E' da un po' che non faccio TR. Non c'e' un motivo specifico, forse e' solo pigrizia. Un viaggio a Singapore e' l'occasione per provare l'alleanza, siglata nel 2013, tra una compagnia allora moribonda (QF) e un allora gigante indiscusso (EK).
Frattanto, QF si e' rimessa in salute mentre qualche dubbio sul gigante sta iniziando ad affiorare. Quante cose cambiano in soli tre anni!
LHR-DXB
Flight: QF10
A/C: A380-841
Reg: VH-OQL
ETD: 11.55 (ATD 12.05)
ETA: 23.00 (ATA 22.54)
In the air 12.23-22.48 (6h25)
Load: 14/14
La partenza e' in una giornata tipicamente londinese di meta' settimana.
QF ha allineato i servizi di terra con EK ed offre il trasferimento in aeroporto. La macchina giunge con qualche minuto di ritardo ma poco prima la compagnia aveva mandato un sms con il tracker in modo che si potesse seguire in tempo reale sul cellulare la sua posizione.
Erano alcuni anni che non raggiungevo Heathrow via strada passando per il famigerato tunnel sotto alla pista.
La macchina e' una Mercedes degli ultimi modelli. Ha un legroom da far invidia alla First! Mi deposita davanti alle partenze del T3.
Qantas ha il check-in nella zona B. Al banco c'e' una coppia che evidentemente ha un qualche problema. Dopo diversi minuti di attesa l'addetta per non farmi perdere altro tempo mi indirizza verso l'adiacente banco di business, saltando la fila.
Al check-in mi viene data l'opzione tra la lounge BA e quella EK. Scelgo la seconda, raggiunta dopo controlli di sicurezza molto rapidi (anche se devo lasciare li' il dentifricio perche' il sacchetto trasparente non si chiudeva ermeticamente...).
La lounge si compone di due ampi saloni alle opposte estremita', ciascuno con accesso diretto ad un gate per A380, collegati tra loro da un corridoio lungo il quale sono sistemate una miriade di poltrone che con una magnifica vista, grazie alla vetrata, sulla pista 9R/27L.
Alla lounge accedono solo i pax F di QF (quelli di J devono accontentarsi delle Galleries di BA), e con nessun volo EK all'orizzonte per un paio d'ore e' praticamente deserto.
Il buffet e' un po' modesto, data l'assenza di utenza. C'erano anche diversi piatti caldi ma non faccio in tempo a fotografarli che iniziano ad allestire il pranzo.
L'offerta alcolica prevede lo champagne Veuve Cliquot, apprezzatissimo dai lettori del forum
.
Mi sistemo qui con un caffe' a fare un po' di foto agli atterraggi.
Di interssante pero' c'e' il solo Dreamliner BA.
Alle 10.55, un'ora prima della partenza, viene trainato il mio ciccione.
Poco dopo mi dirigo al gate dove c'e' un'attesa di dieci minuti prima dell'imbarco. Un annuncio informa che il volo e' pieno, in barba a chi sostiene che QF non riusce a riempire la tratta da LHR per DXB.
VH-OQL, l'ultimo arrivato in famiglia, in servizio dal 2011.
La cabina e' esattamente la stessa rispetto al mio ultimo volo con QF qualche anno fa. Il design e' sobrio, ai limiti dell'utilitaristico. Tutto il contrario rispetto a EK insomma.
Il servizio su QF e' generalmente ottimo, e questo volo lo confermera'. Gli AV vengono a presentarsi a ciascun passeggero, compresi quelli che lavorano nel corridoio opposto o nel galley, oltre al capo cabina, un rituale ripetuto su ogni volo QF che ricordi.
Prima del decollo lo champagne e' d'obbligo: viene servito il Pol Roger Winston Churchill. E' accompagnato da olive marinate e mandorle.
QF ha affidato al designer delle divise, tale Martin Grant, la realizzazine del pigiama, dell'amenity kit e delle ciabatte.
Spero un'idea simile non sfiori mai il management di Alitalia
.
Le babbucce hanno la suola rigida e sono di qualita' molto buona.
Distribuiscono le hot towels mentre ci muoviamo, con 10 minuti di ritardo, alle 12.05. Il comandante annuncia un taxi abbastanza lungo verso la 27R.
Il design di QF e' unico. In posizione decollo/atterraggio lo spazio e' abbastanza limitato.
Le boccucce dell'aria condizionata sono posizionate nel guscio rigido attorno alla poltrona, ad altezza quasi del viso. Ottimo design.
Il sedile ha uno schermo touch-sensitive per regolare tutto cio' che e' regolabile della poltrona: luci, massaggi, posizione, veneziane...
Il nuovo video di sicurezza di QF segue l'ultimo trend di confondere le informazioni con una sceneggiatura del tutto diversa. QF ha optato per le bellezze naturali dell'Australia, che di certo catturano l'attenzione.
C'e' la solita fila per il decollo, che avviene alle 12.23.
Circa mezz'ora dopo inzia il servizio con l'aperitivo e gli stuzzichini, dettagliatamente descritti dall'AV prima di essere serviti.
Il catering su QF e' un mix di cucina internazionale e orientale. Su questo volo e' previsto il menu ordinario o la degustazione con 6 portate e altrettanti vini accostati a ciascun piatto. Scelgo la degustazione ma senza i vini.
Il tavolo viene apparecchiato con stoviglie moderne e senza logo.
Focaccia alle olive e soda bread.
Il pranzo vero e proprio inizia con una zuppa.
Si prosegue con il tataki di salmone e soba noodles.
Quindi l'agnello e piselli schiacciati, con gratin di patate e insalata serviti a lato. Eccellente sia la carne che i controni. Accompagno con un bicchiere di rosso.
Cottura perfetta.
Il dolce e' una torta con granella di cacao, crema al cardamone e purea di dattero. OMG.
