Liquidazione in vista per Air Alps


Air Alps, un caso per la Corte dei conti
Esposto dei Verdi dopo la liquidazione della compagnia aerea: in fumo 6 milioni di euro investiti da Provincia e Regione

BOLZANO. La liquidazione della compagnia Air Alps diventa un caso per la Corte dei conti. Pronto un esposto dei Verdi che verrà consegnato questa mattina. «Un altro fallimento dell’era Durnwalder, con Provincia e Regione che vedono andare in fumo i 6 milioni di euro investiti negli anni scorsi, rischiando di dover contribuire anche al risarcimento dei debitori», così i consiglieri provinciali Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba. Questi ultimi ricordano che «la giunta provinciale e quella regionale non hanno mai attuato la mozione dei Verdi - approvata a grande maggioranza dai due consigli - per uscire immediatamente dalla fallimentare compagnia aerea».
La liquidazione di Air Alps - fino allo scorso novembre con i voli Bolzano-Roma - è un esito ampiamente prevedibile, vista la storia fallimentare di questa società. E non hanno tutti i torti i Verdi a definire la vicenda di questa compagnia aerea come un paradigma dell’era-Durnwalder.
Proprio il presidente volle a tutti i costi, non solo l’aeroporto di Bolzano, ma anche una compagnia in mani altoatesine che prendesse il posto della Tyrolean. Ecco nel 2001 un pool di 26 imprenditori altoatesini che rilevano il pacchetto di maggioranza di Air Alps. Si tratta dell’86 per cento, la restante quota, all’inizio, se la dividono la Provincia di Bolzano e il Land Tirolo. Subito un’iniezione di denaro fresco, il capitale sociale passa da 7,3 a 16 milioni di euro.
Nel pool c’è tutta, o quasi, la crema dell’imprenditoria altoatesina: Amonn Holding, Duka di Chiusa, Acaba società cha fa capo ad Alfred Guarriello, Selectra della famiglia bolzanina Pernthaler, Ifi di Franz Staffler, Schweitzer Projekt di Naturno, Rubner holding di Chienes, Defranceschi di Laives, Senfter Speck, Thun Bolzano, Pan, Alpina Tourdolomit, catena di agenzie di viaggi che fa capo alla famiglia Ebner, Torggler Commerz di Marlengo, Loaker di Renon, Leasing Bozen, Bartolomeo Matteucci, Pircher distillerie, Birra Forst, Dr. Schar, Unionbau di Brunico, Leitner Vipiteno, Pi.Ko, Intercable Brunico e Gostner.
In verità, dopo l’acquisizione della cordata altoatesina, con, tra i soci pubblici, la Regione a prendere il posto del Tirolo, la Air Alps non è mai «decollata» veramente. La società ha sempre vissuto pericolosamente: alcuni soci si defilano. A fine 2009 viene rilevata dalla tirolese Welcome Air - di proprietà dello svizzero Lions Air Group - che acquista il 76 per cento delle quote sociali. Un 16% resta in mano alla Bzs holding che fa capo al gruppo Senfter, mentre restano i due soci pubblici.
«Provincia e Regione tra il 2005 e il 2006 (quando presidente di entrambe le giunte era Durnwalder) vi hanno investito 6 milioni di euro prelevati dalle tasse dei cittadini. La Provincia, tramite la Sta, investì 4.470.000 euro (oggi la partecipazione è del 4,58%); la Regione 1,5 milioni di euro (partecipazione dell’1,8%). A questo denaro vanno aggiunti circa 4 milioni di euro pagati dalla Provincia ad Air Alps dal 2012 al 2013 per il volo Bolzano-Roma», sottolineano i Verdi.
Heiss e Dello Sbarba hanno già presentato in merito due interrogazioni (in Regione e Provincia) - si aggiunge anche quella della BürgerUnion - e questa mattina si recheranno alla Corte dei conti per presentare l’esposto «su una vicenda che indubbiamente costituisce un danno patrimoniale per i due enti».
Da segnalare infine che, per l’imprenditore Franz Staffler, tra le concause della liquidazione di Air Alps vi è anche il mancato ampliamento dell’aeroporto bolzanino.
22 agosto 2013

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