L'amministratore di Societa' Aeroporto Catania, il Dott. Nico Torrisi fa il punto sulle trattative in corso con i vari vettori per ampliare le rotte dallo scalo etneo e per lanciare definitavemente sul mercato lo scalo di Comiso. Si a Ryanair ma a determinate condizioni, rafforzamento delle operazioni per Easyjet e Wizzair, nuovi collegamenti con Tunisair e Turkish. Di seguito l'intervista su La Sicilia
Il cantiere della pista sembra proprio un alveare. Ordinato e operoso. E mentre a Fontanarossa scatta il giro di boa sul mese di chiusura forzata, c'è già chi sta lavorando per il dopo. Ben oltre l'annunciata riapertura del 5 dicembre. Ma per un potenziamento di rotte nazionali e internazionali e per la presenza di nuovi partner sin dalla primavera 2013. La Sac, società di gestione dell'aeroporto, allarga sempre di più le sue frontiere. Da Catania verso il resto del mondo. Fili che si dipanano dal Vulcano verso l'Italia e l'Europa, ma non soltanto. Un lavoro silenzioso di contatti e di missioni diplomatiche, di top manager ricevuti e di proposte talvolta rifiutate. «La nostra strategia - ricorda l'amministratore delegato di Sac, Nico Torrisi - è stata chiara sin dall'insediamento: ampliare l'offerta di tratte, per consolidare la crescita della società e per garantire al meglio il diritto alla mobilità dei siciliani di sette province». Dopo l'estate nera dello stop di Wind Jet (che nell'ultimo bilancio di Sac pesava per il 28% dei cosiddetti "ricavi aviation", ovvero 10 dei 40 milioni incassati dalle compagnie aeree) si temeva un buco nero dagli esiti disastrosi. E invece no. Già in estate si sono materializzati gli accordi per aumentare le frequenze dei voli e aggiungere nuove destinazioni da parte di Alitalia-AirOne e Meridiana-Air Italy; da poco anche Volotea ha annunciato tre nuove destinazioni (Firenze, Genova e Ancona) dalla prossima primavera.
A chi fa notare all'ad Torrisi che Sac è una "vedova" sin troppo "allegra" di Wind Jet, lui risponde sempre pressapoco così: «Da siciliano faccio il tifo per una quanto più rapida rinascita della compagnia di Nino Pulvirenti, ma da ad di Sac devo assicurare la migliore gestione possibile». Tanto più che sul piatto ci sono già una serie di accordi già chiusi. Daniele Casale, responsabile commerciale "Aviation" di Sac, è una specie di globetrotter dei cieli. È lui l'uomo delle trattative con vettori italiani e stranieri. «Tra le partnership definite c'è Trawel per due voli settimanali per Bergamo-Orio al Serio, da consolidare anche oltre la semplice stagione estiva». Chiusi anche gli accordi con Vueling («Tre collegamenti settimanali con Barcellona a partire da marzo 2013») e con Easy Jet, che «oltre a un rafforzamento di Malpensa, Ginevra, Londra e Parigi effettuerà una nuova tratta per Basilea». A proposito di Svizzera: dietro l'angolo c'è Swissair (oltre a Ginevra due voli settimanali con Zurigo). E poi Germanwings, che «oltre ad aumentare le frequenze per Hannover, Colonia e Stoccarda, introdurrà anche quella per Amburgo». Dietro l'angolo anche una nuova rotta per Vienna (Niki, in aggiunta a un altro vettore).
Fra le trattative ben avviate quella con Turkish Airlines: «Quattro voli a settimana per Istambul, importanti - sottolinea Casale - anche per il ruolo di hub che Fontanarossa può rappresentare in asse con la capitale turca per il traffico da e per l'Asia, con particolare riferimento a Giappone, Cina e Corea». Discorso molto avviato anche con Wizzair: Catania è già collegata con Bucarest e Cluji Napoca, si pensa a Timisoara ma anche a Varsavia. E infine c'è il pressing aggressivo di Tunisair: «Vogliono 2-3 voli settimanali da sperimentare in estate e poi estendere a tutto l'anno».
