[miniTR] Contromano a VCE


Ferro97

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19 Dicembre 2022
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Napoli
È il primo luglio, che quest’anno cade di lunedì. Dopo un anonimo weekend passato dai genitori all’indirizzo di residenza, Venezia, si ritorna a quello di domicilio, Napoli: ciò comporta un anonimo spostamento, di solito in treno o in aereo. Visto che la sigla AC dopotutto sta per Aviazione Civile, oggi non vi stupirà sapere che tocca l’aereo.

Tra le molte banalità del racconto di oggi c’è la compagnia, Ryanair; l’aereo che opera il volo, un Boeing 737-800; la base dell’equipaggio, cioè VCE. Infatti durante la stagione estiva gli irlandesi preferiscono equipaggi lagunari per i numerosi voli tra le due città (20 rotazioni a settimana, solo due la domenica). Gli aerei partenopei infatti devono sottostare ad un rigido coprifuoco, già discusso in un altro TR, e ad una programmazione che vede una serie di rotte marcatamente estive e di turismo outcoming (come Santoronia, Cefante, Zantolini, e naturalmente Ibizonos, Mykiza, Mi n’Orca, quelle lì insomma) a cui giustamente viene data priorità per gli aerei basati a Napoli.

Ed è così che, complici i prezzi estremamente poco barbon-oriented di luglio, sborso €46,28 per salire su questo breve volo, generando persino un modesto guadagno per le tasche di MOL, al contrario di come sono abituato a fare.

No dai, forse con 9 euri di addizionale comunale per i voli in partenza da VCE ho vinto io anche stavolta.

Il meteo, per essere luglio, non potrebbe essere più scialbo: caldo opprimente, vaga foschia, nuvolaglie sparse ad alta quota.

Ma tutto sta per cambiare.

Apro distrattamente Flightradar per verificare che sia tutto in ordine.

L’aereo stamattina è andato nientemeno che a Londra Stansted, STD 05:45 CEST, vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole (et nonsi dorme, aggiungerei). L’aereo tornato lestamente a Venezia prosegue con il volo per Napoli alle 11:05, con una seconda rotazione affidata anch’essa all’equipaggio presentatosi alle 4:40 in aeroporto, i cui sorrisi non riescono a cancellare le occhiaie.

Il SIASCEBA* (Sacro Imprevedibile Algoritmo Separante Coppie E Barbon Avari) molto prevedibilmente mi ha assegnato il funesto middle seat 29B, ed è lì che mi dirigo sbadigliando di noia.

E qui la prima notizia: mentre in cabina risuona “Cabin crew, boarding completed”, il 29A è vuoto. Oggi ci gustiamo panorami!

Ma subito arriva la seconda, vero unico motivo per rendicontarla qui: un 767 freighter, prossimo a partire, caracolla deciso nella direzione sbagliata. Già, perché a Venezia sempre, sempre, davvero sempre si usa la pista 04R. Mai, mai, davvero mai si usa la 22L, nella direzione opposta, perché molto raramente i venti soffiano da Sud-Ovest.


Piste VCE.png
Guardate quanto caucciù hanno consumato a sinistra, atterrando sulla 04R, e quanto a destra, sulla 22L.


E quindi, naso schiacciato sul finestrino, e prendo a fare foto e video a raffica: la Standard Initial Departure che seguiamo ci fa passare per PZ610 e PZ611 fino a CHI.

SID VCE.png
E dopo CHI? Boh! Non ne so proprio niente, sul sito dell’ENAV ho trovato questa. Come disse qualcuno, se mi sbalio, mi corigerete.


A proposito di sbaliare, abbiate pietà della fotocamera del mio Huawei di tre anni e mezzo pagato 139 euri e scelto perché aveva il jack audio.



I primi secondi dopo il decollo mostrano qualcosa di tutto sommato ordinario: l’autocanale di Tessera con la fila di taxi sparati da e per l’aeroporto, Murano in lontananza, e poi l’inconfondibile sagoma del centro storico. Tutte cose ben visibili in un qualunque atterraggio a VCE. Alla fine di questo primo video in basso si vede l’isola di Campalto, dove grandi griglie cancerogene consentono di fare giganteschi falò vegani analcolici a chi ha una barca, degli amici, dell’alcol e delle salsicce con cui riempirla.



Ma è durante questo secondo video che la visione prende a farsi insolita, con l’isola del Tronchetto e la stazione marittima che cingono a Sud il centro storico, la Giudecca sulla destra e in fondo a tutto le Vignole e S.Erasmo.



Nel terzo e ultimo video, mentre l’avione prende quota, si vedono bene il Lido di Venezia nella sua interezza, la parte settentrionale di Pellestrina, e la bocca di porto di Malamocco che separa le due isole. Nei primi istanti si vede bene anche l’oasi WWF degli Alberoni, alla fine del Lido. Metà di quell’oasi è stata spianata nel 1950 per allargare il campo da golf, già costruito 22 anni prima sul sedime di un forte austriaco. A zoommare a sufficienza il frame giusto nel video sono sicuro che si veda anche qualche riccastro lidense sudato che si diletta a sentirsi più dippiù degli altri giuocando nobilmente a golf.


Continuando a scendere sulla mappa e a salire nella realtà, si trova presto la foce dell'Adige, che riversa acque piene di sedimenti nell'Adriatico.

Foce dell'Adige.jpg


E poco più giù, ecco la foce del Po. Sento il ronzio delle zanzare da qui su.

Foce del Po.jpg


Tra i vari rami del delta, il più diritto è il Po della Pila, in cui i sedimenti disciolti proseguono per centinaia e centinaia di metri nell'Adriatico, stamattina quasi stagnante.

Acque del Po.jpg


Appennino campano.jpg

L'Appennino campano mi riporta definitivamente al grigiore di questo scialbo lunedì mattina, che avvolge indistintamente terroni e polentoni.

Yawn!

Al prossimo TR :)
 
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Bel TR.
Sono quegli “eventi aeronautici” rari che solo noi appassionati possiamo cogliere ed apprezzare, come la 17 in uso a LIN o un ancora più raro atterraggio per 25 a FCO, giusto per fare i primi due esempi che mi vengono in mente.
 
Non leggevo la parola “caucciú” dai tempi dei libri di Salgari (o Salgári?)! Grazie!
 
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Il 29F è vuoto e poi si vede una semiala sinistra... un po' come le foto degli MD11 in livrea Alitalia negli articoli di Repubblica che parlano del piano flotta di ITA Airways.

La solita disinformazione giornalistica quando si parla di aerei! 🙃
 
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Gran bei video e immensa stima per aver sconfitto il "SIASCEBA"...