagagli dobbiamo registrare. Altra fila in un capannone, et voila, mi trasformo nella signora Jackie Glaser, inglese, che vola air china per pechino con 2 bagagli da imbarcare.
Mentre siamo in coda ci chiedono anche di testare il VAT refund, poi pero’ mentre ci dirigiamo verso lo sportello (non facilissimo da trovare a dir la verita’) ci viene detto che hanno testato abbastanza per oggi e non c’e’ piu’ bisogno. Ci dirigiamo ai self service check-in kiosks, usati da piu’ compagnie star alliance. Seleziono air china e il sistema mi chiede di selezionare la lingua. Scegliendo l’inglese appaiono le schermate in cinese degli oggetti proibiti a bordo, 3 pagine di simboli a me totalmente estranei. Direi che questi self-check in non funzionano ancora un granche’, anche perche’ non viene trovato il nostro volo e i nostri nomi, quindi dobbiamo fare il check-in tradizionale.
Noto che i banchi accettazione sono molto piu’ piccoli e stretti del solito, e la signorina mi conferma infatti che lei li trova scomodissimi e spera vivamente di non essere trasferita al T2 quando aprira’ (ma comunque devono fare un po’ di pratica anche loro per familiarizzare con il sistema). Spediti i bagagli e’ tempo di testare i bagni. Purtroppo c’era un po’ di gente e la foto di rito non e’ stata possibile davanti al lavandino. Bagni puliti, non tanto grandi ma con lavandino, sapone e asciugamani tutto in un’unica unita’, cosi’ che non ci si debba spostare. Per azionare il gettito d’aria dell’asciugamani bisogna inserire le mani fino al fondo della reintranza, altrimenti non va e sembra che non funzioni. Ho visto piu’ di una persona provarne piu’ d’uno pensando non funzionassero.
Ancora un paio di foto dell’area check-in, da un lato
E dall’altro (con Costa in fase di ultimazione)
Ci dirigiamo poi verso i controlli di sicurezza, e qui nulla da dire se non che dovrebbe essere attivo un nuovo sistema per l’identificazione dei passeggeri, che purtroppo, come spieghero’ dopo, non ho potuto provare. Al momento di accedere ai controlli di sicurezza, ci sono dei gate che si aprono mettendo sullo scanner il codice a barre della carta d’imbarco. E fin qui nulla di nuovo. Ora pero’ si viene anche fotografati e la foto e’ associata a quel particolare codice a barre. Controlli veloci ma accurati e siamo in area sterile. Subito gli schermi con le informazioni sui voli e sui tempi per raggiungere i gates.
Il nostro volo per Pechino
Prima di scendere di un piano verso i gate ci sono parecchie postazioni per dare un primo feedback, cosa che facciamo con piacere. I negozi sembrano i soliti dei terminal di tutto il mondo, il duty free era chiuso ma gia’ allestito e con la merce gia’ esposta. Al piano dei gate ci sono molti posti a sedere
Qui ci viene consegnato un pranzo al sacco (panino, patatine, frutta e bibita) mentre una notevole quantita’ di muffin (tra l’altro squisiti) viene lasciata in appositi tavoli senza che nessuno si avventi come se non vedesse cibo da 40 anni.
Siccome molti passeggeri sono in attesa che appaia il gate gli organizzatori hanno pensato ad un po’ di intrattenimento
Vista panoramica dall’alto
E dal piano dei gates:
Siamo in attesa che sui monitor appaia il nostro gate, dovremmo essere vicino all’ora di inizio imbarco, ma nulla accade.
Decido di andare verso le vetrate a fare un po’ di spotting e mi imbatto in un futuro utilizzatore finale in arrivo (i vetri sono gia’ lerci ancor prima di aprire)
C’e’ anche chi si porta avanti col lavoro e occupa gia’ gli stand
Abbasso lo sguardo e vedo loro
E piu’ in lontananza altri veicoli di emergenza ed un’ambulanza.
Dopo un po’ iniziano annunci un po’ confusi e nel giro di pochi minuti vengono cancellati tutti i voli in partenza dai gates B.
Veniamo tutti chiamati ai gates A16 e A17
Ci spiegano che e’ scattato l’allarme anti-incendio nell’area dei gates B e per non correre rischi e siccome siamo rimasti in pochi decidono di sospendere il trial. Ci ritirano quindi lo script della partenza e ci consegnano uno script d’emergenza di passeggeri in arrivo
