L’estate prossima a Fenosu si vola


Rennet

Utente Registrato
19 Gennaio 2007
1,785
4
Alghero, Sardegna.
L’estate prossima a Fenosu si vola? Credo proprio di no!

Provincia, Regione, Comune e Camera di commercio affermano che per l’aeroporto è la volta buona: si decolla. Il cantiere Fenosu chiuderà entro la primavera prossima: lascerà spazio, quindi, all’aeroporto Ernesto Campanelli. Per merci e passeggeri. La società di gestione dello scalo oristanese ci crede: conta di vedere finalmente in volo aerei che non siano solo ed esclusivamente quelli privati, come succede oggi. Un progetto più volte annunciato in passato e rimasto solo nella carta. Ma questa, assicura la Sogeaor, è la volta buona. «I lavori procedono spediti» dice il presidente della società di gestione Marcello Serra. «Prevedono l’ampliamento della struttura attraverso finanziamenti regionali e provinciali che permetteranno di realizzare due hangar, una palazzina per gli uffici, una nuova torretta di controllo, due tettoie per il ricovero dei mezzi antincendio e mezzi aeroportuali, un locale adibito a base dei vigili del fuoco e l’ampliamento della aerostazione già esistente». Traffico commerciale: si sta ultimando la certificazione necessaria perché l’aeroporto sia in grado di ospitare aerei che possano utilizzare il tipo di pista dello scalo (1200 metri di lunghezza). Un aspetto sul quale si è soffermato l’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia: «Fenosu si deve tagliare un ruolo specifico e, vista la centralità, potrebbe puntare subito sulle merci. È una ipotesi che dovrà essere supportata dai numeri. Una cosa è certa: i quattrini spesi finora sono tanti e per questo ci si aspetta un ritorno. C’è tutta la volontà di dare un futuro allo scalo oristanese. Da parte della Regione, ma anche da parte degli altri soci della Sogeaor, e cioè Provincia, Camera di commercio e Comune di Oristano ». A conferma dell’impegno per far decollare lo scalo oristanese, Broccia ha ribadito la volontà di aumentare la quota della Regione nella società dall’attuale 3 al 25 per cento, nell’ambito di un aggiornamento del capitale che sarà completato entro gennaio prossimo. «In sostanza il riassetto societario» ha aggiunto il presidente della Camera di commercio Pietrino Scano, «prevede che la Regione aumenti il capitale sociale fino a 4 milioni di euro. La Camera di commercio avrà una quota pari al 25 per cento con un capitale di 500 mila euro; il Comune il 12 per cento con un capitale di 300 mila euro e la Provincia il 40 per cento con 300 mila euro». Impegno confermato anche da parte del Comune e ribadito dal sindaco Angela Nonnis: «Nel bilancio abbiamo già individuato la cifra che consentirà di aggiornare il capitale all’interno della società». E la presenza dell’aeroporto di Elmas a cinquanta minuti da Fenosu? Non sembra rappresentare un problema. «Può nascere anzi un rapporto di utilità reciproca» ha precisato il presidente della Provincia Pasquale Onida. «Lo scalo oristanese si inserisce nella rete di trasporti provinciale, compreso il sistema intermodale che nascerà proprio vicino a Fenosu». Per quanto riguarda, infine, i lavoratori già in organico: 18 persone fra addetti all’amministrazione, operatori radio, operai e vigili del fuoco. «Tutte figure necessarie per dimostrare che la struttura comincia a essere operativa» ha proseguito Onida, « e quindi per poter ottenere le autorizzazioni dell’Enac». Proprio nei giorni scorsi una commissione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile ha fatto un sopralluogo nello scalo oristanese per verificare lo stato dei lavori. (L'Unione Sarda)

Speriamo che anche quello di Badesi, Bolotana, etc. (per restare in Sardegna) siano pronti a breve in modo da poter prendere l'aereo sotto casa.:(
 
