Piano regionale aeroporti Emilia-Romagna

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27 Gennaio 2022
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Il piano aeroporti in Emilia-Romagna: "Pronto per l’autunno". Ma ombre sugli scali​

Fase critica a Parma, interpellanza di Vignali (FI). L’assessora: "Devono spendere i fondi di sviluppo"​


L’Emilia-Romagna conta su quattro aeroporti: Bologna, Rimini, Forlì e Parma

Bologna, 9 luglio 2025 – Traffico aereo regionale sotto la lente. Dopo il caos estivo dell’estate scorsa, che aveva portato il governatore Michele de Pascale, appena eletto, ad annunciare una legge regionale ad hoc, il tema torna a tenere banco in Assemblea legislativa. In questi mesi lo scalo bolognese ha dato il via a un serrato programma di lavori per aumentare anche le sedute e le code, mentre due scali in particolare – Parma e Forlì – hanno iniziato ad accusare segni di cedimento. Nel caso dell’aeroporto romagnolo, la proprietà non ha fatto mistero già da tempo di essere alla ricerca di nuove sinergie societarie per garantire futuro allo scalo. Sul fronte Emilia, invece, voci di crisi di bilancio hanno portato a frizioni nella governance, tra dimissioni e avvicendamenti. Ieri, rispondendo a un’interpellanza proprio dell’ex sindaco di Parma e oggi consigliere regionale di Forza Italia Pietro Vignali, l’assessore ai Trasporti Irene Priolo ha annunciato che il piano regionale degli aeroporti dell’Emilia-Romagna arriverà "entro l’autunno". Tra qualche mese dunque la Regione sarà in grado di "effettuare scelte consapevoli rispetto alla gestione dei quattro scali aeroportuali" e a varare "come previsto nel programma di mandato, i necessari atti di carattere normativo". Dunque, ha risposto alla interpellanza Priolo, "ci riaggiorneremo subito dopo la pausa estiva perché avremo le risultanze degli studi che stiamo facendo e su cui potremmo, come dire, condividere anche quelli che sono i dati che ci sono stati proposti e presentati". Per quanto riguarda l’aeroporto di Parma, "abbiamo bisogno che spenda i fondi Fsc – ha detto ancora l’assessora – perché sono stati destinati proprio per il potenziamento del sistema aeroportuale".


Ma la tempistica annunciata dall’assessora non soddisfa l’azzurro. "Abbiamo una situazione in regione non idilliaca – ha ribadito Vignali – dove alcuni aeroporti sono vicini alla saturazione, come Bologna, che non può crescere all’infinito, mentre altri sono vicini alla chiusura e questo rischia di limitare lo sviluppo di tutta la regione". Quindi, ha concluso il capogruppo, "va bene lo studio, però credo che si potrebbe anche anticipare questa legge, con un accordo forte tra gli scali". Intanto, a Rimini, si investe, nell’ambito di un Accordo di cooperazione con Apt servizi, tre milioni di euro in tre anni per l’evento “Routes Europe 2026”, dal 17 al 20 maggio 2026, e per un’operazione di marketing e promocommercializzazione su tutti i vettori stranieri che operano sul Fellini.

 

Sistema aeroportuale, al via un percorso condiviso per una legge regionale​

Primo incontro tra il presidente De Pascale, i sindaci delle città sede di scalo e i rappresentanti delle quattro società di gestione

25 febbraio 2025

Introduzione​

Un sistema aeroportuale forte, competitivo e integrato, con l’obiettivo di definire una strategia, nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità del Green deal, per raggiungere complessivamente nel medio lungo periodo 20 milioni di passeggeri in Emilia-Romagna. Per centrarlo, parte oggi un confronto con le amministrazioni che ospitano gli scali della Regione per l’avvio di un percorso di lavoro strutturato, finalizzato all’elaborazione di una Legge regionale per il sistema aeroportuale e alla definizione di una strategia di crescita condivisa tra scali e territori.

