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Maxi polo della logistica a Montichiari (giornale di BS)
Su 400mila metri quadrati, il gruppo bergamasco Miro Radici Finance promuove la costruzione di 240mila metri coperti da destinare a magazzini. Un investimento di 170 milioni. Il cantiere apre a febbraio e chiuderà nel 2012
BRESCIAIl cantiere - salvo intoppi, sempre possibili, ma ad oggi improbabili - dovrebbe aprire il mese prossimo. Il primo cantiere, di una serie di tre. Da febbraio si comincerà a realizzare quel che s’ annuncia essere uno dei maggiori poli della logistica del nord Italia. E sorgerà fra Montichiari-Ghedi, nel sito che confina con l’aeroporto. A promuoverlo il gruppo bergamasco Miro Radici Finance che in questo modo si mette in pole position per diventare di fatto l’operatore di riferimento per la logistica per l’aeroporto bresciano. I numeri in gioco sono d’assoluto rilievo. L’intervento immobiliare annunciato coinvolgerà 400mila metri quadri di area con la realizzazione di 240mila metri coperti. In tre fasi le operazioni di realizzazione: la prima partirà il mese prossimo e dovrebbe concludersi entro settembre 2010; il secondo entro l’aprile del 2011 e il terzo cantiere, infine, chiuderà nell’aprile del 2012. Con i 240mila metri di magazzini disponibili sul mercato, l’aeroporto di Montichiari potrà contare su una qualche ragione in più per diventare appetibile agli operatori commerciali.
L’area al gruppo De Agostini
A dettagliare l’operazione immobiliare e nella logistica, è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo bergamasco, Nicola Radici. L’articolazione dell’operazione immobiliare è piuttosto complessa. La proprietà dell’area fa capo oggi ad un fondo immobiliare (il Fare) riconducibile alla Dea Capital del gruppo De Agostini che ne controlla il 70%. Sarà il Fare a realizzare l’intervento immobiliare avendo sin d’ora definito un contratto di affitto con la Kalon spa, società che ha il gruppo Radici al 51% con la restante quota che fa capo ad Andrea Toccafondi, primo operatore italiano nell’avio-camionato (ovvero nel trasporto di merci già imballate e quindi già pronte per il carico-scarico da e su camion). In sostanza: i Radici danno ossigeno finanziario all’operazione e Toccafondi sarà il partner industriale. In realtà, i Radici apporteranno anche altro, visto che a loro fa capo la gestione degli aeroporti di Crotone e Trapani e sono in attesa di vedersi assegnata la gestione di quello di Reggio Calabria. Negli aeroporti, in buona sostanza, i Radici già ci sono, ed erano interessati ad avviare possibili partnership con la Alis di Alcide Leali, società interessata a rilevare le attività cargo di Alitalia. Quest’ultima operazione - dice Nicola Radici non nascondendo qualche disappunto - non andrà però in porto: «Dopo una serie di incontri con Leali a settembre - ha detto Radici a L’Eco di Bergamo - avevamo trovato una intesa che vedeva la Alis di Leali azionista di maggioranza nella cordata sui cargo Alitalia, e la nostra società - la Miniliner - come partner di minoranza. Ma da oltre due mesi Leali non si è più fatto sentire e adesso siamo in ritardo per riprendere in mano un discorso che dovrebbe chiudersi a giorni».
L’interesse della Nestlè
Con l’avvio del centro di logistica, l’aeroporto di Montichiari potrà, come accennato, contare su una infrastruttura di servizio indispensabile per poter immaginare di avere un futuro. Montichiari sempre più dovrà connotarsi come struttura cargo, questa è la vocazione che più o meno si dice dovrebbe avere. I passi sin qui fatti, però, sono di una modestia disarmante. Non si sa - ma potrebbe essere una ipotesi - se parte dei cargo Alitalia potranno far base qui (ma Malpensa preme ed è probabile che fra le clausole nella cessione del cargo-Alitalia vi sia l’impegno a far base sul milanese), mentre accreditate indiscrezioni indicano Montichiari quale possibile piattaforma di logistica (avio e terrestre) per la svizzera Nestlè, fra i maggiori gruppi mondiali nell’agro-alimentare, che qui avrebbe una piattaforma ideale per il mercato nazionale e del Mediterraneo del Sud, oltre che essere relativamente vicina al Nord Europa.