Ultima modifica:
rovincia, Regione, Comune e Camera di commercio affermano che per l’aeroporto è la volta buona: si decolla. Il cantiere Fenosu chiuderà entro la primavera prossima: lascerà spazio, quindi, all’aeroporto Ernesto Campanelli. Per merci e passeggeri. La società di gestione dello scalo oristanese ci crede: conta di vedere finalmente in volo aerei che non siano solo ed esclusivamente quelli privati, come succede oggi. Un progetto più volte annunciato in passato e rimasto solo nella carta. Ma questa, assicura la Sogeaor, è la volta buona. «I lavori procedono spediti» dice il presidente della società di gestione Marcello Serra. «Prevedono l’ampliamento della struttura attraverso finanziamenti regionali e provinciali che permetteranno di realizzare due hangar, una palazzina per gli uffici, una nuova torretta di controllo, due tettoie per il ricovero dei mezzi antincendio e mezzi aeroportuali, un locale adibito a base dei vigili del fuoco e l’ampliamento della aerostazione già esistente». Traffico commerciale: si sta ultimando la certificazione necessaria perché l’aeroporto sia in grado di ospitare aerei che possano utilizzare il tipo di pista dello scalo (1200 metri di lunghezza). Un aspetto sul quale si è soffermato l’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia: «Fenosu si deve tagliare un ruolo specifico e, vista la centralità, potrebbe puntare subito sulle merci. È una ipotesi che dovrà essere supportata dai numeri. Una cosa è certa: i quattrini spesi finora sono tanti e per questo ci si aspetta un ritorno. C’è tutta la volontà di dare un futuro allo scalo oristanese. Da parte della Regione, ma anche da parte degli altri soci della Sogeaor, e cioè Provincia, Camera di commercio e Comune di Oristano ». A conferma dell’impegno per far decollare lo scalo oristanese, Broccia ha ribadito la volontà di aumentare la quota della Regione nella società dall’attuale 3 al 25 per cento, nell’ambito di un aggiornamento del capitale che sarà completato entro gennaio prossimo. «In sostanza il riassetto societario» ha aggiunto il presidente della Camera di commercio Pietrino Scano, «prevede che la Regione aumenti il capitale sociale fino a 4 milioni di euro. La Camera di commercio avrà una quota pari al 25 per cento con un capitale di 500 mila euro; il Comune il 12 per cento con un capitale di 300 mila euro e la Provincia il 40 per cento con 300 mila euro». Impegno confermato anche da parte del Comune e ribadito dal sindaco Angela Nonnis: «Nel bilancio abbiamo già individuato la cifra che consentirà di aggiornare il capitale all’interno della società». E la presenza dell’aeroporto di Elmas a cinquanta minuti da Fenosu? Non sembra rappresentare un problema. «Può nascere anzi un rapporto di utilità reciproca» ha precisato il presidente della Provincia Pasquale Onida. «Lo scalo oristanese si inserisce nella rete di trasporti provinciale, compreso il sistema intermodale che nascerà proprio vicino a Fenosu». Per quanto riguarda, infine, i lavoratori già in organico: 18 persone fra addetti all’amministrazione, operatori radio, operai e vigili del fuoco. «Tutte figure necessarie per dimostrare che la struttura comincia a essere operativa» ha proseguito Onida, « e quindi per poter ottenere le autorizzazioni dell’Enac». Proprio nei giorni scorsi una commissione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile ha fatto un sopralluogo nello scalo oristanese per verificare lo stato dei lavori. (L'Unione Sarda)

Speriamo che anche quello di Badesi, Bolotana, etc. (per restare in Sardegna) siano pronti a breve in modo da poter prendere l'aereo sotto casa.:(

dai....che bello.... con 1200 mt. puo venire la Clubair..o come si chiamera...
 
Resuscito questo vecchio 3d e posto un articolo apparso oggi sulla Nuova Sardegna e riguardante appunto l'apt di Fenosu.

