Il bimotore della Transaven sul quale viaggiavano i Durante non poteva volare. La compagnia aerea venezuelana, secondo l’aviazione civile, non aveva un certificato regolare per il trasporto di passeggeri, carico di materiale e posta. E dalle ultime verifiche in Sudamerica risulta che gli aerei che per primi cercarono l’apparecchio YV2081 non erano equipaggiati.
Permesso non regolare: il rapporto dell’Inac (istituto nazionale aviazione civile) del Venezuela è chiaro. La Trasnaven non solo non era assicurata, ma addirittura non avrebbe dovuto volare: i documenti, infatti non risultano in regola. Non potevano trasportare passeggeri, carico di materiale e posta aerea. Eppure volavano: ora la compagnia è stata sospesa e posta in amministrazione controllata da parte delle autorità. Paolo, Bruna, Emma Viola e Sofia si trovavano a bordo di un bimotore «irregolare» quando si è verificato l’incidente.
Un giallo, quello della tragedia a Los Roques, che non è ancora risolto: dell’aereo, infatti, non c’è traccia, nonostante siano passati oltre 20 giorni dall’incidente. Le ricerche continuano, ma i risultati sono scarsi: e anche dal Venezuela arrivano le prime accuse ai metodi di ricerca, considerati antiquati e, soprattutto, effettuate senza i mezzi necessari, rimasti inutilizzati.
Enrique Martìn, coordinatore delle relazioni pubbliche del gruppo di recupero Humboldt, ritiene che nonostante ci sia personale addestrato in tecnologia aeronautica, la ricerca degli aerei scomparsi avviene con metodi «che si usavano negli anni Quaranta».
Il coordinatore ha fatto riferimento alle operazioni di recupero del bimotore YV2081, precipitato nell’arcipelago di Los Roques. A 22 giorni dall’incidente, Martìn ha stilato una relazione per analizzare quanto accaduto da quando il pilota Esteban Bessil comunicò l’emergenza, alle 9.38. «Ciò che è certo che nessuno dei mezzi che intervennero per primi era equipaggiato per le operazioni Sar di ricerca elettronica. Perciò si limitarono a una ricerca visiva e non trovarono alcun oggetto galleggiante nel mare che facesse presupporre che appartenesse a un aereo».
L’esperto che lavora in aeronautica dal 1973, si chiede se i piloti e i suoi osservatori che sorvolarono la zona sapessero cosa stavano cercando. «La risposta dei primi giorni di ricerche non è stata soddisfacente e adeguata ai manuali corrispondenti - spiega Martìn - il Venezuela ha comprato recentemente tre elicotteri Mi17 per l’attività di ricerca, ma non erano disponibili».
In un primo momento, secondo quanto appreso dal Venezuela, si era disposto che uno dei velivoli speciali sarebbe rimasto a Maracaibo, uno a Maiqueta e un altro a Barcelona: non è stato così. Due di questi elicotteri erano a Tchira, in attesa di iniziare l’Operazione Emmanuel, per la liberazione degli ostaggi del Farc, in Colombia.
Il terzo velivolo è tuttora in riparazione a causa di un incidente alle pale del rotore principale, nell’aeroporto di Giria, nello stato venezuelano del Sucre. Martìn avvertì che gli Mi17, per le loro caratteristiche tecniche, non sono adatti per effettuare una operazione di ricerca, sono più adeguati per le operazioni di salvataggio.
Nella sua relazione Martìn raccomanda «che si completi l’equipaggiamento per il servizio di ricerca dell’aviazione, una volta per tutte, con aerei, elicotteri di media stazza e squadre per i centri periferici. Allo stesso tempo che si aumenti lo stipendio del personale e che si garantiscano contributi assicurativi sulla vita e gli incidenti. Così sembra che abbiamo una tecnologia sottosviluppata».
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Los-Roques-l-aereo-non-poteva-volare/1979768
Permesso non regolare: il rapporto dell’Inac (istituto nazionale aviazione civile) del Venezuela è chiaro. La Trasnaven non solo non era assicurata, ma addirittura non avrebbe dovuto volare: i documenti, infatti non risultano in regola. Non potevano trasportare passeggeri, carico di materiale e posta aerea. Eppure volavano: ora la compagnia è stata sospesa e posta in amministrazione controllata da parte delle autorità. Paolo, Bruna, Emma Viola e Sofia si trovavano a bordo di un bimotore «irregolare» quando si è verificato l’incidente.
Un giallo, quello della tragedia a Los Roques, che non è ancora risolto: dell’aereo, infatti, non c’è traccia, nonostante siano passati oltre 20 giorni dall’incidente. Le ricerche continuano, ma i risultati sono scarsi: e anche dal Venezuela arrivano le prime accuse ai metodi di ricerca, considerati antiquati e, soprattutto, effettuate senza i mezzi necessari, rimasti inutilizzati.
Enrique Martìn, coordinatore delle relazioni pubbliche del gruppo di recupero Humboldt, ritiene che nonostante ci sia personale addestrato in tecnologia aeronautica, la ricerca degli aerei scomparsi avviene con metodi «che si usavano negli anni Quaranta».
Il coordinatore ha fatto riferimento alle operazioni di recupero del bimotore YV2081, precipitato nell’arcipelago di Los Roques. A 22 giorni dall’incidente, Martìn ha stilato una relazione per analizzare quanto accaduto da quando il pilota Esteban Bessil comunicò l’emergenza, alle 9.38. «Ciò che è certo che nessuno dei mezzi che intervennero per primi era equipaggiato per le operazioni Sar di ricerca elettronica. Perciò si limitarono a una ricerca visiva e non trovarono alcun oggetto galleggiante nel mare che facesse presupporre che appartenesse a un aereo».
L’esperto che lavora in aeronautica dal 1973, si chiede se i piloti e i suoi osservatori che sorvolarono la zona sapessero cosa stavano cercando. «La risposta dei primi giorni di ricerche non è stata soddisfacente e adeguata ai manuali corrispondenti - spiega Martìn - il Venezuela ha comprato recentemente tre elicotteri Mi17 per l’attività di ricerca, ma non erano disponibili».
In un primo momento, secondo quanto appreso dal Venezuela, si era disposto che uno dei velivoli speciali sarebbe rimasto a Maracaibo, uno a Maiqueta e un altro a Barcelona: non è stato così. Due di questi elicotteri erano a Tchira, in attesa di iniziare l’Operazione Emmanuel, per la liberazione degli ostaggi del Farc, in Colombia.
Il terzo velivolo è tuttora in riparazione a causa di un incidente alle pale del rotore principale, nell’aeroporto di Giria, nello stato venezuelano del Sucre. Martìn avvertì che gli Mi17, per le loro caratteristiche tecniche, non sono adatti per effettuare una operazione di ricerca, sono più adeguati per le operazioni di salvataggio.
Nella sua relazione Martìn raccomanda «che si completi l’equipaggiamento per il servizio di ricerca dell’aviazione, una volta per tutte, con aerei, elicotteri di media stazza e squadre per i centri periferici. Allo stesso tempo che si aumenti lo stipendio del personale e che si garantiscano contributi assicurativi sulla vita e gli incidenti. Così sembra che abbiamo una tecnologia sottosviluppata».
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Los-Roques-l-aereo-non-poteva-volare/1979768