Alitalia, scontro nel governo
Sindacati delusi, soffre il titolo
Il ministro del Tesoro Padoa-Schioppa conferma la fiducia all'amministratore delegato Cimoli, ma esprimono il loro diverso parere sia il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi sia il responsabile delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. E i sindacati, dopo l'incontro con il governo, dicono di essere delusi dall'esito delle trattative. Nessuna schiarita dunque intorno ad Alitalia, con il titolo che perde quota in Borsa.
Anche se per il momento Cimoli resta al suo posto, la bagarre scatenatasi all'interno del governo sulla fiducia di Padoa-Schioppa al numero uno della società non promette nulla di buono. E ancora peggio si mettono le cose sul fronte sindacale. "Deludente e contraddittoria la decisione del governo": questo il giudizio dei rappresentanti dei lavoratori a proposito dell'esito della "cabina di regia" sui trasporti, focalizzata su Alitalia, che si è conclusa appunto con quella conferma della fiducia del governo, almeno per bocca di Padoa-Schioppa, a Giancarlo Cimoli.
Un tavolo atteso quello di giovedì, coordinato dal sottosegretario alla Presidenza Enrico Letta, alla presenza del ministro dell'Economia, di quello dei Trasporti Alessandro Bianchi, del Lavoro Cesare Damiano: ai lavori hanno poi preso parte i leader di Cgil, Cisl, Uil Epifani, Bonanni, Angeletti, e i rappresentanti delle categorie.
Dalle indicazioni del governo su Alitalia il quadro emerso è "il buio totale", ha sintetizzato il segretario nazionale della Fit-Cisl Claudio Genovesi. Secondo quanto il ministro dell'Economia ha spiegato, per la compagnia di bandiera "tutto è possibile" indica Genovesi, "e tutto può essere rivisto, l'attuale piano industriale, così come anche l'alleanza con Air France". Genovesi giudica "grave e contraddittorio che il ministro, come azionista, abbia parlato di situazione grave ma ha indicato che l'attuale management deve restare, e che abbia detto di non conoscere esattamente la situazione dell'azienda, pur avendo come azionista i suoi rappresentanti in Cda. Se così è i rappresentanti in Cda dovrebbero lasciare l'incarico".
Il vertice è servito a ribadire "le condizioni di gravità e urgenza di un intervento per il rilancio e il salvataggio della compagnia. Padoa-Schioppa ha detto che la priorità non è il cambio del management, tuttavia" ha aggiunto Genovesi "l'opinione del sindacato sull'inadeguatezza di questo management resta tutta".
"Padoa-Schioppa è d'accordo nel ritenere che un Paese con 60 milioni di abitanti non possa fare a meno di una compagnia di bandiera: è uno dei pochi elementi che ci vedono d'accordo con il ministro" ha concluso il segretario Fit. I sindacati intanto confermano la mobilitazione; la Uilt inoltre, che non ha aderito allo sciopero nazionale di 24 ore per il prossimo 7 settembre, riunirà "la prossima settimana la sua struttura per valutare l'esito dell'incontro e decidere eventuali azioni sindacali da intraprendere" ha detto Marco Veneziani, segretario nazionale Uilt Marco Veneziani.
"Le terapie proposte sembrano inadeguate alla gravità della situazione", dice il segretario confederale della Filt-Cgil, Fabrizio Solari, che indica anche che sulla fiducia agli attuali vertici della compagnia, confermata nel corso della riunione dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi "ha detto di non condividere questa opinione. Evidentemente c'è una certa dialettica anche all'interno del governo".
Per la Filt-Cgil, nella posizione del governo, espressa dal ministro Padoa-Schioppa, "c'è una incongruenza grande come una casa: condivide gravità della situazione e urgenza di intervenire, ma la risposta appare incomprensibile", perchè si limIta a "una disponibilità a ulteriori approfondimenti". Eppure "se i conti di Alitalia sono quelli che circolano, la situazione è tale che si rischia di imboccare una strada di non ritorno".
Anche l'Ugl fa notare che c'è una posizione comune tra sindacati e governo almeno nel rilevare che la situazione "è grave e va affrontata con urgenza": il segretario nazionale per il tarsporto aereo garantisce "un canale aperto con il governo; forniremo tutte le indicazioni chieste da Tommaso Padoa-Schioppa per far luce sull'andamento reale dell'azienda". Anche dalla Uilt un segnale d'allarme: Veneziani sottolinea che "se oggi non si trova un nuovo modello di business la compagnia potrebbe presto finire i soldi e si potrebbe arrivare al collasso prima di quanto si possa pensare".
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