Primo incontro questa mattina tra il presidente, Michele de Pascale, l’assessora regionale alla Mobilità e Infrastrutture, Irene Priolo, l’assessora regionale al Turismo, Roberta Frisoni, i sindaci di Bologna, Matteo Lepore, di Parma, Michele Guerra, di Rimini, Jamil Sadegholvaad e il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, assieme ai rappresentanti delle quattro società di gestione aeroportuale.

L’incontro ha posto le basi per un piano di sviluppo coordinato, che punti a valorizzare le peculiarità di ciascuno scalo, favorire l’integrazione con le infrastrutture di mobilità e migliorare la capacità di attrarre investimenti e passeggeri. La Regione intende dotarsi di un quadro normativo chiaro, che renda stabile il confronto tra istituzioni e società di gestione, garantendo uno sviluppo sostenibile e coerente con le esigenze dei territori e delle comunità, a partire da una gestione equilibrata dell’incremento del traffico aereo.

"Vogliamo costruire un modello di crescita integrato, in cui ogni scalo possa contribuire allo sviluppo del territorio e alla competitività dell’Emilia-Romagna- affermano de Pascale, Priolo e Frisoni- con un obiettivo chiaro: darci una strategia, nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità, per raggiungere complessivamente, nel medio lungo periodo, 20 milioni di passeggeri per il sistema aeroportuale regionale dell’Emilia-Romagna. La Regione intende svolgere un ruolo attivo nel coordinamento del sistema aeroportuale, pur nel rispetto delle diverse nature giuridiche e delle concessioni statali. La legge regionale rappresenterà uno strumento fondamentale per garantire una pianificazione strategica di lungo periodo e strutturare un dialogo stabile tra istituzioni, società di gestione e città. La crescita del traffico di passeggeri e merci deve andare di pari passo con il potenziamento delle infrastrutture e con una strategia turistica e industriale che valorizzi ogni scalo nella sua specificità”.

“Al tempo stesso- proseguono-, è necessario affrontare le criticità legate alla sostenibilità e all’equilibrio territoriale, garantendo che lo sviluppo aeroportuale sia compatibile con le esigenze delle comunità locali. Questo primo incontro- concludono il presidente e le assessore regionali- rappresenta l’inizio di un percorso di confronto costante, con l’obiettivo di rafforzare il sistema aeroportuale regionale e renderlo sempre più competitivo nel panorama nazionale e internazionale”.

La legge regionale per il sistema aeroportuale dell’Emilia-Romagna​

La Regione Emilia-Romagna avvia il percorso per l’adozione di una legge sul sistema regionale aeroportuale, finalizzata a definire un quadro normativo chiaro che valorizzi il comparto e renda strutturale il confronto tra istituzioni e società di gestione. L’obiettivo è garantire una crescita coordinata e sostenibile del traffico aereo e del numero complessivo di passeggeri, attraverso una strategia integrata con i territori e coerente con il contesto nazionale e internazionale. Il confronto riguarda anche il potenziamento delle infrastrutture e gli investimenti. In un quadro di crescente domanda di mobilità, l’obiettivo è consentire agli scali di adeguarsi per accogliere un numero sempre maggiore di passeggeri e merci, assicurando il bilanciamento tra sviluppo economico, sostenibilità ambientale e integrazione territoriale. Una pianificazione di lungo periodo, al fine di considerare il ruolo di tutti gli scali in un sistema equilibrato e interconnesso, individuando le strategie più efficaci per garantire uno sviluppo armonico e competitivo. Gli aeroporti rappresentano inoltre un asset strategico per il turismo, settore in espansione, con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento dell’Emilia-Romagna come hub attrattivo per i flussi internazionali e di accrescere la competitività della regione rispetto ad altre destinazioni italiane ed europee.
Ultimo aggiornamento: 31-03-2025, 14:10
 

Il link contiene video

De Pascale: “Bologna, Rimini, Forlì e Parma, i 4 aeroporti in Emilia-Romagna servono tutti”​