Chiedo di ritardare il formaggio, che sarebbe l'ultima portata, e invece accetto un caffe' con cioccolatini.
Il servizio e' lento. Cioe' veramente lento. Si conclude dopo 3 ore dal decollo, quando siamo piu' o meno a meta' volo.
Si affaccia Jason Bourne.
Finito il film manca meno di un'ora all'arrivo a DXB.
Posso gustarmi il piatto di formaggi con guarnizioni.
Il volo e' stato estremamente gradevole. L'AV sempre attento e gentilissimo. Mi ha un po' stupito il fatto che con la coppia di australiani (di quelli che piu' australiani non si puo') della fila dietro, dopo le iniziali formalita', si sia completamente lasciato andare ed era tutto un "thanks mate", "sure mate", "ta", ecc... All'inizio mi e' parso un po' schizofrenico come approccio ma poi mi dico che personalizzare il servizio a seconda della clientela fa probabilmente parte dell'addestramento.
Senza holding atterriamo alle 22.48 e siamo al nostro Gate sei minuti dopo. Qantas e' l'unica compagnia oltre ad EK a usare il Terminal A, quello piu' moderno.
C'e' poca fila ai transiti. Due rampe di scale piu' su e sono nella rinomata lounge di Emirates, che occupa tutto il piano e da dove ci si imbarca direttamente.
Ho qualche ora senza nulla da fare se non passeggiare per la lounge che a quest'ora e' assolutamente deserta. Quasi rimbombano i passi.
All'estremita' il salone principale si presenta cosi'.
Man mano che la si percorre in lunghezza ci si imbatte in diversi salotti laterali.
La lounge ha una sua enoteca.
Qui si lavora, per chi non avesse di meglio da fare.
O si fanno riunioni.
Nella zona centrale sono sistemati la reception e due duty-free.
Andando piu' avanti c'e' la zona preghiera.
La sala fumatori/cigar bar.
La stanza dove appisolarsi in pace (non che nella lounge ci sia chiasso, inteso...).
Marmocchiland.
E qui chiedo aiuto. Qualcuno mi sa spiegare lo scopo/utilita' di questa stanza? Due poltrone, un poggiapiedi, diverse mensole e basta. Nella lounge ne ho contate almeno due, identiche.
Sparsi un po' ovunque buffets con isalate, formaggi, dolci, sushi.
Ci sono anche due ristoranti con buffet caldo o menu alla carta.
Verso l'una mi siedo a cenare, visto che con una partenza alle 3.15am andro' subito a letto. Inizio con con piccoli antipasti dal buffet.
Proseguo con la squisita tartare di salmone.
Per stare leggero chiudo con un noiosissimo petto di pollo.
La spa e' appena superata la reception. I passeggeri di F hanno un massaggio di 15 minuti gratuito.
Back massage.
Tiro le 3 senza troppa fatica, quando il volo viene chiamato dall'uscita A9, direttamente dalla lounge. Si raggiunge il finger con un ascensore.
DXB-SIN
Flight: EK354
A/C: A380-861
Reg: A6-EDH
ETD: 03.15 (03.41)
ETA: 14.40 (15.21)
In the air: 04.09-15.13 (7'04)
Load: 3/14
Il load su questo volo e' molto basso: 3/14 in F, circa 60-70% in J.
La suite di EK la conosciamo tutti, nei suoi pregi e difetti.
Anche in questo caso vi sono boccucce dell'aria ad altezza del viso.
Prima del decollo vengono servite bevande a scelta. Vado di acqua (rigorosamente d'annata
).
Hot towel.
Viene avviato ICE gia' a terra. Si puo' navigare per non so quanti MB gratuitamente, esauriti questi bisogna acquistare traffico.
Distribuiscono il menu. Ci sono a scelta alcuni snacks ma principalmente proposte per la prima colazione.
Partiamo con mezz'ora di ritardo a causa della congestione del traffico. A quest'ora in piena notte fa sempre abbastanza sorridere. Il pilota, dal nome e dall'accento, sembra essere italiano.
Un taxi interminabile ci porta fin qui.
Decollo e via.
A terra avevo detto all'AV che avrei voluto dormire subito dopo il decollo, quindi non appena si spegne il segnale delle cinture allacciate mi appronta il letto.
Nonostante occasionale turbolenza dormo benissimo fino a 1 ora e 50 dall'arrivo a SIN, quando l'AV bussa alla porta (diciamo cosi') per svegliarmi. Anche se in tutta onesta' avevo chiesto di essere svegliato a 1 ora e 30 dall'atterraggio.
L'AV mi consegna la hot towel e mi chiede di pazientare qualche minuto mentre viene preparata la doccia, che provo per la prima volta.
Il bagno di EK e' enorme, e ha il pavimento riscaldato.
Ci sono amenities di tutti i tipi.
Hai a disposizione 5 minuti di acqua, che pero' puoi interrompere e riprendere come preferisci. Alla fine sono sufficienti meno della meta'. La pressione e' ovviamente abbastanza debole e non si ha voglia di stare piu' del necessario.
La cabina doccia e' predisposta con sedile e maniglia in caso di turbolenza. Certo non mi piacerebbe trovarmi in quella situazione!
EK considera la doccia una vera e propria "spa" e quindi all'uscita, vicino alla fontana d'acqua, c'e' una tisana calda.
Ad attendere il passeggero appena docciato al posto c'e' un piattino di frutta tagliata.
Ho tempo di fare un giretto al bar, deserto.
Visto che non c'e' Jennifer Aniston neppure stavolta me ne torno al posto dove viene servita la colazione che avevo ordinato prima del decollo, con frutta, yoghurt, toast, caffe', succo, e omelette con affettati e formaggi (ho chiesto all'AV di mixare l'omelette con il piatto freddo). A parte l'ananas uscito direttamente dalla scatoletta Del Monte, tutto ragionevomente buono.
