Una base low cost nel futuro di Caselle
Pronti 11 milioni di euro per crescere
I dettagli del piano quadriennale Sagat di Montagnese e Marinò -
ANGELO CONTI
Una base low-cost con due aerei capaci di collegare dieci destinazioni, un nuovo terminal arrivi, un parcheggio gratuito per la sosta breve, un altro parcheggio verso la testata pista con una piazzola per i curiosi che voglio vedere gli aerei da vicino, il vecchio Dc3 Dakota (diventerà il simbolo dell’aeroporto) restaurato e appeso in cielo, a cinque metri d’altezza sull’ingresso dello scalo scaturiti anche dall'ottimo lavoro dell'associazione Flytorino a cui che(che avrà una nuova viabilità con una rotonda).
Sono le novità nell’immediato futuro di Caselle che verranno finanziati già nel corso dell’anno. Fanno parte del “piano industriale” quadriennale che Maurizio Montagnase e Biagio Marinò, rispettivamente presidente a amministratore delegato di Sagat, hanno presentato in questi giorni ai vertici dell’azienda, insieme ai dati di marzo che è stato, per numero di passeggeri, il miglior mese di sempre per lo scalo torinese (+7% sul marzo 2007). L’obiettivo è quello di acquisire un milione di nuovi passeggeri in quattro anni, con una crescita media annuale del 4.7%. Nei piani c’è l’acquisizione con quota di controllo di un secondo aeroporto, probabilmente in Polonia o Romania.
«Guardiamo ad un orizzonte lungo - ha spiegato Montgnese -con una prospettiva di crescita che va ben oltre il nostro mandato. Insomma, abbiamo programmato un tratto della strada di questo aeroporto, temnendo ben presente quello che si potrà fare più in là». Per Marinò «dobbiamo creare una porta di Torino fruibili da tutti con pari dignità, pensando certo anche all’utile della soxcietà, ma anche ad un’offerta degno e ad una valida assistenza ai passeggeri». Sempre secondo Marinò l’utenza aeroportuale sta cambiando:«Oggi ci si muove di più. Pensiamo ad Internet che ha abbattuto le distanze, creando contatti virtuali che hanno poi finito con dare forte impulso ai viaggi, agli spostamenti, alla voglia di conoscere e di conoscersi».
LO sviluppo di un aeroporto deve considerare molte variabili: «Per prima cosaa occorre rispettare le istanze ed i suggerimenti che arrivano all’aeroporto dai cittadini-passeggeri e dalle associazioni che le rappresentano. Non dobbiamo mai rifiutare l’approfondimento».
Nel prossimo futuro di Caselle c’è una base low-cost: «Costi quel che costi, quello è il nostro obiettivo primario. Consentirà di collegare dieci destinazioni nel bacino del Mediterraneo ed in Europa. Fra queste Atene, Istanbul, Berlino, Barcellona, Praga, Madrid. Per avere quella base occorrerà uno sforzo importante: noi abbiamo già pronti un terminal, le uscite adatte per imbarcare i passeggeri a piedi e, nel caso, ci sono gli spazi per costruire un hangar. Abbiamo diversi contatti, con compagnie italiane e straniere. Presto decideremo con chi andare».
Il piano prevede 11 milioni di investimenti già quest’anno:«Primo obiettivo è quello di ottimizzare il percorso degli arrivi, oggi troppo lungo ed anche un po’ grigio. A fine anno sarà pronto quello nuovo. Poi sostituiremo alcune scale mobili, ottimizzeremo il sistema di fornitura energetica, puntando anche sulle energie alternative, magari coinvolgendo anche Alenia che ci sta vicino. Realizzeremo due nuovi parcheggi: uno, che godrà di un bonus gratuito di un determinato numero di minuti (utile per chi accompagna o va a prendere qualcuno) sarà sistemato accanto all’uscita degli arrivi, nell’area antistante l’infermeria; il secondo parcheggio, questo a pagamento, verrà realizzato in testata pista 36, in un’area che abbiamo appena acquisito, proprio a fianco della strada d’accesso all’aeroporto, quei verrà approntata anche una piazzola dove potranno fermarsi i curiosi, coloro che amano osservare gli aerei che decollano ed atterrano».
Quanto alla crescita dei passeggeri si punta ad un +3% quest’anno, a +4% nel 2009, a +5,5 nel 2010 e a + 6,5 nel 2011. Si tratta di dati un po’ sottostimati, redatti prima dell’arrivo della low-cost su Roma che, da sola potrebbe garantire fra 150 e 200 mila passeggeri in più ogni anno. Ed anche prima del magico marzo che, anche grazie alla Pasqua anticipata, ha messo a segno un primato assoluto, dato indiscutibile di buona salute per il nostro aeroporto. La Stampa
Questo piano e questo progetto per la base low cost sono il risultato anche di un iniziativa di alcuni forumisti torinesi.
Un caloroso applauso a tutti loro e un forte in bocca al lupo a TRN che ha davvero bisogno di una nuova base di voli low cost per sviluppare ulteriormente il proprio traffico e bacino di utenza. Speriamo che questa volta dopo le trattative andate a male con Ryanair ed Easyjet sia davvero la volta buona...
