La giapponese JAL ha messo a terra i jumbo a quattro motori per risparmiare ///////////////
La necessità aguzza l’ingegno, tanto in Occidente quanto in Oriente. È andata così
che, impegnata nel suo percorso di “business rehabilitation”, la giapponese JAL, per
la prima volta in sessanta anni di storia, lo scorso gennaio ha “prestare” i suoi piloti a
una compagnia straniera. Il compito di fare da apripista è toccato a una decina di piloti
impiegati sui jumbo di China Southern, mentre sono in corso trattative con Korean
Air per raggiungere lo stesso tipo di accordo. In risposta ai suoi gravosi problemi
finanziari, Japan Airlines ha rapidamente stoppato l’utilizzo dei jet a quattro motori,
vere idrovore divoratrici di prezioso carburante. L’aerolinea ha anche cancellato le
rotte in perdita: tra ottobre 2009 e ottobre 2011 le rotte domestiche sono scese da
144 a 109, i collegamenti internazionali sono calati da 64 a 47. Di conseguenza, JAL
si è ritrovata con più piloti di quanti gliene occorressero e adesso prevede di “affittare” dozzine di piloti, o almeno una piccola percentuale del totale, ad altre compagnie.
Poiché le compagnie che impiegano i piloti ne pagano anche i costi, in un anno il costo
del lavoro di JAL si dovrebbe ridurre di diverse centinaia di milioni di yen. Anche per
i piloti l’accordo è conveniente perché consente loro di continuare a volare e quindi
mantenere le proprie licenze.
La necessità aguzza l’ingegno, tanto in Occidente quanto in Oriente. È andata così
che, impegnata nel suo percorso di “business rehabilitation”, la giapponese JAL, per
la prima volta in sessanta anni di storia, lo scorso gennaio ha “prestare” i suoi piloti a
una compagnia straniera. Il compito di fare da apripista è toccato a una decina di piloti
impiegati sui jumbo di China Southern, mentre sono in corso trattative con Korean
Air per raggiungere lo stesso tipo di accordo. In risposta ai suoi gravosi problemi
finanziari, Japan Airlines ha rapidamente stoppato l’utilizzo dei jet a quattro motori,
vere idrovore divoratrici di prezioso carburante. L’aerolinea ha anche cancellato le
rotte in perdita: tra ottobre 2009 e ottobre 2011 le rotte domestiche sono scese da
144 a 109, i collegamenti internazionali sono calati da 64 a 47. Di conseguenza, JAL
si è ritrovata con più piloti di quanti gliene occorressero e adesso prevede di “affittare” dozzine di piloti, o almeno una piccola percentuale del totale, ad altre compagnie.
Poiché le compagnie che impiegano i piloti ne pagano anche i costi, in un anno il costo
del lavoro di JAL si dovrebbe ridurre di diverse centinaia di milioni di yen. Anche per
i piloti l’accordo è conveniente perché consente loro di continuare a volare e quindi
mantenere le proprie licenze.