"Quando tutti pensano allo stesso modo, vuol dire che qualcuno non sta pensando affatto". Mi viene in mente questo noto proverbio nell'osservare quel che accade a LHR da quando UE e USA si sono accordati su un accordo open skies.
Continental e Delta si sono lanciate ad acquistare slot per LHR, LH annuncia l'acquisto della quota di maggioranza di BMI, e anche BA insegue slot come può. Il valore di una coppia di slot ha ormai raggiunto i €30 milioni. Contestualmente a questo aumento del costo di una coppia di slot, si sta verificando la previsione della diminuzione del prezzo medio di un volo da LON alle maggiori città americane: la pressione della concorrenza, insomma, si fa sentire.
Cosa non mi torna in tutto questo? E' semplice: aumento del costo di volare da LHR + diminuzione dei prezzi = riduzione dei margini di profitto. Se io gestissi una linea aerea, affronterei il mercato LHR-USA col freno a mano tirato. A spaventarmi ancora di più sarebbe la consapevolezza che LHR è uno degli aeroporti meno amati dai passeggeri di tutto il mondo per il caos, il sovraffollamento, l'inadeguatezza della struttura ai volumi di traffico.
Insomma, se fossi una linea aerea, anziché inseguire LHR, fuggirei. E chiamerei la mia linea aerea Blue Ocean - non in onore dell'Oceano Atlantico, bensì di una teoria di marketing in base alla quale (semplifico molto) maggiore è l'affollamento e la competitività di un mercato, minori sono le possibilità di trarvi profitto.
Mentre tutte le major si buttano su LHR, io depotenzierei la mia presenza a LHR a favore di Luton e/o Gatwick.
In questa spirale di competizione mi pare che BA stia assumendo l'atteggiamento migliore (e inevitabile): aumenta il numero di voli per US da LGW (nei limiti del possibile, per un aeroporto con una sola pista ed esso stesso con penuria di slot). Questo consente di massimizzare l'utilizzo degli slot a LHR che sarà sempre meno adatto per operazioni di hub (impegnare una coppia di slot per un volo feeder è praticamente impensabile a questi prezzi) e le economie di scala di cui necessita.
Continental e Delta si sono lanciate ad acquistare slot per LHR, LH annuncia l'acquisto della quota di maggioranza di BMI, e anche BA insegue slot come può. Il valore di una coppia di slot ha ormai raggiunto i €30 milioni. Contestualmente a questo aumento del costo di una coppia di slot, si sta verificando la previsione della diminuzione del prezzo medio di un volo da LON alle maggiori città americane: la pressione della concorrenza, insomma, si fa sentire.
Cosa non mi torna in tutto questo? E' semplice: aumento del costo di volare da LHR + diminuzione dei prezzi = riduzione dei margini di profitto. Se io gestissi una linea aerea, affronterei il mercato LHR-USA col freno a mano tirato. A spaventarmi ancora di più sarebbe la consapevolezza che LHR è uno degli aeroporti meno amati dai passeggeri di tutto il mondo per il caos, il sovraffollamento, l'inadeguatezza della struttura ai volumi di traffico.
Insomma, se fossi una linea aerea, anziché inseguire LHR, fuggirei. E chiamerei la mia linea aerea Blue Ocean - non in onore dell'Oceano Atlantico, bensì di una teoria di marketing in base alla quale (semplifico molto) maggiore è l'affollamento e la competitività di un mercato, minori sono le possibilità di trarvi profitto.
Mentre tutte le major si buttano su LHR, io depotenzierei la mia presenza a LHR a favore di Luton e/o Gatwick.
In questa spirale di competizione mi pare che BA stia assumendo l'atteggiamento migliore (e inevitabile): aumenta il numero di voli per US da LGW (nei limiti del possibile, per un aeroporto con una sola pista ed esso stesso con penuria di slot). Questo consente di massimizzare l'utilizzo degli slot a LHR che sarà sempre meno adatto per operazioni di hub (impegnare una coppia di slot per un volo feeder è praticamente impensabile a questi prezzi) e le economie di scala di cui necessita.