L’estate prossima a Fenosu si vola? Credo proprio di no!
Provincia, Regione, Comune e Camera di commercio affermano che per l’aeroporto è la volta buona: si decolla. Il cantiere Fenosu chiuderà entro la primavera prossima: lascerà spazio, quindi, all’aeroporto Ernesto Campanelli. Per merci e passeggeri. La società di gestione dello scalo oristanese ci crede: conta di vedere finalmente in volo aerei che non siano solo ed esclusivamente quelli privati, come succede oggi. Un progetto più volte annunciato in passato e rimasto solo nella carta. Ma questa, assicura la Sogeaor, è la volta buona. «I lavori procedono spediti» dice il presidente della società di gestione Marcello Serra. «Prevedono l’ampliamento della struttura attraverso finanziamenti regionali e provinciali che permetteranno di realizzare due hangar, una palazzina per gli uffici, una nuova torretta di controllo, due tettoie per il ricovero dei mezzi antincendio e mezzi aeroportuali, un locale adibito a base dei vigili del fuoco e l’ampliamento della aerostazione già esistente». Traffico commerciale: si sta ultimando la certificazione necessaria perché l’aeroporto sia in grado di ospitare aerei che possano utilizzare il tipo di pista dello scalo (1200 metri di lunghezza). Un aspetto sul quale si è soffermato l’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia: «Fenosu si deve tagliare un ruolo specifico e, vista la centralità, potrebbe puntare subito sulle merci. È una ipotesi che dovrà essere supportata dai numeri. Una cosa è certa: i quattrini spesi finora sono tanti e per questo ci si aspetta un ritorno. C’è tutta la volontà di dare un futuro allo scalo oristanese. Da parte della Regione, ma anche da parte degli altri soci della Sogeaor, e cioè Provincia, Camera di commercio e Comune di Oristano ». A conferma dell’impegno per far decollare lo scalo oristanese, Broccia ha ribadito la volontà di aumentare la quota della Regione nella società dall’attuale 3 al 25 per cento, nell’ambito di un aggiornamento del capitale che sarà completato entro gennaio prossimo. «In sostanza il riassetto societario» ha aggiunto il presidente della Camera di commercio Pietrino Scano, «prevede che la Regione aumenti il capitale sociale fino a 4 milioni di euro. La Camera di commercio avrà una quota pari al 25 per cento con un capitale di 500 mila euro; il Comune il 12 per cento con un capitale di 300 mila euro e la Provincia il 40 per cento con 300 mila euro». Impegno confermato anche da parte del Comune e ribadito dal sindaco Angela Nonnis: «Nel bilancio abbiamo già individuato la cifra che consentirà di aggiornare il capitale all’interno della società». E la presenza dell’aeroporto di Elmas a cinquanta minuti da Fenosu? Non sembra rappresentare un problema. «Può nascere anzi un rapporto di utilità reciproca» ha precisato il presidente della Provincia Pasquale Onida. «Lo scalo oristanese si inserisce nella rete di trasporti provinciale, compreso il sistema intermodale che nascerà proprio vicino a Fenosu». Per quanto riguarda, infine, i lavoratori già in organico: 18 persone fra addetti all’amministrazione, operatori radio, operai e vigili del fuoco. «Tutte figure necessarie per dimostrare che la struttura comincia a essere operativa» ha proseguito Onida, « e quindi per poter ottenere le autorizzazioni dell’Enac». Proprio nei giorni scorsi una commissione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile ha fatto un sopralluogo nello scalo oristanese per verificare lo stato dei lavori. (L'Unione Sarda)
Speriamo che anche quello di Badesi, Bolotana, etc. (per restare in Sardegna) siano pronti a breve in modo da poter prendere l'aereo sotto casa.
Provincia, Regione, Comune e Camera di commercio affermano che per l’aeroporto è la volta buona: si decolla. Il cantiere Fenosu chiuderà entro la primavera prossima: lascerà spazio, quindi, all’aeroporto Ernesto Campanelli. Per merci e passeggeri. La società di gestione dello scalo oristanese ci crede: conta di vedere finalmente in volo aerei che non siano solo ed esclusivamente quelli privati, come succede oggi. Un progetto più volte annunciato in passato e rimasto solo nella carta. Ma questa, assicura la Sogeaor, è la volta buona. «I lavori procedono spediti» dice il presidente della società di gestione Marcello Serra. «Prevedono l’ampliamento della struttura attraverso finanziamenti regionali e provinciali che permetteranno di realizzare due hangar, una palazzina per gli uffici, una nuova torretta di controllo, due tettoie per il ricovero dei mezzi antincendio e mezzi aeroportuali, un locale adibito a base dei vigili del fuoco e l’ampliamento della aerostazione già esistente». Traffico commerciale: si sta ultimando la certificazione necessaria perché l’aeroporto sia in grado di ospitare aerei che possano utilizzare il tipo di pista dello scalo (1200 metri di lunghezza). Un aspetto sul quale si è soffermato l’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia: «Fenosu si deve tagliare un ruolo specifico e, vista la centralità, potrebbe puntare subito sulle merci. È una ipotesi che dovrà essere supportata dai numeri. Una cosa è certa: i quattrini spesi finora sono tanti e per questo ci si aspetta un ritorno. C’è tutta la volontà di dare un futuro allo scalo oristanese. Da parte della Regione, ma anche da parte degli altri soci della Sogeaor, e cioè Provincia, Camera di commercio e Comune di Oristano ». A conferma dell’impegno per far decollare lo scalo oristanese, Broccia ha ribadito la volontà di aumentare la quota della Regione nella società dall’attuale 3 al 25 per cento, nell’ambito di un aggiornamento del capitale che sarà completato entro gennaio prossimo. «In sostanza il riassetto societario» ha aggiunto il presidente della Camera di commercio Pietrino Scano, «prevede che la Regione aumenti il capitale sociale fino a 4 milioni di euro. La Camera di commercio avrà una quota pari al 25 per cento con un capitale di 500 mila euro; il Comune il 12 per cento con un capitale di 300 mila euro e la Provincia il 40 per cento con 300 mila euro». Impegno confermato anche da parte del Comune e ribadito dal sindaco Angela Nonnis: «Nel bilancio abbiamo già individuato la cifra che consentirà di aggiornare il capitale all’interno della società». E la presenza dell’aeroporto di Elmas a cinquanta minuti da Fenosu? Non sembra rappresentare un problema. «Può nascere anzi un rapporto di utilità reciproca» ha precisato il presidente della Provincia Pasquale Onida. «Lo scalo oristanese si inserisce nella rete di trasporti provinciale, compreso il sistema intermodale che nascerà proprio vicino a Fenosu». Per quanto riguarda, infine, i lavoratori già in organico: 18 persone fra addetti all’amministrazione, operatori radio, operai e vigili del fuoco. «Tutte figure necessarie per dimostrare che la struttura comincia a essere operativa» ha proseguito Onida, « e quindi per poter ottenere le autorizzazioni dell’Enac». Proprio nei giorni scorsi una commissione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile ha fatto un sopralluogo nello scalo oristanese per verificare lo stato dei lavori. (L'Unione Sarda)
Speriamo che anche quello di Badesi, Bolotana, etc. (per restare in Sardegna) siano pronti a breve in modo da poter prendere l'aereo sotto casa.
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