Roma-Sydney in 2 ore


I-DISA

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Rome, Italy.
Senza Turbine (facciamo chiarezza):
Il motore è senza turbina e senza compressore. E' composto soltanto da condotti divergenti-convergenti.


L'aria viene compressa mediante diffusore e viene espansa mediante ugello, senza usare alcuna schiera di statori o di rotori. Tale soluzione è possibile solo a velocità elevate (da M>3 o 4 circa), quindi il mezzo deve essere portato a velocità di quell'ordine con l'ausilio di una piattaforma per poter funzionare come statoreattore.
I normali propulsori aeronautici sono si disposti di diffusore (a monte del compressore) e di ugello (a valle della turdina), ma non sarebbero sufficienti se non fossero presenti gli stadi con le loro schiere rotoriche e statoriche del compressore e della turbina.
 
Qui si sta studiando se si riesce a stabilizzare un fiamma di fi tipo detonante e non diffusiva. Comunque solo il fatto che ci si riesca apre future applicazioni!
 
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Qui si sta studiando se si riesce a stabilizzare un fiamma di fi tipo detonante e non diffusiva. Comunque solo il fatto che ci si riesca apre future applicazioni!

Un po' come la combustione premiscelata nei combustori delle turbine a gas?

La questione è differente. Le fiamme si propagano per due ragioni. La prima e più comune è la diffusione del fronte di fiamma. Un fenomeno abbastanza lento tanto che se mettessi della benzina sulla strada la fiamma non avanzerebbe a grande velocità: massimo 6-8 metri al secondo. Insomma se i motori a reazione in volo facessero entrare l' aria nelle camere di combustione alla velocità di crociera la fiamma sarebbe trascinata via. Per cui anche se si va velocissimi nelle camere di combustione la velocità tipica deve essere bassa. Questo ad altissima velocità costa in termini di efficienza e non poco. L' altro tipo di fiamma è quella associata ai fenomeni detonanti. Un' onda d' urto crea un forte riscaldamento al suo passaggio tale da rendere possibile la combustione di una miscela ossidante-combustibile. Il problema è che questo fenomeno è molto veloce quindi difficilmente controllabile. E' una specie di esplosione. D' altro canto quanto si riscalda un gas al passaggio di un' onda d' urto dipende molto dal numero di Mach e quindi a bassa velocità questo è impossibile. Dall' altro lato ad altissima velocità quello che può succedere è di avere onde d' urto fortissime tali che il combustibile e l' ossidante non reagiscono fornendo l' energia per la propulsione ma dissociano assorbendo calore! Quindi il motore al posto che dare energia la succhia fuori dal flusso d' aria!
Ci sono insomma un mucchio di problemi pratici da risolvere per esempio come miscelare il combustibile in un flusso così veloce. Come regolare l' onda d' urto che da il via alla reazione in modo da non causare dissociazione.
Tante cose che separano questa tecnologia dall' uso commerciale.
 
Grazie per la spiegazione. ;)
In effetti i problemi che tu citi mi sembrano veramente molto complessi. Già lo sono quelli dei combustori a fiamma premiscelata per motori aeronautici...

Il fatto che la fluidodinamica della combustione dipenda da urti forti rende sicuramente molto difficile la modellazione. La possibile dissociazione è un'ulteriore complicazione.