ORISTANO. Fenosu sì? Fenosu no. O per lo meno non in questo modo. L’aeroporto mai decollato per imperdonabile lassismo politico, accompagnato da sprechi indicibili, si trasforma nella pista di atterraggio dei nuovi attacchi politici del Partito Democratico, che ormai quasi per intero si schiera contro lo scalo aereo o contro quel che da vent’anni si continua a (non) fare in nome di quelle poche centinaia di metri di pista che dovrebbero diventare la rampa di lancio dell’economia oristanese. E così, mentre c’è chi sogna voli di linea verso le maggiori città d’Italia, il tassametro scorre impietoso. Il 2008 si è chiuso con un bilancio in rosso che più rosso non si può. Le perdite sono arrivate a 847mila euro, mentre le spese per il personale sono cresciute sino a toccare il tetto dei 540mila euro. Sono dei record, magari battibili già col prossimo bilancio. Per ora il 2008 si è accontentato di fare meglio - o peggio - di 150mila euro rispetto al 2007, quando anche il personale costava 70mila euro in meno. Ma nel frattempo si è provveduto a coprire i posti vacanti. E a proposito di impiegati in testa c’è il presidente Walter Battistoni che mette in tasca grazie al suo co.co.pro. 75 mila euro. Poi ci sono gli otto addetti all’antincendio, tre operai manutentori, due addetti alla stazione radio e sei impiegati amministrativi. «Sono tanti», attacca Efisio Sanna, consigliere comunale del Partito Democratico che in una delle scorse sedute ha spiattellato tutte queste cifre in faccia all’amministrazione. «La società di gestione di Fenosu - prosegue Sanna - vive di soli capitali pubblici, quindi è auspicabile una gestione massimamente oculata. Invece è anni che assistiamo ad una gestione in totale assenza di bandi o di un ampio ventaglio di preventivi prima di dare il via ai lavori. Non sto dicendo che c’è malafede o peggio, vorrei però che ci sia almeno un minimo di attenzione nell’amministrare i soldi pubblici. Ancor più adesso - conclude - che il Comune ha ricapitalizzato con 305mila euro, che non sono certo spiccioli». Queste le cifre, ma dietro c’è un discorso politico assai più ampio. E qualcuno non usa mezze misure. È Gian Valerio Sanna, ex assessore regionale e oggi consigliere regionale d’opposizione del Pd. «Mi pare che ci sia poco da dire - afferma - se non che non si è stati in grado di fare politiche giuste. L’opportunità va giocata, puntando sui voli commerciali, ma mancano una strategia e un piano che il centrodestra provinciale ha dimostrato di non riuscire ad elaborare». Intanto però proprio il centrodestra si arrocca in difesa dell’aeroporto. «Per ora, quello che vediamo - prosegue Gian Valerio Sanna - non è un aeroporto. Ci vogliono iniziative vere, anziché evocare la struttura inutilmente e sventolarne la bandiera. Poi ci vuole più trasparenza: a che cosa servono le assunzioni? Io non ci credo che servono per ottenere le autorizzazioni dall’Enac, perché se un vettore sceglie di atterrare a Fenosu, deve anche fornire le professionalità come avviene in tutti gli altri aeroporti». Quasi tutti, evidentemente. E mentre il dibattito sembra scaldarsi in queste ultime settimane, forse anche per la contemporanea discussione in consiglio comunale, ecco che avanzano altri dubbi. Sempre voci dal Pd, con il consigliere comunale Gianni Sanna: «Le prospettive ormai sono compromesse - spiega -. Si stanno alimentando speranze irrealizzabili. Non c’è un piano chiaro, c’è invece l’annuncio che smentisce il precedente. Infatti quest’estate - conclude - non si volerà affatto, al massimo verrà completato qualche lavoro. La verità è che siamo in assenza di strategie e che, forse, l’unica strada percorribile è quella dei voli commerciali e turistici». Intanto il tassametro corre e a Fenosu, come ha sottolineato qualcuno, l’unica cosa che vola per davvero sono i moscerini. Forse quel qualcuno ha esagerato: ci sono anche uccelli e ogni morte di papa qualche piccolo aereo.
 
Con 1200 metri di pista quale cargo dovrebbe atterrare?Comunque lo spreco per la torre di controllo realizzata ma lasciata all' abbandono grida vendetta.Solo qualche anno fa si sono accorti che era troppo lontana dal resto delle strutture :(
 
Con 1200 metri di pista quale cargo dovrebbe atterrare?Comunque lo spreco per la torre di controllo realizzata ma lasciata all' abbandono grida vendetta.Solo qualche anno fa si sono accorti che era troppo lontana dal resto delle strutture :(
con 1200 mt ci fai atterrare in tutta tranquillita un atr42 x un bel feeder su FCO.. anche se la vedo dura con cagliari a meno di 100 km!!!.. forse sarebbe stato meglio portare subito la pista a 2000 mt mettere un ils e sparare di farsi notare da Ryanair!!!
 
