PETROLIO: ALLARME IATA, IN SETTORE AEREO E' EMERGENZA
BRUXELLES - Nel settore aereo e' ormai ''emergenza'' petrolio. Parola dell'amministratore delegato di Iata, Giovanni Bisgnani, per il quale a causa del caro-gasolio ''la situazione finanziaria delle compagnie aeree si fa sempre piu' difficile, e in alcuni casi drammatica''.
Parlando a margine di un convegno della Sita, la societa' leader mondiale nella fornitura di information tecnology e servizi di comunicazione per l'industria del trasporto aereo, Bisignani ha sottolineato come ''in sei mesi siano state sospese 25 compagnie aeree per insolvenza. E molte altre corrono lo stesso rischio''. I calcoli alla base di questa crisi sono presto fatti: ''Le compagnie che aderiscono al sistema Iata - ha spiegato Bisignani - fino a qualche tempo fa pagavano per il carburante circa 44 miliardi di dollari l'anno. Nel 2007, col barile di petrolio bel al di sopra dei 100 dollari, questa spesa e' schizzata a 136 miliardi di dollari. Dunque si spendono oltre 100 miliardi di dollari in piu'.
Il risultato - ha proseguito - e' che ad oggi le compagnie del sistema Iata hanno 190 miliardi di dollari di debiti, con le difficolta' che cominciano a riguardare direttamente anche le compagnie che hanno i bilanci piu' floridi''.
Dall'11 settembre 2001 - che segno' l'inizio di una crisi del settore aereo mai conclusasi veramente - sono stati persi 42 miliardi di dollari, anche se il 2007 e' stato il primo anno con utili per 5,5 miliardi.
''Abbiamo presentato ai governi una lista di misure urgentissime da prendere, perche' i governi devono rendersi conto che ci sono tasse aggiuntive piu' che mai inaccettabili in questa situazione'', ha proseguito Bisignani, soffermandosi pero' su un dato positivo. ''Nonostante la crisi - ha spiegato - le compagnie continuano a investire in sicurezza. Lo dimostrano i dati sugli incidenti: se alla nascita della Iata su 9 milioni di passeggeri si registravano 900 decessi l'anno, nel 2007 su 2,2 miliardi di passeggeri i decessi sono 692''.
Iata comunque non sta con le mani in mano e - ha sottolineato Bisignani - sta lavorando ad alcuni progetti mirati al risparmio di carburante. ''Con un paio di compagnie aeree - ha spiegato - stiamo sperimentando l'uso di alcuni biocarburanti ricavati dalle alghe marine. L'obiettivo e' che entro 10 anni questi carburanti 'verdi' costituiscano il 10% del carburante utilizzato per il trasporto aereo''.
BRUXELLES - Nel settore aereo e' ormai ''emergenza'' petrolio. Parola dell'amministratore delegato di Iata, Giovanni Bisgnani, per il quale a causa del caro-gasolio ''la situazione finanziaria delle compagnie aeree si fa sempre piu' difficile, e in alcuni casi drammatica''.
Parlando a margine di un convegno della Sita, la societa' leader mondiale nella fornitura di information tecnology e servizi di comunicazione per l'industria del trasporto aereo, Bisignani ha sottolineato come ''in sei mesi siano state sospese 25 compagnie aeree per insolvenza. E molte altre corrono lo stesso rischio''. I calcoli alla base di questa crisi sono presto fatti: ''Le compagnie che aderiscono al sistema Iata - ha spiegato Bisignani - fino a qualche tempo fa pagavano per il carburante circa 44 miliardi di dollari l'anno. Nel 2007, col barile di petrolio bel al di sopra dei 100 dollari, questa spesa e' schizzata a 136 miliardi di dollari. Dunque si spendono oltre 100 miliardi di dollari in piu'.
Il risultato - ha proseguito - e' che ad oggi le compagnie del sistema Iata hanno 190 miliardi di dollari di debiti, con le difficolta' che cominciano a riguardare direttamente anche le compagnie che hanno i bilanci piu' floridi''.
Dall'11 settembre 2001 - che segno' l'inizio di una crisi del settore aereo mai conclusasi veramente - sono stati persi 42 miliardi di dollari, anche se il 2007 e' stato il primo anno con utili per 5,5 miliardi.
''Abbiamo presentato ai governi una lista di misure urgentissime da prendere, perche' i governi devono rendersi conto che ci sono tasse aggiuntive piu' che mai inaccettabili in questa situazione'', ha proseguito Bisignani, soffermandosi pero' su un dato positivo. ''Nonostante la crisi - ha spiegato - le compagnie continuano a investire in sicurezza. Lo dimostrano i dati sugli incidenti: se alla nascita della Iata su 9 milioni di passeggeri si registravano 900 decessi l'anno, nel 2007 su 2,2 miliardi di passeggeri i decessi sono 692''.
Iata comunque non sta con le mani in mano e - ha sottolineato Bisignani - sta lavorando ad alcuni progetti mirati al risparmio di carburante. ''Con un paio di compagnie aeree - ha spiegato - stiamo sperimentando l'uso di alcuni biocarburanti ricavati dalle alghe marine. L'obiettivo e' che entro 10 anni questi carburanti 'verdi' costituiscano il 10% del carburante utilizzato per il trasporto aereo''.