Ci fanno passare attraverso il gate A16, scendere di un piano e raggiungere la hall degli arrivi.
In questo modo purtroppo non abbiamo potuto testare dal vivo il nuovo metodo di identificazione ai gates. Al T2, infatti, alla maggioranza dei passeggeri non sara’ controllato il documento al momento dell’imbarco, ma la scannerizzazione del codice a barre nella carta d’imbarco richiamera’ la foto fatta al momento di entrare ai controlli di sicurezza. Una camera posta di fianco al gate scattera’ una nuova foto e se le foto coincidono si sara’ autorizzati all’imbarco. La societa’ che ha sviluppato questo sistema lo usa gia’ in altri terminal di Heathrow ed a Manchester, oltre che in alcuni cantieri per controllare gli accessi degli operai. Tempo fa erano venuti in dipartimento dove lavoro e ci avevano mostrato come funziona. E’ incredibile la rapidita’ con cui il sistema riconosce la persona al secondo controllo, non fai in tempo ad avvicinarti alla telecamera che gia’ si sente un bip di conferma.
Ad ogni modo scendiamo agli arrivi e proseguiamo verso i controlli passaporti. Sulla sinistra gli arrivi dai gates piu’ lontani
Sulla destra il percorso per i transiti
Passati i controlli passaporti si entra nella hall di ritiro bagagli passando sotto i soliti schermi
Come vedete il nostro volo da Mosca non e’ segnato, ulteriore conferma che lo script rappresenta proprio un piano d’emergenza...
La hall e’ spaziosa ed ogni nastro di riconsegna bagagli bello lungo, in modo che i passeggeri possano disporsi lungo tutta la sua lunghezza (scusate la qualita’ pessima della foto, ma venivamo “gentilmente” invitati a levarci dalle ...
Ci dirigiamo verso l’uscita
La zona degli arrivi internazionali
All’uscita ci viene consegnato uno zainetto ed un ombrello di heathrow.
Dopo aver compilato il questionario finale riprendiamo le scale mobili verso la metropolitana, dove, nonostante i quasi 25 gradi di Londra siamo tutti in giro con gli ombrelli di Heathrow.
Che dire? Mi aspettavo l’intero terminal molto piu’ grande. Non sapevo pero’ che dal 2016, dopo che tutte le compagnie che operano attualmente dal T1 si saranno spostate (chi al T2 chi al T3), questo verra’ chiuso, ristrutturato ed annesso al T2, che quindi diventera’ molto piu’ ampio.
In conclusione e’ stata una bella esperienza, anche se il fatto dell’allarme anti’incendio mi ha lasciato molto amaro in bocca, la situazione secondo me non e’ stata gestita al meglio e si e’ avuta davvero la sensazione che volessero mandarci tutti via al piu’ presto.
E’ tutto, grazie di avere letto fino a qui.
Insomma, per farla breve, l’unico trial che faranno nel weekend sara’ anche l’ultimo, il 17 maggio, sabato scorso.
Nella mail di iscrizione e in quelle successive con le istruzioni per il trial dicono che non si potranno fare foto, ma io la compattina la porto lo stesso, non si sa mai...
Arriviamo con la Tube, Piccadilly line fino a Heathrow terminals 1, 2 and 3 (hanno gia’ aggiornato le mappe, ora il T2 compare di nuovo), e prendiamo il sottopassaggio che conduce al nuovo terminal non prima di essere stati fermati da un passeggero in partenza che ci informa che il terminal 2 e’ chiuso per lavori.
I tapis roulan lungo il sottopassaggio sono ancora chiusi e non utilizzabili, poi una stretta scala mobile conduce al piano 0, dove sosteranno taxi e autobus. Qui hanno allestito tendoni per la registrazione dei partecipanti. Avuto il nostro badge con tanto di voucher per il pranzo ci spostiamo in un altro stand dove ci danno il benvenuto e ci spiegano il programma della giornata. Ovviamente il tutto inizia con una health and safety demo, d’altronde siamo in Inghilterra... Ci dicono che possiamo fare foto durante la giornata, tranne che durante i controlli di sicurezza e nell’area dei controlli passaporti.
Omaggiati di acqua e di un Twix saliamo 2 lunghe scale mobili che costeggiano il Slipstream, la scultura ispirata dal mondo dell’aviazione.