Pronti 11 milioni di euro per crescere
I dettagli del piano quadriennale Sagat di Montagnese e Marinò -
ANGELO CONTI
Una base low-cost con due aerei capaci di collegare dieci destinazioni, un nuovo terminal arrivi, un parcheggio gratuito per la sosta breve, un altro parcheggio verso la testata pista con una piazzola per i curiosi che voglio vedere gli aerei da vicino, il vecchio Dc3 Dakota (diventerà il simbolo dell’aeroporto) restaurato e appeso in cielo, a cinque metri d’altezza sull’ingresso dello scalo scaturiti anche dall'ottimo lavoro dell'associazione Flytorino a cui che(che avrà una nuova viabilità con una rotonda).
Sono le novità nell’immediato futuro di Caselle che verranno finanziati già nel corso dell’anno. Fanno parte del “piano industriale” quadriennale che Maurizio Montagnase e Biagio Marinò, rispettivamente presidente a amministratore delegato di Sagat, hanno presentato in questi giorni ai vertici dell’azienda, insieme ai dati di marzo che è stato, per numero di passeggeri, il miglior mese di sempre per lo scalo torinese (+7% sul marzo 2007). L’obiettivo è quello di acquisire un milione di nuovi passeggeri in quattro anni, con una crescita media annuale del 4.7%. Nei piani c’è l’acquisizione con quota di controllo di un secondo aeroporto, probabilmente in Polonia o Romania.
«Guardiamo ad un orizzonte lungo - ha spiegato Montgnese -con una prospettiva di crescita che va ben oltre il nostro mandato. Insomma, abbiamo programmato un tratto della strada di questo aeroporto, temnendo ben presente quello che si potrà fare più in là». Per Marinò «dobbiamo creare una porta di Torino fruibili da tutti con pari dignità, pensando certo anche all’utile della soxcietà, ma anche ad un’offerta degno e ad una valida assistenza ai passeggeri». Sempre secondo Marinò l’utenza aeroportuale sta cambiando:«Oggi ci si muove di più. Pensiamo ad Internet che ha abbattuto le distanze, creando contatti virtuali che hanno poi finito con dare forte impulso ai viaggi, agli spostamenti, alla voglia di conoscere e di conoscersi».
LO sviluppo di un aeroporto deve considerare molte variabili: «Per prima cosaa occorre rispettare le istanze ed i suggerimenti che arrivano all’aeroporto dai cittadini-passeggeri e dalle associazioni che le rappresentano. Non dobbiamo mai rifiutare l’approfondimento».
Nel prossimo futuro di Caselle c’è una base low-cost: «Costi quel che costi, quello è il nostro obiettivo primario. Consentirà di collegare dieci destinazioni nel bacino del Mediterraneo ed in Europa. Fra queste Atene, Istanbul, Berlino, Barcellona, Praga, Madrid. Per avere quella base occorrerà uno sforzo importante: noi abbiamo già pronti un terminal, le uscite adatte per imbarcare i passeggeri a piedi e, nel caso, ci sono gli spazi per costruire un hangar. Abbiamo diversi contatti, con compagnie italiane e straniere. Presto decideremo con chi andare».
Il piano prevede 11 milioni di investimenti già quest’anno:«Primo obiettivo è quello di ottimizzare il percorso degli arrivi, oggi troppo lungo ed anche un po’ grigio. A fine anno sarà pronto quello nuovo. Poi sostituiremo alcune scale mobili, ottimizzeremo il sistema di fornitura energetica, puntando anche sulle energie alternative, magari coinvolgendo anche Alenia che ci sta vicino. Realizzeremo due nuovi parcheggi: uno, che godrà di un bonus gratuito di un determinato numero di minuti (utile per chi accompagna o va a prendere qualcuno) sarà sistemato accanto all’uscita degli arrivi, nell’area antistante l’infermeria; il secondo parcheggio, questo a pagamento, verrà realizzato in testata pista 36, in un’area che abbiamo appena acquisito, proprio a fianco della strada d’accesso all’aeroporto, quei verrà approntata anche una piazzola dove potranno fermarsi i curiosi, coloro che amano osservare gli aerei che decollano ed atterrano».
Quanto alla crescita dei passeggeri si punta ad un +3% quest’anno, a +4% nel 2009, a +5,5 nel 2010 e a + 6,5 nel 2011. Si tratta di dati un po’ sottostimati, redatti prima dell’arrivo della low-cost su Roma che, da sola potrebbe garantire fra 150 e 200 mila passeggeri in più ogni anno. Ed anche prima del magico marzo che, anche grazie alla Pasqua anticipata, ha messo a segno un primato assoluto, dato indiscutibile di buona salute per il nostro aeroporto. La Stampa
Questo piano e questo progetto per la base low cost sono il risultato anche di un iniziativa di alcuni forumisti torinesi.
Un caloroso applauso a tutti loro e un forte in bocca al lupo a TRN che ha davvero bisogno di una nuova base di voli low cost per sviluppare ulteriormente il proprio traffico e bacino di utenza. Speriamo che questa volta dopo le trattative andate a male con Ryanair ed Easyjet sia davvero la volta buona...
