Su Pontecagnano dal Mattino di oggi


per chi ama i doppi sensi c'è l'articolo su grazzanise

Grazzanise. Coperte da una tettoia, le bufale pascolano tranquille come fanno da decenni.
 
Pontecagnano. L’Atr42 bianco e azzurro dell’Air Dolomite atterra puntuale. Sulla pista deserta, 12 passeggeri si avviano a piedi verso l’ingresso dell’Aeroporto di Salerno - Costa di Amalfi. Sono le immagini avvilenti di uno scalo finora al centro solo di entusiastiche speranze. Un oggetto ancora misterioso, in attesa di trasformarsi in un aeroporto nazionale e internazionale che diventi traino turistico per l’intera provincia salernitana, il Cilento, la costiera amalfitana, ma anche punto di riferimento per la vicina Basilicata. Per ora, l’aeroporto tra Pontecagnano e Bellizzi è solo un grande spiazzo d’atterraggio che ricorda ancora il preesistente campo per aerei da guerra, conquistato nel 1943 dagli inglesi nell’operazione Avalanche. Sulla pista, un piccolo aereo da turismo e un Atr in attesa. Sono solo due i voli giornalieri di andata e ritorno per Verona. Un paio di taxi sconsolati sono fermi in attesa, nel piccolo parcheggio libero una ventina di auto in sosta. All’interno, il deserto: il tabellone luminoso segnala l’unico volo in arrivo, a destra la macchinetta distributrice di merendine e bibite. Chiusi gli uffici di autonoleggio Hertz e Maggiore, un solo banco check-in funzionante. Scene di un impianto tutto da sviluppare, circondato da terre coltivate e anguste stradine d’accesso che non consentono il contemporaneo passaggio di due bus turistici. «Sull’aeroporto di Salerno c’è stata molta attenzione negli anni e poco costrutto - dice Ernesto Sica, sindaco di Pontecagnano e neo presidente della società di gestione dello scalo salernitano - Bisogna recuperare il tempo perduto, soprattutto sulle risorse, e superare vecchie politiche di contrapposizione con la Gesac e l’aeroporto di Napoli». Nell’immediato, la scommessa sono i prossimi collegamenti con Milano Malpensa a tariffe competitive. A novembre, dovrebbero partire i primi voli sperimentali dell’Air Dolomite. Ma si è coscienti che un aeroporto significa investimenti appetibili a più compagnie, collegamenti, politiche di trasporti regionali con idee chiare. L’infelice esempio di Linate e Malpensa è sotto gli occhi di tutti. In Campania, l’aggravante di trovarsi ancora in una fase di beghe dominanti e progetti fumosi. Solo belle parole. Certo, nella candidatura ad aeroporto campano alternativo a Capodichino, Pontecagnano è più avanti di Grazzanise: gli accordi con l’Enac sono firmati da tempo, anche se vincolati nel termine al risultato ottenuto sul traffico di passeggeri annuali. Accordi in bilico, quindi. Anche se sono già stanziati 50 milioni di euro per strade di accesso e collegamenti con gli svincoli autostradali. «Siamo consapevoli che potremmo ricavarne tutti dei benefici - aggiunge il sindaco Sica - Ma c’è da fare moltissimo, con tanti problemi. Ci sono espropri da pagare ancora, progetti di ampliamento della pista da realizzare, pianificazioni territoriali da approfondire». In prospettiva, Pontecagnano ha molte carte da giocare. L’aeroporto confina con una delle maggiori aree commerciali della provincia. Gli spazi occupati dai mercati all’ingrosso sono da capogiro: Carrefour, Maximall, Mondomercato, Lidl, Ilma, Euroaffari. E poi decine di altre sigle e marchi. Qualche giorno fa, è capitato da queste parti anche il re del Belgio. Ha visitato il Museo archeologico, il secondo della provincia dopo quello di Paestum, restandone incantato. Magia di una perla d’attrattiva culturale sconosciuta ai più, penalizzata dall’assenza di una strategia comune tra i diversi comuni della costa del Sele. Si va avanti a tentoni, tra gelosie e diffidenze. Poi scendi sulla litoranea, la zona dove nei fine settimana trascorrono la loro movida molti giovani salernitani. Metri e metri di cartacce, bottigliette dimenticate, buste di plastica, si alternano a stabilimenti balneari in disarmo negli scampoli di fine estate. Sette grossi locali, una miriade di bar e pub. In quest’area di oltre 500mila metri quadri, si pensa ad un esperimento nuovo: una città della notte, la prima zona tutta dedicata al by-night e al divertimento, aperta 24 ore su 24. Ma avverte il sindaco Sica, che è anche assessore alla Provincia: «Bisogna rivedere molte politiche del territorio, per rendere appetibile il litorale e i comuni a sud di Salerno. L’aeroporto è un’occasione, bisogna riqualificare tutto ciò che c’è attorno». Il solito discorso di tante zone della Campania: benedette dalla storia e dalla natura, ma circondate dal deserto. Come a Pontecagnano, dove lo sviluppo di un aeroporto preesistente è bloccato da veti in crociati. «La Regione è interessata a favorire in tutti i modi la messa a regime dell’aeroporto di Pontecagnano», sostiene il vice governatore Antonio Valiante. Un’intesa di non belligeranza con la Gesac, società però invisa al sindaco di Salerno Enzo De Luca, dovrebbe essere il

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