Aeroporto di Reggio: pronti all’isolamento
Vincenzo Gallo
I numeri contano più delle parole e se ne sono resi conto a Messina. Anzi se ne sono resi talmente conto che sono pronti a tagliare tutti i ponti, immaginari e non, con la Calabria. Ma solo dopo averlo sfruttato per il periodo in cui l’ Aereoporto di catania resterà chiuso per lavori. Infatti l’accordo chiuso tra le Provincie di Reggio e Messina per non fare sentire l’assenza dello scalo etneo pronto ad un restyling. L’ Aeroporto di Reggio Calabria “Tito Minniti”, gestito dalla Sogas spa, allo stato attuale riesce a far decollare ed atterrare velivoli di sole tre compagnie aeree, presenta annualmente un bilancio in costante profondo rosso e costa alle casse del comune di Messina una cifra che non si allinea con il rapporto costi benefici. A poco meno di un’ora da Messina c’è invece l’Aereoporto di Fontanarossa di Catania dal quale decollano e atterrano velivoli di oltre 30 compagnie aeree con un traffico che nel 2007 ha segnato i 6 milioni di passeggeri contro i 550 mila del Tito Minniti. Il consigliere comunale messinese del PDL Antonio Fazio ha chiaramente evidenziato come all’Amministrazione siciliana non convenga più investire nella Sogas. Con un adeguato collegamento di mezzi pubblici tra lo scalo catanese e Messina dal rapporto costi benefici ne trarrebbero vantaggio cittadini e viaggiatori messinesi e non si reggerebbe il confronto con l’attuale investimento che Messina ha con l’aereoporto reggino. Inoltre dal Tito Minniti si vola solo verso Bergamo, Milano, Malta e Roma, mentre dall’aereoporto di Fontanarossa è possibile raggiungere Bari, Bergamo, Bologna, Brindisi, Firenze, Forlì, Genova, Lampedusa, Milano, Napoli, Olbia, Parma, Pescara, Pisa, Roma, Torino, Venezia, Verona ed, in Europa, Amburgo, Barcellona, Bucarest, Budapest, Casablanca, Colonia, Cracovia, Dusseldorf, Francoforte, Ginevra, Hannover, Londra, Malta, Monaco, Mosca, Nizza, Parigi, Praga, San Pietroburgo, Stoccarda, Zurigo. Il discorso di Fazio non fa una piega. L’ aeroporto di Reggio Calabria, vittima del deficitario contesto politico che lo controlla, non è riuscito a dare risposte concrete e non riuscirà a farlo finchè lo si considera terra di conquista della classe dirigente. Il “Tito Minniti” è in chiara agonia e se il ragionamento di assoluto buon senso che una parte di messinesi sta facendo troverà concretezza, l’asse Catania-Lamezia non farà fatica a spazzar via le velleità di rinascita turistica della provincia di Reggio Calabria. Oggi infatti tra la Salerno-ReggioCalabria in continua cantierizzazione, una ferrovia oramai smantellata e un aeroporto in chiara difficoltà il territorio reggino è assolutamente prossimo al fallimento. Ora l’ aereoporto catanese resterà qualche tempo chiuso per lavori. La sua riapertura sarà la nostra fine.
larivieraonline.com
(26.01.2009)
Vincenzo Gallo
I numeri contano più delle parole e se ne sono resi conto a Messina. Anzi se ne sono resi talmente conto che sono pronti a tagliare tutti i ponti, immaginari e non, con la Calabria. Ma solo dopo averlo sfruttato per il periodo in cui l’ Aereoporto di catania resterà chiuso per lavori. Infatti l’accordo chiuso tra le Provincie di Reggio e Messina per non fare sentire l’assenza dello scalo etneo pronto ad un restyling. L’ Aeroporto di Reggio Calabria “Tito Minniti”, gestito dalla Sogas spa, allo stato attuale riesce a far decollare ed atterrare velivoli di sole tre compagnie aeree, presenta annualmente un bilancio in costante profondo rosso e costa alle casse del comune di Messina una cifra che non si allinea con il rapporto costi benefici. A poco meno di un’ora da Messina c’è invece l’Aereoporto di Fontanarossa di Catania dal quale decollano e atterrano velivoli di oltre 30 compagnie aeree con un traffico che nel 2007 ha segnato i 6 milioni di passeggeri contro i 550 mila del Tito Minniti. Il consigliere comunale messinese del PDL Antonio Fazio ha chiaramente evidenziato come all’Amministrazione siciliana non convenga più investire nella Sogas. Con un adeguato collegamento di mezzi pubblici tra lo scalo catanese e Messina dal rapporto costi benefici ne trarrebbero vantaggio cittadini e viaggiatori messinesi e non si reggerebbe il confronto con l’attuale investimento che Messina ha con l’aereoporto reggino. Inoltre dal Tito Minniti si vola solo verso Bergamo, Milano, Malta e Roma, mentre dall’aereoporto di Fontanarossa è possibile raggiungere Bari, Bergamo, Bologna, Brindisi, Firenze, Forlì, Genova, Lampedusa, Milano, Napoli, Olbia, Parma, Pescara, Pisa, Roma, Torino, Venezia, Verona ed, in Europa, Amburgo, Barcellona, Bucarest, Budapest, Casablanca, Colonia, Cracovia, Dusseldorf, Francoforte, Ginevra, Hannover, Londra, Malta, Monaco, Mosca, Nizza, Parigi, Praga, San Pietroburgo, Stoccarda, Zurigo. Il discorso di Fazio non fa una piega. L’ aeroporto di Reggio Calabria, vittima del deficitario contesto politico che lo controlla, non è riuscito a dare risposte concrete e non riuscirà a farlo finchè lo si considera terra di conquista della classe dirigente. Il “Tito Minniti” è in chiara agonia e se il ragionamento di assoluto buon senso che una parte di messinesi sta facendo troverà concretezza, l’asse Catania-Lamezia non farà fatica a spazzar via le velleità di rinascita turistica della provincia di Reggio Calabria. Oggi infatti tra la Salerno-ReggioCalabria in continua cantierizzazione, una ferrovia oramai smantellata e un aeroporto in chiara difficoltà il territorio reggino è assolutamente prossimo al fallimento. Ora l’ aereoporto catanese resterà qualche tempo chiuso per lavori. La sua riapertura sarà la nostra fine.
larivieraonline.com
(26.01.2009)