[MINI TR] Verso Oriente ma di fretta: Dubai, Hanoi e Hong Kong in una settimana


LoZio FruttorancioneBlog

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29 Gennaio 2015
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orbito su mxp
Non avendo abbastanza materiale, di qualità e con tutto quello che serve per un TR degno di tale nome, mi appoggio a questo 3d per raccontarvi la mia ultima esperienza con Emirates e alcune considerazioni.

VERSO ORIENTE, MA DI FRETTA - Dubai, Hanoi e Hong Kong in una settimana

Dopo aver partecipato ad una verticale di Gorgonzola ed a una verticale di Nebbiolo, decido di farmi una anche verticale di Emirates per il consueto viaggio di Novembre.
Verticale perché farò i viaggi verso oriente in economy, il primo ritorno in J per poi rientrare a Milano in F.
Dovendo fare trasferte molto compresse, soffro sempre il rientro e questa progressione di comodità penso mi possa aiutare, almeno nello spirito.

Il programma è questo: partenza al sabato sera con volo notturno, poi un paio di notti a Dubai per una fiera, volo notturno per BKK e coincidenza per andare a trovare un cliente ad Hanoi, notte in hotel, giovedì mattina volo ad HK per un altro incontro, notte in hotel, venerdì rientro notturno da HK verso Dubai e poi su Milano Brughiera International per essere verso le 13.30 di sabato pronto e operativo per il fine settimana.

E' l'undicesimo anno di fila che volo con Emirates a Dubai a Novembre; negli anni ai voli autunnali ho aggiunto poi altri viaggi sempre via DXB.
Fatta eccezione per i primi due anni, infatti, ho sempre sfruttato gli Emirati come base per qualche giro più lungo allettato dalle ottime tariffe che privilegiano l'utilizzo di DXB come hub piuttosto che come destinazione finale.

Decido per una partenza da Milano con EK092 delle 21.30 per dedicare più tempo possibile alle mie giovani donnine che alla loro età patiscono il distacco dalla loro figura maschile di riferimento assoluto, almeno per qualche anno ancora prima di essere sostituito da un giovane cantante americano qualunque.
Come al solito, come ogni volta che parto per più di un giro di orologio, il piano fallisce miseramente e le lacrime inondano l'area check-in del rinnovato aeroporto milanese, quello lontano dalla città.

Mi reco agli imbarchi devastato ed ancora umido delle lacrime delle giovani, confidando nella classica botta di culo che mi permetta di riposarmi in aereo; ad attendermi al finger infatti c'è il temutissimo triplo.
Avevo ricontrollato l'assegnazione posti il giorno prima ed il volo risultava essere abbastanza pieno in Y, ma da buon ottimista confidavo in una sindrome di Montezuma per il mio vicino di posto o in alternativa una pin-up qualunque, giusto per rendere più piacevole la discesa nelle terre arabe.
Ma non è serata e mi ritrovo nel bel mezzo del peggiore incubo di ogni viaggiatore notturno in Y: la comitiva di indiani. Non quelli delle strisce di Tex Willer, ma indiani d'India, quelli sempre sorridenti con teste ciondolanti e la loro lingua inglesizzata; neanche il tempo di arrivare alla salviettina calda che avevano già messo a ferreffuoco tutto il mio settore con cambi posto, ricongiungimenti familiari, canti tipici, varie ed eventuali. Ovviamente i cambi di posto, avendo praticamente tutti menù speciali, ha creato scompiglio nell'esercito di AAVV incaricati al nostro settore.

Flight: EK092
Eqp: 777-300ER
Registration: ---
Class: Y
Seat: 35A
Scheduled: 21.20 - 06.25

Salto ogni tipo di servizio e confidando nella pastiglietta miracolosa e provo a dormire. Nulla. Mi ritrovo all'alba in discesa su DXB suonato come un pugile e discretamente aromatizzato.
Atterrando noto che sebbene siano le 06.30 le strade esterne delle città, quelle ancora in zona desertica, sono completamente intasate dal traffico. Negli anni ho visto crescere la città ed i palazzi, ma ciò che si è maggiormente incrementato è proprio il flusso di auto; una cosa impressionante vedere queste strade a 3,4,5 corsie per senso di marcia, intasate per diverse ore ogni giorno.
Dopo un passaggio in hotel ed una serie di schiaffi in faccia vado al lavoro.