Il presidente al Marconi: "Il trend generale di flussi aerei dei prossimi 10-15 anni rende necessario per l’Emilia-Romagna e per il Paese tutti e quattro gli scali"​

05/02/2025
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Bologna, Rimini, Forlì e Parma. I quattro aeroporti servono tutti. “Io sono convinto, che il trend generale di flussi aerei dei prossimi 10-15 anni rendano necessari per l’Emilia-Romagna e per il Paese tutti e quattro gli scali”, sostiene il presidente della Regione, Michele De Pascale a margine del convegno ‘Aeroporti in pista per il Paese’ in corso al Marconi di Bologna.

“I numeri complessivi di oggi no, probabilmente non riescono a sostenere i quattro scali, ma il trend generale di crescita sì, e quindi ben si giustifica secondo me una strategia anche pubblica che accompagni questi quattro scali ad avvicinarsi a una fase in cui potranno sostenersi”, spiega il governatore. “Se la Regione Emilia Romagna deve mettere in campo una strategia che consente questi quattro scali di arrivare tutti e quattro vivi al momento in cui ci serviranno, secondo me è una strategia sensata. Però, si deve capire ovviamente la prospettiva. E quindi la Regione è molto laica: io penso che servano tutti e quattro, però poi si deve passare a una fase di studio analitico. Non è che basta che lo voglia il presidente della Regione”, puntualizza De Pascale, che ritiene di poter trovare una sponda anche nel governo.

Il servizio di Ivana Delvino, con le interviste a Enrico Postacchini (Presidente Aeroporto di Bologna) e Michele De Pascale (Presidente Regione Emilia-Romagna)

 
..."Abbiamo affidato uno studio ad un primario attore nazionale, che peraltro aveva redatto il piano nazionale aeroporti.
A settembre-ottobre avremo la risposta a questo studio, stiamo anche dialogando e lavorando con i 4 scali aeroportuali
della nostra regione.... fra le misure ascolteremo tutti, quindi anche le proposte di Ryanair avranno il giusto ascolto ma
chiaramente presenteremo un piano complessivo, quindi le risposte a tutte le misure le avremo in autunno con le azioni
complessive che la regione Emilia-Romagna vuole mettere in campo per incrementare il numero dei passeggeri"..
De Pascale
 
Domanda ebete: Servono veramente tutti? Questioni di campanile a parte.
Sono 15 anni che il mercato sta rispondendo di no, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. O meglio, che ha le proprie convenienze che nulla hanno a che fare con il mercato.
Pensa che quest'estate castrando BLQ a 18 m/h speravano che qualcuno spostasse qualche volo a PMF e FRL, ma nessuno lo ha fatto. Così BLQ nonostante la limitazione dei voli sta praticamente eguagliando i pax nei mesi estivi rispetto all'anno scorso.
Un bello schiaffone in faccia a gente che, loro si, non BLQ, hanno la testa satura. Di sabbia.
Infine aggiungo che le voci dicono che per andare a PMF e FRL, le compagnie chiederebbero 30-35€ a pax. Direi che una risposta più chiara alla domanda non ci potrebbe essere.
 
De Pascale ..."Bologna non può “cedere” tratte, ogni scalo deve essere capace di attrarre le compagnie aeree. Può succedere, come accaduto in passato, che il “Marconi” per esigenze particolari possa spostare temporaneamente alcuni voli"...

 
La società che sta facendo lo studio è la fondazione ITL (quella che sta curando il discorso dell Zona Logistica Semplificata con il porto di Ravenna"


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Strategie infrastrutturali regionali

Fondazione Itl

Zls Regionale
 
I clienti elettori e i clienti passeggeri fanno scelte radicalmente diverse.

Che poi dicano di tenerli vivi tutti perche' magari un giorno serviranno e' un altro discorso.

Comunque RMI ha un po' di potenziale ma e' un mercato diverso da BLQ con parte della catchment nelle Marche dove non ci sono concorrenti temibili.