Ma in quest'abbuffata che spazio c'è per la "madre di tutte le low cost", ovvero Ryanair? Di concreto ancora non c'è nulla, ma dal quartier generale di Sac ammettono che qualche contatto c'è stato e c'è tutt'ora. «Di solito gli aeroporti che "pagano" la compagnia irlandese per volare nelle loro piste - ricorda Casale - sono quelli che hanno bisogno di incrementare il traffico. E questo non è il caso di Fontanarossa». Ma c'è più di un "se" e di un "ma" da considerare. Innanzitutto l'ipotesi di investimenti di enti pubblici per incrementare le presenze turistiche. Poi c'è la possibilità che fra Fontanarossa e la low cost si possano trovare degli accordi per tratte non coperte, per evitare di "cannibalizzare" le compagnie che a Catania già ci sono e che pagano per esserci. Uno dei criteri è servire destinazioni ad almeno 200 chilometri da quelle già coperte. Magari con un target di voli continentali di medio-lungo raggio. Qualche esempio? Lubecca, Stoccolma e Siviglia. E il terzo fattore è l'utilità del rapporto con Ryanair alla luce dell'apertura («Entro Pasqua», conferma Torrisi) dell'aeroporto di Comiso, la cui società di gestione, la Soaco, è partecipata al 65% da Sac. Un accordo con Ryanair si potrebbe impiattare sull'asse Fontanarossa-Magliocco, con esigenze diverse ma con un'unica "regia" per potenziare entrambi gli scali senza pestarsi i piedi reciprocamente. «Con Ryanair c'è stato soltanto uno scambio di idee - precisa Torrisi - ma niente di concreto. Per noi il loro arrivo non è una questione di sopravvivenza e quindi eventuali rapporti, che per Fontanarossa sarebbero limitati a tratte non coperte da altri vettori, vanno considerati con calma, dopo aver fatto bene i conti». Il che non è certo un sì; né un subito. Ma non è neanche un no; né un mai.
Il cantiere della pista sembra proprio un alveare. Ordinato e operoso. E mentre a Fontanarossa scatta il giro di boa sul mese di chiusura forzata, c'è già chi sta lavorando per il dopo. Ben oltre l'annunciata riapertura del 5 dicembre. Ma per un potenziamento di rotte nazionali e internazionali e per la presenza di nuovi partner sin dalla primavera 2013. La Sac, società di gestione dell'aeroporto, allarga sempre di più le sue frontiere. Da Catania verso il resto del mondo. Fili che si dipanano dal Vulcano verso l'Italia e l'Europa, ma non soltanto. Un lavoro silenzioso di contatti e di missioni diplomatiche, di top manager ricevuti e di proposte talvolta rifiutate. «La nostra strategia - ricorda l'amministratore delegato di Sac, Nico Torrisi - è stata chiara sin dall'insediamento: ampliare l'offerta di tratte, per consolidare la crescita della società e per garantire al meglio il diritto alla mobilità dei siciliani di sette province». Dopo l'estate nera dello stop di Wind Jet (che nell'ultimo bilancio di Sac pesava per il 28% dei cosiddetti "ricavi aviation", ovvero 10 dei 40 milioni incassati dalle compagnie aeree) si temeva un buco nero dagli esiti disastrosi. E invece no. Già in estate si sono materializzati gli accordi per aumentare le frequenze dei voli e aggiungere nuove destinazioni da parte di Alitalia-AirOne e Meridiana-Air Italy; da poco anche Volotea ha annunciato tre nuove destinazioni (Firenze, Genova e Ancona) dalla prossima primavera.