Tra un incontro e l'altro ho il tempo per vedere qualcosa di questa incredibile città, amata o odiata è relativo e assolutamente personale.
Visto che in contemporanea si giocava l’ultimo giro del DP World Tour, faccio un passaggio al Jumeirah Golf Estate. Sempre divertente vedere verde e acqua nel deserto; personalmente ho trovato questo percorso, più artefatto degli altri, soprattutto la 18 con sassi e cascate più adatte a Gardaland che ad un percorso di golf.

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Vista dal 145° piano del Burj Khalifa; non c’ero ancora stato da quando l'hanno aperta e la differenza con il 124 è notevole. Anche il costo extra tra i due livelli è alto, ma ne vale sicuramente la pena.

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Dopo un’oretta che si trascorre al piano più alto tra qualche foto, refreshing drinks e un centinaio di datteri, si può scendere al 125° e perdere ancora un po’ di tempo aspettando il tramonto.

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Vi risparmio le solite foto di torri, marina, Rolls d’oro o Lambo blu elettrico, ma mi sento di consigliarvi un tour nel deserto con Platinum Heritage fatta però lo scorso anno; l’idea di una scampagnata nazionalpopolare farcita di sandali con calzini bianchi mi aveva pervaso finché non sono arrivato al campo base dove attendevano in bella mostra una decina di Land Rover d’epoca a disposizione di chi voleva vivere un’oretta alla Lawrence D’Arabia.
Io ho optato per un ignorantissimo, e più adeguato, giro in dune buggy; dopo un buon 45 minuti di sgumme su e giù per le dune, tappa ad un accampamento per una breve dimostrazione di falconeria al tramonto e a seguire cena nel campo all’interno della riserva. Tutto ottimo e suggestivo.

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È martedì e dopo una giornata di lavoro mi presento al T3 in anticipo fantozziano e aspetto l’ora dell’imbarco in una delle lounges Marhaba; il catering è abbastanza vario e ben rifornito, la lounge in se non è niente di che, piuttosto piccola e discretamente affollata. Arrivo al gate indicato in orario, siamo in una trentina ad aspettare e già mi entusiasmo; allo scoccare dell'ora d'imbarco ci viene comunicato che il gate è cambiato per problemi alla macchina e raggiungo il nuovo imbarco, dove però ci sono già il resto dei 300 passeggeri... probabilmente il grosso era in transito più stretto e quindi dirottati direttamente al nuovo gate dalle rispettive porte di arrivo.

Stanotte volerò sulla EK374 con A380; ancora in Y, parto però più fiducioso sapendo che il comfort a bordo, anche con un vicino, sarà decisamente migliore. Ancora aromatizzato dal viaggio precedente sono ormai pronto a tutto. E invece mi trovo tutto solo sulla mia fila, stacchiamo in orario.

Flight: EK374
Eqp: 388
Registration: ---
Class: Y
Seat: 79A
Scheduled: 19.35 - 07.35

Nemmeno il tempo di arrivare alla quota di crociera che mi stampo l’adesivo ‘do not disturb’ sulla fronte e crollo in un profondo sonno chimico.
Arrivo a BKK in orario; avendo un transito largo ho optato per evitare forzature di giro bagagli da stiva quindi passo l’immigration, recupero la valigia ai nastri e faccio il check-in ai banchi VN.
Avevo prenotato in Y sia la tratta verso HAN che quella per HKG, ma poi tentato dalle mail di Optiontown ho ceduto; per chi non lo sapesse Optiontown è una società che da qualche anno propone per alcune compagnie l’acquisto di una opzione di upgrade. In pratica ti viene proposto il passaggio di classe, a tariffa più o meno scontata, paghi subito e poco prima della partenza (di solito proprio in fase di check-in), se disponibile, vieni upgradato; in caso contrario la cifra verrà rimborsata nel giro di alcuni giorni.
Tutto ok e upgrade ricevuto al banco; peccato che il database Opt non riconosca che io l’opzione l’ho già richiesta e pagata, frantumandomi la uallera con mail nelle settimane prima della partenza.