Tutti i numeri del flop di Fenosu

Per anni la battaglia per Fenosu è stata combattuta, anche acriticamente, a destra come a sinistra. L’aeroporto come pietra miliare dello sviluppo e del riscatto del territorio. Ora cominciano a serpeggiare i dubbi, si leva qualche voce fuori dal coro, che cerca, sommessamente, di porre una domanda: «Ma questo aeroporto ha veramente un senso?». Nel settembre del 2007 il consulente tecnico della Sogeaor, Valter Battistoni, aveva difeso con foga l’aeroporto in un’audizione davanti al consiglio provinciale. Aveva detto, tra le altre cose, che con una spesa totale di 16 milioni di euro (che da allora sono lievitati di almeno altri due) «per trasformare una striscia d’asfalto abbandonata nel Campidano in un aeroporto internazionale aperto al traffico commerciale e strumentale e certificato Enac». «Si sta facendo molto con poco», aveva lapidariamente commentato lo stesso Battistoni. Il consulente della Sogeaor si era poi lasciato andare a previsioni ottimistiche: «In base alle premesse, è ragionevole prevedere un movimento di 40 mila passeggeri all’anno entro due anni (quindi entro settembre di quest’anno) e di 100 mila entro 5 anni». Ma Battistoni non è stato l’unico a cadere nella trappola della promessa senza futuro. A inframmezzare ottimistiche e mai realizzate previsioni, ci sono anche ben due cerimonie di inaugurazione e l’intitolazione dello scalo al trasvolatore oristanese Ernesto Campanelli. Oggi, a metà 2009, cos’è in realtà l’aeroporto di Fenosu? L’area su cui sorge lo scalo è vasta 136 ettari. La pista di volo è lunga 1199 metri e larga 30 e sulla base della normativa Icao e del regolamento Enac è classificata 2C. Nell’aeroporto sono aperti alcuni cantieri con i quali si stanno realizzando delle opere di completamento. Che tipo di aerei potrà ospitare Fenosu una volta ultimate queste opere? Il consulente Valter Battistoni aveva detto: «Aerei turboprop e turbojet fino a 27 metri di lunghezza, in servizio commerciale con passeggeri, merci e posta, di linea e non, anche di notte». Sin qui il discorso tecnico. Ma è necessario fare anche un discorso economico, politico e commerciale. Economicamente Fenosu è stato sino a oggi un pozzo senza fondo. Lo scalo è gestito dalla Sogeaor, una società costituita nel 1997 da Provincia, Comune di Oristano, Regione, Camera di commercio, Sfirs. Ha assorbito dal 1994 a oggi 18 milioni di euro di risorse pubbliche. L’ultimo bilancio (quello del 2008) si è chiuso con un passivo di 850 mila euro. Alla Sogeaor lavorano 11 dipendenti, tra amministrativi e addetti alla pista, più il consulente Valter Battistoni. C’è un consiglio di amministrazione che di recente è stato portato da quattro a cinque componenti (la Provincia, che detiene il 60 per cento delle quote, ha da poco due membri nel Cda e può quindi orientare le scelte). La Sogeaor ha in programma anche altre assunzioni, per organizzare il servizio di security. Si era parlato di 35 persone, ma più probabilmente saranno solo 7. Un incremento di personale che farebbe innalzare il passivo a oltre un milione di euro l’anno. Per fare che? Nel 2008 sono transitati a Fenosu 529 aeromobili con un movimento 704 passeggeri. Ancora molto lontano dagli ambiziosi programmi di Battistoni. Gli amministratori puntano a portare dentro soci privati, ma la Sogeaor è una società poco appetibile. Un Piano industriale del 2003 (l’unico ancora operativo, anche se ne sono stati redatti degli altri) prevede il break event per lo scalo nel 2015. Ma a una condizione: che le infrastrutture di base siano terminate entro il 2008. Cosa che non è accaduta. Quindi il pareggio dei conti è destinato a slittare almeno sino al 2016. Fenosu, poi, rimane comunque uno scalo che dista appena 45 minuti in auto dal principale aeroporto della Sardegna, quello di Cagliari-Elmas. Ecco perchè sono sempre di più quelli che si chiedono: ma ha veramente un senso continuare a investire tutte queste risorse in un aeroproto che in 15 anni non ha mantenuto le promesse? Qui il discorso diventa politico: gli enti pubblici hanno contunuato a ripianare il buco della Sogeaor. la Provincia, con l’ultimo provvedimento, ha investito su Fenosu un milione e 600 mila euro. Altri cominciano a sfilarsi, come la Camera di commercio. Elettoralmente il discorso aeroporto continua comunque ad avere un ottimo impatto e la promessa di un imminente decollo funziona ancora. Infine l’aspetto commerciale, del quale parla nell’articolo qui sotto un noto imprenditore del settore turistico. Sono tanti elementi che sempre di più alimentano il dubbio su quale ruolo possa assumere l’aeroporto di Fenosu.
(La Nuova Sardegna)
 
con 1200 mt ci fai atterrare in tutta tranquillita un atr42 x un bel feeder su FCO.. anche se la vedo dura con cagliari a meno di 100 km!!!.. forse sarebbe stato meglio portare subito la pista a 2000 mt mettere un ils e sparare di farsi notare da Ryanair!!!

