@commuter:
Un esempio: il disastro di Chernobyl è avvenuto durante un test di sicurezza. Un altro: in più di un caso ci sono stati piloti che hanno spento l’unico motore efficiente, etc. ... Sai bene che la lista potrebbe allungarsi di molto, ma qui mi fermo, e mi sto riferendo esclusivamente a situazioni estreme e per nulla routinarie, anzi, del tutto eccezionali, e dove l’attenzione è massima perché sei assolutamente consapevole che in quel preciso momento la tua vita (neanche quella di un altro, se proprio vogliamo essere cinici e concreti) dipende esclusivamente dal fatto che tu sia lucido, presente, efficace ed efficiente… figurati da lì “a scendere”: incursioni in pista mentre procedevi con ciò che per te è quotidiano, il passeggero che non si accorge di avere il documento scaduto, l’addetto al check-in che non se ne avvede, l’addetto al filtro neppure, l’agente di polizia neanche, quello del gate uguale… e il passeggero che da New York te lo rimandano indietro come INAD.
Ebbene, può succedere che un addetto Security, anche se è lì solo per quello, non si accorga di una pistola. Intendiamoci, non sto dicendo “povero addetto, avrà sicuramente una valida giustificazione”, tant’è che una delle mie prime infuocate discussioni su questo forum fu proprio quella in cui affermavo che nel disastro di Linate, certamente l’Organizzazione intera doveva rispondere dell’accaduto e delle sue inefficienze (al di là delle condizioni meteo), ma che, comunque, ritenevo che anche il controllore di volo avesse avuto la sua parte di responsabilità, ovvero che ci fosse stato anche del “suo” nella catena che si era avviata ben prima del suo intervento sulla scena e che, dunque, anche lui era, a mio avviso, uno di quei tanti buchi del giustamente anche qui citatissimo “formaggio svizzero”, e che di questo dovesse rispondere.
E’ fondamentale capire quale sia stata la motivazione del singolo legata a gravi mancanze, cioè: oltre ai problemi organizzativi che si è portato dietro, di “suo”, cosa ci ha messo? Perché se così non fosse la catena si sarebbe interrotta. Quanto è stato determinante il suo “contributo”?
Allora: siccome la distrazione, spesso involontaria, è dietro l’angolo per chiunque ed in qualunque situazione, per quanto giudicata inammissibile, per la sicurezza di tutti, e non tanto per salvaguardare il lavoratore singolo, se ne devono capire le motivazioni per verificare che non ci possano essere margini di miglioramento nell’organizzazione intorno a chi sta operando per la sicurezza degli altri (ma spesso anche la propria). Questo prima di liquidare un evento così grave con un semplice “inammissibile”, perché altrimenti il rischio è che si ripeta. Poi si accerta che l’addetto era seduto da dieci minuti e stava raccontando al collega della cena della sera prima? A casa, ma a seconda della gravità dei fatti anche in galera, per quel che mi riguarda.