Come succede nelle caste indiane, se nasci barbone, barbone resti; quindi l’upgrade non mi permette di accedere alle lounges affiliate alla compagnia come invece chi di nascita è J; opto quindi per una CIP vicina all’imbarco.
Di questa lounge ricordo solo il caffè più schifoso della mie intera esistenza.
Anzi, faceva così schifo che il giorno in cui berrò il caffè più schifoso dell’universo, bhé sarà sempre meglio di questo.

Del mio soggiorno di alcune ore in terra Vietnamita ho solo una foto dalla stanza dell’hotel da cui osservavo i contadini nei campi circondati da palazzi e un immagine del A321 che mi ha portato ad HKG.

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Per la cronaca volo con VN610 da BKK ad HAN e VN592 da Noi Bai ad Hong Kong sempre su A321; voli senza eventi particolari con crew molto gentile come da tradizione VN. Ricordo solo che l’aeromobile della 610 aveva un radome probabilmente sostituito dato che la linea della verniciatura era disassata di un buon 20 cm da quella della fusoliera.
Un paio di foto d’ordinanza per Hong Kong, nulla di nuovo, ma sempre affascinante.

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Ok, fatto quello che devo fare, tutto perfetto al secondo e senza un intoppo, mi dirigo all’aeroporto con l’airport express da Kowloon senza riuscire a fare il check-in in stazione perché il lettore non riconosce il mio QR code.
Pur volando in J sulla prossima tratta, per HK Emirates non prevede il servizio con autista che invece è disponibile per i passeggeri di F. Ma a me, che sono stanco morto per una settimana tirata, non me ne può fregare di meno avendo ormai perso l’utilizzo dei sensi principali.

Sento i primi cedimenti fisici e me ne accorgo: quando sono davvero stanco, mi sembra che tutti parlino in italiano, con leggera inflessione bergamasca.
In aeroporto la trafila dei controlli passa senza sussulti, tappa in lounge Emirates a bere un paio di calici e rispondere a due mail ed è già ora di imbarcare.

Flight: EK381
Eqp: 388
Registration: A6-EEK
Class: J
Seat: 25K
Scheduled: 21.35 - 05.35

Il mio programma da ‘verticale’ prevede uno spuntino a bordo, alcool quanto basta, eventuale rinforzino al bar in coda e dormita fino a DXB. Tutto come da programma, carico quanto basta il rinforzino alla lobby mentre un gruppo multietnico di uomini discute di calcio per tirar tardi.
A me del calcio non frega una mazza, quindi posso tranquillamente andare al mio posto dove l’AV che mi segue ha già preparato il letto. Mi sveglio in discesa sopra l’Oman, ci sarebbe giusto il tempo per un paio di foto del mio posto in cabina e del WC, ma non ne ho voglia e quindi vi passo quelle di un altro volo fatto qualche mese fa.

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E del bagno di J

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Atterro in orario ed ho un transito largo, quindi ne approfitto per rimettermi in sesto; come è già stato detto tante volte, a Dubai le lounges Emirates di J e F sono separate e sostanzialmente si tratta di altri due aeroporti airside.
La lounge di J al secondo piano, quella di F al primo. In quella di F ci sono anche un paio di negozi che vendono borse e altro che non ricordo. La lounge di F, grande come quella di J, ma ovviamente meno frequentata è talmente tranquilla da essere desolante per chi come me ha già riposato.
In questa foto siamo già al massimo affollamento.