A chi fa notare all'ad Torrisi che Sac è una "vedova" sin troppo "allegra" di Wind Jet, lui risponde sempre pressapoco così: «Da siciliano faccio il tifo per una quanto più rapida rinascita della compagnia di Nino Pulvirenti, ma da ad di Sac devo assicurare la migliore gestione possibile». Tanto più che sul piatto ci sono già una serie di accordi già chiusi. Daniele Casale, responsabile commerciale "Aviation" di Sac, è una specie di globetrotter dei cieli. È lui l'uomo delle trattative con vettori italiani e stranieri. «Tra le partnership definite c'è Trawel per due voli settimanali per Bergamo-Orio al Serio, da consolidare anche oltre la semplice stagione estiva». Chiusi anche gli accordi con Vueling («Tre collegamenti settimanali con Barcellona a partire da marzo 2013») e con Easy Jet, che «oltre a un rafforzamento di Malpensa, Ginevra, Londra e Parigi effettuerà una nuova tratta per Basilea». A proposito di Svizzera: dietro l'angolo c'è Swissair (oltre a Ginevra due voli settimanali con Zurigo). E poi Germanwings, che «oltre ad aumentare le frequenze per Hannover, Colonia e Stoccarda, introdurrà anche quella per Amburgo». Dietro l'angolo anche una nuova rotta per Vienna (Niki, in aggiunta a un altro vettore).
Fra le trattative ben avviate quella con Turkish Airlines: «Quattro voli a settimana per Istambul, importanti - sottolinea Casale - anche per il ruolo di hub che Fontanarossa può rappresentare in asse con la capitale turca per il traffico da e per l'Asia, con particolare riferimento a Giappone, Cina e Corea». Discorso molto avviato anche con Wizzair: Catania è già collegata con Bucarest e Cluji Napoca, si pensa a Timisoara ma anche a Varsavia. E infine c'è il pressing aggressivo di Tunisair: «Vogliono 2-3 voli settimanali da sperimentare in estate e poi estendere a tutto l'anno».
Ma in quest'abbuffata che spazio c'è per la "madre di tutte le low cost", ovvero Ryanair? Di concreto ancora non c'è nulla, ma dal quartier generale di Sac ammettono che qualche contatto c'è stato e c'è tutt'ora. «Di solito gli aeroporti che "pagano" la compagnia irlandese per volare nelle loro piste - ricorda Casale - sono quelli che hanno bisogno di incrementare il traffico. E questo non è il caso di Fontanarossa». Ma c'è più di un "se" e di un "ma" da considerare. Innanzitutto l'ipotesi di investimenti di enti pubblici per incrementare le presenze turistiche. Poi c'è la possibilità che fra Fontanarossa e la low cost si possano trovare degli accordi per tratte non coperte, per evitare di "cannibalizzare" le compagnie che a Catania già ci sono e che pagano per esserci. Uno dei criteri è servire destinazioni ad almeno 200 chilometri da quelle già coperte. Magari con un target di voli continentali di medio-lungo raggio. Qualche esempio? Lubecca, Stoccolma e Siviglia. E il terzo fattore è l'utilità del rapporto con Ryanair alla luce dell'apertura («Entro Pasqua», conferma Torrisi) dell'aeroporto di Comiso, la cui società di gestione, la Soaco, è partecipata al 65% da Sac. Un accordo con Ryanair si potrebbe impiattare sull'asse Fontanarossa-Magliocco, con esigenze diverse ma con un'unica "regia" per potenziare entrambi gli scali senza pestarsi i piedi reciprocamente. «Con Ryanair c'è stato soltanto uno scambio di idee - precisa Torrisi - ma niente di concreto. Per noi il loro arrivo non è una questione di sopravvivenza e quindi eventuali rapporti, che per Fontanarossa sarebbero limitati a tratte non coperte da altri vettori, vanno considerati con calma, dopo aver fatto bene i conti». Il che non è certo un sì; né un subito. Ma non è neanche un no; né un mai.