Dal Corriere di oggi:
Sea, fuori la Provincia. Penati: discriminati
La Sea ha un nuovo consiglio di amministrazione. Ma la decisione presa ieri dall'assemblea, che si è messa in linea rispetto alle direttive del decreto Lanzillotta passando da 9 a 5 consiglieri (confermato Giuseppe Bonomi presidente e amministratore delegato), ha sollevato un vespaio di polemiche. La Provincia di Milano non ha partecipato al voto: «Ancora una volta il Comune di Milano ha ritenuto opportuno tenere fuori dal board il socio di minoranza Provincia di Milano e Asam, nonostante detengano circa il 15 per cento delle partecipazioni della società. È la terza volta in poco tempo che ciò avviene, dimostrando una pervicace volontà di escluderci». A causa di questa scelta il delegato della Provincia di Milano non ha partecipato al voto in assemblea per la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione». Penati insiste facendo osservare che «nel nuovo cda di Asam e anche nel collegio dei sindaci abbiamo riservato 2 posti su 6 alla minoranza. Non capiamo perché questa discriminazione in Sea». Ma non è stata questa l'unica nota stonata dell'assemblea di ieri. Il consigliere Basilio Rizzo, azionista della società, ha chiesto «in base a quale criterio sono stati decisi i tagli, perché la sensazione è che, invece di contenere gli sprechi e premiare le professionalità come vorrebbe il decreto Lanzillotta, si siano seguite le solite logiche della conquista della poltrona seguendo le indicazioni non solo dei partiti ma anche dei sottoinsiemi dei partiti».
Per dire. Non è stato confermato Alfio La Manna, da nove anni nella società, vicepresidente uscente. Forza Italia e l'ala formigoniana hanno invece fatto battaglia a testa bassa per riconfermare il posto dell'assessore Raffaele Cattaneo: «E le compatibilità? Come si può essere allo stesso tempo assessore ai Trasporti e consigliere in una società aeroportuale? », insiste Rizzo. Oppure. Esce Adriano Bandera, nominato dal sindaco Moratti soltanto sei mesi fa. «Se non è stato confermato — osserva Rizzo — è perché non ha funzionato. E allora devono spiegarci perché il suo nome circola fra i probabili nuovi consiglieri della A2A e anche fra i probabili consiglieri di una sotto-società della stessa Sea».