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Bagno

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È ora di imbarcarsi, non senza qualche difficoltà dato che l’ascensore non vuole portarci al finger dell’upper deck; grazie all’intervento di un addetto alla sicurezza grande come una casa, l’ascensore monello torna a compiere il suo lavoro senza altre mire rivoluzionarie.

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Flight: EK205
Eqp: 388
Registration: A6-EOK
Class: F
Seat: 2K
Scheduled: 09.10 - 13.10

Taxi breve, ma poi stazioniamo una ventina di minuti in un tipico ingorgo di Dubai.

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Imbarco veloce, F con metà posti vuoti, dieci minuti dopo il decollo sono già tutti in posizione orizzontale e le tenebre avvolgono la cabina. Io invece sono sveglio come non mai e ho anche una discreta fame, quasi chimica. Nel frattempo sistemo il bar a scomparsa laterale che aveva le guide del coperchio smontate, probabilmente da un passeggero precedente che non aveva intuito la funzione del tasto di apertura; la cosa mi fa anche capire che in fase di pulizia e refuel del bar non si sia controllato il funzionamento. Poco male comunque, sono sopravvissuto agli Stolmen Ikea, figuriamoci se mi crea problemi un anta con due guide.

Neanche il tempo di arrivare sull’Iran che il mio ottimo AV mi ha già vuotato una boccia intera di Dom Pérignon 2005; chiedo di anticipare il pranzo, nel marasma di fusi che non riesco più a controllare.
Scelgo il caviale di entrée, ottimo e poi opto per un discreto prawn biryani, il tutto annaffiato da Solaia 2009.
Nonostante l’altezza i vini erano comunque ottimi al gusto e serviti a temperature buone, anche il Solaia.

Ebbro delle mie gesta culinarie, mi dedico ad un paio di scatti a bordo.

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Atterro in orario giusto giusto per vedere a bordo pista la delegazione del decennale di AC. Grandi!

All'uscita mi attende l'autista che per i passeggeri di F prevede un'auto dieci centimetri più lunga di quella dei passeggeri di J; il mio autista assomiglia al cantante delle Vibrazioni (lo so, adesso ha una brillante carriera solista con il suo nome di battesimo... ma fossi in lui avrei usato un nome d'arte), ed è vestito anche uguale da vera Indie Star. Anche io suono in una band e confidando nel mio sesto senso gli chiedo se suona anche lui: mi risponde che con la musica non c'entra niente, però i suoi amici lo chiamano Stilista per come si veste.
Ok. Fine delle trasmissioni.

Considerazioni finali: negli anni ho trovato il servizio Emirates cambiato: i primi voli ricordo equipaggi professionali e silenziosi, negli anni più recenti mi sono capitati equipaggi caciaroni (soprattutto quando la presenza di AV Australiani e NZ si ritrovavano in volo e in alcune gallery c'era il delirio), e questo anche in J. Negli ultimi 3 anni, ho volato più di frequente con Emirates e in generale ho travato un miglioramento nell’atteggiamento degli AAVV, decisamente più silenziosi, ma anche più freddi.
Poi chiacchierando con loro vengono sempre fuori sempre gli stessi argomenti, che a Dubai non si vive un gran che bene, le relazioni personali sono difficili e che finiti i 3 anni di contratto non avrebbero rinnovato (principalmente europei o australiani).
A livello di servizio a bordo, l’impressione è di solidità e coerenza: negli anni trovo ci sia stato un graduale e costante miglioramento in tutte le classi, con servizi di ottimo livello, attenzione ai particolari, dotazioni ed alla multietnicità dei passeggeri.
Aeromobili sempre puliti, funzionali e aggiornati (salvo qualche 777 dei più vecchi), per chi viaggia in Y l’A380 è veramente un + che permette di programmare anche voli lunghi senza troppi timori; il programma Skywards funziona ottimamente, con upgrade e voli premio prenotabili senza nessun problema di periodi.
La partnership con Spg è sicuramente un plus anche in prospettiva con la fusione dei programmi Spg e Marriott Rew.
A livello di atteggiamento degli AAVV ho notato negli anni un passaggio ad un lavoro più meccanico e meno personale ed empatico, ma credo che sia una scelta obbligata per avere degli standard più uniformi possibili.
L'impressione che si ha è di persone professionali e motivate, ma non esattamente 'felici'.
Per concludere e ricollegarmi al titolo della discussione, a mio modo di vedere la corsa di Emirates non è finita. E' cambiata: oggi vedo un'espansione minore, come ovvio dato che la rete non è infinita, ma un forte consolidamento di quanto fatto negli anni.

