Milano Linate: stop ai voli per Londra dal 31 ottobre


Cesare.Caldi

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Linate-Londra, dal 31 ottobre stop ai voli per la capitale Uk: «Ma le compagnie continuano a vendere i biglietti»
A causa della Brexit, tra 80 giorni non si potrà più viaggiare dal «Forlanini» alla capitale inglese. Sono a rischio 168 voli a settimana. Si spera in una proroga
di Leonard Berberi

Volare a Londra il prossimo 31 ottobre, una domenica, costa davvero poco partendo da Linate: 26 euro con easyJet per Gatwick, 59 euro con Alitalia e 79 con British Airways per Heathrow, oppure 173 euro, sempre con British Airways, per sbarcare vicino al centro, al London City. C’è, però, un piccolo particolare: questi voli — tutti in vendita e con diversi posti già prenotati — ad oggi sono tecnicamente inoperabili. Insomma: «fantasma». E non perché quel giorno si festeggia Halloween. Ma perché sul «Forlanini» — a meno di interventi ufficiali — proprio il 31 ottobre scattano a tutti gli effetti le conseguenze della Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.

Perché da novembre non si potrà volare a Londra da Linate
Per capire come mai tra 80 giorni una delle rotte più importanti del «Forlanini» rischi di sparire bisogna fare un salto indietro all’autunno 2016 quando in Gazzetta Ufficiale, dopo il via libera Ue, viene pubblicato il decreto Delrio sulla «Ripartizione del traffico aereo sul sistema aeroportuale di Milano». Per «assicurare una sempre migliore fruizione dell’aeroporto di Linate, nell’ottica del pieno dispiegamento delle potenzialità di sviluppo dell’hub di Malpensa» l’articolo 4 stabilisce che «i vettori comunitari possono operare collegamenti di linea punto a punto, mediante aeromobili a unico corridoio, tra Linate e altri aeroporti Ue, nei limiti della definita capacità operativa» del city airport meneghino. È un passaggio importante perché autorizza i voli extra-Ue soltanto su Malpensa (e Bergamo-Orio al Serio). Da Linate, insomma, non si possono effettuare collegamenti con altre città importanti per gli imprenditori come Istanbul, in Turchia, o Tel Aviv, in Israele. Nemmeno con Tirana, pur trovandosi nel capoluogo lombardo una nutrita comunità albanese.

Il dossier rimasto in sospeso
Nel 2016, ai tempi del decreto Delrio, il Regno Unito era dentro l’Unione europea. Ma dal 31 gennaio 2020 è scattata la Brexit che ha portato il Paese a lasciare l’Ue e quindi a diventare ufficialmente uno Stato extracomunitario. Trasformandosi così anche in una destinazione non più autorizzata da Linate. Chi conosce l’accordo sulla Brexit firmato tra Bruxelles e Londra spiega al Corriereche nel documento è stabilito che l’Ue deve garantire la possibilità di connettere qualsiasi punto dell’Europa con qualsiasi punto del Regno Unito. Ma su questo aspetto il dossier Linate è rimasto sempre in sospeso, senza arrivare mai a una decisione finale in merito. Al momento i voli Linate-Regno Unito — che dovevano essere interrotti il 1° gennaio 2021 — risultano autorizzati fino al 30 ottobre in attesa di chiarimenti ufficiali.

Lo stop
Lo stop alle rotte dirette sarebbe dovuto scattare lo scorso 1° agosto, ma per non danneggiare la stagione estiva delle compagnie aeree (già allo stremo per le conseguenze del Coronavirus) e per non causare ancora più disagi ai viaggiatori allora la scadenza è stata spostata alla fine di ottobre, in corrispondenza con la fine della «stagione estiva» che nel trasporto aereo quest’anno è iniziata il 28 marzo e terminerà il 30 ottobre per lasciare il posto a quella «invernale».

