risk assessment: il caso Viareggio


aviator

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25 Giugno 2009
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il recente incidente di Viareggio mi fa pensare al fatto che in aviazione ci hanno sempre stressato (ed a nostra volta stressiamo) sulla necessità di risk assessment per ogni scenario o fenomeno, mentre in altri campi del trasporto si lasciano transitare in piena città convogli con ogni sorta di sostanze tossiche, nocive, esplosive ecc.... Peggio, si lasciano costruire o si tollerano case a pochi metri dai binari, mentre intorno agli aeroporti - giustamente - si protesta.
Si fanno liste nere di compagnie ed aeromobili mentre nel trasporto marittimo, terrestre e ferroviario quante carrette girano?
Insomma, mi pare di poter dire con legittimo orgoglio che in aviazione siamo più avanzati, ma ancora cerchiamo di migliorare.
Quanti discorsi sulla teoria dell'errore e sulla just culture, mentre il convoglio di Viareggio non avrà mai goduto di simili convegni.
 
Guarda nel trasporto ferroviario la faccenda è molto più complessa, perché non ci sono solo i grandi operatori ferroviari ad avere vagoni, ma ci sono anche tante ditte private a possederne... puoi fare seminari e convegni a nastro con le imprese ferroviarie, ma se poi hai il privato che ti aggancia al treno un veicolo senza la dovuta manutenzione...
 
Guarda nel trasporto ferroviario la faccenda è molto più complessa, perché non ci sono solo i grandi operatori ferroviari ad avere vagoni, ma ci sono anche tante ditte private a possederne... puoi fare seminari e convegni a nastro con le imprese ferroviarie, ma se poi hai il privato che ti aggancia al treno un veicolo senza la dovuta manutenzione...

Peggio mi sento! Questo rafforza la mia convinzione della necessità di una stringente risk assessment almeno per le grandi stazioni al centro delle città. Insomma per gli aeroporti anche da due soldi sono richiesti servizio antincendio, piani di emergenza, certificazioni a non finire, servizio sanitario, e via discorrendo, altrimenti NON SI OPERA, mentre per le stazioni si sorvola? Ammetto l'ignoranza, non so nulla dei sistemi di sicurezza delle ferrovie,ma ho il sospetto che si tenda a non essere troppo fiscali altrimenti il sistema di trasporto si interrompe e l'Italia si spezza. Se poi chiunque può immettere in linea un vagone fasullo e nessuno controlla....
 
Aviator, da un punto di vista teorico il tuo discorso non fa una piega. Però in effetti ci sono questioni molto complicate. Se poi si pensa al trasporto su gomma c'è da mettersi le mani nei capelli.

Quello che è evidente è che esistono due pesi e due misure: in aviazione (per fortuna) ci sono norme e controlli che funzionano in gran parte, sia sui mezzi che sugli uomini. Altrove c'è spesso il far west: non ci sono controlli su autisti di camion e mezzi pubblici di trasporto, il rumore lo fanno solo gli aerei e gli aeroporti, ecc ecc.
E' principalmente una questione di cultura, sbagliata....

saluti, Dino
 
Ultima modifica:
Aviator, da un punto di vista teorico il tuo discorso non fa una piega. Però in effetti ci sono questioni molto complicate. Se poi si pensa al trasporto su gomma c'è da mettersi le mani nei capelli.

Quello che è evidente è che esistono due pesi e due misure: in aviazione (per fortuna) ci sono norme e controlli che funzionano in gran parte, sia sui mezzi che sugli uomini. Altrove c'è spesso il far west: non ci sono controlli su autisti di camion e mezzi pubblici di trasporto, il rumore lo fanno solo gli aerei e gli aeroporti, ecc ecc.
E' principalmente una questione di cutura, sbagliata....

saluti, Dino

Concordo, è evidente che ci sono due pesi e due misure. Aggiungerei che secondo me l'opinione pubblica, quindi anche politici, legislatori, giuristi ecc.. sentono il volo ancora come qualcosa di "magico", di antiscientifico (come fa un pezzo di ferro da 200 tonnellate a volare?) e quindi di pericoloso, da tenere sotto controllo stretto perchè non si sa mai cosa può succedere. E' irrazionale, lo so, però produce sentenze nelle quali si afferma che, testualmente, la gestione di un aeroporto è attività pericolosa, quindi al pari delle fabbriche di esplosivo, mentre far attraversare città da convogli carichi di non si sa che (forse che le Prefetture o i VVF sono informate dei carichi dei treni?), evidentemente no.
 
Concordo, con quanto detto ed, essendomi molto spesso occupato di trasporti terrestri posso assicurare che il trasporto su gomma presenta situazioni veramente pericolose (basti pensare a veicoli carichi normalmente a 50 tonnellate se non di più e alla scarsa tracciabilità dei carichi pericolosi). Forse il problema è rappresentato proprio da quanto dice aviator, che l'aviazione sembra qualcosa di "magico" e per questo le leggi vanno fatte rispettare con più forza.
 
Bellissimo TH complimenti.

credo che rispetto al trasporto aereo le fattispecie ed i singoli elementi di generazione del rischio siano molto piu' vari ed articolati.
Se nel nostro settore la standardizzazione ha raggiunto livelli altissimi riducendo rischi ed incidenti ,forse sarebbe il caso , se non e' gia' stato fatto di estendere queste logiche anche ad altri settori, compreso quello del trasporto navale.
Ma sono sicuro che ci sarebbero forti pressioni conntrarie dovute a fattori economici...
 
Nel trasporto navale le norme ci sono, eccome... Spesso però, a quanto ho visto, le citate pressioni contrarie dovute a fattori economici sono un elemento contro il quale si scontrano le buone intenzioni normative.
 
Nel trasporto navale le norme ci sono, eccome... Spesso però, a quanto ho visto, le citate pressioni contrarie dovute a fattori economici sono un elemento contro il quale si scontrano le buone intenzioni normative.

Ma perchè, nel trasporto aereo non ci sono forti pressioni economiche? Non sarà per caso che nel settore aereo siamo legati ad organizzazioni internazionali che non fanno sconti ed in altri settori, forse, meno?
 
Si si, aviator, hai perfettamente ragione e mi trovi d'accordo, ne parlavo giusto oggi con alcuni colleghi delle opportunità perse in termini di risk management sia a livello di trasporto stradale che marittimo.
La motivazione economica non può e non deve costituire un limite per la sicurezza.
 
la struttura societaria che sta dietro ad un velivolo civile, anche cargo, e quella di una petroliera sono illuminanti delle diversita' di intenti e di envirronemment operativo e normativo..
 
la struttura societaria che sta dietro ad un velivolo civile, anche cargo, e quella di una petroliera sono illuminanti delle diversita' di intenti e di envirronemment operativo e normativo..

Aggiungo: ...che gli enti di controllo, cioè le organizzazioni nazionali ed internazionali con potere di fermo macchina, impongono al vettore aereo....
Mi pare sia in primo luogo questione di cultura, e perchè no di tradizione, poi di pressioni economiche e politiche a livello mondiale. E' chiaro che se gli lasci spazio questi tagliano anche sulla sicurezza. Il problema è: gli altri mezzi di trasporto si stanno adeguando al sistema aeronautico o quest'ultimo è destinato ad adeguarsi agli altri mezzi di trasporto?