SEA Handling: aiuti illegittimi per 185 milioni


Milanello

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10 Novembre 2009
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Articolo da La Repubbluica di oggi:

"In ballo ci sono 184 milioni di euro. E potrebbero diventare anche di più, mano a mano che l'Unione Europea proseguirà nella sua indagine nei confronti di Sea, la società del comune di Milano che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa. Negli uffici del presidente Giuseppe Bonomi è arrivata ieri la documentazione in cui si chiede di rispondere alle accuse avanzate dalla Commissione Ue, secondo cui la controllata Sea Handling, la società che gestisce i servizi a terra nei due scali milanesi, avrebbe ricevuto a partire dal 2002 aiuti di stato ritenuti contrari alle direttive comunitarie. In termini meno burocratici, Sea è sotto accusa per aver coperto i buchi di bilancio della sua azienda di handling. La Ue avrebbe già valutato in 184 milioni gli aiuti irregolari relativamente al solo periodo 2002-2005. Per gli anni successivi ci sarà un'ulteriore indagine. Tutto ciò significa che la Sea dovrà mettere in conto il rischio di dover restituire tutti quei soldi?

Potrebbe accadere, ma non in tempi brevi. La notizia dell'apertura dell'indagine è del giugno scorso, quando la Ue ha comunicatoi termini dell'inchiesta e contro cui Sea si è già opposta. Ma ieri, con la notifica delle motivazioni con cui la Commissione Ue intende procedere contro la società milanese, è partito l'iter che costringerà Sea a presentare la sua documentazione "contraria". Dopodiché Bruxelles dovrà arrivare a una decisione definitiva e, nel caso, multare lo Stato italiano, il quale potrà poi rivalersi sulla Sea. Tenuto conto che la vicenda nasce da un esposto del 2006 di Assohandlers, l'associazione che riunisce la 17 società che si occupano di servizi negli aeroporti, è facile pensare che ci vorrà ancora del tempo per arrivare alla fine del procedimento. Ma perché l'aver ripianato per nove anni le perdite della controllata è ritenuto aiuto di Stato? I ricorrenti accusano l'accordo tra Sea, comune di Milanoe sindacati per la salvaguardia dell'occupazione di Sea Handling, ritenendolo una distorsione del mercato. In altre parole, senza quell'accordo la società non avrebbe potuto andare avanti. La Sea, invece, sostiene di non aver agito come un veicolo per il trasferimento di fondi dalle amministrazioni pubbliche, che invece hanno ricevuto negli anni «rilevanti dividendi». E che le «coperture di perdite di Sea handling sono giustificate da una logica di mercato per un recupero di produttività».

Partiti da una perdita di 50 milioni, Sea conta di arrivare in pareggio fra un paio d'anni. Ma intanto dovrà fronteggiare Bruxelles."
 
Com'è che scriveva una meteora passata da queste parti tempo addietro? "chissenefrega se SeaH perde soldi, tanto Sea fa utili...". Spanna più spanna meno il concetto era quello.

Abbiamo visto.
 
Per ora sono solo sotto indagine, un po' presto per trarre conclusioni.

Infatti se uno legge fino in fondo capisce che il settore pubblico non ha tirato fuori soldi direttamente.
 
Sono soldi usciti dalla tasca destra per approdare alla tasca sinistra e lì persi.

La UE secondo me non ha torto. L' handling è un settore in concorrenza, ma il player più grosso a Malpensa, SEAH è in costante perdita, ripianata annualmente da SEA che è di fatto una società pubblica, salvo una percentuale risibile. Questo equivale ad un aiuto pubblico che distorce la concorrenza.

Va dato atto che la perdita di SEAH è stata molto ridotta e sperabilmente svanirà, ma la UE deve fare un ragionamento di tipo legale e non può scordare il passato, col chi ha avuto, ha avuto, ha avuto...

In caso di condanna SEAH non potrà mai restituire i soldi alla controllante, non li ha e fallirebbe. Potrebbe averli solo se glieli desse appunto la controllante, ma sarebbe di nuovo un aiuto pubblico. Quindi la UE meglio farebbe a ordinare a SEA che SEAH venga venduta. Ci guadagneremmo tutti, salvo forse qualche politico che vedrebbe ridotto il proprio spazio d' influenza.
 
Tempo fa, postai:

SEA Handling
2004: perdita di 48 mln €
2005: perdita di 42 mln €
2006: perdita di 44 mln €
2007: perdita di 59 mln €
2008: perdita di 52 mln €

Ultimamente pare Bonomi sia riuscito a dimezzare la perdita e prevede il pareggio per questo o il prossimo anno, non ricordo di preciso.
 
quei bei mesi con de-icing a go-go.....!

Per il resto a Milano ci pensano le tariffe di Ata e di Avia P. a renderlo un attività da dimenticare....
Fra l'altro ATA va talmente bene che sul Corriere di oggi Caltagirone informa che la vuole vendere.....
 
Vorrei capire quali sono i motivi per cui SEA Handling è costantemente in perdita. Applicano prezzi troppo bassi per strappare compagnie alla concorrenza o hanno costi interni (credo principalmente per il personale) troppo alti?
 
l'handling è un settore poverissimo. costi altissimi e guadagni miseri. le privatizzazioni più o meno finte hanno prodotto effetti mirabolanti. il mercato libero è distorto, e se d aqualche parte si mettono i soldi sui buchi di bilancio, altrove si chiudono (giustamente? mah!) i cordoni o si vende. chi ha venduto però s'è trovato non sempre bene: dopotutto per un gestore aeroportuale, avere una società di handling può esser comodo...

........salvo forse qualche politico che vedrebbe ridotto il proprio spazio d' influenza.

e ti pare poco...
 
Vorrei capire quali sono i motivi per cui SEA Handling è costantemente in perdita. Applicano prezzi troppo bassi per strappare compagnie alla concorrenza o hanno costi interni (credo principalmente per il personale) troppo alti?
gran parte delle società di handling che ci sono in italia sono in perdità. La concorrenza é spietata, ad esempio,fino a qualche anno fa a venezia operavano 3 o 4 società di handling. Troppe per il traffico dello scalo. É il lato negativo della liberalizzazione purtroppo..
 
gran parte delle società di handling che ci sono in italia sono in perdità. La concorrenza é spietata, ad esempio,fino a qualche anno fa a venezia operavano 3 o 4 società di handling. Troppe per il traffico dello scalo. É il lato negativo della liberalizzazione purtroppo..

C'è però l'altro lato della medaglia, una eventuale riduzione degli handler che operano in un aeroporto porterebbe a meno concorrenza e prezzi piu' alti, bene per gli handler che rimangono meno per le compagnie aeree che dovranno pagare prezzi piu' alti che inevitabilemente si ripercuoterebbero sui prezzi dei biglietti.
 
Ultima modifica:
la concorrenza non esiste. vedi a torino: aviapartner, competitor di SAGAT Handling, è nell'azionariato SAGAT seppur in misura minoritaria.
il problema non è tanto il "guadagno", quanto la continuità: la compagnia X mette in piedi 10 rotte, basa 2 aerei, mi chiede assistenza; magari faccio efficenza con quel che ho ma un po' mi tocca comunque attrezzarmi con uomini e mezzi; si parte. passa un anno e la compagnia X chiude baracche e burattini e tanti saluti.