Tramvia, cantiere stop Ma proteste e caos decollano
Linea 2, i lavori slittano ancora. Sotto sfratto a Peretola le auto a noleggio. Adf chiede il potenziamento dei collegamenti Ataf
IL CANTIERE della linea 2 della tramvia non è ancora partito, ma i problemi decollano. E non solo per Palazzo Vecchio. Ultime in ordine di tempo, me non le ultime (c’è da giurarci) sono le grane con cui deve fare i conti la società Aeroporto di Firenze, stretta tra l’ultimatum del Comune: liberare il parcheggio adiacente a via del Termine, adibito alla sosta delle auto a noleggio (e degli operatori aeroportuali) e le stesse società di autonoleggio. Che di punto in bianco, il 31 marzo scorso, si sono viste “sfrattate” con un termine perentorio di 15 giorni: via tutti entro il 15 aprile. Scadenza rinviata al 15 maggio, che - sebbene non confermato dal Comune - potrebbe essere la data di inizio del cantiere della linea 2.
Una corsa contro il tempo per AdF, che sta tentando tutte le strade per agevolare il passaggio delle ditte nel parcheggio del Palagio degli Spini. Ma la cautela è d’obbligo per evitare nuovi dietrofront. Dato che un primo passo falso è stato compiuto martedì scorso, il 12 aprile, quando, nell’urgenza di liberare (entro venerdì 15) il parcheggio adiacente a via del Termine, le 350 auto delle ditte di noleggio sono state spostate tutte assieme nell’area di sosta lunga, occupando oltre metà dei 640 stalli destinati ai passeggeri.
Risultato: il giorno seguente la mobilità interna all’aerostazione è andata in tilt e AdF è stata costretta a riportare gran parte dei veicoli al vecchio parcheggio, mentre un centinaio è rimasto alla sosta lunga. Nel frattempo è arrivata la proroga di un mese da Palazzo Vecchio, che ora rivuole l’area entro il 15 maggio. «Portare le auto al Palagio degli Spini per noi vuol dire chiudere» tuona Alessandro De Luca, gestore di Sicily by Car-AutoEuropa. «In linea d’area saranno una trentina di metri, ma bisogna attraversare l’autostrada per arrivarci. Con la macchina sono circa cinque chilometri ad andare e un po’ meno al ritorno, il problema non è tanto la distanza quanto il traffico, sempre congestionato in quel tratto. L’unica soluzione è approntare una navetta che porti i turisti dall’aeroporto al Palagio degli Spini, ma quando c’è confusione potrebbero volerci anche 20 minuti per arrivare e prendere la macchina noleggiata. Anche Pisa ha un servizio di navetta per il noleggio auto, ma li siamo fuori dal traffico e a pochi metri dal terminal. Così invece si rischia di scoraggiare i turisti, che potrebbero rinunciare al noleggio e scegliere taxi e mezzi pubblici per gli spostamenti. Abbiamo calcolato che perderemo circa il 20% di clientela, e tutto questo proprio alle porte della stagione turistica».
Ma sul servizio di navetta non tutte le ditte sono d’accordo. «Dovrebbe pagarla l’aeroporto» puntualizza un gestore che, a patto di mantenere l’anonimato, rilancia: «E’ una manovra di AdF per riempire il parcheggio di Palagio degli Spini, per cui pagano un canone salato a Firenze Mobilità, senza incassare un euro. Quel parcheggio è nato male, in mezzo al nulla e scollegato dall’aeroporto, che invece avrebbe dovuto servire». Alcuni agenti di autonoleggio hanno calcolato che il costo del servizio di navetta sarebbe di circa 300mila euro l’anno. «C’è poi il problema sicurezza per i turisti e per le auto — lamenta Isabella Francini, gestore di Sixt Win Rent —. All’aeroporto eravamo tranquilli per il continuo via vai di persone e la presenza delle forze dell’ordine, ma al Palagio non sarà così. E’ un luogo isolato e difficile da raggiungere per chi non conosce Firenze. Come faranno i turisti quando devono restituirci l’auto? Le ditte più piccole non possono permettersi una duplicazione di uffici e costi. E l’assenza del servizio di autonoleggio all’uscita dell’aeroporto sarà un boomerang per Peretola».
Per questo Adf sta lavorando freneticamente per trovare una soluzione entro il 15 maggio. «Venerdì abbiamo incontrato i vertici di Ataf — fanno sapere da Adf — e chiesto il potenziamento delle linee da e per Peretola, aspettiamo una risposta. Lo stesso faremo con le società di trasporto pubblico Cap e Lazzi. Abbiamo anche avviato dei contatti con gli uffici mobilità del Comune per trovare delle soluzioni, stiamo studiando l’ipotesi di modificare la viabilità in quel tratto per favorire il collegamento con il Palagio degli Spini. Le proteste delle società di autonoleggio sono legittime e l’aeroporto non ha alcun interesse a spostarli perché così offriamo un servizio peggiore ai nostri passeggeri e incassiamo meno, visto che il costo degli stalli era di duemila euro l’anno per ogni auto, mentre nell’area di lunga sosta pagano 1.200 euro e probabilmente sarà così anche al Palagio». Scontenti anche gli operatori aeroportuali, dal 15 aprile scorso costretti a parcheggiare più lontano dai loro uffici. E aspettando il cantiere montano le proteste.