Voli liberi per la Sardegna
La Ue cancella l´esclusiva e apre al low cost
Largo a Ryanair e Easyjet ma anche nuovi spazi per Alitalia
ALBERTO D´ARGENIO
BRUXELLES - Cadono le barriere ai collegamenti aerei con la Sardegna: dopo due anni di braccio di ferro con l´Unione europea, l´Italia ha accettato di ridimensionare gli «obblighi di servizio pubblico» in capo alle compagnie che uniscono l´isola al resto del Paese. In questo modo tutti i vettori potranno operare tra le maggiori città italiane e gli scali sardi in un regime di piena concorrenza. Attualmente, invece, un complicato sistema di autorizzazioni - volte a tutelare il diritto dei residenti ad avere un numero minino di voli anche in bassa stagione - fa sì che le maggiori città dell´isola siano coperte da una sola compagnia in regime di monopolio. Oggi, ad esempio, i collegamenti su Olbia (da Roma e Milano) sono garantiti solo da Meridiana, mentre quelli su Alghero sono appannaggio di AirOne.
La vertenza è stata aperta due anni fa da Ryanair, interessata a volare in Sardegna ma tagliata fuori dal regime di servizio pubblico. Dopo la segnalazione della compagnia low cost, la Commissione europea ha aperto un´indagine (era il primo agosto 2006) sfociata, il 23 aprile scorso, in una condanna del regime italiano. Allora il responsabile Ue per i Trasporti, Jacques Barrot, aveva spiegato che «gli oneri di servizio pubblico servono a garantire la mobilità degli abitanti delle regioni periferiche, e in particolare delle isole», ma «non possono chiudere abusivamente il mercato e proteggere dalla concorrenza un settore redditizio, ragion per cui bisogna permettere al maggior numero di compagnie di effettuare voli e ai residenti di beneficiare di offerte e prezzi migliori».
Una decisione che, di fatto, ha imposto l´alleggerimento degli obblighi di servizio pubblico su 16 rotte in modo da garantire l´apertura dei cieli sardi. Per Bruxelles, infatti, le regole imponevano una serie di obblighi eccessivi e sproporzionati per garantire i collegamenti con una zona periferica. Una sorta di «bando su misura» che tagliava fuori la maggior parte delle compagnie. Peccato che le nostre autorità abbiano disatteso la decisione, mantenendo inalterate le vecchie regole. Ma su pressione di Bruxelles la scorsa settimana, per la precisione il 15 novembre, nel corso di un incontro segreto i rappresentanti del governo italiano hanno comunicato alla Commissione di essere pronti a modificare il sistema come richiesto. Un impegno informale che, hanno spiegato i nostri emissari, «sarà formalizzato all´inizio del 2008».
In questo modo le rotte da e per la Sardegna saranno aperte a nuovi aeroporti, come Ciampino, Linate e Bergamo, e a nuove compagnie, come Ryanair e EasyJet. E anche per Alitalia ci potrebbe essere una svolta: tra le richieste Ue accettate dal governo c´è anche quella di eliminare i termini entro i quali una compagnia può chiedere di operare in Sardegna, gli stessi termini che non erano stati rispettati da Alitalia, così estromessa dai cieli sardi. Ma con le nuove regole la compagnia di bandiera potrà rientrare in gioco. (La Repubblica)
CIAO
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La Ue cancella l´esclusiva e apre al low cost
Largo a Ryanair e Easyjet ma anche nuovi spazi per Alitalia
ALBERTO D´ARGENIO
BRUXELLES - Cadono le barriere ai collegamenti aerei con la Sardegna: dopo due anni di braccio di ferro con l´Unione europea, l´Italia ha accettato di ridimensionare gli «obblighi di servizio pubblico» in capo alle compagnie che uniscono l´isola al resto del Paese. In questo modo tutti i vettori potranno operare tra le maggiori città italiane e gli scali sardi in un regime di piena concorrenza. Attualmente, invece, un complicato sistema di autorizzazioni - volte a tutelare il diritto dei residenti ad avere un numero minino di voli anche in bassa stagione - fa sì che le maggiori città dell´isola siano coperte da una sola compagnia in regime di monopolio. Oggi, ad esempio, i collegamenti su Olbia (da Roma e Milano) sono garantiti solo da Meridiana, mentre quelli su Alghero sono appannaggio di AirOne.
La vertenza è stata aperta due anni fa da Ryanair, interessata a volare in Sardegna ma tagliata fuori dal regime di servizio pubblico. Dopo la segnalazione della compagnia low cost, la Commissione europea ha aperto un´indagine (era il primo agosto 2006) sfociata, il 23 aprile scorso, in una condanna del regime italiano. Allora il responsabile Ue per i Trasporti, Jacques Barrot, aveva spiegato che «gli oneri di servizio pubblico servono a garantire la mobilità degli abitanti delle regioni periferiche, e in particolare delle isole», ma «non possono chiudere abusivamente il mercato e proteggere dalla concorrenza un settore redditizio, ragion per cui bisogna permettere al maggior numero di compagnie di effettuare voli e ai residenti di beneficiare di offerte e prezzi migliori».
Una decisione che, di fatto, ha imposto l´alleggerimento degli obblighi di servizio pubblico su 16 rotte in modo da garantire l´apertura dei cieli sardi. Per Bruxelles, infatti, le regole imponevano una serie di obblighi eccessivi e sproporzionati per garantire i collegamenti con una zona periferica. Una sorta di «bando su misura» che tagliava fuori la maggior parte delle compagnie. Peccato che le nostre autorità abbiano disatteso la decisione, mantenendo inalterate le vecchie regole. Ma su pressione di Bruxelles la scorsa settimana, per la precisione il 15 novembre, nel corso di un incontro segreto i rappresentanti del governo italiano hanno comunicato alla Commissione di essere pronti a modificare il sistema come richiesto. Un impegno informale che, hanno spiegato i nostri emissari, «sarà formalizzato all´inizio del 2008».
In questo modo le rotte da e per la Sardegna saranno aperte a nuovi aeroporti, come Ciampino, Linate e Bergamo, e a nuove compagnie, come Ryanair e EasyJet. E anche per Alitalia ci potrebbe essere una svolta: tra le richieste Ue accettate dal governo c´è anche quella di eliminare i termini entro i quali una compagnia può chiedere di operare in Sardegna, gli stessi termini che non erano stati rispettati da Alitalia, così estromessa dai cieli sardi. Ma con le nuove regole la compagnia di bandiera potrà rientrare in gioco. (La Repubblica)
CIAO
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