Forse sarebbe stato meglio lasciarlo come campo di volo a vela e stop: i 18 milioni di euro investiti dal 1994 impiegati nel miglioramento dei collegamenti stradali per gli aeroporti di Alghero e Cagliari avrebbero sicuramente giovato maggiormente allo sviluppo turistico della zona oristanese!
 
Fenosu, si dimette dal cda e accusa

La Camera di commercio prende le distanze dai vertici della Sogeor, la società che gestisce l’aeroporto di Fenosu. La Giunta camerale ha deciso di non sottoscrivere l’aumento di capitale e il presidente dell’ente, Pietrino Scanu, si è dimesso dal consiglio di amministrazione della Sogeaor. Scanu ha comunicato le dimissioni al presidente Marcello Serra con una lettera nella quale critica duramente l’operato della dirigenza e punta il dito sull’aumento delle perdite d’esercizio. Scanu denuncia «l’impossibilità di trovare interlocutori attenti per la gestione responsabile della società che ponga al centro delle sue strategie l’interesse del sistema economico e sociale di questa provincia». Uno stato di cose che ha convinto la giunta camerale a prendere atto «del venir meno delle condizioni per una sua partecipazione alla sottoscrizione dell’aumento di capitale della Sogeaor e di un suo impegno diretto nell’amministrazione della società». Era nell’aria la presa di distanze della Camera di commercio: la Sogeaor ha perso 850mila euro in un anno e non funziona come si attendeva. Il presidente della Camera di commercio puntualizza tutta una serie di problemi. Innanzitutto quelli che riguardano i lavori nell’aeroporto: «Si sono allungati i tempi di completamento delle strutture aeroportuali e di acquisizione delle autorizzazioni necessarie per l’apertura al traffico commerciale, con la conseguenza dello slittamento della piena operatività dello scalo a tempi oggi non più prevedibili». Poi i rilievi sulla situazione finanziaria della società: «La gestione determina perdite d’esercizio sempre più rilevanti, con una crescita del 22% nel 2008 rispetto al 2007». Ma le critiche riguardano soprattutto il nuovo assetto societario della Sogeaor, dove la Provincia si è ritagliata un ruolo più importante, riusciendo a ottenere anche la modifica della composizione del Consiglio di amministrazione, passato da quattro a cinque membri, due dei quali in quota proprio alla Provincia. «A luglio dello scorso anno - ricorda Scanu -, tra questi enti, arrivò a maturazione la consapevolezza della necessità di lavorare in modo più efficace e sinergico, nominando un Cda e un presidente “a tempo”, quello strettamente necessario al completamento dei lavori (previsti per la primavera del corrente anno), affidando loro dei compiti stringenti». Tra questi l’adeguamento del piano di sviluppo aeroportuale, il recepimento dei contenuti del piano industriale commissionato dal Sil al Cirem sin dal 2007, la programmazione ed il disbrigo delle pratiche burocratiche e la realizzazione dell’organizzazione interna, necessarie all’ottenimento delle autorizzazioni per i voli commerciali, l’aumento del capitale sociale della Sogeaor (portandolo da 2 a 4 milioni di euro) «per consentire - ricorda ancora il presidente della Camera di commercio - un conferimento della Regione di 1 milione di euro, che le avrebbe consentito di riacquisire una quota di capitale significativa di circa il 25 per cento». Accordi disconosciuti dal presidente della Sogeaor: «Lei dopo pochi mesi - scrive Scanu rivolto a Marcello Serra -, dichiarava di non riconoscere l’efficacia di questi accordi». Ecco il cambio di rotta: per Marcello Serra la Regione non doveva allargare il proprio ruolo nella Sogeaor, ma era la Provincia che doveva assumere la guida della società: «Da quel momento - scrive ancora Pietrino Scanu - la Provincia, forte del 58,79 per cento delle quote sociali, ha deciso di esercitare il suo ruolo di socio di maggioranza, sottoscrivendo l’intera quota dell’aumento di capitale di propria competenza e successivamente, sostenuta da una delibera del consiglio provinciale, disconosceva accordi e patti parasociali imponendo l’aumento del numero dei componenti il cda». Il cerchio è chiuso: il peso della Provincia cresce, quello della Camera di commercio diminuisce, la Regione continua a avere un ruolo marginale. E così la Camera di commercio decide di uscire dai giochi. (La Nuova Sardegna)
 
ammetto l'ignoranza e me ne scuso.... ma "Ernesto Campanelli" chi è/era ?!?