In ogni caso, su EK non posso dire di avere mai mangiato nulla di memorabile, e questo volo lo conferma ancora una volta.
Fuori e' piuttosto nuvolo.
Lo stretto di Malesia.
E atterriamo a Singapore con mezz'ora di ritardo.
Nell'era dell'Airwhow trovo la segnaletica a Changi molto vintage. Come se uno non sapesse dove e' atterrato!
Il servizio su questo volo e' buono. Certo con un load cosi' leggero non e' difficile. Pero' l'AV mi e' parsa abbastanza inesperta sulle piccole cose. Ad esempio, quando insiste per ritirarmi il bicchiere d'acqua mezzo pieno quando siamo ancora al gate "because we are leaving soon".
I bagagli arrivano in un attimo e vado verso il banco EK nella hall per il trasferimento in albergo. Emirates ha contrattato Sixty e la macchina, una Audi, mi aspetta in fondo agli arrivi.
Venti minuti dopo sono in hotel.
SIN-DXB
Flight: EK405
A/C: A6-EUB
Reg: A380-861
ETD: 01.20 (ATD 01.32)
ETA: 04.30 (ATA 04.52)
In the air: 01.53-04.46 (6h53)
Load: 10/14
La ripartenza e' la sera di sabato. L'arrivo a Changi e' inconfondibile.
Stavolta e' la limo e' una Mercedes.
Il check-in e' rapidissimo.
Mi informano che la lounge EK e' in ristrutturazione ma si puo' accedere alla lounge QF, situata al primo piano dopo il controllo passaporti (a Changi la sicurezza viene fatta al gate).
La lounge e' molto grande e spaziosa. E' stata totalmente ristrutturata rispetto alla mia ultima visita circa 4 anni fa.
Appena dopo l'ingresso sulla sinistra c'e' il bar.
Davanti al bar c'e' una sorta di high table.
Superata questa vi sono due saloni molto ampi che si svuoteranno dopo la partenza dell'ultimo volo Qantas per l'Australia.
Da questo lato invece si trova la zona pranzo/buffet.
Un cuoco prepara sul momento i piatti del giorno.
Il buffet offre alcuni piatti caldi.
Nonche' una pasta alla zucca e ricotta affatto invitante.
Insalate dal buffet.
Vari dolci sempre dal buffet.
Dai piatti del giorno ordino il manzo, senza avere la piu' pallida idea di cosa sia.
Il bottino contempla zuppa, insalata di pollo, piatto del giorno.
Scopriro' trattarsi di uno steamed bun cinese ripieno con manzo speziato e verdure.
Nulla di particolarmente gourmet, ma perfettamente accettabile, tutto sommato.
Ne approfitto per farmi una doccia. Le cabine sono molto ampie ma la pressione dell'acqua e' simile a quella del 380.
Poco dopo e' gia' ora di imbarcare. Il volo effettua le tratte MEL-SIN-DXB e il gate e' quindi strapieno di australiani diretti in Europea. Non mi e' chiaro perche' mai un pax dovrebbe scegliere consciamente di aggiungere un ulteriore scalo a un volo che di ore gia' ne fa 24, potendo volare sempre con EK non stop per Dubai e da li' in Europa.
A bordo mi viene consegnato lo stesso amenity kit dell'andata (di Bulgari, completo di qualsiasi cosa immaginabile), mentre pigiami, ciabattine e altre amenities sono diverse. L'AV spiega che e' un nuovo design che viene progressivamente introdotto in tutto il network.
Bah, il pigiama all'alga marina mi mancava. Certo non sanno piu' cosa inventarsi.
Stavolta uno champagne ci sta visto che e' "solo" mezzanotte e qualcosa. EK serve il Dom Perignon.
Questo A380 ha i nuovi comandi: un ipad anziche' lo spesso comando estraibile di altri modelli. E' migliore sia per la definizione che per la risposta ai comandi.
Intanto fuori prende a diluviare.
Ci muoviamo con 10 minuti di ritardo quando la pioggia si e' un po' calmata. Il pilota su questo volo ha un accento decisamente australiano.
Decolliamo all'1.53. L'Airshow e' convinto pero' che stiamo tornando a Melbourne.
Subito dopo il decollo, blackout totale fino a poco meno di un'ora da Dubai, quando tocchiamo terra in Oman. Purtroppo saranno 6 di turbolenza nonstop, quindi dormire sara' una fatica, nonostante il pigiama all'alga marina
.
C'e' appena tempo per una rapida colazione: caffe', yoghurt, frutta, e detox juice di mela e kale.
L'AV si era dimenticata del succo. E dire che avevo chiesto tre cose in tutto... A parte cio' l'equipaggio era senz'altro piu' rodato rispetto all'andatoa. Ha gestito con estrema pazienza le lamentele continue, ai limiti dell'educazione, di un passeggero in prima fila.
Finalmente a DXB con circa 20 minuti di ritardo e dopo uno dei voli piu' turbolenti che ricordi. Peccato.
Stavolta ai transiti, nonostante siano le 4.45am circa, c'e' il delirio. Per fortuna la corsia F/J e' ragionevole ma quella adiacente di economy e' mostruosa. Vi sono solo 6 scanner e lo spazio e' strettissimo: l'area transiti del Terminal A mi sembra progettata davvero male, specie considerata la quota di connessioni che DXB si vanta di attrarre.
Doha e' di gran lunga progettato meglio e gradevole come esperienza.
Sono di nuovo qui.
Doccia obbligatoria. Lo spazio e' molto piu' angusto rispetto alla lounge QF di Singapore (e di tante altre in generale). Certo, avere una lounge con cosi' tanto spazio inutilizzato e poi docce claustrofobiche non ha molto senso...
Per colazione c'e' ogni ben di Dio. Dal menu scelgo queste crepes ai funghi, che soddisfano l'appetito fino alla partenza.
DXB-LHR
Flight: QF9
A/C: A380-841
Reg: VH-OQA
ETD: 08.30 (ATD 08.37)
ETA: 12.40 (ATA 12.48)
In the air: 08.59-12.44
Load: 12/14
