Realizzare un sogno...


fedear

Utente Registrato
1 Giugno 2015
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Ciao a tutti, so che questa domanda è stata fatta milioni di volte ma non ho trovato nulla che possa aiutarmi... Ormai mi manca qualche anno per finire la scuola e devo iniziare a pensare al mio futuro. Ovviamente mi piacerebbe diventare pilota; è risaputo che prendere la licenza di volo negli USA costa moolto meno, ma ci sarebbe la spesa della conversione della licenza da FAA ad EASA. Io sarei disposto a rimanere negli states anche per lavorare in una compagnia americana perchè mi sembra che tutto costerebbe meno (compresa la vita lì)... Ma la mia vera domanda è: E' facile pur essendo stranieri essere assunti da una compagnia americana? Essendo ignorante in materia chiedo anche: è realizzabile come cosa trasferirsi lì completamente e fare ciò che vorrei fare?
Grazie mille in anticipo:)
 
Ho letto che le compagnie aeree assumono solo se si è in possesso di Green Card.
 
Ho letto che le compagnie aeree assumono solo se si è in possesso di Green Card.

Questo è ciò che ho trovato nel sito della Delta:
Current passport or other travel documents enabling the bearer to freely exit and re-enter the U.S. (multiple reentry status) and be legally eligible to work in the U.S. (possess proper working documents).
 
La carta verde è il presupposto per lavorare negli USA, come ottenerla è un altro paio di maniche, ma forse completando un corso li, il percorso è più facile. Normalmente è estremamente difficile.
 
Questo argomento è già stato ampiamente discusso su altri 3ad, comunque il tuo sogno merita rispetto e approfondimento, soprattutto perchè il tema è in continua evoluzione e ogni anno si sentono novità in merito.
Io sono un po' vecchiotto per dirti qual è la strada migliore o la scuola che più ti si addice, ma mi permetto di darti qualche informazione sulla scelta del posto (USA/EU/altro).
Iniziamo dal fattore costo: si, in USA è più economico fare i brevetti e soprattutto il monte ore che servono per raggiungere i vari step. A questo però devi contrapporre che in EU con l'ATPL (frozen), ovvero col minimo delle ore del cpl-ir-mcc ed altre sigle, più l'esame teorico dell' atpl stesso, puoi fare il pilota di linea (Embraer, Boeing,Airbus ecc), mentre negli States devi avere il full atpl che richiede 1500 ore di volo minimo. Per arrivare a questo monte ore dovrai fare lavoretti tipo bush pilot, istruttore di volo, cargo o tpp con aeroplani da meno di 19 posti e via dicendo. Quindi meno soldi ma moooolti più anni (ma sempre un pilota sei, non di linea, ma pilota).
Per lavorare in USA devi avere un permesso di lavoro o il diritto di vivere e lavorare li: la lotteria della Green Card è il metodo più semplice. Conosco persone che sono state estratte al primo colpo e persone che hanno partecipato svariate volte (5 o più, che si traduce in 5 o più anni). Questione di Q (lo)!
Leggevo proprio ieri che Jet Blue darà inizio ai corsi ab initio (come fanno molti operatori in Europa , India, Cina e Medio Oriente) per assicurarsi il giusto ricambio di piloti. Ma, a differenza di ciò che accade dalle nostre parti dove il pilota sale sul liner dopo 1,5/2 anni circa, per via delle 1500 ore l'investimento di JetB è a lungo termine, 5 anni circa (se trovo l'articolo te lo 'linco').
Sull'ultimo problema, ovvero è facile essere assunti da una major americana, beh si: magari si passa prima per le varie Commuter (Delta Connection, A Eagle ecc) per poi continuare la carriera nelle major.
Ad oggi negli States la domanda di piloti è molto forte e ovunque stanno cercando. Questo però accade ora. Fra due o tre anni who knows?
 