Se castri BLQ quei passeggeri, se lo mettano in testa, finiscono in aereoporti dei vicini, in Lombardia, Veneto e Toscana o peggio sono proprio persi perche' se non c'e' l'offerta si svapora anche la domanda. Non puoi dire a uno di Glasgow, a Bologna non puoi andare, ma ecco qua' Forli'.
 
De Pascale ..."Bologna non può “cedere” tratte, ogni scalo deve essere capace di attrarre le compagnie aeree. Può succedere, come accaduto in passato, che il “Marconi” per esigenze particolari possa spostare temporaneamente alcuni voli"...

De Pascale da un certo punto di vista mi fa tenerezza, perchè da un lato sa bene che non può imporre ad una compagnia dove volare (anche se potrebbe suggerirlo con debita iniezione pecuniaria), dall'altro deve descrivere una realtà che non esiste, fatta di scenari pieni di opportunità anche per FRL e PMF purchè integrati in un fantomatico sistema regionale.
Non serve sprecare soldi per conoscere i limiti strutturali di BLQ. Il piano Aeroporti redatto da ENAC prevedeva 37m/h, mentre il terminal ingrandito a regime dovrebbe più che raddoppiare gli spazi. Quindi parliamo di 20-25M di pax. Salvo interventi più profondi come lo spostamento della base dell'Aeronautica e l'installazione di una strumentazione più sofisticata, che permetterebbero di ingrandire ulteriormente il terminal ed aumentare ancor di più i m/h. LGW con una sola pista gestisce 55m/h.
Per cui mi sembra evidente che anche senza invocare scenari "londinesi", i limiti teorici di BLQ siano molto molto lontani.
Sarà interessante vedere cosa dirà il famigerato studio commissionato dalla RER ad un istituto partecipato dalla stessa RER e che ha sede, indovinate dove, in uno dei palazzi governativi della RER.
 
De Pascale da un certo punto di vista mi fa tenerezza, perchè da un lato sa bene che non può imporre ad una compagnia dove volare (anche se potrebbe suggerirlo con debita iniezione pecuniaria), dall'altro deve descrivere una realtà che non esiste, fatta di scenari pieni di opportunità anche per FRL e PMF purchè integrati in un fantomatico sistema regionale.
Non serve sprecare soldi per conoscere i limiti strutturali di BLQ. Il piano Aeroporti redatto da ENAC prevedeva 37m/h, mentre il terminal ingrandito a regime dovrebbe più che raddoppiare gli spazi. Quindi parliamo di 20-25M di pax. Salvo interventi più profondi come lo spostamento della base dell'Aeronautica e l'installazione di una strumentazione più sofisticata, che permetterebbero di ingrandire ulteriormente il terminal ed aumentare ancor di più i m/h. LGW con una sola pista gestisce 55m/h.
Per cui mi sembra evidente che anche senza invocare scenari "londinesi", i limiti teorici di BLQ siano molto molto lontani.
Sarà interessante vedere cosa dirà il famigerato studio commissionato dalla RER ad un istituto partecipato dalla stessa RER e che ha sede, indovinate dove, in uno dei palazzi governativi della RER.

Con il nuovo terminal si passerebbe se non ricordo male a 24 movimenti all'ora (edit ora limitato a 18). Per arrivare a 37 cosa era previsto?
 
