Profitti in crescita per EasyJet


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20 Giugno 2008
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easyJet fa crescere i profitti del 51% e distribuisce un dividendo speciale




Anche l'Italia contribuisce ai risultati globali con una crescita dei passeggeri trasportati e degli investimenti superiore rispetto alla media del network europeo


easyJet fa crescere i profitti del 51% e distribuisce un dividendo speciale Frances Ouseley




MILANO - Bilancio in crescita, nonostante la congiuntura economica tutt'altro che scintillante, per la compagnia aerea easyJet, che riporta risultati positivi anche in Italia. Nel bilancio 2013, chiuso lo scorso 30 settembre, easyJet ha registrato ricavi pari a 4,258 miliardi di sterline, in aumento del 10,5% rispetto al 2012, e un utile lordo pari a 478 milioni milioni di sterline, in progresso del 50,9% rispetto all'anno precedente.


Alla luce dei risultati economici, il vettore ha deciso di distribuire ai suoi azionisti un dividendo ordinario pari a 33,5 pence per azione (21,5 pence per azione nel 2012) e un dividendo speciale di 44,1 pence per azione. Il ritorno sul capitale impiegato, a valle di questa distribuzione, cresce di oltre sei punti percentuali al 17,4 per cento. Frances Ouseley, direttore per il mercato italiano di easyJet, commenta così la decisione di remunerare gli azionisti: "L'anno scorso avevamo parlato di 'profitti record', ma quest'anno siamo andati anche un oltre. La nostra politica di gestione della liquidità prevede di avere un ampio margine per aeromobile, ma avendo superato il tetto che ci poniamo come obiettivo abbiamo deciso di trasferire il capitale in eccesso" ai soci.


Anche l'Italia, dove la quota di mercato di easyJet è al 12%, "ha contribuito ai risultati globali". Sul fronte degli investimenti, nell'ultimo esercizio la crescita degli investimenti è stata superiore alla media europea: i posti offerti sono saliti del 6% a 14,8 milioni, contro i 68 milioni
dell'intero network continentale, che rappresentano un +3% sull'anno scorso. "Spicca poi il fatto che si tratta di un'espansione in controtendenza rispetto al settore, se si considera che il totale del mercato italiano ha registrato una flessione del 5% che include anche la nostra crscita". Sul fronte dei passeggeri trasportati la dinamica è stata ancor più premiante, con una crescita del 7,6% per 13,4 milioni complessivi e un load factor (il tasso di utilizzo dei posti in rapporto all'offerta) del 91%.


Dal punto di vista commerciale, le ultime novità per l'Italia "sono state l'apertura della base di Napoli, che avvierà le operazioni a fine marzo - aggiunge Ouseley - e i maggiori investimenti a Catania, dove sono previste cinque nuove rotte". Non manca un invito alle Autorità del volo in Italia, quando il direttore auspica "una prospettiva più di sistema" nella gestione del trasporto aereo. Il problema per le compagnie è dato soprattutto dall'affastellarsi di costi differenti, che negli ultimi tempi sono andati dall'Iresa (Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili) all'innalzamento delle tariffe aeroportuali in seguito all'adeguamento dei contratti di programma. Nella presentazione agli analisti si legge infatti che i costi per posto legati agli aeroporti e alle operazioni a terra hanno registrato un impatto di 1,14 sterline (7,4%) e le voci più rilevanti sono state proprio "l'innalzamento delle tariffe in Spagna e Italia" e i costi relativi al de-icing, l'insieme di operazioni che vengono effettuate sugli aerei in caso di ghiaccio. L'effetto inevitabile è che ciò si trasferisca sui consumatori e si ponga un freno agli investimenti delle compagnie.


Quanto al modello del gruppo, continua la scelta strategica di ampliare la platea dei propri consumatori verso il segmento business, con servizi che del low-cost ormai hanno ben poco come la pre-assegnazione dei posti, i biglietti flessibili, il fast-tracking e la maggiore apertura alla rete distributiva delle agenzie di viaggio. Una scelta che finora ha premiato e verso la quale si stanno orientando sempre più vettori nati come "a basso costo", a cominciare dall'irlandese Ryanair. Quanto al futuro, per il primo semestre dell'esercizio dovrebbe registrare una crescita del 3,5% della capacità, che dovrebbe diventare il +5% annuo. Quanto alla performance finanziaria, "nonostante la difficile situazione dell'Egitto e il fatto che la Pasqua cada nel secondo semestre fiscale", ricorda Ouseley, l'aspettativa è per risultati leggermente al di sopra rispetto all'esercizio scorso.


repubblica