Le possibili soluzioni
Dal 31 ottobre in avanti non c’è — allo stato attuale — nessun atto formale che proroghi la possibilità di continuare le operazioni tra il «Forlanini» e i tre scali londinesi. Dal punto di vista tecnico-giuridico — fanno notare gli addetti ai lavori — il decreto Delrio è un provvedimento che andrebbe modificato dalla Commissione europea per adattarlo all’accordo con la Brexit: ma questo iter, stimano gli esperti, richiederebbe circa 5-6 mesi di trattative, andando così ben oltre il 30 ottobre. Un’alternativa, molto più veloce, sarebbe quella di rivolgersi allo speciale comitato Ue-Regno Unito che si occupa dell’effettiva applicazione della Brexit: le istituzioni italiane dovrebbero portare alla loro attenzione il fatto che l’interpretazione letterale del decreto Delrio proibisce la connettività tra i due territori, cosa invece decisa proprio dall’accordo.

La proroga
È probabile che si vada verso l’estensione della proroga per consentire poi di rimuovere la criticità. Nello scenario peggiore i voli dovranno essere spostati su Malpensa. Su Londra — da Linate — punta qualcosa il piano industriale di Italia Trasporto Aereo, la nuova compagnia pubblica creata per subentrare ad Alitalia e che dovrebbe decollare il 15 ottobre. Il Corriere ha contattato le tre compagnie: British Airways non ha risposto al momento della chiusura di questa edizione. Alitalia ed easyJet replicano con un no comment.

I 168 voli ancora in vendita
Nella settimana 1-7 novembre risultano in vendita tra le due città 168 voli. Del resto i volumi della direttrice Linate-Londra sono rilevanti: buona parte della clientela è business (quindi con un’alta capacità di spesa) o diretta verso destinazioni intercontinentali. I ricavi complessivi annuali delle rotte tra le due città — secondo le stime fornite al Corrieredalle società specializzate — si aggirano attorno a 126 milioni di euro prima dello scoppio della pandemia. Nel 2019, si legge sui bollettini dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) sono stati quasi un milione — 997.918 per l’esattezza — i viaggiatori che hanno volato tra il city airport milanese e la capitale britannica: poco meno di 502 mila tra Heathrow e il Forlanini, oltre 277 da/per London City, più di 218 mila da/per Gatwick

 
Non scherziamo dai: cosa ne sarà dei milanesi con la terza casa, le scolaresche, la settimana di Pasqua, la birretta con glia amici il Sabato sera, i bambini in casa-famiglia…
 
Al di là dell'"indinniazione" se la regola è che i voli extra-UE non possono partire da LIN... allora che si spostino. Vae victis, vae Brexiteers per dirla in latinorum. Basta con 'sti deliri di regole ad hoc, proroghe e via dicendo.

E lo scrivo temendo il ritorno su MXP, che nelle ultime 3-4 volte che l'ho usata per voli extra-UE m'ha regalato code megagalattiche, al punto che ci metto di meno ad atterrare a LIN, prendere l'auto, financo salutare Dancrane che oramai fa da gate guardian laggiù e partire.

Però siccome la rotta su LCY serve al campione nazionale... di sicuro una qualche gabola la troveranno.
 
Articolo che puzza di un provincialismo al limite del becero. Una puerile nenia per i soliti noti. Povera Milano.

Questo è niente, qui già si mobilitano imprenditori e commercianti che dicono che senza la Linate-Londra perderanno i loro clienti e sarà la catastrofe...

 
Questo è niente, qui già si mobilitano imprenditori e commercianti che dicono che senza la Linate-Londra perderanno i loro clienti e sarà la catastrofe...

Al momento credo che il traffico business verso Londra sia tendente allo 0. Forse qualcosa ricomincerà in queste settimane ma dubito. Anche Theresa May un mesetto fa disse che “Britain is shut for business”.
 
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Reactions: Charter2017
Questo è niente, qui già si mobilitano imprenditori e commercianti che dicono che senza la Linate-Londra perderanno i loro clienti e sarà la catastrofe...


Ma quante puttanate.

Come dice Eugenio e' praticamente impossibile volare per affari in giornata da un lato e dall'altro (a meno di fottersene delle regole) e, anche se fosse, il resto del mondo riesce ad arrivare fino a Malpensa senza morire...
 
Questo è niente, qui già si mobilitano imprenditori e commercianti che dicono che senza la Linate-Londra perderanno i loro clienti e sarà la catastrofe...