Questo argomento è già stato ampiamente discusso su altri 3ad, comunque il tuo sogno merita rispetto e approfondimento, soprattutto perchè il tema è in continua evoluzione e ogni anno si sentono novità in merito.
Io sono un po' vecchiotto per dirti qual è la strada migliore o la scuola che più ti si addice, ma mi permetto di darti qualche informazione sulla scelta del posto (USA/EU/altro).
Iniziamo dal fattore costo: si, in USA è più economico fare i brevetti e soprattutto il monte ore che servono per raggiungere i vari step. A questo però devi contrapporre che in EU con l'ATPL (frozen), ovvero col minimo delle ore del cpl-ir-mcc ed altre sigle, più l'esame teorico dell' atpl stesso, puoi fare il pilota di linea (Embraer, Boeing,Airbus ecc), mentre negli States devi avere il full atpl che richiede 1500 ore di volo minimo. Per arrivare a questo monte ore dovrai fare lavoretti tipo bush pilot, istruttore di volo, cargo o tpp con aeroplani da meno di 19 posti e via dicendo. Quindi meno soldi ma moooolti più anni (ma sempre un pilota sei, non di linea, ma pilota).
Per lavorare in USA devi avere un permesso di lavoro o il diritto di vivere e lavorare li: la lotteria della Green Card è il metodo più semplice. Conosco persone che sono state estratte al primo colpo e persone che hanno partecipato svariate volte (5 o più, che si traduce in 5 o più anni). Questione di Q (lo)!
Leggevo proprio ieri che Jet Blue darà inizio ai corsi ab initio (come fanno molti operatori in Europa , India, Cina e Medio Oriente) per assicurarsi il giusto ricambio di piloti. Ma, a differenza di ciò che accade dalle nostre parti dove il pilota sale sul liner dopo 1,5/2 anni circa, per via delle 1500 ore l'investimento di JetB è a lungo termine, 5 anni circa (se trovo l'articolo te lo 'linco').
Sull'ultimo problema, ovvero è facile essere assunti da una major americana, beh si: magari si passa prima per le varie Commuter (Delta Connection, A Eagle ecc) per poi continuare la carriera nelle major.
Ad oggi negli States la domanda di piloti è molto forte e ovunque stanno cercando. Questo però accade ora. Fra due o tre anni who knows?

Grazie mille per la risposta esaustiva e completa, ma a comparato all'Europa i costi sarebbero inferiori di molto? E seconda cosa: se non ottengo la green card una volta che studio lì è facile avere il visto per lavorare?
 
Aviation News - Aviation Voice


How JetBlue Is Filling Demand For Pilots
2016-08-26
How JetBlue Is Filling Demand For Pilots
Photo: jetblue.com

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Given pilot shortage forecasts, a new ab initio hiring program launched by a US airline is going to be watched closely.

New York-based JetBlue Airways’ Gateway Select program inducted its first class of cadets late this summer. One of seven dedicated pipelines leading to the JetBlue cockpit, Gateway Select is the first modern example of a zero-time, trainee-to-airline-pilot program by a US carrier, despite the practice being established in Europe and Asia for some time.

The issues that made ab initio popular in other parts of the world—a dearth of indigenous pilots from general aviation and the military—are expected to spread to North America as a bubble of retirements hitting mainline airlines over the next decade combines with fewer pilots entering the profession because of the costs and time required.

The supply-demand imbalance is further exacerbated by the record numbers of new aircraft deliveries by Airbus and Boeing. Airbus’ most recent forecast shows a demand for 32,428 airliners to be delivered globally through 2035. Dominating the deliveries will be Asia-Pacific, with 41% of the total, followed by Europe with 21% and North America with 17%.

Boeing’s 2016 pilot and technician outlook (see table, page 32), published in July, forecasts a need for 617,000 new airline pilots through 2035, a 10% increase over the 2015 outlook. Of that number, Boeing predicts 248,000 pilots will be needed in the Asia-Pacific region, 112,000 in North America and 104,000 in Europe.

“The Asia-Pacific region comprises 41% percent of the global need due to the growth in the single-aisle market which is driven by low-cost carriers, while North America is the result of new markets opening in Cuba and Mexico, and demand in Europe has increased as a response to a strong intra-European Union market,” the Boeing report states.
On top of this growing requirement for pilots will come the impact in the US of a surge of mandatory age-65 retirements that are expected to peak in the late 2020s. For the US regional carriers, there is a double hit.

They are struggling to fill seats from college programs, the military and general aviation, a task complicated by a 2013 congressionally mandated first officer flight time rule that requires first officers to have an Airline Transport Pilot certificate.