Ultima modifica:
De Pascale da un certo punto di vista mi fa tenerezza, perchè da un lato sa bene che non può imporre ad una compagnia dove volare (anche se potrebbe suggerirlo con debita iniezione pecuniaria), dall'altro deve descrivere una realtà che non esiste, fatta di scenari pieni di opportunità anche per FRL e PMF purchè integrati in un fantomatico sistema regionale.
Non serve sprecare soldi per conoscere i limiti strutturali di BLQ. Il piano Aeroporti redatto da ENAC prevedeva 37m/h, mentre il terminal ingrandito a regime dovrebbe più che raddoppiare gli spazi. Quindi parliamo di 20-25M di pax. Salvo interventi più profondi come lo spostamento della base dell'Aeronautica e l'installazione di una strumentazione più sofisticata, che permetterebbero di ingrandire ulteriormente il terminal ed aumentare ancor di più i m/h. LGW con una sola pista gestisce 55m/h.
Per cui mi sembra evidente che anche senza invocare scenari "londinesi", i limiti teorici di BLQ siano molto molto lontani.
Sarà interessante vedere cosa dirà il famigerato studio commissionato dalla RER ad un istituto partecipato dalla stessa RER e che ha sede, indovinate dove, in uno dei palazzi governativi della RER.
De Pascale da un certo punto di vista mi fa tenerezza, perchè da un lato sa bene che non può imporre ad una compagnia dove volare (anche se potrebbe suggerirlo con debita iniezione pecuniaria), dall'altro deve descrivere una realtà che non esiste, fatta di scenari pieni di opportunità anche per FRL e PMF purchè integrati in un fantomatico sistema regionale.
Non serve sprecare soldi per conoscere i limiti strutturali di BLQ. Il piano Aeroporti redatto da ENAC prevedeva 37m/h, mentre il terminal ingrandito a regime dovrebbe più che raddoppiare gli spazi. Quindi parliamo di 20-25M di pax. Salvo interventi più profondi come lo spostamento della base dell'Aeronautica e l'installazione di una strumentazione più sofisticata, che permetterebbero di ingrandire ulteriormente il terminal ed aumentare ancor di più i m/h. LGW con una sola pista gestisce 55m/h.
Per cui mi sembra evidente che anche senza invocare scenari "londinesi", i limiti teorici di BLQ siano molto molto lontani.
Sarà interessante vedere cosa dirà il famigerato studio commissionato dalla RER ad un istituto partecipato dalla stessa RER e che ha sede, indovinate dove, in uno dei palazzi governativi della RER.
DePa, avendo studiato alle Frattocchie, lega l asino dove vuole il padrone
tra l altro aveva giurato di terminare il suo mandato di sindaco fino alla fine..infatti!
blq rimarra' un disastro ancora per un bel po'
 
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Con il nuovo terminal si passerebbe se non ricordo male a 24 movimenti all'ora (edit ora limitato a 18). Per arrivare a 37 cosa era previsto?
I 24m/h ci sono sempre stati. E' stato il sindaco (probabilmente l'unico al mondo così furbo da remare contro il "suo" aeroporto), che ha preteso da ENAC una riduzione a 18m/h per via della congestione del terminal ulteriormente aggravata dai lavori di ampliamento in atto. In realtà è stata una mossa soprattutto di facciata, visto che alla fine è stata sufficiente qualche piccola modifica agli operativi per rimanere entro quella soglia. Va detto che dalla W25 BLQ è diventato un aeroporto coordinato e non più facilitato e questo probabilmente ha permesso un migliore gestione dei flussi.
Per quanto riguarda i lavori di cui sopra, una nota stampa AdB cita:
In dettaglio, per ciò che riguarda la sala Partenze, ha preso il via un intervento di ampliamento della sala Imbarchi Schengen con un allargamento a sud, in quello che attualmente è il corridoio land-side al primo piano. Questi lavori, previsti concludersi nel 2025 con un costo complessivo di 7 milioni di euro, porteranno ad un incremento dell’82% degli spazi operativi e del 94% di sedute rispetto all’esistente.

Vedremo se la prossima S26 riavremo i 24m/h o se il sindachetto troverà qualche altra altra scusa per proseguire la sua corsa sfrenata verso il ritorno all'età della pietra.
Per quanto riguarda i potenziali 37m/h previsti dal piano ENAC, si parla in modo generico di efficientamento e best practices. Pagg. 43-44


Va da se che sarebbero del tutto inutili senza il previsto ampliamento (quello grande con il molo) del terminal.
 
I clienti elettori e i clienti passeggeri fanno scelte radicalmente diverse.

Che poi dicano di tenerli vivi tutti perche' magari un giorno serviranno e' un altro discorso.