Il volo arriva in ritardo da Melbourne ma recuperera' durante il transito a DXB. A naso sono pochi i passeggeri ad imbarcarsi a DXB. Si sale a bordo dal Gate A24, senza fila.
Stavolta riesco a fare qualche foto in piu' alla poltrona e alla cabina rispetto all'andata. Come dicevo il design e' piuttosto unico: la poltrona ruota angolandosi verso il finestrino, beneficiando di un ampio spazio ai lati e, in posizione letto, ricongiungendosi con il poggiapiedi. Le suites non sono chiuse ma delle pareti divisorie vengono alzate dopo il decollo.
Anche in questo caso prima del decollo mi concedo una flute di Pol Roger.
Hot towel e siamo pronti per il push back alle 8.30 precise, nonostante il ritardo da MEL. Il comandante tuttavia annuncia che l'autorizzazione al push back e' per le 8.37, quando puntualmente lasciamo il parcheggio. Apprezzo molto quando si si ricevono aggiornamenti in tempo reale dal cockpit.
Ci accodiamo ad una fila di ciccioni e tripli.
DXB in tutto il suo splendore.
Siamo nei cieli del Golfo Persico poco prima delle 9 di mattina, con l'arrivo stimato a LHR in perfetto orario.
Molto bella la scala che si sale dalla F, sul ponte principale, alla J, sul ponte superiore.
La zona bar/relax di QF al primo piano e' parecchio modesta rispetto all'A380 di EK.
Anche il bagno non ha proprio nulla a che vedere.
Tornato al posto ruoto la poltrona e mi sistemo in posizione relax. Le nuove versioni della business ormai hanno tutte o quasi un letto orizzontale e sono perfettamente comode, ma la first resta tutt'altra storia.
Il servizio del pranzo inizia poco dopo il decollo. Un po' presto per chi fosse imbarcato a DXB ma per me che sto sul fuso di Singapore l'ora e' perfetta. Per chi viaggia da MEL invece e' gia' pomeriggio inoltrato, cosa che spiega forse il menu piu' ridotto rispetto all'andata (e l'assenza della degustazione).
La carta dei vini e' diversa rispetto al LHR-DXB di qualche giorno prima.
Gli antipasti consistono in caviale e melanzana speziata.
Il tavolo e' apparecchiato e vengono presi gli ordinativi. Scelgo antipasto, primo, carne, dolce.
L'antipasto e' il mezze arabo, fatto di piccoli assaggi.
Proseguo con le linguine ai funghi e timo: semplici e sorprendentemente buone.
Il filetto e' di ottimo taglio ma cotto al di la' del bene e del male.
Per finire crepes calde farcite con crema di cioccolato, spicchi di arancia e pecans.
Caffe' e cioccolatini, degna conclusione di un pranzo molto buono e senza troppe pretese.
Il servizio e' stato molto piu' rapido dell'andata: in due ore e' tutto finito. L'AV e' sempre attenta, sorridente, precisa. Davvero nulla da ridire sugli equipaggi QF, questi due erano proprio al top.
Mentre sorvoliamo l'Iran sono pronto per la siesta che compensera' il sonno leggero del volo precedente a causa delle turbolenze. Questo volo sara' invece tranquillissimo.
Il letto e' enorme e immensamente comodo. Piu' comodo di quello di EK e anche approntato con piu' cura.
Due orette dopo siamo sul Mar Nero.
L'AV attentissima non appena mi sveglio mi offre un te' con biscotti al limone.
Faccio portare via il materassino e il piumone e mi metto in posizione comoda per vedere Indignation.
Finito il film manca poco piu' di un'ora all'atterraggio. Non c'e' un servizio a parte ma si puo' scegliere qualsiasi cosa dal menu del pranzo. Opto per l'ottimo steak sandwich, da provare assolutamente se si viaggia su QF.
Ultima hot towel e siamo in avvicinamento.
Benvenuti a Heathrow, l'aeroporto dove le linee rette non sono mai pervenute.
Atterriamo con pochi minuti di ritardo e dopo un taxi relativamente breve siamo al Gate 1, lo stesso da dove sono partito pochi giorni prima, alle 12.48 locali. Non viene attaccato il finger alla 1L, mentre quello alla 2L impiega una vita, e scendiamo quando praticamente tutto il ponte superiore e' gia' sbarcato.
L'attesa per i controlli di immigrazione e' breve ma non sara' tale quella per i bagagli. Sebbene i primi vengano scaricati sul nastro intorno alle 13.05, i miei, e a giudicare dalle targhette quelli di tutti gli altri pax di F, si fanno vedere intorno alle 13.40. Non impeccabili i servizi di handling a LHR, ma non dico nulla di nuovo
Ultima curiosita': l'A380 del volo da Dubai a Heathrow e' VH-OQA "Nancy Bird Walton", il primo consegnato a QF nel 2008, e quello del famigerato incidente del volo QF32, quando esplose uno dei reattori poco dopo il decollo da Singapore, riportando miracolosamente solo danni materiali.
Frattanto, QF si e' rimessa in salute mentre qualche dubbio sul gigante sta iniziando ad affiorare. Quante cose cambiano in soli tre anni!
LHR-DXB
Flight: QF10
A/C: A380-841
Reg: VH-OQL
ETD: 11.55 (ATD 12.05)
ETA: 23.00 (ATA 22.54)
In the air 12.23-22.48 (6h25)
Load: 14/14
La partenza e' in una giornata tipicamente londinese di meta' settimana.
QF ha allineato i servizi di terra con EK ed offre il trasferimento in aeroporto. La macchina giunge con qualche minuto di ritardo ma poco prima la compagnia aveva mandato un sms con il tracker in modo che si potesse seguire in tempo reale sul cellulare la sua posizione.
Erano alcuni anni che non raggiungevo Heathrow via strada passando per il famigerato tunnel sotto alla pista.

