TPG potrebbe tornare su Alitalia


goafan

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Tpg potrebbe tornare su Alitalia
Ma per il Vincenzo Morelli "l'unica soluzione è dichiarare l'insolvenza e ricominciare con i pezzi che possono reggersi in piedi da soli"

Tpg, Texas Pacific Group, il fondo Usa famoso per il suo approccio industriale e la capacità di operare ristrutturazioni aziendali, all'inizio dell'asta per Alitalia si era fatto avanti, forte della sua esperienza nel settore delle linee aeree americane, ma poi, come tutti si ricorderanno, ha abbandonato la gara. In un'intervista rilasciata a Milano Finanza, tra le tante domande poste a Vincenzo Morelli, partner italiano del fondo e responsabile operativo del portafoglio di investimenti europei del colosso del private equity, si torna a parlare di Alitalia, in tema di aziende da ristrutturare. E alla domanda se Tpg vi abbia rinunciato, Morelli risponde esordendo così: "Finché c'è vita c'è speranza. Certo, però, l'Alitalia di oggi non è più quella di un anno e mezzo fa, quando è iniziato il processo di vendita". Il manager osserva che ha "molti meno passeggeri, non ha i mezzi per risollevarsi da sola, e chi la comprerà dovrà fare molti più investimenti con ritorni meno sicuri. Credo - ha proseguito Morelli - che sia difficile superare la situazione senza che Alitalia passi attraverso una qualche forma di insolvenza, ossia il commissariamento o il concordato preventivo. Un anno fa aveva 800 milioni in cassa, adesso ha 1,5 miliardi di debiti e perde almeno 1 milione di euro al giorno. Secondo i principi base della finanza si tratta di una azienda che non ha valore e con un debito non ripagabile, quindi l'unica soluzione è dichiarare l'insolvenza e ricominciare daccapo con i pezzi che possono reggersi in piedi da soli". Il manager ha concluso affermando: "Non vedo alternative. In questo caso potremmo anche ripensarci e tornare a interessarcene". (Guida Viaggi)

CIAO
_goa
 
Tpg potrebbe tornare su Alitalia
Ma per il Vincenzo Morelli "l'unica soluzione è dichiarare l'insolvenza e ricominciare con i pezzi che possono reggersi in piedi da soli"

Tpg, Texas Pacific Group, il fondo Usa famoso per il suo approccio industriale e la capacità di operare ristrutturazioni aziendali, all'inizio dell'asta per Alitalia si era fatto avanti, forte della sua esperienza nel settore delle linee aeree americane, ma poi, come tutti si ricorderanno, ha abbandonato la gara. In un'intervista rilasciata a Milano Finanza, tra le tante domande poste a Vincenzo Morelli, partner italiano del fondo e responsabile operativo del portafoglio di investimenti europei del colosso del private equity, si torna a parlare di Alitalia, in tema di aziende da ristrutturare. E alla domanda se Tpg vi abbia rinunciato, Morelli risponde esordendo così: "Finché c'è vita c'è speranza. Certo, però, l'Alitalia di oggi non è più quella di un anno e mezzo fa, quando è iniziato il processo di vendita". Il manager osserva che ha "molti meno passeggeri, non ha i mezzi per risollevarsi da sola, e chi la comprerà dovrà fare molti più investimenti con ritorni meno sicuri. Credo - ha proseguito Morelli - che sia difficile superare la situazione senza che Alitalia passi attraverso una qualche forma di insolvenza, ossia il commissariamento o il concordato preventivo. Un anno fa aveva 800 milioni in cassa, adesso ha 1,5 miliardi di debiti e perde almeno 1 milione di euro al giorno. Secondo i principi base della finanza si tratta di una azienda che non ha valore e con un debito non ripagabile, quindi l'unica soluzione è dichiarare l'insolvenza e ricominciare daccapo con i pezzi che possono reggersi in piedi da soli". Il manager ha concluso affermando: "Non vedo alternative. In questo caso potremmo anche ripensarci e tornare a interessarcene". (Guida Viaggi)
CIAO
_goa

L'ennesima prova che tra tutti (a destra e sinistra) in questa storia ci hanno messo il massimo impegno per mandare tutto a rotoli con la scusa che AF (e gli altri interlocutori prima) ci avrebbero dato un tozzo di pane.
Adesso, forse, ci daranno quello raffermo....
 
Ultima modifica:
Per me può anche non partecipare....a sto punto molto meglio la Cordata di Soli Imprenditori Italiani.

Una cordata dove si possano piazzare amici e amici degli amici nei vari Consigli e commissioni varie, oltre che ricreare una rete clientelare tipica di certe situazioni italiane?
Non è che l'avversione a AF sia dovuta al fatto che non ci sarebbe satto molto spazio nel CdA per amici degli amici?
 
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Una cordata dove si possano piazzare amici e amici degli amici nei vari Consigli e commissioni varie, oltre che ricreare una rete clientelare tipica di certe situazioni italiane?
Non è che l'avversione a AF sia dovuta al fatto che non ci sarebbe satto molto spazio nel CdA per amici degli amici?


quante sciocchezze infondate.
con questo metro si potrebbe trovare una giustificazione (completamene gratuita) buona per ogni e qualsiasi evento.
Consiglio di abbandonare il filone complottistico e tornare a discutere di fatti reali (anche perchè va bene riscaldare la minestra una o due volte, ma ogni giorno... no eh...)