Comunque RMI ha un po' di potenziale ma e' un mercato diverso da BLQ con parte della catchment nelle Marche dove non ci sono concorrenti temibili.

Se castri BLQ quei passeggeri, se lo mettano in testa, finiscono in aereoporti dei vicini, in Lombardia, Veneto e Toscana o peggio sono proprio persi perche' se non c'e' l'offerta si svapora anche la domanda. Non puoi dire a uno di Glasgow, a Bologna non puoi andare, ma ecco qua' Forli'.
Se guardi il sito di Ryanair FRL è descritto come Bologna/Forli, vale a dire il secondo aeroporto di Bologna. Un po' come Venezia/Treviso, Parigi/Beauvais, Bruxelles/Charleroi, ecc. Il problema principale è quando la politica interferisce con un mercato che non è legato a infrastrutture fisiche come le linee aeree o le società di servizi. Spostarsi per seguire il mercato non crea problemi. Se guardi statistiche dei dieci maggiori aeroporti italiani negli anni '70, vedi che quasi la metà è diversa da quella attuale.
 
Per spingere i movimenti fino a livelli Gatwick hai bisogno di
1) spazio sui piazzali (stand con finger o non finger che siano) e vie di di rullaggio adeguate per liberare velocemente la pista e permettere i movimenti in partenza e in arrivo con meno interferenze possibili;
2) spazio nell’aerostazione per i pax prima che per i negozi (e un BHS adeguato);
3) traffico il più possibile omogeneo (meno heavy ci sono, e più sono raggruppabili, meglio è).
Ora come ora per BLQ l’unico requisito soddisfatto è il terzo.


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Per spingere i movimenti fino a livelli Gatwick hai bisogno di
1) spazio sui piazzali (stand con finger o non finger che siano) e vie di di rullaggio adeguate per liberare velocemente la pista e permettere i movimenti in partenza e in arrivo con meno interferenze possibili;
2) spazio nell’aerostazione per i pax prima che per i negozi (e un BHS adeguato);
3) traffico il più possibile omogeneo (meno heavy ci sono, e più sono raggruppabili, meglio è).
Ora come ora per BLQ l’unico requisito soddisfatto è il terzo.


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Certo che è così. Il ragionamento voleva andare a cercare i limiti fisici dell'aeroporto, quelli che a prescindere dalle scelte, sono tecnicamente invalicabili.
Poi è chiaro che se il terminal non verrà ingrandito, difficilmente sarà possibile un aumento dei pax. Ma in questo caso il limite non sarebbe dell'aeroporto, ma di chi ha scelto (o è stato costretto...) a non fare l'ampliamento.
Idem per i movimenti. Ora di notte il limite è di 14m/h a causa dell'obbligo di usare solo il percorso che non passa sulla città. Pensa che ci sono dei personaggi (mi freno dall'usare termini più coloriti), che vorrebbero portare lo stesso limite per tutte le 24 ore.
Mi sembra evidente che in questo modo sia facile per i vendifumo parlare di aeroporto saturo, quando invece si dovrebbe parlare di aeroporto volutamente castrato.
Almeno su un forum specialistico come questo, trovo sia giusto avere la corretta visione delle cose.
 
Per spingere i movimenti fino a livelli Gatwick hai bisogno di
1) spazio sui piazzali (stand con finger o non finger che siano) e vie di di rullaggio adeguate per liberare velocemente la pista e permettere i movimenti in partenza e in arrivo con meno interferenze possibili;
2) spazio nell’aerostazione per i pax prima che per i negozi (e un BHS adeguato);
3) traffico il più possibile omogeneo (meno heavy ci sono, e più sono raggruppabili, meglio è).
Ora come ora per BLQ l’unico requisito soddisfatto è il terzo.


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Aggiungerei anche:
4) Londra :)

battute a parte, entrambi i due punti mancanti nel tuo post sembrano molto in là da venire, anche per un incremento più modesto e calibrato.
 
