In una sala chiamata "Escargot" per la sofisticata ed elegante forma a chiocciola nel centro ricerche di Sophia Antipolis, uno dei quattro laboratori di R&D della Accenture, Mauro Macchi, uno dei responsabili del gruppo che non è più una società di consulenza ma sempre più una compagnia hitech, ci mostra le tecnologie che tra pochi anni faranno parte della nostra quotidianità. Tra i tanti scenari, quello più impressionante è la rappresentazione dell’aeroporto del futuro dove campeggia il "muro interattivo", un grande display ad uso multiplo. Non si tratta di un touchscreen ma, attraverso delle telecamere posizionate su ciascun angolo, i movimenti delle dita vengono catturati e letti al semplice accostarsi allo schermo. Come Tom Cruise in Minority Report, usando le dita potremo ottenere dal muro interattivo dettagli su voli, meteo, news, informazioni sull’aeroporto come indicazioni sul gate e coincidenze di voli. Una delle tecnologie abbinabili al muro interattivo è l’Nfc (Near Field Communication) che tramite un chip inserito nel cellulare consentirà di richiedere informazioni personalizzate e riceverle tramite sms. Il muro interattivo, in formato 3 metri per 3, si trova attualmente al JFK di New York, all’aeroporto di Chicago ed allo UK National theatre.
Mysense è invece una procedura che Accenture ha iniziato a sperimentare all’aeroporto di Heathrow, ad Hong Kong e Dubai. Le procedure di controllo e sicurezza di Heathrow sono notoriamente molto complesse ed allungano smisuratamente i tempi di attesa: con Mysense, i tempi si accorceranno notevolmente. Mysense utilizza i dati biometrici di ciascun passeggero al fine di memorizzarli nel passaporto del futuro, l’epassport. I dati biometrici sono quelli che fisicamente identificano un singolo individuo: tratti del viso, impronta digitale, iride, addirittura la conformazione delle vene della mano. Questi dati saranno memorizzati in un chip contenuto nel passaporto elettronico che, in una prima versione base, verrà adottato dai Paesi Europei a partire da giugno 2009. Il funzionario dell’ufficio immigrazione non dovrà più aprire il documento e verificare la foto, ma solo porre il passaporto su un lettore e sullo schermo apparirà la foto dell’interessato e le sue informazioni anagrafiche. Questa sarà la prima generazione di epassports: poi verranno adottati i dati biometrici, quindi l’impronta digitale, la forma del viso e l’iride oculare che verranno letti dal supporto elettronico che accerterà l’identità incrociandola con quella contenuta nel chip del passaporto.
Il rilascio avverrà così: all’immigration office, il passeggero porterà il passaporto tradizionale che verrà scannerizzato, le informazioni verranno istantaneamente verificate dalla Interpol, dall’Fbi e dal governo locale per constatare l’affidabilità della persona. Dopodichè, attraverso sofisticate apparecchiature elettroniche, verranno registrati i dati biometrici del passeggero che saranno memorizzati nel chip del nuovo passaporto. Una volta in possesso di questa tessera ed ogni volta che dovremo viaggiare, andremo direttamente ai chioschi di rilevazione, cioè dei lettori elettronici, che consentiranno la verifica istantanea dei dati avvicinando il passaporto elettronico al lettore. Si avrà così automaticamente accesso alla zona di sicurezza senza più code ai checkin: la carta di imbarco sarà la nostra impronta digitale.
Repubblica.it
Mysense è invece una procedura che Accenture ha iniziato a sperimentare all’aeroporto di Heathrow, ad Hong Kong e Dubai. Le procedure di controllo e sicurezza di Heathrow sono notoriamente molto complesse ed allungano smisuratamente i tempi di attesa: con Mysense, i tempi si accorceranno notevolmente. Mysense utilizza i dati biometrici di ciascun passeggero al fine di memorizzarli nel passaporto del futuro, l’epassport. I dati biometrici sono quelli che fisicamente identificano un singolo individuo: tratti del viso, impronta digitale, iride, addirittura la conformazione delle vene della mano. Questi dati saranno memorizzati in un chip contenuto nel passaporto elettronico che, in una prima versione base, verrà adottato dai Paesi Europei a partire da giugno 2009. Il funzionario dell’ufficio immigrazione non dovrà più aprire il documento e verificare la foto, ma solo porre il passaporto su un lettore e sullo schermo apparirà la foto dell’interessato e le sue informazioni anagrafiche. Questa sarà la prima generazione di epassports: poi verranno adottati i dati biometrici, quindi l’impronta digitale, la forma del viso e l’iride oculare che verranno letti dal supporto elettronico che accerterà l’identità incrociandola con quella contenuta nel chip del passaporto.
Il rilascio avverrà così: all’immigration office, il passeggero porterà il passaporto tradizionale che verrà scannerizzato, le informazioni verranno istantaneamente verificate dalla Interpol, dall’Fbi e dal governo locale per constatare l’affidabilità della persona. Dopodichè, attraverso sofisticate apparecchiature elettroniche, verranno registrati i dati biometrici del passeggero che saranno memorizzati nel chip del nuovo passaporto. Una volta in possesso di questa tessera ed ogni volta che dovremo viaggiare, andremo direttamente ai chioschi di rilevazione, cioè dei lettori elettronici, che consentiranno la verifica istantanea dei dati avvicinando il passaporto elettronico al lettore. Si avrà così automaticamente accesso alla zona di sicurezza senza più code ai checkin: la carta di imbarco sarà la nostra impronta digitale.
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