Torino: a ottobre il traffico di Alitalia scende del 25%


goafan

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Caos Alitalia, un torinese su 4 lascia la compagnia di bandiera
E Blu-express raddoppia i collegamenti con Roma


L´associazione Fly: "Ma i voli low cost per Caselle sono ancora troppo pochi"

STEFANO PAROLA

Il premier Berlusconi dice che «quando vediamo un aereo dell´Alitalia ovunque nel mondo ognuno di noi sente l´Italia vicina». I torinesi non sono proprio della stessa idea, perché hanno iniziato a snobbare la compagnia di bandiera: a settembre e ottobre il traffico passeggeri del vettore a Caselle è sceso del 25 per cento. In pratica, un torinese su quattro ha preferito viaggiare con altre compagnie.
Di sicuro le vicende economiche della compagnia non hanno aiutato, soprattutto quando hanno causato scioperi del personale come quello di ieri. A Caselle in tutto sono saltati sei voli: lunedì sera non sono arrivati due voli da Roma, così sono stati cancellati due voli ieri mattina e lo stesso è successo al pomeriggio, con un aereo che non è decollato dalla capitale e quindi non è neppure ripartito da Torino. I disagi sono comunque stati limitati, perché tra i meno di 300 passeggeri coinvolti, alcuni erano stati avvisati in anticipo e tutti sono stati comunque imbarcati su aerei di altre compagnie.
L´inaffidabilità del vettore di stato nell´ultimo periodo ha spaventato i torinesi, ma nel calo fatto registrare dalla società della Magliana c´è dell´altro. Perché se a Torino non piace più Alitalia è vero anche il contrario. A Caselle nel bimestre settembre-ottobre il vettore tricolore ha infatti abbassato l´offerta passeggeri del 15 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. Meno voli e, soprattutto, aerei più piccoli. Lo scopo della compagnia era aumentare il numero di passeggeri per aereo e probabilmente ci è riuscita, al prezzo però di perdere clienti.
E se Alitalia arranca, c´è chi fa affari d´oro. Blu-Express, la compagnia low cost sbarcata a marzo ha trovato in Caselle una «gallina dalle uova d´oro», tant´è che ha scelto di aumentare da tre a sei i collegamenti quotidiani tra Torino e Roma dal 24 novembre. Ad essere implementata sarà soprattutto la frequenza serale, con due nuovi voli in partenza dalla capitale alle 18.55 e alle 20.45 per permettere ai torinesi la trasferta giornaliera.
La particolarità è che Blu-Express vuole puntare soprattutto sul traffico business, cioè sulle persone che viaggiano spesso e per lavoro, a spese del proprio datore. Sono clienti che in teoria potrebbero fare a meno di guardare al prezzo del biglietto, ma la crisi economica si fa sentire e le aziende non si tirano indietro di fronte alla possibilità di usare le forbici risparmiando sul prezzo dei voli. Ma i piani della compagnia low cost per Torino sarebbero ben più lungimiranti e comprendono un ulteriore aumento dei charter e la possibile installazione di una base operativa.
Intanto le altre compagnie si fanno più attive. Dal 27 ottobre British Airways ha aggiunto un collegamento in più ai due voli che già esistevano da e per Londra Gatwick. Ryanair, invece, ha riattivato il volo su Barcellona, ne ha lanciato un altro su Taranto e farà partire dal 21 dicembre sei nuove tratte per la Gran Bretagna, con destinazioni Shannon, Glasgow, Edimburgo, Liverpool, Nottingham e Bournemouth. Tutte mete che andranno ad aggiungersi alle 28 che oggi si possono raggiungere dallo scalo torinese.
«Un piccolo miglioramento, ma i voli low-cost su Torino sono ancora troppo pochi», lamenta Valentino Magazzù, presidente della Fly, associazione nata meno di un anno fa per sostenere il "Sandro Pertini" di Caselle. «A livello italiano l´aeroporto di Torino è quello con meno viaggi a basso costo, mentre ci sono scali come Bergamo e Pisa in cui si raggiungono rispettivamente 44 e 60 destinazioni volando low cost». Per questo Magazzù legge nel calo di Alitalia anche una perdita dello scalo torinese: «Tanti, oltre che compagnia, stanno cambiando aeroporto e scelgono Malpensa. È significativo che due settimane fa Easyjet abbia tappezzato Torino di cartelloni in cui promuoveva i suoi voli da Milano».

La Repubblica - Torino

CIAO
_goa
 
Pregevoli le 6 rotte di FR, ma non dimentichiamo che sono le cosiddette ski-routes.
Ottimi incoming, senza dubbio, quindi nessuna lamentela.
Ma solamente un chiarimento doveroso.
Comunque se il traffico di AZ su TRN scende del 25% sarebbe intreressante sapere di quanto è salito il debito di AZ (e se non erro anche di AP) nei confronti Sagat....
 
Il debito di Az alla fine dello scorso mese era intorno ai 10 milioni di euro, poco più di 5 quello di Air One. Anche altre compagnie hanno debiti minori. Complessivamente l'esposizione di Sagat è intorno ai 20 milioni di euro.
 
Sarebbe molto interessante sapere queli sono le esposizioni di altri vettori rispetto al volume di traffico generato. Sarebbe un buon punto di partenza per poter giudicare finalmente la solidità di aziende messe in croce sui giornali e sputtanate a volte a torto.
 
Al di là delle battute, è un articolo pieno di strafalcioni:

- l'offerta AZ è calata del 28% (da 14 a 10 daily), non del 15%
- gli aerei impiegati da AZ non sono assolutamente più piccoli (??)
- BA ha incrementato da 1 a 2, non da 2 a 3
- BV aggiunge un nightstop alle 7:30, il volo delle 20:45 esiste già
- FR apre Trapani, non Taranto
- Shannon non è in Gran Bretagna
- last but not least, l'associazione in questione si chiama Fly Torino, non 'Fly'