Continuo e riquoto il mio messaggio. Milano è vittima di una “forma mentis” retrograda, puerile e sterile nei contenuti. Nel 2019 fra NYC e la sola MXP ci sono stati oltre 1m di passeggeri e non mi pare che fra le due città gli affari siano andati male perché si partiva dall’aeroporto non considerato “premium”. Lo dico e lo ribadirò a vita: Il problema di Milano è il credersi una piccola Londra con la visione del mondo di Carate Brianza.


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Milano Linate-Londra, il sindaco Sala contro lo stop ai voli: «Ho chiesto una proroga al ministro Giovannini»
Il blocco dal 31 ottobre. «La Brexit ha cambiato lo scenario, sarebbe un problema per la comunità milanese». E il Pd: salvaguardare il city airport
di Redazione Milano

Non chiudete quella porta. Milano Linate-Londra. Il sindaco Beppe Sala interviene nel caso aperto dal Corriere sullo stop ai voli dal city airport alla capitale britannica a partire dal 31 ottobre. Lo fa con un post su Instagram in cui spiega di aver discusso il dossier con il ministro Enrico Giovannini: «Un decreto del 2016 ha stabilito che i voli extra-Ue milanesi potessero essere gestiti solo da Malpensa (e non da Linate). Allora sembrava una decisione di buon senso, ma la Brexit ha cambiato le cose. Indubbiamente il non poter utilizzare Linate con destinazione Uk sarebbe un problema per la comunità milanese, soprattutto per chi viaggia per lavoro su Londra. Ne ho parlato con il ministro Giovannini, chiedendogli di affrontare la questione con Enac e di mantenere le partenze per Londra da Linate (in attesa di trovare una soluzione definitiva) e non ho dubbi che la mia richiesta venga accolta».

Interviene anche il capogruppo pd in Comune, Filippo Barberis: «Occorre porre immediatamente rimedio a quanto denunciato dal Corriere. Non è accettabile che dal 31 ottobre prossimo non vi siano più collegamenti da Linate verso Londra. Linate è il city airport per eccellenza e, al di là della Brexit, Milano e Londra hanno connessioni e scambi a livello economico e finanziario di primo livello. Non possiamo in alcun modo permetterci di arrecare un danno al nostro sistema economico territoriale limitando uno dei collegamenti più importanti per la nostra business community e per tutte le realtà ad essa legate». Infine: «È necessario che si proceda quanto prima ad una proroga dell’autorizzazione dei voli Linate-Londra, attivandosi contestualmente a livello governativo e parlamentare perché si superi strutturalmente questa limitazione che rappresenta un danno per il nostro territorio. In una fase di ripresa del ciclo economico non possiamo permetterci errori come questo».

 
"Sarebbe un problema per la comunità milanese"

Ma esattamente che tipo di problema?

È un problema di “status sociale”: se nella tua cerchia di amici ti scappa che per andare a Londra parti da Malpensa/Bergamo, verrai etichettato come barbun. È un problema molto grave nella cerchia di generazioni che hanno vissuto gli “splendori” del Linate a 15m che via via va a scemare scendendo di età e allontanandosi dal 20121.


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Milano Linate-Londra, il sindaco Sala contro lo stop ai voli: «Ho chiesto una proroga al ministro Giovannini»
Il blocco dal 31 ottobre. «La Brexit ha cambiato lo scenario, sarebbe un problema per la comunità milanese». E il Pd: salvaguardare il city airport
di Redazione Milano

Non chiudete quella porta. Milano Linate-Londra. Il sindaco Beppe Sala interviene nel caso aperto dal Corriere sullo stop ai voli dal city airport alla capitale britannica a partire dal 31 ottobre. Lo fa con un post su Instagram in cui spiega di aver discusso il dossier con il ministro Enrico Giovannini: «Un decreto del 2016 ha stabilito che i voli extra-Ue milanesi potessero essere gestiti solo da Malpensa (e non da Linate). Allora sembrava una decisione di buon senso, ma la Brexit ha cambiato le cose. Indubbiamente il non poter utilizzare Linate con destinazione Uk sarebbe un problema per la comunità milanese, soprattutto per chi viaggia per lavoro su Londra. Ne ho parlato con il ministro Giovannini, chiedendogli di affrontare la questione con Enac e di mantenere le partenze per Londra da Linate (in attesa di trovare una soluzione definitiva) e non ho dubbi che la mia richiesta venga accolta».