La macchina e' una Mercedes degli ultimi modelli. Ha un legroom da far invidia alla First! Mi deposita davanti alle partenze del T3.


Qantas ha il check-in nella zona B. Al banco c'e' una coppia che evidentemente ha un qualche problema. Dopo diversi minuti di attesa l'addetta per non farmi perdere altro tempo mi indirizza verso l'adiacente banco di business, saltando la fila.

Al check-in mi viene data l'opzione tra la lounge BA e quella EK. Scelgo la seconda, raggiunta dopo controlli di sicurezza molto rapidi (anche se devo lasciare li' il dentifricio perche' il sacchetto trasparente non si chiudeva ermeticamente...).

La lounge si compone di due ampi saloni alle opposte estremita', ciascuno con accesso diretto ad un gate per A380, collegati tra loro da un corridoio lungo il quale sono sistemate una miriade di poltrone che con una magnifica vista, grazie alla vetrata, sulla pista 9R/27L.





Alla lounge accedono solo i pax F di QF (quelli di J devono accontentarsi delle Galleries di BA), e con nessun volo EK all'orizzonte per un paio d'ore e' praticamente deserto.
Il buffet e' un po' modesto, data l'assenza di utenza. C'erano anche diversi piatti caldi ma non faccio in tempo a fotografarli che iniziano ad allestire il pranzo.


L'offerta alcolica prevede lo champagne Veuve Cliquot, apprezzatissimo dai lettori del forum


Mi sistemo qui con un caffe' a fare un po' di foto agli atterraggi.

Di interssante pero' c'e' il solo Dreamliner BA.

Alle 10.55, un'ora prima della partenza, viene trainato il mio ciccione.

Poco dopo mi dirigo al gate dove c'e' un'attesa di dieci minuti prima dell'imbarco. Un annuncio informa che il volo e' pieno, in barba a chi sostiene che QF non riusce a riempire la tratta da LHR per DXB.


VH-OQL, l'ultimo arrivato in famiglia, in servizio dal 2011.

La cabina e' esattamente la stessa rispetto al mio ultimo volo con QF qualche anno fa. Il design e' sobrio, ai limiti dell'utilitaristico. Tutto il contrario rispetto a EK insomma.

Il servizio su QF e' generalmente ottimo, e questo volo lo confermera'. Gli AV vengono a presentarsi a ciascun passeggero, compresi quelli che lavorano nel corridoio opposto o nel galley, oltre al capo cabina, un rituale ripetuto su ogni volo QF che ricordi.
Prima del decollo lo champagne e' d'obbligo: viene servito il Pol Roger Winston Churchill. E' accompagnato da olive marinate e mandorle.

QF ha affidato al designer delle divise, tale Martin Grant, la realizzazine del pigiama, dell'amenity kit e delle ciabatte.
Spero un'idea simile non sfiori mai il management di Alitalia


Le babbucce hanno la suola rigida e sono di qualita' molto buona.

Distribuiscono le hot towels mentre ci muoviamo, con 10 minuti di ritardo, alle 12.05. Il comandante annuncia un taxi abbastanza lungo verso la 27R.


Il design di QF e' unico. In posizione decollo/atterraggio lo spazio e' abbastanza limitato.

Le boccucce dell'aria condizionata sono posizionate nel guscio rigido attorno alla poltrona, ad altezza quasi del viso. Ottimo design.

Il sedile ha uno schermo touch-sensitive per regolare tutto cio' che e' regolabile della poltrona: luci, massaggi, posizione, veneziane...


Il nuovo video di sicurezza di QF segue l'ultimo trend di confondere le informazioni con una sceneggiatura del tutto diversa. QF ha optato per le bellezze naturali dell'Australia, che di certo catturano l'attenzione.


C'e' la solita fila per il decollo, che avviene alle 12.23.


Circa mezz'ora dopo inzia il servizio con l'aperitivo e gli stuzzichini, dettagliatamente descritti dall'AV prima di essere serviti.

Il catering su QF e' un mix di cucina internazionale e orientale. Su questo volo e' previsto il menu ordinario o la degustazione con 6 portate e altrettanti vini accostati a ciascun piatto. Scelgo la degustazione ma senza i vini.



Il tavolo viene apparecchiato con stoviglie moderne e senza logo.

Focaccia alle olive e soda bread.

Il pranzo vero e proprio inizia con una zuppa.

Si prosegue con il tataki di salmone e soba noodles.

Quindi l'agnello e piselli schiacciati, con gratin di patate e insalata serviti a lato. Eccellente sia la carne che i controni. Accompagno con un bicchiere di rosso.

Cottura perfetta.

Il dolce e' una torta con granella di cacao, crema al cardamone e purea di dattero. OMG.

