È un bellissimo, ma freddo, sabato mattina a Memphis. Mi ricorda casa quando c’è la bora, bellissime giornate che ti tagliano la faccia.
Il mio volo per Chicago è alle 13:55, il mio check-out è alle 11 e visto che Memphis è l’aeroporto più noioso del mondo chiedo un late check-out per le 12:30 in modo di essere all’aeroporto verso le 13.
Mi alleno, preparo i bagagli ed esco alle 12:25. Prenoto una corsa con Uber ed attendo il mio autista che dovrebbe arrivare entro 10 minuti. L’autista arriva ma per qualche strano motivo non arriva all’albergo ma gira in tondo e si ferma varie volte in posti che non sono il mio punto di pick-up. Mando un SMS. Nessuna risposta. Chiamo. Nessuna risposta.
Sono le 12:45 ed inizio ad avvertire una certa pressione… cancello la corsa e ne chiamo un altro sperando che non si perda (è molto difficile perdersi in quanto è una zona residenziale di recente costruzione dove praticamente c’è solo l’albergo e un diner). Fortunatamente questo arriva ed alle 13:10 sono in aeroporto.
Memphis è un aeroporto mediamente grande per il suo attuale numero di voli. In passato era stato hub per Delta, adesso ha una quarantina di voli pax giornalieri (ed è piuttosto caro in quanto è una destinazione business) ma tantissimi voli cargo essendo uno degli hub principali di FedEx che è l’operatore principale di MEM.
Le procedure di check-in e TSA sono veloci, in meno di 10 minuti sono al gate e 5 minuti dopo inizia il check-in del volo UA4477 con destinazione Chicago O’Hare operato da un CR7 (non Cristiano Ronaldo).
I miei voli sono tutti in economy ma da quando sono passato a Premier 1K ottengo complimentary upgrades sulle tratte domestiche praticamente sempre (esclusione fatta per voli hub to hub).
Anche questo volo non fa eccezione, c’era solo 1 dei 6 posti di First liberi ed il giorno prima mi è stato assegnato.
Niente di eccezionale per un volo corto come MEM-ORD però un upgrade mi galvanizza sempre, anche se fosse un upgrade su BOG-MDE.
Il panorama nei dintorni di Chicago ricorda l’Alaska. La settimana scorsa c’era stata l’ondata di gelo polare con neve e temperature fino a -30.
Atterriamo e mi dirigo ai gates C situati nel satellite del T3 di ORD, raggiungibile tramite un sottopassaggio molto pittoresco.
Manca un’oretta all’imbarco per Monaco ma il gate agent ancora non c’è (devo farmi mettere in lista d’attesa per un eventuale upgrade) quindi valuto se tornare al terminal principale e prendermi un panino da Tortas Fronteras o trascorrere del tempo nel vicino United Club.
Penso a due settimane trascorse negli Stati Uniti, mangiando di tutto e di più (il cibo a Memphis non mi ha mai deluso) e, a malincuore, decido di affogare i dispiaceri in un bicchiere di rosso della casa nella lounge.
Quando mancano circa 30 minuti all’imbarco esco per vedere se il gate agent fosse arrivato. No, non è ancora arrivato. Controllo l’app per assicurarmi di essere al gate giusto e si, sono al gate giusto.
Dopo circa 10 minuti il gate agent arriva (quando ormai tutta la crew era pronta per imbarcare), nel frattempo io aggiornavo l’upgrade list come un ossesso in quanto c’erano due posti disponibili, una persona in lista d’attesa ed io che dovevo ancora essere inserito.
A 5 minuti dall’imbarco il gate agent inizia a rispondere alle richieste di chi era in fila al banco, processa il mio upgrade, a quel punto tiro un sospiro di sollievo e penso: “e anche stanotte si dorme!”. Lo so, first world problems.
Imbarco UA952 che di solito è operato da 772, mentre oggi è operato da 763. Quasi tutta la flotta United 763 è stata riconfigurata in vera Polaris Business. I pochi rimasti (tra i quali l’aereo dove sono a bordo) sono in file da 6 ma rispetto ai 772 con file da 8 questa cabina è molto più spaziosa.
Ho un posto finestrino e trovo ampio posto per riporre le mie cose (al contrario del 772) ed anche il sedile mi sembra più comodo e, sicuramente, meno attaccato al vicino.


Appena arrivato mi viene offerto un drink di benvenuto con scelta fra: acqua, succo d’arancia e champagne. Scelgo il succo.
Inizio a guardare Bohemian Rhapsody attendendo il decollo e la cena, nel frattempo vengono serviti i menu e presi gli ordini per la cena dove scelgo il salmone.

Decolliamo in perfetto orario e circa 30 minuti dopo viene servita la cena. Da bere scelgo di nuovo il Colby Red come nel TR precedente in quando mi piace la storia che c’è dietro. Ed è veramente buono.
La vista al decollo è veramente bella (purtroppo il mio iPhone SE in notturna fa foto veramente mediocri)

Antipasto:

Main:

Dessert:

Una nota riguardo la cena. United ha cambiato i piatti dove vengono serviti i main. Questi sono più piccoli e, a mio avviso, più scomodi e brutti. Toglie un po’ all’esperienza di una cabina premium.
Termino il film e decido di godermi il miglior perk dell’upgrade: dormire ininterrottamente.
Dormo come un sasso e mi sveglio ad un’oretta da Monaco. Anche qui la neve non manca.

Sono ancora sazio dalla cena ma per il TR decido di fare uno sforzo ed ordinare la colazione.