Ok, fine del TR e della sviolinata. Mi sembra chiaro che mi hanno dato da bere roba buona.
Alla prossima!
 
Questa tua osservazione:
"A livello di atteggiamento degli AAVV ho notato negli anni un passaggio ad un lavoro più meccanico e meno personale ed empatico, ma credo che sia una scelta obbligata per avere degli standard più uniformi possibili.*
L'impressione che si ha è di persone professionali e motivate, ma non esattamente 'felici'."

credimi, mi ha messo una gran tristezza addosso.... ok, ci adattiamo a quello che la clientela o l'azienda si aspetta. Però a volte si diventa per forza di cose un po' privi di "sentimento".
Per il resto, complimenti.
 
Non ti conosco, ma sono convito che tu sia una bella persona, pulita dentro e fuori. E di questo periodo e' difficile trovarne in viaggio.

Grazie :-)

Non scherzare: è un ottimo TR. Grazie della condivisione.

Grazie, ma mancano davvero una marea di cose rispetto ad un vero TR di qualità come se ne vedono su AV. Resto sempre ammirato da questi report sapendo tutto l'impegno che richiedono per dare un risultato di qualità.

Questa tua osservazione:
"A livello di atteggiamento degli AAVV ho notato negli anni un passaggio ad un lavoro più meccanico e meno personale ed empatico, ma credo che sia una scelta obbligata per avere degli standard più uniformi possibili.*
L'impressione che si ha è di persone professionali e motivate, ma non esattamente 'felici'."

credimi, mi ha messo una gran tristezza addosso.... ok, ci adattiamo a quello che la clientela o l'azienda si aspetta. Però a volte si diventa per forza di cose un po' privi di "sentimento".
Per il resto, complimenti.

Grazie!
Credo sia normale che l'aspetto impersonale del servizio sia una sorta di conseguenza alle richieste di standard elevati e ripetitivi.
La mia era un'affermazione più sull'aspetto umano: viaggiando praticamente sempre da solo e non essendo esattamente un chiacchierone, l'assistente di volo, il concierge dell'hotel, il taxista, diventano per un po' i miei compagni di viaggio e gli stati d'animo che percepisco in quelle poche frasi che capita di scambiarsi, negli sguardi, nei sorrisi diventano spesso particolari più importanti, o meglio, che più mi restano dentro nel ricordo di viaggio, rispetto magari alla posizione del bicchiere o alla qualità del cibo.
 
Ma non è serata e mi ritrovo nel bel mezzo del peggiore incubo di ogni viaggiatore notturno in Y: la comitiva di indiani. Non quelli delle strisce di Tex Willer, ma indiani d'India, quelli sempre sorridenti con teste ciondolanti e la loro lingua inglesizzata; neanche il tempo di arrivare alla salviettina calda che avevano già messo a ferreffuoco tutto il mio settore con cambi posto, ricongiungimenti familiari, canti tipici, varie ed eventuali.

E dimentichi quelli che si levano le scarpe!
6 mesi or sono mi son fatto da MXP a MEL via DEL con air India: tutti indiani ovviamente, eccetto il sottoscritto. Cabina full a tappo, una discreta maggioranza dei pax si e' levata le scarpe subito dopo l'imbarco: altro che "verticale di gorgonzola!"
Al mio fianco un sadhu che si e' imboscato l'intero catering (vassoio compreso) all'interno del bagaglio a mano..... assieme alle scarpe naturalmente!