Nel lessico dell'aviazione civile il termine sovracapacità è attualmente uno dei più (ab)usati: la sua ascesa è iniziata timidamente con le prime ondate di deregulation a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta ed è culminata nel 2008 - prima perché il costo del petrolio alle stelle ha ridotto i margini operativi possibili a una sottiletta e messo pressioni senza precedenti sullo yield management dei vettori, poi perché la recessione ha svuotato gli aerei trasformando lo yield management in una routine di abbattimento di offerta (di posti) e moltiplicazione di offerte (di sconti). Nel 2011 sovracapacità è secondo (dopo costo dei carburanti e prima di terremoto in Giappone) nella lista degli alibi utilizzati dagli AD delle principali compagnie aeree per spiegare risultati e/o previsioni inferiori alle attese.
Mentre il termine sovracapacità è tanto usato, la nozione di sovracapacità è almeno parzialmente obsoleta: si basa, infatti, sull'assunto che il livello della domanda in un mercato (inteso soprattutto come rotta/city pair) sia più o meno predefinito e inalterabile, e che ciascuna rotta sia un mercato a sé stante. Negli ultimi venti anni, però, Southwest e Ryanair hanno ampiamente dimostrato che il consumo (soprattutto per il traffico turistico) si può non soltanto stimolare, ma addirittura creare dal nulla (Southwest effect); hanno dimostrato che le rotte sono spesso in concorrenza fra loro, e che i passeggeri si possono sottrarre ad altri mezzi di trasporto o smuovere dalla poltrona in salotto. Stimolare il consumo leisure è certamente più semplice che trovare e fidelizzare una clientela business ad alto yield, ma è proprio su questo campo che molti vettori tradizionali si giocano il proprio futuro.
Come faranno i giganti del trasporto aereo europeo (AF-KLM, LH-LX, BA-IB) a stimolare il consumo dei propri prodotti per sostenere le economie di scala necessarie alla riduzione del costo unitario medio di produzione e tornare a guadagnare anche sui voli intraeuropei?
Mentre il termine sovracapacità è tanto usato, la nozione di sovracapacità è almeno parzialmente obsoleta: si basa, infatti, sull'assunto che il livello della domanda in un mercato (inteso soprattutto come rotta/city pair) sia più o meno predefinito e inalterabile, e che ciascuna rotta sia un mercato a sé stante. Negli ultimi venti anni, però, Southwest e Ryanair hanno ampiamente dimostrato che il consumo (soprattutto per il traffico turistico) si può non soltanto stimolare, ma addirittura creare dal nulla (Southwest effect); hanno dimostrato che le rotte sono spesso in concorrenza fra loro, e che i passeggeri si possono sottrarre ad altri mezzi di trasporto o smuovere dalla poltrona in salotto. Stimolare il consumo leisure è certamente più semplice che trovare e fidelizzare una clientela business ad alto yield, ma è proprio su questo campo che molti vettori tradizionali si giocano il proprio futuro.
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