Rossi, Meridiana: "Rinunciamo per protesta alla Linate-Fiumicino"


INTERVISTA "Speriamo che, sistemata Az, il Governo sappia assumere un ruolo di pianificazione"

La protesta di Meridiana:
«Usciamo dalla Linate-Fco»


L'a.d. Gianni Rossi punta il dito contro il monopolio di Alitalia sui collegamenti tra Milano e Roma

Monopolio. E poi protesta. E, ancora, controllo. Gianni Rossi, amministratore delegato del Gruppo Meridiana, rompe la sua tradizionale riservatezza per commentare l'avvio della nuova Az. Un commento sui toni dell'accusa. Perché ci sono alcune decisioni che fanno male, e in qualche modo bisogna reagire. E allora ecco l'annuncio: Meridiana lascerà la rotta Linate-Fiumicino.

Allora. La presenza della nuova Alitalia garantirà o no la concorrenza?
La risposta mi sembra evidentemente negativa. Con il merge Alitalia-Air One la concorrenza non è garantita su due macro-aggregati di attività: voli da e per Linate e voli internazionali extra-Ue.

Cominciamo da Milano.
Tutti i collegamenti da e per Milano Linate vedranno un sostanziale monopolio di Alitalia; bisogna ricordare che l'aeroporto di Linate è ormai saturo e che la nuova compagnia aerea risulta assegnataria dell'80 per cento degli slot.

E sul fronte internazionale?
Per quanto riguarda i collegamenti extra Ue, sono in larghissima parte condizionati da accordi internazionali tra Italia e un altro Paese e storicamente sono state autorizzate ad operare queste rotte le cosiddette compagnie di bandiera.

Ora che Alitalia è privata, a chi andranno le rotte in questione?
Abbiamo chiesto più volte al Ministero dei Trasporti e all'Enac in base a quale principo tali designazioni sono state attribuite ‘senza soluzione di continuità' dalla vecchia Az al ‘nuovo' vettore Cai: ovviamente il tutto è rimasto senza risposta.

Tornando in ambito domestico, si potrebbe creare un monopolio effettivo su alcune rotte?
In audizione presso Antitrust, lo scorso dicembre, abbiamo rappresentato le nuove situazioni di posizione dominante venutesi a creare con particolare riferimento al principale collegamento aereo italiano (e secondo in Europa) Linate-Fiumicino.

Che cosa avete chiesto all'Antitrust?
Abbiamo suggerito diverse soluzioni che l'Autorità Antitrust, sebbene esclusa per legge dalla competenza sulla operazione di concentrazione, avrebbe potuto mettere in atto per garantire una minima concorrenza ed evitare ulteriori danni ai passeggeri.

Avete avuto riscontri?
Quello che abbiamo suggerito non è avvenuto; abbiamo quindi deciso, come atto di protesta verso il sistema politico ed istituzionale, di uscire definitivamente, a partire dal prossimo aprile, dal collegamento Linate-Fiumicino.

Quali saranno le conseguenze?
La nostra iniziativa determinerà la creazione di un monopolio anche formale, con il 100 per cento in mano ad Alitalia sulla Milano-Roma. Il nostro obiettivo è di evidenziare all'opinione pubblica che l'Italia, unico tra i Paesi sviluppati, ha ricostruito un sistema monopolistico di trasporto aereo sulla principale dorsale economica del Paese.

Una presa di posizione decisa. Qual è la vostra quota di mercato attuale in Italia?
Il Gruppo Meridiana ha circa il 15 per cento del mercato domestico contro un 60 per cento di Cai, e circa il 7 per cento di tutto il traffico da e per l'Italia, contro circa il 28 per cento di Cai.

L'Italia è ormai terra di conquista per i vettori stranieri?
Ormai questo fenomeno mi sembra consolidato: i vettori italiani hanno, in Italia, nell'aggregato nazionale ed internazionale, una quota di mercato inferiore al 40 per cento.

Perché è successo?
In gran parte il fenomeno è riconducibile alla distribuzione della popolazione nel Paese e in seconda battuta alla presenza di un numero molto elevato di aeroporti spesso distanti poche decine di chilometri l'uno dall'altro.

Con quali risultati?
Questa frammentazione impedisce il consolidamento di attività in mano a pochi soggetti e favorisce i sistemi ‘spoke' verso gli hub stranieri e i collegamenti ‘provincia-provincia' tipici dei vettori low cost.

Che cosa possono fare i piccoli e medi vettori italiani per non soccombere?
Direi che la ricetta è la stessa delle aziende italiane di successo: efficienza, qualità e peculiarità del servizio, relazione stabile con il cliente e soprattutto impegno e passione di tutto il personale.

Più di un addetto ai lavori ha proposto un'alleanza tra piccole compagnie. Sta nascendo davvero qualcosa?
Alcuni accordi tra piccoli e medi vettori italiani già esistono ed anche noi ne abbiamo. Una vera e propria alleanza non penso sia praticabile.

Vi sentite tutelati dalla politica?
Assolutamente no, soprattutto in questo momento. La vicenda Alitalia ha segnato nel tempo l'operato della classe politica. L'essere allo stesso momento azionista del principale operatore e regolatore del sistema ha obbligato il Governo a scelte sbagliate o, più frequentemente, a ‘non scelte'.

Ora la vicenda Az sembra chiusa. Le cose cambieranno?
Speriamo che una volta sistemata Alitalia in mano ad un soggetto privato, il Governo e la classe politica sappiano assumere il ruolo di pianificazione, regolazione e controllo del trasporto aereo. Nell'interesse dei passeggeri.
Stefano Delfino

TTG ITALIA

CIAO
_goa
 
praticamente la cosa suona come:
AZ quest'estate farà i conti con l'antitrust
se AZ avrà un concorrente sulla tratta, anche solo con 10% dei voli, ptrebbe trovare uno sgamo per dire di avere dei concorrenti
se il concorrente non c'è allora per AZ il termine dell'immunità dall'antitrust sarà una vera mazzata.
 
non mi quadra il ragionmento di IG, mi sembra la storia del marito cornuto che se lo taglia per ripicca verso la moglie che lo tradisce..
..non sta in piedi.