Perché il 2010 sarà un anno cruciale per il trasporto aereo italiano
La battaglia tra Ryanair ed ENAC sui documenti d’identificazione si è conclusa con una tregua. La compagnia low cost irlandese accetterà oltre alla carta d’identità e il passaporto anche i tesserini ministeriali. Le licenze di caccia o la patente di guida non saranno accettate dal vettore. Nel comunicato ENAC si afferma invece che le due parti in causa “hanno poi condiviso la necessità di procedere ad approfondimenti tecnici sulla possibilità di accettare anche altri documenti, tra cui la patente di guida”.
Questa tregua ha permesso di ottenere un risultato importante: la prevista cancellazione dei voli domestici di Ryanair non avrà luogo e tutto riprenderà normalmente nel trasporto aereo, o quasi.
Nonostante questa battaglia sia terminata, la guerra tra il vettore irlandese e le autorità italiane del settore non ha fine. Rimane, infatti, aperta la questione di Ciampino. La politica ha più volte spinto per la chiusura di tale aeroporto poiché rendeva troppo competitiva la compagnia irlandese che utilizza il secondo scalo romano. Si è inoltre prevista l’apertura di Viterbo, a due ore di distanza dalla capitale, con un enorme spreco di risorse pubbliche. Ryanair molto difficilmente trasferirà tutti i suoi voli su di uno scalo tanto distante dal centro di Roma e la capitale perderà diversi milioni di turisti.
Il 2010 sarà un anno cruciale per il trasporto aereo italiano. La politica dovrà decidere se favorire la concorrenza o una presunta italianità.
Ryanair, il primo vettore low cost europeo con oltre 65 milioni di passeggeri trasportati nel 2009 diventerà la prima compagnia in Italia per i voli intraeuropei. Questo anno le low cost conquisteranno sempre maggiori quote di mercato e si confermerà la tendenza evidenziata nel 2009, quando Easyjet e Ryanair hanno incrementato in maniera molto importante la propria presenza nel mercato italiano.
La compagnia irlandese ha raggiunto il 18 per cento la market share dei passeggeri, mentre Easyjet ha sfiorato il 10 per cento. La compagnia di bandiera privatizzata, Alitalia, nel 2009 dovrebbe aver raggiunto circa il 21 per cento del mercato italiano.
Il 2009 si è inoltre caratterizzato per l’entrata di un nuovo vettore tradizionale nel panorama italiano: Lufthansa Italia. La filiale italiana del colosso tedesco, primo vettore mondiale, ha deciso nello scorso febbraio di porre una propria base nell’aeroporto di Milano Malpensa. Nel corso di 11 mesi è diventato il secondo operatore sullo scalo milanese, superando anche Alitalia.
Questi dati ben evidenziano l’accresciuta importanza dei vettori stranieri che trasportano i passeggeri italiani che hanno bisogno di spostarsi da un punto all’altro dell’Italia o per destinazioni straniere.
Le compagnie aeree portano nel nostro paese milioni di stranieri che altrimenti non potrebbero venire. La possibilità di trovare i voli a poche decine di euro ha permesso lo sviluppo di un turismo meno legato alla stagionalità e che permette di riempire gli hotel e le città anche in periodi “non di punta”. Il ministro del Turismo, Maria Vittoria Brambilla, conosce bene la situazione difficile del settore turistico italiano e, per questa ragione, puntare anche su questa tipologia di viaggio è molto importante.
Il 2009 è stato inoltre caratterizzato dalla “rinascita” di Alitalia. Lo scorso 13 gennaio la CAI, dopo la fusione tra alcuni pezzi della vecchia Alitalia ed AirOne, ha cominciato a volare. La situazione è stata la più difficile immaginabile poiché nel primo semestre del 2009 il trasporto aereo mondiale ha subito un tracollo.
Le perdite operative del primo anno di gestione dovrebbero superare i 300/320 milioni di euro, dovute in gran parte ad un primo semestre molto complicato. I conti sono stati in parte salvati da un prezzo del petrolio molto meno elevato del previsto e da una gestione privatistica che comincia a dare i suoi primi effetti.
Tuttavia vi è un altro fattore che sta aiutando Alitalia: la politica. La legge 166 del 2008 permette al vettore di avere una posizione di monopolio su moltissime rotte domestiche. Una delle poche tratte concorrenziali è quella di cui si parla maggiormente: la Milano–Roma. Il collegamento tra le due principali città d’Italia è l’unica che vede la concorrenza, grazie all’entrata in funzione del treno ad alta velocità. Il restante 90 per cento del mercato – la Roma Fiumicino, Milano Linate incide infatti solo per il 10 per cento del mercato domestico – vede nella maggior parte dei casi una situazione di monopolio. Alitalia potrebbe replicare che i prezzi dei biglietti sono rimasti stabili e questo, molto probabilmente, è vero. Tuttavia i prezzi sono da confrontare con l’andamento del mercato che ha visto una caduta del prezzo medio del biglietto di almeno il 20 per cento. Proprio in questa differenza di prezzi si può notare la posizione monopolistica del vettore italiano.
È bene tuttavia distinguere gli errori. Alitalia non ha colpe. Essendo un’impresa privata, la compagnia cerca di limitare le proprie perdite con le leggi a disposizioni. Deve essere la politica a cercare di fare norme che favoriscano tutti i viaggiatori italiani e non solo un determinato vettore.
Il 2010 dunque dovrà essere un anno a favore della concorrenza in modo che tutti i cittadini possano beneficiare degli effetti positivi della liberalizzazione del trasporto aereo, così come si è verificato nell’ultimo decennio.