Chiedo di ritardare il formaggio, che sarebbe l'ultima portata, e invece accetto un caffe' con cioccolatini.

Il servizio e' lento. Cioe' veramente lento. Si conclude dopo 3 ore dal decollo, quando siamo piu' o meno a meta' volo.

Si affaccia Jason Bourne.

Finito il film manca meno di un'ora all'arrivo a DXB.

Posso gustarmi il piatto di formaggi con guarnizioni.

Il volo e' stato estremamente gradevole. L'AV sempre attento e gentilissimo. Mi ha un po' stupito il fatto che con la coppia di australiani (di quelli che piu' australiani non si puo') della fila dietro, dopo le iniziali formalita', si sia completamente lasciato andare ed era tutto un "thanks mate", "sure mate", "ta", ecc... All'inizio mi e' parso un po' schizofrenico come approccio ma poi mi dico che personalizzare il servizio a seconda della clientela fa probabilmente parte dell'addestramento.
Senza holding atterriamo alle 22.48 e siamo al nostro Gate sei minuti dopo. Qantas e' l'unica compagnia oltre ad EK a usare il Terminal A, quello piu' moderno.

C'e' poca fila ai transiti. Due rampe di scale piu' su e sono nella rinomata lounge di Emirates, che occupa tutto il piano e da dove ci si imbarca direttamente.

Ho qualche ora senza nulla da fare se non passeggiare per la lounge che a quest'ora e' assolutamente deserta. Quasi rimbombano i passi.
All'estremita' il salone principale si presenta cosi'.


Man mano che la si percorre in lunghezza ci si imbatte in diversi salotti laterali.

La lounge ha una sua enoteca.

Qui si lavora, per chi non avesse di meglio da fare.

O si fanno riunioni.

Nella zona centrale sono sistemati la reception e due duty-free.


Andando piu' avanti c'e' la zona preghiera.

La sala fumatori/cigar bar.

La stanza dove appisolarsi in pace (non che nella lounge ci sia chiasso, inteso...).

Marmocchiland.

E qui chiedo aiuto. Qualcuno mi sa spiegare lo scopo/utilita' di questa stanza? Due poltrone, un poggiapiedi, diverse mensole e basta. Nella lounge ne ho contate almeno due, identiche.

Sparsi un po' ovunque buffets con isalate, formaggi, dolci, sushi.




Ci sono anche due ristoranti con buffet caldo o menu alla carta.





Verso l'una mi siedo a cenare, visto che con una partenza alle 3.15am andro' subito a letto. Inizio con con piccoli antipasti dal buffet.

Proseguo con la squisita tartare di salmone.

Per stare leggero chiudo con un noiosissimo petto di pollo.

La spa e' appena superata la reception. I passeggeri di F hanno un massaggio di 15 minuti gratuito.

Back massage.

Tiro le 3 senza troppa fatica, quando il volo viene chiamato dall'uscita A9, direttamente dalla lounge. Si raggiunge il finger con un ascensore.
DXB-SIN
Flight: EK354
A/C: A380-861
Reg: A6-EDH
ETD: 03.15 (03.41)
ETA: 14.40 (15.21)
In the air: 04.09-15.13 (7'04)
Load: 3/14
Il load su questo volo e' molto basso: 3/14 in F, circa 60-70% in J.

La suite di EK la conosciamo tutti, nei suoi pregi e difetti.


Anche in questo caso vi sono boccucce dell'aria ad altezza del viso.

Prima del decollo vengono servite bevande a scelta. Vado di acqua (rigorosamente d'annata


Hot towel.

Viene avviato ICE gia' a terra. Si puo' navigare per non so quanti MB gratuitamente, esauriti questi bisogna acquistare traffico.

Distribuiscono il menu. Ci sono a scelta alcuni snacks ma principalmente proposte per la prima colazione.

Partiamo con mezz'ora di ritardo a causa della congestione del traffico. A quest'ora in piena notte fa sempre abbastanza sorridere. Il pilota, dal nome e dall'accento, sembra essere italiano.

Un taxi interminabile ci porta fin qui.

Decollo e via.


A terra avevo detto all'AV che avrei voluto dormire subito dopo il decollo, quindi non appena si spegne il segnale delle cinture allacciate mi appronta il letto.

Nonostante occasionale turbolenza dormo benissimo fino a 1 ora e 50 dall'arrivo a SIN, quando l'AV bussa alla porta (diciamo cosi') per svegliarmi. Anche se in tutta onesta' avevo chiesto di essere svegliato a 1 ora e 30 dall'atterraggio.


L'AV mi consegna la hot towel e mi chiede di pazientare qualche minuto mentre viene preparata la doccia, che provo per la prima volta.

Il bagno di EK e' enorme, e ha il pavimento riscaldato.

Ci sono amenities di tutti i tipi.


Hai a disposizione 5 minuti di acqua, che pero' puoi interrompere e riprendere come preferisci. Alla fine sono sufficienti meno della meta'. La pressione e' ovviamente abbastanza debole e non si ha voglia di stare piu' del necessario.

La cabina doccia e' predisposta con sedile e maniglia in caso di turbolenza. Certo non mi piacerebbe trovarmi in quella situazione!

EK considera la doccia una vera e propria "spa" e quindi all'uscita, vicino alla fontana d'acqua, c'e' una tisana calda.

Ad attendere il passeggero appena docciato al posto c'e' un piattino di frutta tagliata.

Ho tempo di fare un giretto al bar, deserto.

