Piloti URSS e spazio aereo europeo (e viceversa)


flapane

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6 Giugno 2011
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DUS/NAP
Sono curioso di sapere quale fosse la padronanza dell'inglese dei controllori di volo e dei piloti sovietici.
Qualcuno sa se ci fossero particolari problemi di comunicazione, specie in casi di emergenza? Mi pare di ricordare che l'URSS non faceva inizialmente parte dell'ICAO, quindi immagino usassero procedure differenti, e magari la lingua russa per le comunicazioni via radio.
Lo spazio aereo sovietico era liberamente attraversabile dai voli di linea Europa-far east?
I voli west coast-far east seguivano rotte leggermente differenti per non avvicinarsi troppo a quest'ultimo?
 
beh...ad oggi in alcuni aeroporti ex-URSS ci si deve portare a bordo "il navigatore" (non il TomTom o simili) visto l'inglese degli ATC in loco...
 
Mai come quello dei coreani c'è da diventare matti. In confronto il loro è pari a quello di Oxford
 
In generale parlare in inglese con gli asiatici è difficilissimo, perchè devono sforzarsi più di noi per pronunciare sillabe che non esistono nelle loro lingue.

E'confortante sapere che anche ai giorni nostri le cose non siano migliorate molto, in Russia...
 
Non penso che i russi o gli asiatici siano più incapaci di noi nell'imparare l'inglese, sono solo stati "sfortunati" che come linguaggio aeronautico sia stato scelto quello anglosassone. Avrei voluto vedere noi (e con noi intendo occidentali) ad imparare una lingua slava, sinotibetana o nipponica come ce la saremmo cavata...
 
Qui non si parla di chi parla o studia di più l inglese. Qui si discute solo del fatto che in quelle zone per le difficoltà proprie di quei popoli per noi che ci voliamo e un inferno capirli.
So che loro lo studiano bene e molto meglio di noi.
 
Una volta mi è stato chiesto di pronunciare per loro le parole. Collect e correct. Le ho dette tante volte lentamente ma lui le pronunciava allo stesso modo. Con tutti gli sforzi che ci metteva non ci è riuscito. Poi ci siamo dati al soju
 
Sulle difficoltà dei russi ad imparare l'inglese, ritengo sia maggiormente una questione culturale: le lingue slave hanno un alfabeto fonetico così ampio ed una complessità grammaticale e sintattica tale che imparare l'inglese dovrebbe essere un gioco non da ragazzi ma da "pivelli".
 
Sulle difficoltà dei russi ad imparare l'inglese, ritengo sia maggiormente una questione culturale: le lingue slave hanno un alfabeto fonetico così ampio ed una complessità grammaticale e sintattica tale che imparare l'inglese dovrebbe essere un gioco non da ragazzi ma da "pivelli".

i russi, quando si applicano, imparano le lingue in modo magistrale! (parlo per esperienza)
 
Non penso che i russi o gli asiatici siano più incapaci di noi nell'imparare l'inglese, sono solo stati "sfortunati" che come linguaggio aeronautico sia stato scelto quello anglosassone. Avrei voluto vedere noi (e con noi intendo occidentali) ad imparare una lingua slava, sinotibetana o nipponica come ce la saremmo cavata...

No, ci sono proprio alcuni suoni che, per un asiatico, sono difficili da riprodurre perche' inesistenti nella loro lingua. Un po' e' lo stesso problema che incontra un madrelingua di una lingua neolatine quando si avvicina all'ungherese: noi non abbiamo alcuni fonemi che da loro sono, invece, molto comuni (tipo "gy").
 
La questione linguistica è ben nota: i popoli che non parlano lingue indoeuropee hanno suoni diversi (l'ungherese non è indoeuropeo, è uralo-altaico; probabilmente anche il coreano è uralo-altaico, come il giapponese). Noi notiamo lo scambio "erre" ed "elle" degli orientali ma in realtà io non so pronunciare correttamente almeno metà dell'alfabeto coreano.

