iniziativa interessante e utile di BA.
Salvarsi la vita con le miglia volate
Dal 2012 possibile convertire i punti della tessera British Airways in un corso di sopravvivenza aerea
(Reuters) MILANO - Non sapete più che farvene dei punti accumulati con la tessera fedeltà della «British Airways» o siete stufi di fare incetta di voli gratis? Dall’anno prossimo potrete convertire le vostre miglia «Executive Club» in un corso di sopravvivenza in caso di incidente aereo della durata di quattro ore e del valore di 125 sterline (pari a un volo Londra-Roma).
LEZIONI - In pratica, durante le lezioni verranno date tutte le informazioni da seguire quando l’aereo fa crash, partendo proprio da quelle norme di sicurezza comunicate dalle assistenti di volo prima della partenza e, in genere, ascoltate pochissimo dai passeggeri: sette facile regole riassunte in questo grafico, che spaziano dalla corretta allacciatura delle cinture di sicurezza all’evacuazione simulata dall’aeromobile e dove compare anche il suggerimento di “stare sobri”, così da velocizzare le operazioni di soccorso. Visto però il record detenuto dalla Gran Bretagna quanto ad incidenti aerei (l’ultimo risale al 1989), di primo acchito l’idea di questo corso qualche apprensione potrebbe causarla nelle persone che volano regolarmente, ma ci pensa il responsabile del corso, Andy Clubb, a fugare ogni dubbio. «Questo corso rende i passeggeri più sicuri quando viaggiano, fornendo loro informazioni e competenze aggiuntive – ha spiegato il direttore della «British Airways» al quotidiano «The Independent» – ed eliminando tutte le teorie che circolano sul web sulla cosiddetta «brace position». Reagendo positivamente alle istruzioni dell’equipaggio in caso di incidente, infatti, i passeggeri addestrati possono accelerare le operazioni di evacuazione, spingendo così gli altri viaggiatori che magari sono paralizzati dallo choc a seguirli nei movimenti, in modo da salvare il maggior numero di vite umane».
COME SALVARSI - A dispetto infatti di quanto si potrebbe pensare, molte persone potrebbero salvarsi in un disastro aereo, a patto che non si facciano prendere dal panico o si lascino influenzare dal caos che si scatena a bordo: non a caso, una ricerca della «Civil Aviation Authority» del 2006 aveva riscontrato che, durante un incidente, un significativo numero di passeggeri non riusciva a compiere nemmeno il più elementare dei compiti come quello di aprire la cintura di sicurezza. Ma i corsi di sopravvivenza post crash non sono solo prerogativa della «British Airways»: anche la «Virgin Atlantic» (che, come ricorda il giornale, non ha mai avuto un incidente mortale in 27 anni di storia) ne offre uno della durata di tre ore a 78 sterline a persona dal titolo «Expect the Unexpected». «Questo corso educa il personale su quello che dev’essere fatto nel caso in cui si verifichi l’inaspettato – ha spiegato una portavoce della compagnia – e questo dimostra quanto seriamente prendiamo la sicurezza dei nostri passeggeri e quanto altamente qualificati siano i nostri equipaggi». Se però amate il brivido e non siete scaramantici, prima di un volo provate a dare un’occhiata al sito planecrashinfo.com, dove ci trovate le percentuali di incidente aereo di ogni compagnia, secondo i dati raccolti dal 1986 al 2010.
Salvarsi la vita con le miglia volate
Dal 2012 possibile convertire i punti della tessera British Airways in un corso di sopravvivenza aerea
(Reuters) MILANO - Non sapete più che farvene dei punti accumulati con la tessera fedeltà della «British Airways» o siete stufi di fare incetta di voli gratis? Dall’anno prossimo potrete convertire le vostre miglia «Executive Club» in un corso di sopravvivenza in caso di incidente aereo della durata di quattro ore e del valore di 125 sterline (pari a un volo Londra-Roma).
LEZIONI - In pratica, durante le lezioni verranno date tutte le informazioni da seguire quando l’aereo fa crash, partendo proprio da quelle norme di sicurezza comunicate dalle assistenti di volo prima della partenza e, in genere, ascoltate pochissimo dai passeggeri: sette facile regole riassunte in questo grafico, che spaziano dalla corretta allacciatura delle cinture di sicurezza all’evacuazione simulata dall’aeromobile e dove compare anche il suggerimento di “stare sobri”, così da velocizzare le operazioni di soccorso. Visto però il record detenuto dalla Gran Bretagna quanto ad incidenti aerei (l’ultimo risale al 1989), di primo acchito l’idea di questo corso qualche apprensione potrebbe causarla nelle persone che volano regolarmente, ma ci pensa il responsabile del corso, Andy Clubb, a fugare ogni dubbio. «Questo corso rende i passeggeri più sicuri quando viaggiano, fornendo loro informazioni e competenze aggiuntive – ha spiegato il direttore della «British Airways» al quotidiano «The Independent» – ed eliminando tutte le teorie che circolano sul web sulla cosiddetta «brace position». Reagendo positivamente alle istruzioni dell’equipaggio in caso di incidente, infatti, i passeggeri addestrati possono accelerare le operazioni di evacuazione, spingendo così gli altri viaggiatori che magari sono paralizzati dallo choc a seguirli nei movimenti, in modo da salvare il maggior numero di vite umane».
COME SALVARSI - A dispetto infatti di quanto si potrebbe pensare, molte persone potrebbero salvarsi in un disastro aereo, a patto che non si facciano prendere dal panico o si lascino influenzare dal caos che si scatena a bordo: non a caso, una ricerca della «Civil Aviation Authority» del 2006 aveva riscontrato che, durante un incidente, un significativo numero di passeggeri non riusciva a compiere nemmeno il più elementare dei compiti come quello di aprire la cintura di sicurezza. Ma i corsi di sopravvivenza post crash non sono solo prerogativa della «British Airways»: anche la «Virgin Atlantic» (che, come ricorda il giornale, non ha mai avuto un incidente mortale in 27 anni di storia) ne offre uno della durata di tre ore a 78 sterline a persona dal titolo «Expect the Unexpected». «Questo corso educa il personale su quello che dev’essere fatto nel caso in cui si verifichi l’inaspettato – ha spiegato una portavoce della compagnia – e questo dimostra quanto seriamente prendiamo la sicurezza dei nostri passeggeri e quanto altamente qualificati siano i nostri equipaggi». Se però amate il brivido e non siete scaramantici, prima di un volo provate a dare un’occhiata al sito planecrashinfo.com, dove ci trovate le percentuali di incidente aereo di ogni compagnia, secondo i dati raccolti dal 1986 al 2010.