Speriamo che la risoluzione del conflitto tra ENAC e Ryanair sia un buon auspicio.
fonte: L'Occidentale -
La battaglia tra Ryanair ed ENAC sui documenti d’identificazione si è conclusa con una tregua. La compagnia low cost irlandese accetterà oltre alla carta d’identità e il passaporto anche i tesserini ministeriali. Le licenze di caccia o la patente di guida non saranno accettate dal vettore. Nel comunicato ENAC si afferma invece che le due parti in causa “hanno poi condiviso la necessità di procedere ad approfondimenti tecnici sulla possibilità di accettare anche altri documenti, tra cui la patente di guida”.
Questa tregua ha permesso di ottenere un risultato importante: la prevista cancellazione dei voli domestici di Ryanair non avrà luogo e tutto riprenderà normalmente nel trasporto aereo, o quasi.
Nonostante questa battaglia sia terminata, la guerra tra il vettore irlandese e le autorità italiane del settore non ha fine. Rimane, infatti, aperta la questione di Ciampino. La politica ha più volte spinto per la chiusura di tale aeroporto poiché rendeva troppo competitiva la compagnia irlandese che utilizza il secondo scalo romano. Si è inoltre prevista l’apertura di Viterbo, a due ore di distanza dalla capitale, con un enorme spreco di risorse pubbliche. Ryanair molto difficilmente trasferirà tutti i suoi voli su di uno scalo tanto distante dal centro di Roma e la capitale perderà diversi milioni di turisti.
Il 2010 sarà un anno cruciale per il trasporto aereo italiano. La politica dovrà decidere se favorire la concorrenza o una presunta italianità.
Ryanair, il primo vettore low cost europeo con oltre 65 milioni di passeggeri trasportati nel 2009 diventerà la prima compagnia in Italia per i voli intraeuropei. Questo anno le low cost conquisteranno sempre maggiori quote di mercato e si confermerà la tendenza evidenziata nel 2009, quando Easyjet e Ryanair hanno incrementato in maniera molto importante la propria presenza nel mercato italiano.
La compagnia irlandese ha raggiunto il 18 per cento la market share dei passeggeri, mentre Easyjet ha sfiorato il 10 per cento. La compagnia di bandiera privatizzata, Alitalia, nel 2009 dovrebbe aver raggiunto circa il 21 per cento del mercato italiano.
Il 2009 si è inoltre caratterizzato per l’entrata di un nuovo vettore tradizionale nel panorama italiano: Lufthansa Italia. La filiale italiana del colosso tedesco, primo vettore mondiale, ha deciso nello scorso febbraio di porre una propria base nell’aeroporto di Milano Malpensa. Nel corso di 11 mesi è diventato il secondo operatore sullo scalo milanese, superando anche Alitalia.
Questi dati ben evidenziano l’accresciuta importanza dei vettori stranieri che trasportano i passeggeri italiani che hanno bisogno di spostarsi da un punto all’altro dell’Italia o per destinazioni straniere.
Le compagnie aeree portano nel nostro paese milioni di stranieri che altrimenti non potrebbero venire. La possibilità di trovare i voli a poche decine di euro ha permesso lo sviluppo di un turismo meno legato alla stagionalità e che permette di riempire gli hotel e le città anche in periodi “non di punta”. Il ministro del Turismo, Maria Vittoria Brambilla, conosce bene la situazione difficile del settore turistico italiano e, per questa ragione, puntare anche su questa tipologia di viaggio è molto importante.
Il 2009 è stato inoltre caratterizzato dalla “rinascita” di Alitalia. Lo scorso 13 gennaio la CAI, dopo la fusione tra alcuni pezzi della vecchia Alitalia ed AirOne, ha cominciato a volare. La situazione è stata la più difficile immaginabile poiché nel primo semestre del 2009 il trasporto aereo mondiale ha subito un tracollo.
Le perdite operative del primo anno di gestione dovrebbero superare i 300/320 milioni di euro, dovute in gran parte ad un primo semestre molto complicato. I conti sono stati in parte salvati da un prezzo del petrolio molto meno elevato del previsto e da una gestione privatistica che comincia a dare i suoi primi effetti.
Tuttavia vi è un altro fattore che sta aiutando Alitalia: la politica. La legge 166 del 2008 permette al vettore di avere una posizione di monopolio su moltissime rotte domestiche. Una delle poche tratte concorrenziali è quella di cui si parla maggiormente: la Milano–Roma. Il collegamento tra le due principali città d’Italia è l’unica che vede la concorrenza, grazie all’entrata in funzione del treno ad alta velocità. Il restante 90 per cento del mercato – la Roma Fiumicino, Milano Linate incide infatti solo per il 10 per cento del mercato domestico – vede nella maggior parte dei casi una situazione di monopolio. Alitalia potrebbe replicare che i prezzi dei biglietti sono rimasti stabili e questo, molto probabilmente, è vero. Tuttavia i prezzi sono da confrontare con l’andamento del mercato che ha visto una caduta del prezzo medio del biglietto di almeno il 20 per cento. Proprio in questa differenza di prezzi si può notare la posizione monopolistica del vettore italiano.
È bene tuttavia distinguere gli errori. Alitalia non ha colpe. Essendo un’impresa privata, la compagnia cerca di limitare le proprie perdite con le leggi a disposizioni. Deve essere la politica a cercare di fare norme che favoriscano tutti i viaggiatori italiani e non solo un determinato vettore.
Il 2010 dunque dovrà essere un anno a favore della concorrenza in modo che tutti i cittadini possano beneficiare degli effetti positivi della liberalizzazione del trasporto aereo, così come si è verificato nell’ultimo decennio.
Speriamo che la risoluzione del conflitto tra ENAC e Ryanair sia un buon auspicio.
fonte: L'Occidentale -