Ricapitalizzazione per il Ronchi dei Legionari


RONCHI DEI LEGIONARI – Via libera alla ricapitalizzazione dell’aeroporto, primo passo per l’ingresso dei privati. C’è un rinnovato clima di distensione, attorno allo scalo di Ronchi dei Legionari, anche se, va subito detto, ci sono dei distinguo. Provincie di Gorizia e di Trieste, infatti, faranno la loro parte per far fronte alle perdite strutturali del Consorzio, ma non daranno un euro per ripianare quelle che derivano dal credito vantato nei confronti di Alitalia. Così dall’incontro di ieri a Trieste con l’assessore regionale ai trasporti, Riccardo Riccardi, è arrivata la conferma di un’unanime volontà a metter mano al capitale sociale, ognuno nell’ambito delle proprie capacità di bilancio, anche e soprattutto nella prospettiva di una diversa strategia di gestione dell’aeroporto. Che prevede, tra le altre cose, l’ingresso di un socio privato con una quota non superiore al 49%, al quale affidare la gestione dell'infrastruttura, lasciando al pubblico la funzione di garanzia e di controllo.Lo stesso Riccardi, che ieri ha incontrato i presidenti dei due soci, Roberto Dipiazza per la Spa, Franco Soldati per il Consorzio, ma anche i vertici della quattro Provincie e delle amministrazioni comunali di Trieste, Gorizia, Ronchi dei Legionari, Monfalcone e Grado, definisce l’incontro come il momento che ha ristabilito il dialogo tra le parti. Anche se, come detto, c’è ancora qualche angolo da smussare. “Responsabilmente – spiega il presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta – siamo pronti a fare la nostra parte per quel che riguarda il milione di euro che al Consorzio serve per chiudere con una banca la questione legata all’esito negativo dela causa Pizzarotti, ma sia ben chiaro che non saremo noi a sopperire alle mancanze di Alitalia. I debiti della compagnia (2 milioni e 350mila euro, ndr) non possono riflettersi sulla gente. E ciò che mi sconvolge ancora – ha continuato – è che nessuno ci ha ancora fornito i numeri, i dati certi e precisi di quelli che sono debiti e crediti”. Ma c’è la volontà, si è detto ieri, di rendere noti agli azionisti e nl minor tempo possibile, tutti i dati finanziari dell’aeroporto, anche nell’attesa dell’esito della perizia affidata al commercialista udinese Giulio Bianco. “Queste due cifre, cioè valore e perdite – ha detto l’assessore Riccardi - rappresentano infatti l'elemento chiave per qualsiasi ragionamento di prospettiva e di rilancio dello scalo ronchese”. Ed un’interpellanza a risposta immediata è stata inviata al presidente della giunta, Renzo Tondo, dal consigliere Franco Brussa. L’esponente del Pd chiede di sapere se la Regione sia intenzionata a partecipare all’aumento di capitale e se sia fondata la notizia che vedrebbe la Regione decisa a cedere il 20% della propria quota azionaria una volta definito il valore reale dello scalo. “La Regione deve accelerare il suo ingresso nel consiglio di amministrazione dell’aeroporto – ha detto Brussa - e guardare all’elezione di un nuovo presidente che potrebbe essere essa stessa ad esprimere. Un presidente che sia un manager preparato e che possa permettere allo scalo di affrontare in maniera decisa quello che si prospetta ed in parte già è un periodo difficile per il trasporto aereo”.
Luca Perrino