This typically means a pilot must have logged 1,500 flight hours before being able to fly a commercial airliner; previously pilots could qualify with a minimum of 250 hours and a Commercial Pilot Certificate.
This combination of factors has put additional pressure on US airlines to invest more money and be more creative to keep cockpits staffed in the near term and to build pilot pipelines for the future. It’s neither an inexpensive nor a short-term solution.

Five-year investment

“When you consider the path of ab initio, you’re looking at investing about five years or more before that pilot is capable of being considered for a captain position,” Michael Johnson, president and CEO of Paramount Aviation, a flight crew procurement agency based in Virginia, noted. “I think the number of programs is growing and will be a key factor in the long-term need for producing pilots.”

While there is no guarantee that a cadet will make it through the program, when an airline takes control of its pilot pipeline from the beginning, it gets the chance to screen prospective employees from the start, then to customize flight training through both schooling and initial operations in the fleet. This can yield benefits.

“There are several advantages for the airline—they can train the pilot exactly how they want the pilot to perform and do not have to un-train the peculiarities or unfavorable habits of an experienced pilot,” Johnson said.
“They develop a life-long relationship with the cadet pilot, which has the long-term advantage of lower attrition for the airline.”

Johnson acknowledged there can be downsides. “The airline assumes the risk that even after investing such capital into the pilot, they may not successfully complete the program,” he said. For JetBlue, the benefits outweigh the potential downsides. JetBlue SVP-safety, security and training Warren Christie said the carrier had been thinking about an ab initio program for a couple of years.

“What was attractive about the ab initio was the ability to structure it so that every phase of training was designed to prepare the pilot to be a future airline pilot,” Christie said. “You could ensure … consistency through every phase of a pilot’s training.”

Christie said he first considered the idea of creating an ab initio program after hearing Dieter Harms speak at a conference. Harms is the former head of the Lufthansa Pilot School and was a key player in the design of the multi-crew pilot license (MPL) program.

JetBlue worked with Canada-based training provider CAE to pull out the “best attributes” of an MPL program and combine it with FAA flight training requirements for the Gateway Select program, Christie explained.

CAE operates formal ab initio programs for 10 airlines and MPL schools for five, including Asia low-cost carrier (LCC) group AirAsia, UK LCC easyJet and Lufthansa. MPL programs train pilots to fly in a crewed environment from the start.
CAE announced in June that it had signed a new ab initio contract with India LCC IndiGo to produce more than 200 pilots through 2018 at locations in India and Australia. The company trains approximately 1,200 new pilots per year, with a capacity limit if 2,000 per year.

Gateway pilot path

Once admitted to JetBlue’s Gateway Select, cadets will spend four weeks in a “foundation” course, followed by basic flight training at CAE’s Oxford Academy in Phoenix, Arizona. That training will be followed by simulator time at JetBlue’s facilities in Orlando and then a job as a certified flight instructor at CAE to build hours.

The airline will induct the first six candidates in a class of 24 cadets selected from 1,400 applications received in a 2.5-week period in March. Another six cadets will start training with ab initio training provider CAE every three months, with all 24 expected to complete the program in approximately 3.5 years and transition into a six-week JetBlue training course to become Embraer E190 first officers.

According to the Future and Active Pilot Advisors web site, JetBlue hired 289 pilots through its six pipelines in 2015, down from 420 in 2014.
JetBlue has not said whether it will make a direct investment in the students in the program, which will cost $125,000 per cadet over the course of roughly 15 months.

“We’ve been working with financial institutions to help get loans,” Christie said. “We’re committed to working with each of [the cadets] to make sure finances do not become a problem.” He added the airline will evaluate the results of the effort before deciding whether to expand Gateway.

While full control of the training program is one benefit of the ab initio program, so is a potential new source of pilots. “They’re anticipating that the other gateways may start drying up, or become less pronounced in the future,” Nick Leontidis, group president of civil aviation training solutions at CAE, said.

“For sure, the trend we’re seeing in this area is that there are more airlines looking at ab initio programs for pilots than what we’ve seen in the past,” he said. “It’s a mixed bag at the moment; historically Asian carriers have been more akin to sponsor people, and in the West there were enough people to be hired on the market to fill vacancies. In the US, you had the regional to mainline flow.”

