Nuova chiusura in vista per l'aeroporto di Trapani - Birgi?


francesco1974

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4 Dicembre 2005
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TORINO.
Anche l’Italia si schiera al fianco dell’esercito francese impegnato da alcuni giorni in un intervento militare in Mali per bloccare l’avanzata delle milizie islamiste che vogliono imporre la sharia in una vasta area dell’Africa occidentale.

In queste ore gli stati maggiori della Difesa sono impegnati nella definizione delle pianificazioni operative relative al contributo logistico che l’Italia fornirà alla Francia. Oltre ad assicurare collegamenti aerei e rifornimenti in volo, si ipotizza anche la messa a disposizione di droni e di alcune basi aeree.

Tra gli aeroporti militari, quello di Trapani sembra essere la soluzione più probabile. In pratica potrebbe essere replicata l’esperienza già vissuta nel 2011, in occasione della missione multinazionale in Libia. Gli altri scali che potrebbero essere utilizzati sono quelli di Gioia del Colle (Bari), Brindisi o Amendola (Foggia).

La preoccupazione per Birgi è concreta. Da qualche tempo l’attività militare all’interno dell’aerostazione di Birgi si è intensificata. Il giornalista Antonio Mazzeo ha raccontato di missioni top secret degli aerei senza pilota delle forze armate USA schierati nella stazione aeronave di Sigonella (Global Hawk, Predator e Reaper). Con l’emissione di specifiche notificazioni ai piloti di aeromobili (Notam) in transito nello scalo trapanese, è stato imposto, prima sino al 28 novembre 2012, poi in proroga fino al 25 febbraio 2013, la sospensione delle procedure strumentali standard nelle fasi di accesso, partenza e arrivo degli aerei. I Notam specificano che le sospensioni sono dovute all’attività degli “Unmanned Aircraft”, i famigerati droni utilizzati per le operazioni di spionaggio, la guida di attacchi aerei ed il lancio di bombe e missili teleguidati.
Tutto ciò, a seguito dell’esplosione del conflitto in Siria, delle nuove tensioni interne in Libia e nel Corno d’Africa che hanno comportato l’intensificazione delle missioni e dei raid di velivoli a guida remota da parte dell’US Air Force e dell’US Navy. Inoltre è tornato ad essere operativo il 18° Gruppo Caccia dell’Aeronautica militare a Trapani-Birgi che, conclusasi la consegna di otto velivoli Eurofighter Typhoon, potrà operare 24 ore su 24 nel servizio di sorveglianza dello spazio aereo nazionale e NATO e rispondere prontamente alle “più impegnative attività di mantenimento della sicurezza nel bacino del Mediterraneo”.

La guerra in Libia ha comportato per un lungo periodo lo stop del traffico aereo civile con effetti devastanti sull’economia e l’occupazione di parte della Sicilia occidentale.

fonte : http://a.marsala.it/economia/traspo...n-vista-per-laeroporto-di-trapani-birgi?.html
 
Le ultime notizie dicono che, al momento, non è previsto nessun fermo per quanto riguarda i voli civili all' aereoporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi.

E' stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ad affermare che la base militare non è coinvolta con l' impegno dell' Italia nelle vicende del Mali e che non si replicherà quanto accaduto in occasione della crisi Libica che portò ad una chiusura dello scalo civile. La notizia di un possibile impiego della base aveva già fatto nascere una ondata di proteste da parte degli operatori trapanesi, in particolare quelli del settore turistico.

L'Italia è schierata al fianco dell’esercito francese impegnato da alcuni giorni in un intervento militare in Mali per bloccare l’avanzata delle milizie islamiste che vogliono imporre la sharia in una vasta area dell’Africa occidentale.

In queste ore gli stati maggiori della Difesa sono impegnati nella definizione delle pianificazioni operative relative al contributo logistico che l’Italia fornirà alla Francia. Oltre ad assicurare collegamenti aerei e rifornimenti in volo, si ipotizza anche la messa a disposizione di droni e di alcune basi aeree.

Gli altri scali che potrebbero essere utilizzati sono quelli di Gioia del Colle (Bari), Brindisi o Amendola (Foggia).

A confermare che l’attività dello scalo civile di Trapani - Birgi non è a rischio in caso di utilizzo della vicina base militare è anche il senatore Antonio D’Alì Il probabile supporto logistico che il Governo darà alla Francia per le operazioni militari in Mali, nel caso in cui possa vedere il coinvolgimento della base di Birgi, non intralcerà affatto l’operatività dell’aeroporto “Vincenzo Florio”. “Non è previsto alcun fermo dei voli civili all’aeroporto “Vincenzo Florio”, né alcuna modifica della operatività degli stessi in relazione alle attività della base militare di Birgi” ha infatti annunciato il senatore D’Alì.

Nel marzo 2011 in occasione della crisi libica, l’aeroporto civile (che nel corso degli anni come noto ha raggiunto dati notevoli per quanto riguarda il traffico passeggeri verso le tante rotte predisposte da “Ryaianr”) è stato completamente chiuso, molti voli vennero soppressi ed altri furono dirottati sull’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo.

A Trapani, dove sono divenuti pienamente operativi da meno di una paio di mesi i cacciabombardieri Eurofighter del 37° Stormo dell’Aeronautica militare italiana, l’Alleanza Atlantica potrà schierare per la “sorveglianza integrata” del Mediterraneo e del nord Africa uno o due aerei radar E-3A “Awacs”. Dalla seconda metà degli anni ‘80, lo scalo siciliano è una delle basi operative avanzate “Awacs” nell’ambito del programma multinazionale NATO Airborne Early Warning Force il cui comando generale è ospitato a Geilenkirchen (Germania). I velivoli, oltre a ricercare ed identificare gli obiettivi da colpire, hanno una rilevanza strategica nella conduzione delle operazioni di attacco aereo.

Fonte
marsala.it
 
Non penso proprio ci sarà alcuna chiusura. L'apporto italiano riguarderà, da quello che ho capito, solo i trasporti e la logistica nonchè forse una macchina per il rifornimento in volo.
Quindi tutto traffico che può tranquillamente coesistere con i movimenti civili.

Discorso diverso se si passasse all'utilizzo di aerei da attacco al suolo come stanno facendo i cugini.