Il sergente A.M. Ernesto Campanelli, oristanese di adozione, era il secondo/meccanico di De Pinedo durante la trasvolata del 1925 quando furono i primi a toccare le coste dell’Australia arrivando dal cielo. L’impresa fu seguita da tutti gli italiani con entusiasmo e ovunque furono accolti come eroi nazionali. I quotidiani gli dedicarono tutti la prima pagina. L'aeroporto di Oristano gli è stato dedicato con una cerimonia l'8 Novembre 2008.
 
Un pozzo senza fondo, uno spreco di denaro pubblico. Dovrebbe intervenire la Corte dei Conti.
Prima metteranno delle belle "X" su quella pista e meglio sarà.
 
Un pozzo senza fondo, uno spreco di denaro pubblico. Dovrebbe intervenire la Corte dei Conti.
Prima metteranno delle belle "X" su quella pista e meglio sarà.

E anche questa è un'opinione rispettabile...! Però intanto su Oristano opererà il 7° reparto volo della PS, opera già l'antincendio regionale..... e io li farei almeno cominciare: si è mai visto un aeroporto che viene chiuso quando i lavori di ampliamento sono ancora in corso? Il mitico aeroporto di Venafiorita (poi diventato il vicino Costa Smeralda) è partito con molto meno, eppure....La provincia di Oristano ha un territorio quasi vergine dal punto di vista turistico:se c'è ancora libera imprenditoria in questo paese.....
 
E anche questa è un'opinione rispettabile...! Però intanto su Oristano opererà il 7° reparto volo della PS, opera già l'antincendio regionale..... e io li farei almeno cominciare: si è mai visto un aeroporto che viene chiuso quando i lavori di ampliamento sono ancora in corso? Il mitico aeroporto di Venafiorita (poi diventato il vicino Costa Smeralda) è partito con molto meno, eppure....La provincia di Oristano ha un territorio quasi vergine dal punto di vista turistico:se c'è ancora libera imprenditoria in questo paese.....

Come non quotarti!!
 
La provincia di Oristano ha un territorio quasi vergine dal punto di vista turistico:se c'è ancora libera imprenditoria in questo paese.....
La libera imprenditoria dovrebbe chiedere infrastrutture razionali e non sprechi di denaro pubblico che potrebbero essere investiti in opere ben più utili, ad esempio un collegamento ferroviario degno di questo nome con gli aeroporti di Elmas e Alghero e con i porti di Cagliari e Porto Torres, miglioramento dei collegamenti stradali, e così via.
Fenosu può rimanere solo un aeroporto di GA, il traffico commerciale è una follia che serve solo ai clientelismi della classe politica. E quella di Oristano - parlo per esperienza - è di qualità infima anche rispetto a una media della classe politica sarda già particolarmente bassa dal punto di vista morale e delle capacità.
 
La libera imprenditoria dovrebbe chiedere infrastrutture razionali e non sprechi di denaro pubblico che potrebbero essere investiti in opere ben più utili, ad esempio un collegamento ferroviario degno di questo nome con gli aeroporti di Elmas e Alghero e con i porti di Cagliari e Porto Torres, miglioramento dei collegamenti stradali, e così via.
Fenosu può rimanere solo un aeroporto di GA, il traffico commerciale è una follia che serve solo ai clientelismi della classe politica. E quella di Oristano - parlo per esperienza - è di qualità infima anche rispetto a una media della classe politica sarda già particolarmente bassa dal punto di vista morale e delle capacità.

Tu dov'eri quando a OR si stracciavano le vesti per l'aeroporto, l'irrinunciabile volano dello sviluppo ecc...? (non 20 anni, fa ma nel 2007 50 sindaci del territorio marciavano su Fenosu!). Prova a proporre ai tre maggiori aeroporti sardi di chiudere e di fare invece un mega aeoporto da 10 mln di pax al centro della Sardegna (che sarebbe allora stata la scelta giusta!)
Migliori collegamenti ferroviari in Sardegna sono solo sogni, stanno chiudendo bottega e la tengono aperta solo per esigenze sociali (leggi posti di lavoro).
E poi scusa, se tieni aperto un apt solo per la GA, credi di risparmiare? I servizi ci vogliono lo stesso. Non capisco il senso: o lo tieni aperto e cerchi di far venire quanti più aerei puoi, o lo chiudi del tutto.