He said CAE has seen “a lot more interest” from airlines that historically have not considered ab initio.

“It’s because the pool of what’s available for people to hire is shrinking,” Leontidis said. “And people are retiring and airlines are growing.”

He noted that professional ab initio programs “are still the exception,” not the rule.
“I think the airline industry as a whole needs to figure out how this part of the industry can be better utilized to produce pilots because it will become a more important source,” he said. “This pathway or channel will become more important for everyone.”

Source: atwonline.com
 
Grazie mille per la risposta esaustiva e completa, ma a comparato all'Europa i costi sarebbero inferiori di molto? E seconda cosa: se non ottengo la green card una volta che studio lì è facile avere il visto per lavorare?
Queste altre cose lascio scoprirle a te...ne hai di tempo per documentarti, sei giovane!
Alla mia epoca andai perfino in Sud Africa a chiedere info su CPL ecc. Perché RSA? Erano ex commonwealth e speravo che la loro licenza venisse riconosciuta in toto in UK e quindi in ambito JAR...
Che fantasia eh!! Divertiti a scoprire e se hai bisogno di consigli, sai dove cercarmi.
 
Ripesco questo thread dopo tanti anni: ce ne sono molto, simili, dove aspiranti piloti chiedono info, delucidazioni, consigli, dove esprimono titubanze, prospettive future, analizzano pro e contro ecc.
Ma questo incorpora nel suo titolo il sostantivo che lega tutti quelli che sono attratti dalla carriera di pilota: sogno!
Ebbene oggi voglio festeggiare un forumista, che con gli occhi ancora socchiusi, mentre insegue il suo sogno di diventare pilota di linea, ha dato l'esame finale che gli permette di avere quel sospirato pezzo di carta: il brevetto da Pilota Commerciale (frozen ATPL).
Permettetemi di congratularmi con @cpt riccardo che oggi ha brillantemente superato il suo esame finale (col catso, non sai quanti ne dovrai ancora superare amico mio...).
"Una risorsa che non mancherà mai lungo il nostro cammino per realizzare i nostri sogni sono le persone: oltre ad essere utili per identificare i nostri obiettivi e per darci informazioni sul percorso che ci aspetta, le persone possono giocare, anche lungo la strada formativa e quella successiva dell'impiego, un ruolo cruciale, diventando talvolta determinanti per il nostro successo.
Esse ci possono aiutare, sostenere e consigliare durante l'apprendimento, guidare e sponsorizzare nella fase dell'inserimento del mondo del lavoro.
Per esperienza personale posso dire che, nella maggior parte dei casi, se qualcuno è in grado di dare una mano, lo farà volentieri: magari non potrà fare più di tanto, ma per quanto potrà cercherà di aiutarci."
👏👏👏👏👏👏
 
se qualcuno è in grado di dare una mano, lo farà volentieri: magari non potrà fare più di tanto, ma per quanto potrà cercherà di aiutarci."
👏👏👏👏👏👏
Soprattutto non stracciare le palle a quelli dei turni, quando avrai a che farci ;)
 
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Reactions: cpt riccardo
Grazie mille per le belle parole e per i complimenti.
Volare è sempre stato il mio grande sogno, poi tra una cosa e l’altra ho sempre dovuto rimandare l’inizio del corso. Ricordo ancora il primo giorno quando tra i numerosi libri e lo statino con tutte le ore e le missioni da fare sembrava lunghissima. Ho apprezzato ogni singolo momento e ogni singola ora di volo, dal primo solista, la prima navigazione, il notturno fino all’interminabile esame finale.
Ho avuto una grande fortuna. Quella di conoscere persone fantastiche durante questo percorso: come OneShot che mi ha aiutato tantissimo e con il quale si è creata una gran bella amicizia, tutte le persone della mia scuola di volo e tante persone di questo forum (alcune delle quali ho avuto il piacere di conoscere l’anno passato alla visita al training center easyJet) che negli anni mi hanno dato un consiglio.
Ieri è stato il coronamento di una prima parte di questo sogno e quando ho spento i motori per l’ultima volta del mio aereo un po’ di commozione c’è stata. È il punto di partenza, ci saranno momenti difficili, anche deprimenti con la difficoltà di trovare un posto, ma sicuramente la giornata di ieri la porterò sempre nel cuore.


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