Ricorre proprio domani il 100° anniversario della prima trasvolata delle Alpi compiuta da un coraggioso aviatore di origine peruviana ma nato e cresciuto in Francia: Jorge Chavez, comunemente chiamato Geo.
L'impresa, che al tempo fece molto clamore, lo vide partire da Briga (Svizzera) e atterrare rovinosamente a Domodossola.
L'aereo, un Blériot XI, non resse infatti le forti sollecitazioni alle quali fu sottoposto durante la traversata delle Alpi e, a soli 20 metri da terra, proprio in fase di atterraggio, ebbe un cedimento di entrambe le semiali, precipitando al suolo.
Geo sopravvisse per 4 giorni all'ospedale di Domodossola, ma le ferite erano troppo gravi per l'epoca e morì.
Tra le frasi che gli vengono attribuite nei rari momenti di lucidità che aveva avuto durante il ricovero ospedaliero, le due che passarono alla storia furono:
"Non, non, je ne meurs pas" (riferendosi al suo ingresso eterno nella storia)
"Arriba, siempre arriba", che diventò in seguito il motto dell'aviazione militare peruviana.
Di lui scriverà così Luigi Barzini, inviato speciale del Corriere della Sera
"Si è distrutta la macchina e si è distrutto l’uomo.
Ma del fatto prodigioso rimane la memoria che non si distrugge mai.
Il nome di Chavez rimarrà tra quelli dei più grandi eroi."
Per chi fosse interessato a tutta la storia, questo sito a lui dedicato, racconta molto bene tutti i dettagli dell'impresa.
http://www.ilvolodichavez.com/
Per chi fosse della zona, infine, domani alle 21:00 è prevista una rappresentazione teatrale a Domodossola (Teatro Galletti) dedicata proprio a Geo Chavez.
Qui sotto la locandina
http://www.ilvolodichavez.com/images/chavez/locandina-chavez-01.pdf
L'impresa, che al tempo fece molto clamore, lo vide partire da Briga (Svizzera) e atterrare rovinosamente a Domodossola.
L'aereo, un Blériot XI, non resse infatti le forti sollecitazioni alle quali fu sottoposto durante la traversata delle Alpi e, a soli 20 metri da terra, proprio in fase di atterraggio, ebbe un cedimento di entrambe le semiali, precipitando al suolo.
Geo sopravvisse per 4 giorni all'ospedale di Domodossola, ma le ferite erano troppo gravi per l'epoca e morì.
Tra le frasi che gli vengono attribuite nei rari momenti di lucidità che aveva avuto durante il ricovero ospedaliero, le due che passarono alla storia furono:
"Non, non, je ne meurs pas" (riferendosi al suo ingresso eterno nella storia)
"Arriba, siempre arriba", che diventò in seguito il motto dell'aviazione militare peruviana.
Di lui scriverà così Luigi Barzini, inviato speciale del Corriere della Sera
"Si è distrutta la macchina e si è distrutto l’uomo.
Ma del fatto prodigioso rimane la memoria che non si distrugge mai.
Il nome di Chavez rimarrà tra quelli dei più grandi eroi."
Per chi fosse interessato a tutta la storia, questo sito a lui dedicato, racconta molto bene tutti i dettagli dell'impresa.
http://www.ilvolodichavez.com/
Per chi fosse della zona, infine, domani alle 21:00 è prevista una rappresentazione teatrale a Domodossola (Teatro Galletti) dedicata proprio a Geo Chavez.
Qui sotto la locandina
http://www.ilvolodichavez.com/images/chavez/locandina-chavez-01.pdf
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