Atterriamo nel mio aeroporto favorito che conosco meglio di casa mia e nel giro di 5 minuti scarsi sono nella lounge in attesa della mia connessione per TRS, della quale non c’è molto da dire, solito gate al piano inferiore con boarding tramite CoBus ed un load factor di un buon 60/70%.
Il mio volo per Chicago è alle 13:55, il mio check-out è alle 11 e visto che Memphis è l’aeroporto più noioso del mondo chiedo un late check-out per le 12:30 in modo di essere all’aeroporto verso le 13.
Mi alleno, preparo i bagagli ed esco alle 12:25. Prenoto una corsa con Uber ed attendo il mio autista che dovrebbe arrivare entro 10 minuti. L’autista arriva ma per qualche strano motivo non arriva all’albergo ma gira in tondo e si ferma varie volte in posti che non sono il mio punto di pick-up. Mando un SMS. Nessuna risposta. Chiamo. Nessuna risposta.
Sono le 12:45 ed inizio ad avvertire una certa pressione… cancello la corsa e ne chiamo un altro sperando che non si perda (è molto difficile perdersi in quanto è una zona residenziale di recente costruzione dove praticamente c’è solo l’albergo e un diner). Fortunatamente questo arriva ed alle 13:10 sono in aeroporto.
Memphis è un aeroporto mediamente grande per il suo attuale numero di voli. In passato era stato hub per Delta, adesso ha una quarantina di voli pax giornalieri (ed è piuttosto caro in quanto è una destinazione business) ma tantissimi voli cargo essendo uno degli hub principali di FedEx che è l’operatore principale di MEM.
Le procedure di check-in e TSA sono veloci, in meno di 10 minuti sono al gate e 5 minuti dopo inizia il check-in del volo UA4477 con destinazione Chicago O’Hare operato da un CR7 (non Cristiano Ronaldo).
I miei voli sono tutti in economy ma da quando sono passato a Premier 1K ottengo complimentary upgrades sulle tratte domestiche praticamente sempre (esclusione fatta per voli hub to hub).
Anche questo volo non fa eccezione, c’era solo 1 dei 6 posti di First liberi ed il giorno prima mi è stato assegnato.
Niente di eccezionale per un volo corto come MEM-ORD però un upgrade mi galvanizza sempre, anche se fosse un upgrade su BOG-MDE.
Il panorama nei dintorni di Chicago ricorda l’Alaska. La settimana scorsa c’era stata l’ondata di gelo polare con neve e temperature fino a -30.
Atterriamo e mi dirigo ai gates C situati nel satellite del T3 di ORD, raggiungibile tramite un sottopassaggio molto pittoresco.
Manca un’oretta all’imbarco per Monaco ma il gate agent ancora non c’è (devo farmi mettere in lista d’attesa per un eventuale upgrade) quindi valuto se tornare al terminal principale e prendermi un panino da Tortas Fronteras o trascorrere del tempo nel vicino United Club.
Penso a due settimane trascorse negli Stati Uniti, mangiando di tutto e di più (il cibo a Memphis non mi ha mai deluso) e, a malincuore, decido di affogare i dispiaceri in un bicchiere di rosso della casa nella lounge.
Quando mancano circa 30 minuti all’imbarco esco per vedere se il gate agent fosse arrivato. No, non è ancora arrivato. Controllo l’app per assicurarmi di essere al gate giusto e si, sono al gate giusto.
Dopo circa 10 minuti il gate agent arriva (quando ormai tutta la crew era pronta per imbarcare), nel frattempo io aggiornavo l’upgrade list come un ossesso in quanto c’erano due posti disponibili, una persona in lista d’attesa ed io che dovevo ancora essere inserito.
A 5 minuti dall’imbarco il gate agent inizia a rispondere alle richieste di chi era in fila al banco, processa il mio upgrade, a quel punto tiro un sospiro di sollievo e penso: “e anche stanotte si dorme!”. Lo so, first world problems.
Imbarco UA952 che di solito è operato da 772, mentre oggi è operato da 763. Quasi tutta la flotta United 763 è stata riconfigurata in vera Polaris Business. I pochi rimasti (tra i quali l’aereo dove sono a bordo) sono in file da 6 ma rispetto ai 772 con file da 8 questa cabina è molto più spaziosa.
Ho un posto finestrino e trovo ampio posto per riporre le mie cose (al contrario del 772) ed anche il sedile mi sembra più comodo e, sicuramente, meno attaccato al vicino.


Appena arrivato mi viene offerto un drink di benvenuto con scelta fra: acqua, succo d’arancia e champagne. Scelgo il succo.
Inizio a guardare Bohemian Rhapsody attendendo il decollo e la cena, nel frattempo vengono serviti i menu e presi gli ordini per la cena dove scelgo il salmone.

Decolliamo in perfetto orario e circa 30 minuti dopo viene servita la cena. Da bere scelgo di nuovo il Colby Red come nel TR precedente in quando mi piace la storia che c’è dietro. Ed è veramente buono.
La vista al decollo è veramente bella (purtroppo il mio iPhone SE in notturna fa foto veramente mediocri)

Antipasto:

Main:

Dessert:

Una nota riguardo la cena. United ha cambiato i piatti dove vengono serviti i main. Questi sono più piccoli e, a mio avviso, più scomodi e brutti. Toglie un po’ all’esperienza di una cabina premium.
Termino il film e decido di godermi il miglior perk dell’upgrade: dormire ininterrottamente.
Dormo come un sasso e mi sveglio ad un’oretta da Monaco. Anche qui la neve non manca.

Sono ancora sazio dalla cena ma per il TR decido di fare uno sforzo ed ordinare la colazione.

Atterriamo nel mio aeroporto favorito che conosco meglio di casa mia e nel giro di 5 minuti scarsi sono nella lounge in attesa della mia connessione per TRS, della quale non c’è molto da dire, solito gate al piano inferiore con boarding tramite CoBus ed un load factor di un buon 60/70%.