Ha ragione chi dice che se avessero adottato il coreano o il cinese al posto dell inglese sarebbero stati cavoli amari...

Ritorno IT.

La questione dei sorvoli dello spazio aereo sovietico, a quanto la ricordo io, era semplice: non si sorvolava, si andave in Estremo Oriente per rotte artiche, e si faceva scalo ad Anchorage e posti ameni così, oppure passando a sud. Sono certo che qui ci sono molti esperti che possono confermare.
 
Per qualche tempo, negli anni '70 se non ricordo male, sono esistiti dei voli operati congiuntamente da KLM ed Aeroflot e SAS + Aeroflot (operati da Il-62 con la doppia livrea) sulle rotte per Tokio via Mosca. C'era anche un vecchio thread qui su AC.
Per le altre o via Anchorage oppure da sud via India/Emirati e Thailandia.

Tornando it direi che avendo (mio malgrado?) una certa esperienza con le compagnie russe posso dire che:
- Aeroflot sugli internazionali é accettabile, sui nazionali a volte decisamente meno (ricordo ancora un "the weather is good, clear sky, sunny and +21" quando in realtà era bruttino e faceva -21...
-il resto variano. Alcune non fanno proprio alcun annuncio in inglese, altre a seconda della linea e del cliente tipo (esempio UT Air, a volte fa' dei messaggi in doppia lingua a volte assolutamente nulla), altre ancora a caso. Comunque tutti sono generalmente più brevi ed a volte diversi di quelli fatti in russo.

Il problema più grande comunque per un passeggero é al check in. Compagnie straniere a parte mi é quasi sempre capitato di non trovare persone che parlassero inglese o lo parlassero talmente male da essere quasi incomprensibile
 
Parlando di spazio aereo sovietico, vale la pena di ricordare la fine che ha fatto il volo KAL007 e i suoi 269 occupanti ad entrare nei cieli russi senza permesso...
 
Grazie per i contributi sullo spazio aereo sovietico.

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Qui puoi sentire Mosca Radar (avvicinamento e torre di controllo):


http://www.liveatc.net/flisten.php?mount=uuee2





Sono curioso di sapere quale fosse la padronanza dell'inglese dei controllori di volo e dei piloti sovietici.
Qualcuno sa se ci fossero particolari problemi di comunicazione, specie in casi di emergenza? Mi pare di ricordare che l'URSS non faceva inizialmente parte dell'ICAO, quindi immagino usassero procedure differenti, e magari la lingua russa per le comunicazioni via radio.
Lo spazio aereo sovietico era liberamente attraversabile dai voli di linea Europa-far east?
I voli west coast-far east seguivano rotte leggermente differenti per non avvicinarsi troppo a quest'ultimo?
 
La questione linguistica è ben nota: i popoli che non parlano lingue indoeuropee hanno suoni diversi (l'ungherese non è indoeuropeo, è uralo-altaico; probabilmente anche il coreano è uralo-altaico, come il giapponese). Noi notiamo lo scambio "erre" ed "elle" degli orientali ma in realtà io non so pronunciare correttamente almeno metà dell'alfabeto coreano.

Ha ragione chi dice che se avessero adottato il coreano o il cinese al posto dell inglese sarebbero stati cavoli amari...

Ritorno IT.

La questione dei sorvoli dello spazio aereo sovietico, a quanto la ricordo io, era semplice: non si sorvolava, si andave in Estremo Oriente per rotte artiche, e si faceva scalo ad Anchorage e posti ameni così, oppure passando a sud. Sono certo che qui ci sono molti esperti che possono confermare.

Gli ungheresi, però, se la cavano piuttosto bene con l'inglese: lo parlano in pochi ma quelli che lo parlano lo padroneggiano bene e non hanno grandi problemi/difetti di pronuncia.
Quanto ai sovietici, credo si portassero un operatore radiofonico che faceva da traduttore fuori dello spazio aereo sovietico.