TAR: nuovo stop alla privatizzazione Sea

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Per la seconda volta in poche settimane i giudici bloccano l´asta decisa dal Comune: oggi le motivazioni

200 MILIONI

Sea, il Tar dà ragione alla Provincia

Sospeso il provvedimento per la vendita delle azioni

In politica vale la legge di gravitazione: chi ha la massa più elevata attrae il più piccolo

LUCA PAGNI
Ha tenuto duro fino ad ora e, con tutta probabilità, continuerà a farlo. Ma dopo la decisione del Tar di ieri appare sempre più improbabile che Gabriele Albertini riesca a vendere il 33% della Sea. I giudici del Tribunale amministrativo hanno accolto il ricorso presentato dalla Provincia e hanno sospeso il provvedimento con cui il Comune mette all´asta le azioni della società che ha in gestione gli aeroporti di Linate e Malpensa.
È la seconda volta, in poche settimane, che i giudici del Tar prendono un simile provvedimento. La prima sospensiva era stata concessa dopo il ricorso dei capigruppo del centrosinistra a Palazzo Marino. Ma il Consiglio di Stato, cui si era appellata la giunta di centrodestra, aveva annullato la sospensiva sostenendo che i consiglieri comunali non sono parte lesa e per cui non avevano titolo per ricorrere. A impedire che Albertini assegnasse la gara per la Sea ci ha così pensato il presidente della Provincia, Filippo Penati, che si è invece ritenuto parte in causa in quanto Palazzo Isimbardi controlla il 14% delle quote della Sea. Gli avvocati Vittorio Angiolini e Riccardo Maia hanno contestato il fatto che la giunta abbia riaperto la gara dopo che la prima asta era andata deserta, limitandola solo alle quattro società che avevano passato la prima selezione e introducendo alcune novità nel bando. In particolare, facendo votare all´assemblea della Sea la distribuzione di un dividendo straordinario di 200 milioni di euro ai soci. Secondo i due legali, questo ha causato un potenziale danno a quelle società o a quegli enti che in prima battuta non avevano partecipato ma che avrebbero potuto farlo una volta venuti a conoscenza della distribuzione del dividendo. E dovrebbe essere proprio questa la ragione che ha portato il Tar ad accogliere il ricorso. Il condizionale è d´obbligo perché le motivazioni dei giudici si conosceranno solo oggi. Mentre è stato bocciato quella parte del ricorso in cui la Provincia chiedeva di sospendere la distribuzione del dividendo straordinario.
Per decidere come comportarsi il sindaco attende di conoscere i contenuto del provvedimenti dei giudici amministrativi. È probabile che la procedura per l´assegnazione della gara venga rinviata fino al momento un cui il Tar deciderà nel merito. Ma le opposizioni di centrosinistra a Palazzo Marino muovono già all´attacco di Albertini. «Dovrebbe dimettersi - lo provoca Basilio Rizzo, capogruppo della lista Miracolo a Milano - riflettendo sui suoi fallimenti: a nulla gli sono serviti i tentativi di aggirare le regole». Per Emanuele Fiano, capogruppo ds, «la giunta di centrodestra si è dimostrata incapace di gestire le attività economiche comunali: le ex municipalizzate non sono state gestiste secondo un progetto industriale ma soltanto per fare cassa. L´unico risultato è che le casse comunali sono vuote e le privatizzazioni fallite o ingessate». Critiche anche dalla Provincia, dove il capogruppo della Margherita Roberto Caputo invita Albertini a metterci una pietra sopra: «A questo punto serietà vorrebbe che a decidere sul futuro di Sea ci pensino il prossimo sindaco e il prossimo consiglio comunale».

(La Repubblica - Milano)

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