Poco dopo l'inconveniente del volo Alghero-Bologna un altro CR9 Alitalia partito dalla Sardegna ha avuto alcuni problemi, anche se di differente natura.
Ovviamente i titoli sono sempre gli stessi in queste circostanze...
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=160179&sez=NAPOLI
Ovviamente i titoli sono sempre gli stessi in queste circostanze...
Olbia-Napoli, odissea sul volo delle vacanze
atterraggio d'emergenza per aereo
a bordo anche due parlamentari campani
di Adolfo Pappalardo
NAPOLI - Paura e panico. Poi i disagi dell’attesa: sette ore prima che si rendesse disponibile un altro aereo. Volo Olbia-Napoli delle 12.45 di ieri. Partenza in orario e decollo perfetto. In un’ora il velivolo, affollato di campani di ritorno dalle vacanze in Sardegna, doveva atterrare a Capodichino. Doveva. Perché a venti minuti dalla partenza dallo scalo sardo il comandante del volo Alitalia (ma il velivolo era Air One) è costretto a comunicare ai passeggeri che c’è un problema all’impianto di pressurizzazione: impossibile continuare, occorre ritornare allo scalo sardo spiega il comandante dell’aereo mentre le hostess cercano di tranquillizzare i passeggeri.
A bordo anche due parlamentari pdl con le rispettive famiglie dopo un breve periodo di vacanza in Gallura: Gennaro Coronella e Mario Landolfi. «Panico proprio no - spiega l’ex ministro delle comunicazioni - ma un po’ di strizza, quella, invece sì. Quando il comandante ci ha avvertiti del problema c’è stata un po’ di preoccupazione. Ma poi siamo tornati tranquillamente a terra. Ed eccoci qua ad attendere il prossimo volo», minimizza Landolfi.
Un po’ meno il senatore Coronella che un po’ di paura se l’è pigliata davvero. «Ad un certo punto è come se l’aereo - spiega Coronella - si fosse fermato in aria. Secondi interminabili, sembrava di cadere e non mi sono tranquillizzato finché non siamo atterrati di nuovo». A bordo diverse famiglie e un paio di persone, accusando una forte crisi di panico, si sono sentite male.
Naturale. Il guasto all’impianto di pressurizzazione ha costretto il pilota ad usare la manovra d’emergenza prevista in questo caso: ovvero scendere subito di quota e volare molto, molto in basso. Il mare e poi le alture attorno ad Olbia che s’avvicinano molto ai finestrini dando l’impressione di cadere da un momento all’altro. Non solo perché il blocco dell’aria condizionata ad un certo punto faceva avvertire a tutti una presunta mancanza d’ossigeno. Senza contare quelle mascherine d’emergenza che penzolavano dai soffitti. Uno scenario previsto in questo caso nei manuali di volo ma sicuramente da panico per i passeggeri a bordo.
Solo un’impressione. Ma in molti hanno pregato davvero finché il velivolo non ha toccato di nuovo terra tra le procedure di atterraggio d’emergenza previste in questi casi. E dopo la paura, arrivano i disagi. Alle 13.10 infatti il velivolo è sulla pista dello scalo sardo ma ci vorranno ore ed ore per trovare altri due voli per riportare i passeggeri a casa. Complicato, infatti, in queste ore di rientro dalle vacanze, a ridosso del week end poi, trovare posti liberi su altri voli verso Napoli. E non basta un buono pasto offerto dall’Alitalia a calmare molti passeggeri: chiedono che venga al più presto trovato un volo verso Capodichino. A metà pomeriggio, ancora nulla. Poi la certezza che finalmente si partirà. Ma con due voli distinti alle 20 e alle 20.30. Ovvero ben sette ore dopo il previsto atterraggio previsto per le 13.45.
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