Maxi polo della logistica a Montichiari (giornale di BS)
Su 400mila metri quadrati, il gruppo bergamasco Miro Radici Finance promuove la costruzione di 240mila metri coperti da destinare a magazzini. Un investimento di 170 milioni. Il cantiere apre a febbraio e chiuderà nel 2012
BRESCIAIl cantiere - salvo intoppi, sempre possibili, ma ad oggi improbabili - dovrebbe aprire il mese prossimo. Il primo cantiere, di una serie di tre. Da febbraio si comincerà a realizzare quel che s’ annuncia essere uno dei maggiori poli della logistica del nord Italia. E sorgerà fra Montichiari-Ghedi, nel sito che confina con l’aeroporto. A promuoverlo il gruppo bergamasco Miro Radici Finance che in questo modo si mette in pole position per diventare di fatto l’operatore di riferimento per la logistica per l’aeroporto bresciano. I numeri in gioco sono d’assoluto rilievo. L’intervento immobiliare annunciato coinvolgerà 400mila metri quadri di area con la realizzazione di 240mila metri coperti. In tre fasi le operazioni di realizzazione: la prima partirà il mese prossimo e dovrebbe concludersi entro settembre 2010; il secondo entro l’aprile del 2011 e il terzo cantiere, infine, chiuderà nell’aprile del 2012. Con i 240mila metri di magazzini disponibili sul mercato, l’aeroporto di Montichiari potrà contare su una qualche ragione in più per diventare appetibile agli operatori commerciali.
L’area al gruppo De Agostini
A dettagliare l’operazione immobiliare e nella logistica, è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo bergamasco, Nicola Radici. L’articolazione dell’operazione immobiliare è piuttosto complessa. La proprietà dell’area fa capo oggi ad un fondo immobiliare (il Fare) riconducibile alla Dea Capital del gruppo De Agostini che ne controlla il 70%. Sarà il Fare a realizzare l’intervento immobiliare avendo sin d’ora definito un contratto di affitto con la Kalon spa, società che ha il gruppo Radici al 51% con la restante quota che fa capo ad Andrea Toccafondi, primo operatore italiano nell’avio-camionato (ovvero nel trasporto di merci già imballate e quindi già pronte per il carico-scarico da e su camion). In sostanza: i Radici danno ossigeno finanziario all’operazione e Toccafondi sarà il partner industriale. In realtà, i Radici apporteranno anche altro, visto che a loro fa capo la gestione degli aeroporti di Crotone e Trapani e sono in attesa di vedersi assegnata la gestione di quello di Reggio Calabria. Negli aeroporti, in buona sostanza, i Radici già ci sono, ed erano interessati ad avviare possibili partnership con la Alis di Alcide Leali, società interessata a rilevare le attività cargo di Alitalia. Quest’ultima operazione - dice Nicola Radici non nascondendo qualche disappunto - non andrà però in porto: «Dopo una serie di incontri con Leali a settembre - ha detto Radici a L’Eco di Bergamo - avevamo trovato una intesa che vedeva la Alis di Leali azionista di maggioranza nella cordata sui cargo Alitalia, e la nostra società - la Miniliner - come partner di minoranza. Ma da oltre due mesi Leali non si è più fatto sentire e adesso siamo in ritardo per riprendere in mano un discorso che dovrebbe chiudersi a giorni».
L’interesse della Nestlè
Con l’avvio del centro di logistica, l’aeroporto di Montichiari potrà, come accennato, contare su una infrastruttura di servizio indispensabile per poter immaginare di avere un futuro. Montichiari sempre più dovrà connotarsi come struttura cargo, questa è la vocazione che più o meno si dice dovrebbe avere. I passi sin qui fatti, però, sono di una modestia disarmante. Non si sa - ma potrebbe essere una ipotesi - se parte dei cargo Alitalia potranno far base qui (ma Malpensa preme ed è probabile che fra le clausole nella cessione del cargo-Alitalia vi sia l’impegno a far base sul milanese), mentre accreditate indiscrezioni indicano Montichiari quale possibile piattaforma di logistica (avio e terrestre) per la svizzera Nestlè, fra i maggiori gruppi mondiali nell’agro-alimentare, che qui avrebbe una piattaforma ideale per il mercato nazionale e del Mediterraneo del Sud, oltre che essere relativamente vicina al Nord Europa.
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