E’ un pezzo di alluminio che si attorciglia su se stesso a ricordare una traiettoria di un Zivko Edge 540. Slipstream sara’ una delle sculture piu’ lunghe d’Europa, lunga piu’ di 70 metri (e infatti non mi ci sta in una foto solo) e pesante 77 tonnellate.
Le scale mobili costeggiano il T2, e grazie alle vetrate si vedono i vari piani



Al livello degli arrivi (a sinistra nella foto) sono posizionati i tablet per il feedback finale

Continuiamo a salire


Alla fine delle scale mobili si arriva al livello 5, quello dei check-in. Noi pero’ prima dobbiamo ritirare i nostri script, in cui si capira’ chi siamo, dove andiamo e quanti bagagli dobbiamo registrare. Altra fila in un capannone, et voila, mi trasformo nella signora Jackie Glaser, inglese, che vola air china per pechino con 2 bagagli da imbarcare.

Mentre siamo in coda ci chiedono anche di testare il VAT refund, poi pero’ mentre ci dirigiamo verso lo sportello (non facilissimo da trovare a dir la verita’) ci viene detto che hanno testato abbastanza per oggi e non c’e’ piu’ bisogno. Ci dirigiamo ai self service check-in kiosks, usati da piu’ compagnie star alliance. Seleziono air china e il sistema mi chiede di selezionare la lingua. Scegliendo l’inglese appaiono le schermate in cinese degli oggetti proibiti a bordo, 3 pagine di simboli a me totalmente estranei. Direi che questi self-check in non funzionano ancora un granche’, anche perche’ non viene trovato il nostro volo e i nostri nomi, quindi dobbiamo fare il check-in tradizionale.


Noto che i banchi accettazione sono molto piu’ piccoli e stretti del solito, e la signorina mi conferma infatti che lei li trova scomodissimi e spera vivamente di non essere trasferita al T2 quando aprira’ (ma comunque devono fare un po’ di pratica anche loro per familiarizzare con il sistema). Spediti i bagagli e’ tempo di testare i bagni. Purtroppo c’era un po’ di gente e la foto di rito non e’ stata possibile davanti al lavandino. Bagni puliti, non tanto grandi ma con lavandino, sapone e asciugamani tutto in un’unica unita’, cosi’ che non ci si debba spostare. Per azionare il gettito d’aria dell’asciugamani bisogna inserire le mani fino al fondo della reintranza, altrimenti non va e sembra che non funzioni. Ho visto piu’ di una persona provarne piu’ d’uno pensando non funzionassero.
Ancora un paio di foto dell’area check-in, da un lato

E dall’altro (con Costa in fase di ultimazione)

Ci dirigiamo poi verso i controlli di sicurezza, e qui nulla da dire se non che dovrebbe essere attivo un nuovo sistema per l’identificazione dei passeggeri, che purtroppo, come spieghero’ dopo, non ho potuto provare. Al momento di accedere ai controlli di sicurezza, ci sono dei gate che si aprono mettendo sullo scanner il codice a barre della carta d’imbarco. E fin qui nulla di nuovo. Ora pero’ si viene anche fotografati e la foto e’ associata a quel particolare codice a barre. Controlli veloci ma accurati e siamo in area sterile. Subito gli schermi con le informazioni sui voli e sui tempi per raggiungere i gates.

Il nostro volo per Pechino

Prima di scendere di un piano verso i gate ci sono parecchie postazioni per dare un primo feedback, cosa che facciamo con piacere. I negozi sembrano i soliti dei terminal di tutto il mondo, il duty free era chiuso ma gia’ allestito e con la merce gia’ esposta. Al piano dei gate ci sono molti posti a sedere

Qui ci viene consegnato un pranzo al sacco (panino, patatine, frutta e bibita) mentre una notevole quantita’ di muffin (tra l’altro squisiti) viene lasciata in appositi tavoli senza che nessuno si avventi come se non vedesse cibo da 40 anni.
Siccome molti passeggeri sono in attesa che appaia il gate gli organizzatori hanno pensato ad un po’ di intrattenimento

Vista panoramica dall’alto

E dal piano dei gates:

Siamo in attesa che sui monitor appaia il nostro gate, dovremmo essere vicino all’ora di inizio imbarco, ma nulla accade.