Interviene anche il capogruppo pd in Comune, Filippo Barberis: «Occorre porre immediatamente rimedio a quanto denunciato dal Corriere. Non è accettabile che dal 31 ottobre prossimo non vi siano più collegamenti da Linate verso Londra. Linate è il city airport per eccellenza e, al di là della Brexit, Milano e Londra hanno connessioni e scambi a livello economico e finanziario di primo livello. Non possiamo in alcun modo permetterci di arrecare un danno al nostro sistema economico territoriale limitando uno dei collegamenti più importanti per la nostra business community e per tutte le realtà ad essa legate». Infine: «È necessario che si proceda quanto prima ad una proroga dell’autorizzazione dei voli Linate-Londra, attivandosi contestualmente a livello governativo e parlamentare perché si superi strutturalmente questa limitazione che rappresenta un danno per il nostro territorio. In una fase di ripresa del ciclo economico non possiamo permetterci errori come questo».

Dopo Ignazio, il Sindaco non avra' neanche bisogno di sdarairsi sulla pista del rinnovato sitiairport...
 
Io penso che alla fine non accadra'. Gli interessi di una parte non troveranno terreno fertile e alla fine verrano rispettate le regole Brexit.
Poi son curioso di quanto si possa andare avanti a "proroghe" e "porcai vari" che su Linate ormai e' consuetudine da decenni. vedremo.
 
Poi son curioso di quanto si possa andare avanti a "proroghe" e "porcai vari" che su Linate ormai e' consuetudine da decenni. vedremo.
Prega che continuino con le proroghe e le porcate, perchè le alternative sarebbero l'apertura al traffico extra-UE e/o l'aumento dei movimenti orari.
Molto meglio ingoiare l'eventuale rospo del mantenimento a LIN dei voli britannici con qualche escamotage, ma senza allargare ad altri.
E' sufficiente applicare il decreto Delrio considerando gli stati appartenenti alla UE alla data in cui è entrato in vigore.
Con il Bersani bis lo hanno fatto per anni.
 
Prega che continuino con le proroghe e le porcate, perchè le alternative sarebbero l'apertura al traffico extra-UE e/o l'aumento dei movimenti orari.
Molto meglio ingoiare l'eventuale rospo del mantenimento a LIN dei voli britannici con qualche escamotage, ma senza allargare ad altri.
E' sufficiente applicare il decreto Delrio considerando gli stati appartenenti alla UE alla data in cui è entrato in vigore.
Con il Bersani bis lo hanno fatto per anni.
Ma infatti! ..per quello che son curioso di vedere ( e ne sono anche convinto) che prima o poi "qualcuno" riuscira' a cambiare il decreto e aprire Linate ai voli extra UE . Data l'incompetenza di chi gestisce queste faccende in Italia, non si renderebbero conto che siffatto decreto stante la situazione attuale di Alitalia/Ita non farebbe che darle il colpo di grazia definitivo, ma tant'e'...
 
Ma infatti! ..per quello che son curioso di vedere ( e ne sono anche convinto) che prima o poi "qualcuno" riuscira' a cambiare il decreto e aprire Linate ai voli extra UE .
In realtà non credo. Anche AZ non ci farebbe granchè.
A regime probabilmente un po' AZ, un po' i partner della futura alleanza di AZ, un po' qualche attore nuovo (prevedibilmente LC), saranno sufficienti per portare a LIN quei 14-15M di pax che lo satureranno. E vista la crescente dimensione degli aerei, probabilmente quel tetto verrà raggiunto senza toccare l'attuale assetto normativo.
 
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Aspettiamo le parole dell’altro scemo, che intanto di affinare il pensiero su Linate scalda i motori sui tassisti in modo eccellente!!!


Il candidato sindaco di Milano per il centrodestra, Luca Bernardo, sostenendo che “i tassisti milanesi meritano rispetto, svolgono un lavoro encomiabile, e non sono abbastanza tutelati dall’amministrazione comunale. “Insufficienti” e “inadeguati” sono i controlli da parte dell’attuale amministrazione comunale, non certo il servizio né gli operatori, ed è per questo che è esploso l’abusivismo. Sono e sarò sempre anche a servizio della categoria dei tassisti, vera eccellenza di Milano