Visto che non c'e' Jennifer Aniston neppure stavolta me ne torno al posto dove viene servita la colazione che avevo ordinato prima del decollo, con frutta, yoghurt, toast, caffe', succo, e omelette con affettati e formaggi (ho chiesto all'AV di mixare l'omelette con il piatto freddo). A parte l'ananas uscito direttamente dalla scatoletta Del Monte, tutto ragionevomente buono.
In ogni caso, su EK non posso dire di avere mai mangiato nulla di memorabile, e questo volo lo conferma ancora una volta.




Fuori e' piuttosto nuvolo.

Lo stretto di Malesia.

E atterriamo a Singapore con mezz'ora di ritardo.


Nell'era dell'Airwhow trovo la segnaletica a Changi molto vintage. Come se uno non sapesse dove e' atterrato!

Il servizio su questo volo e' buono. Certo con un load cosi' leggero non e' difficile. Pero' l'AV mi e' parsa abbastanza inesperta sulle piccole cose. Ad esempio, quando insiste per ritirarmi il bicchiere d'acqua mezzo pieno quando siamo ancora al gate "because we are leaving soon".
I bagagli arrivano in un attimo e vado verso il banco EK nella hall per il trasferimento in albergo. Emirates ha contrattato Sixty e la macchina, una Audi, mi aspetta in fondo agli arrivi.
Venti minuti dopo sono in hotel.

SIN-DXB
Flight: EK405
A/C: A6-EUB
Reg: A380-861
ETD: 01.20 (ATD 01.32)
ETA: 04.30 (ATA 04.52)
In the air: 01.53-04.46 (6h53)
Load: 10/14
La ripartenza e' la sera di sabato. L'arrivo a Changi e' inconfondibile.

Stavolta e' la limo e' una Mercedes.

Il check-in e' rapidissimo.

Mi informano che la lounge EK e' in ristrutturazione ma si puo' accedere alla lounge QF, situata al primo piano dopo il controllo passaporti (a Changi la sicurezza viene fatta al gate).
La lounge e' molto grande e spaziosa. E' stata totalmente ristrutturata rispetto alla mia ultima visita circa 4 anni fa.


Appena dopo l'ingresso sulla sinistra c'e' il bar.

Davanti al bar c'e' una sorta di high table.


Superata questa vi sono due saloni molto ampi che si svuoteranno dopo la partenza dell'ultimo volo Qantas per l'Australia.


Da questo lato invece si trova la zona pranzo/buffet.

Un cuoco prepara sul momento i piatti del giorno.

Il buffet offre alcuni piatti caldi.

Nonche' una pasta alla zucca e ricotta affatto invitante.

Insalate dal buffet.

Vari dolci sempre dal buffet.

Dai piatti del giorno ordino il manzo, senza avere la piu' pallida idea di cosa sia.

Il bottino contempla zuppa, insalata di pollo, piatto del giorno.

Scopriro' trattarsi di uno steamed bun cinese ripieno con manzo speziato e verdure.

Nulla di particolarmente gourmet, ma perfettamente accettabile, tutto sommato.
Ne approfitto per farmi una doccia. Le cabine sono molto ampie ma la pressione dell'acqua e' simile a quella del 380.

Poco dopo e' gia' ora di imbarcare. Il volo effettua le tratte MEL-SIN-DXB e il gate e' quindi strapieno di australiani diretti in Europea. Non mi e' chiaro perche' mai un pax dovrebbe scegliere consciamente di aggiungere un ulteriore scalo a un volo che di ore gia' ne fa 24, potendo volare sempre con EK non stop per Dubai e da li' in Europa.
A bordo mi viene consegnato lo stesso amenity kit dell'andata (di Bulgari, completo di qualsiasi cosa immaginabile), mentre pigiami, ciabattine e altre amenities sono diverse. L'AV spiega che e' un nuovo design che viene progressivamente introdotto in tutto il network.

Bah, il pigiama all'alga marina mi mancava. Certo non sanno piu' cosa inventarsi.

Stavolta uno champagne ci sta visto che e' "solo" mezzanotte e qualcosa. EK serve il Dom Perignon.

Questo A380 ha i nuovi comandi: un ipad anziche' lo spesso comando estraibile di altri modelli. E' migliore sia per la definizione che per la risposta ai comandi.

Intanto fuori prende a diluviare.

Ci muoviamo con 10 minuti di ritardo quando la pioggia si e' un po' calmata. Il pilota su questo volo ha un accento decisamente australiano.

Decolliamo all'1.53. L'Airshow e' convinto pero' che stiamo tornando a Melbourne.

Subito dopo il decollo, blackout totale fino a poco meno di un'ora da Dubai, quando tocchiamo terra in Oman. Purtroppo saranno 6 di turbolenza nonstop, quindi dormire sara' una fatica, nonostante il pigiama all'alga marina



C'e' appena tempo per una rapida colazione: caffe', yoghurt, frutta, e detox juice di mela e kale.

L'AV si era dimenticata del succo. E dire che avevo chiesto tre cose in tutto... A parte cio' l'equipaggio era senz'altro piu' rodato rispetto all'andatoa. Ha gestito con estrema pazienza le lamentele continue, ai limiti dell'educazione, di un passeggero in prima fila.

Finalmente a DXB con circa 20 minuti di ritardo e dopo uno dei voli piu' turbolenti che ricordi. Peccato.

Stavolta ai transiti, nonostante siano le 4.45am circa, c'e' il delirio. Per fortuna la corsia F/J e' ragionevole ma quella adiacente di economy e' mostruosa. Vi sono solo 6 scanner e lo spazio e' strettissimo: l'area transiti del Terminal A mi sembra progettata davvero male, specie considerata la quota di connessioni che DXB si vanta di attrarre.
Doha e' di gran lunga progettato meglio e gradevole come esperienza.
Sono di nuovo qui.