Certo che è così. Il ragionamento voleva andare a cercare i limiti fisici dell'aeroporto, quelli che a prescindere dalle scelte, sono tecnicamente invalicabili.
Poi è chiaro che se il terminal non verrà ingrandito, difficilmente sarà possibile un aumento dei pax. Ma in questo caso il limite non sarebbe dell'aeroporto, ma di chi ha scelto (o è stato costretto...) a non fare l'ampliamento.
Idem per i movimenti. Ora di notte il limite è di 14m/h a causa dell'obbligo di usare solo il percorso che non passa sulla città. Pensa che ci sono dei personaggi (mi freno dall'usare termini più coloriti), che vorrebbero portare lo stesso limite per tutte le 24 ore.
Mi sembra evidente che in questo modo sia facile per i vendifumo parlare di aeroporto saturo, quando invece si dovrebbe parlare di aeroporto volutamente castrato.
Almeno su un forum specialistico come questo, trovo sia giusto avere la corretta visione delle cose.

Penso che tu abbia ragione nel dire che l'aeroporto non è saturo (a parte il terminal che in certe fasce orarie è davvero al limite della decenza). ma facendo la tara ai populismi di una politica a caccia di consensi, trovi davvero insensato gestire il rumore degli atterraggi per la pista 30?

Lo dico da avio-fanatico che per anni ha felicemente usato come sveglia il 767 cargo che atterra ogni mattina verso le 6 :)

A parte questo e tornando in tema piano aeroporti regionali: al di là dell'assurdità di voler tutelare ad ogni costo clientele e vanità locali, penso che a lungo termine in Emilia un sistema con Bologna e Rimini avrebbe tutto il senso del mondo
 
Penso che tu abbia ragione nel dire che l'aeroporto non è saturo (a parte il terminal che in certe fasce orarie è davvero al limite della decenza). ma facendo la tara ai populismi di una politica a caccia di consensi, trovi davvero insensato gestire il rumore degli atterraggi per la pista 30?

Lo dico da avio-fanatico che per anni ha felicemente usato come sveglia il 767 cargo che atterra ogni mattina verso le 6 :)

A parte questo e tornando in tema piano aeroporti regionali: al di là dell'assurdità di voler tutelare ad ogni costo clientele e vanità locali, penso che a lungo termine in Emilia un sistema con Bologna e Rimini avrebbe tutto il senso del mondo
Trovo comprensibile la scelta della pista in funzione antirumore durante le ore notturne, anche se personalmente avrei spostato il limite dalle 23 a mezzanotte. Il numero dei movimenti richiesto in linea di principio lo permette e quindi nessun problema.
Di giorno semplicemente non sarebbe fattibile senza ridurre gli attuali movimenti.
Per quanto possa comprendere l'esigenza di un basso livello di rumore, credo sia necessario prendere atto che un aeroporto e lo sviluppo che porta ad una città, siano prioritari rispetto al diritto di avere un rumore sotto una certa soglia. Utilizzando lo stesso metro di misura dovremmo diminuire il numero dei treni e farli andare più lenti per non disturbare chi abita vicino alla ferrovia. Stessa cosa per i camion che percorrono le nostre statali.
Semplicemente nel nostro modello di vita non è fattibile senza creare danni economici e/o mancato sviluppo.
Quello che si può e si deve fare, è attuare le contromisure disponibili per lenire questo fastidio, che è poi quello che è stato fatto nei decenni.
Laddove ieri avevi la sveglia (indubbiamente fastidiosa anche per chi ama gli aerei) del 767, oggi potresti continuare a dormire mentre atterra un 320neo.
E' chiaramente un percorso lungo nel tempo, ma non vi è dubbio che gli aeroporti del futuro saranno complessivamente più silenziosi anche a fronte di un maggior numero di movimenti.
Se poi una persona per il proprio benessere sente il bisogno di un silenzio assoluto (cosa che posso comprendere), è opportuno che valuti l'opportunità di trasferirsi altrove. Perchè trasferire l'aeroporto non è possibile.
 
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