Decido di andare verso le vetrate a fare un po’ di spotting e mi imbatto in un futuro utilizzatore finale in arrivo (i vetri sono gia’ lerci ancor prima di aprire)




C’e’ anche chi si porta avanti col lavoro e occupa gia’ gli stand

Abbasso lo sguardo e vedo loro

E piu’ in lontananza altri veicoli di emergenza ed un’ambulanza.

Dopo un po’ iniziano annunci un po’ confusi e nel giro di pochi minuti vengono cancellati tutti i voli in partenza dai gates B.
Veniamo tutti chiamati ai gates A16 e A17


Ci spiegano che e’ scattato l’allarme anti-incendio nell’area dei gates B e per non correre rischi e siccome siamo rimasti in pochi decidono di sospendere il trial. Ci ritirano quindi lo script della partenza e ci consegnano uno script d’emergenza di passeggeri in arrivo


Ci fanno passare attraverso il gate A16, scendere di un piano e raggiungere la hall degli arrivi.
In questo modo purtroppo non abbiamo potuto testare dal vivo il nuovo metodo di identificazione ai gates. Al T2, infatti, alla maggioranza dei passeggeri non sara’ controllato il documento al momento dell’imbarco, ma la scannerizzazione del codice a barre nella carta d’imbarco richiamera’ la foto fatta al momento di entrare ai controlli di sicurezza. Una camera posta di fianco al gate scattera’ una nuova foto e se le foto coincidono si sara’ autorizzati all’imbarco. La societa’ che ha sviluppato questo sistema lo usa gia’ in altri terminal di Heathrow ed a Manchester, oltre che in alcuni cantieri per controllare gli accessi degli operai. Tempo fa erano venuti in dipartimento dove lavoro e ci avevano mostrato come funziona. E’ incredibile la rapidita’ con cui il sistema riconosce la persona al secondo controllo, non fai in tempo ad avvicinarti alla telecamera che gia’ si sente un bip di conferma.
Ad ogni modo scendiamo agli arrivi e proseguiamo verso i controlli passaporti. Sulla sinistra gli arrivi dai gates piu’ lontani

Sulla destra il percorso per i transiti

Passati i controlli passaporti si entra nella hall di ritiro bagagli passando sotto i soliti schermi

Come vedete il nostro volo da Mosca non e’ segnato, ulteriore conferma che lo script rappresenta proprio un piano d’emergenza...
La hall e’ spaziosa ed ogni nastro di riconsegna bagagli bello lungo, in modo che i passeggeri possano disporsi lungo tutta la sua lunghezza (scusate la qualita’ pessima della foto, ma venivamo “gentilmente” invitati a levarci dalle ...

Ci dirigiamo verso l’uscita

La zona degli arrivi internazionali

All’uscita ci viene consegnato uno zainetto ed un ombrello di heathrow.
Dopo aver compilato il questionario finale riprendiamo le scale mobili verso la metropolitana, dove, nonostante i quasi 25 gradi di Londra siamo tutti in giro con gli ombrelli di Heathrow.

Che dire? Mi aspettavo l’intero terminal molto piu’ grande. Non sapevo pero’ che dal 2016, dopo che tutte le compagnie che operano attualmente dal T1 si saranno spostate (chi al T2 chi al T3), questo verra’ chiuso, ristrutturato ed annesso al T2, che quindi diventera’ molto piu’ ampio.
In conclusione e’ stata una bella esperienza, anche se il fatto dell’allarme anti’incendio mi ha lasciato molto amaro in bocca, la situazione secondo me non e’ stata gestita al meglio e si e’ avuta davvero la sensazione che volessero mandarci tutti via al piu’ presto.
E’ tutto, grazie di avere letto fino a qui.