Doccia obbligatoria. Lo spazio e' molto piu' angusto rispetto alla lounge QF di Singapore (e di tante altre in generale). Certo, avere una lounge con cosi' tanto spazio inutilizzato e poi docce claustrofobiche non ha molto senso...

Per colazione c'e' ogni ben di Dio. Dal menu scelgo queste crepes ai funghi, che soddisfano l'appetito fino alla partenza.

DXB-LHR
Flight: QF9
A/C: A380-841
Reg: VH-OQA
ETD: 08.30 (ATD 08.37)
ETA: 12.40 (ATA 12.48)
In the air: 08.59-12.44
Load: 12/14
Il volo arriva in ritardo da Melbourne ma recuperera' durante il transito a DXB. A naso sono pochi i passeggeri ad imbarcarsi a DXB. Si sale a bordo dal Gate A24, senza fila.

Stavolta riesco a fare qualche foto in piu' alla poltrona e alla cabina rispetto all'andata. Come dicevo il design e' piuttosto unico: la poltrona ruota angolandosi verso il finestrino, beneficiando di un ampio spazio ai lati e, in posizione letto, ricongiungendosi con il poggiapiedi. Le suites non sono chiuse ma delle pareti divisorie vengono alzate dopo il decollo.


Anche in questo caso prima del decollo mi concedo una flute di Pol Roger.

Hot towel e siamo pronti per il push back alle 8.30 precise, nonostante il ritardo da MEL. Il comandante tuttavia annuncia che l'autorizzazione al push back e' per le 8.37, quando puntualmente lasciamo il parcheggio. Apprezzo molto quando si si ricevono aggiornamenti in tempo reale dal cockpit.

Ci accodiamo ad una fila di ciccioni e tripli.

DXB in tutto il suo splendore.

Siamo nei cieli del Golfo Persico poco prima delle 9 di mattina, con l'arrivo stimato a LHR in perfetto orario.

Molto bella la scala che si sale dalla F, sul ponte principale, alla J, sul ponte superiore.

La zona bar/relax di QF al primo piano e' parecchio modesta rispetto all'A380 di EK.



Anche il bagno non ha proprio nulla a che vedere.

Tornato al posto ruoto la poltrona e mi sistemo in posizione relax. Le nuove versioni della business ormai hanno tutte o quasi un letto orizzontale e sono perfettamente comode, ma la first resta tutt'altra storia.

Il servizio del pranzo inizia poco dopo il decollo. Un po' presto per chi fosse imbarcato a DXB ma per me che sto sul fuso di Singapore l'ora e' perfetta. Per chi viaggia da MEL invece e' gia' pomeriggio inoltrato, cosa che spiega forse il menu piu' ridotto rispetto all'andata (e l'assenza della degustazione).

La carta dei vini e' diversa rispetto al LHR-DXB di qualche giorno prima.

Gli antipasti consistono in caviale e melanzana speziata.

Il tavolo e' apparecchiato e vengono presi gli ordinativi. Scelgo antipasto, primo, carne, dolce.

L'antipasto e' il mezze arabo, fatto di piccoli assaggi.

Proseguo con le linguine ai funghi e timo: semplici e sorprendentemente buone.

Il filetto e' di ottimo taglio ma cotto al di la' del bene e del male.


Per finire crepes calde farcite con crema di cioccolato, spicchi di arancia e pecans.

Caffe' e cioccolatini, degna conclusione di un pranzo molto buono e senza troppe pretese.

Il servizio e' stato molto piu' rapido dell'andata: in due ore e' tutto finito. L'AV e' sempre attenta, sorridente, precisa. Davvero nulla da ridire sugli equipaggi QF, questi due erano proprio al top.
Mentre sorvoliamo l'Iran sono pronto per la siesta che compensera' il sonno leggero del volo precedente a causa delle turbolenze. Questo volo sara' invece tranquillissimo.

Il letto e' enorme e immensamente comodo. Piu' comodo di quello di EK e anche approntato con piu' cura.

Due orette dopo siamo sul Mar Nero.

L'AV attentissima non appena mi sveglio mi offre un te' con biscotti al limone.

Faccio portare via il materassino e il piumone e mi metto in posizione comoda per vedere Indignation.

Finito il film manca poco piu' di un'ora all'atterraggio. Non c'e' un servizio a parte ma si puo' scegliere qualsiasi cosa dal menu del pranzo. Opto per l'ottimo steak sandwich, da provare assolutamente se si viaggia su QF.

Ultima hot towel e siamo in avvicinamento.

Benvenuti a Heathrow, l'aeroporto dove le linee rette non sono mai pervenute.

Atterriamo con pochi minuti di ritardo e dopo un taxi relativamente breve siamo al Gate 1, lo stesso da dove sono partito pochi giorni prima, alle 12.48 locali. Non viene attaccato il finger alla 1L, mentre quello alla 2L impiega una vita, e scendiamo quando praticamente tutto il ponte superiore e' gia' sbarcato.
L'attesa per i controlli di immigrazione e' breve ma non sara' tale quella per i bagagli. Sebbene i primi vengano scaricati sul nastro intorno alle 13.05, i miei, e a giudicare dalle targhette quelli di tutti gli altri pax di F, si fanno vedere intorno alle 13.40. Non impeccabili i servizi di handling a LHR, ma non dico nulla di nuovo
Ultima curiosita': l'A380 del volo da Dubai a Heathrow e' VH-OQA "Nancy Bird Walton", il primo consegnato a QF nel 2008, e quello del famigerato incidente del volo QF32, quando esplose uno dei reattori poco dopo il decollo da Singapore, riportando miracolosamente solo danni materiali.

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