Le dieci lamentele di chi vola «Vincono»...


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deepout83

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8 Gennaio 2008
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La ricerca/Gli italiani tra i più tolleranti, i tedeschi i più infastiditi

Le dieci lamentele di chi vola «Vincono» i calci allo schienale
Malcostume a bordo, cosa dà più fastidio?
Le «spinte» da dietro, chi russa e i bambini lasciati liberi

MILANO — La tolleranza, si sa, diminuisce proporzio*nalmente ai metri cubi in cui deve essere esercitata: più è piccolo lo spazio che dobbiamo condividere con gli altri e più si abbassa la so*glia di sopportazione. Ecco così che dentro la cabina di un aereo, per una, dieci, ma*gari quindici ore, i nervi so*no messi a dura prova: il pas*seggero seduto dietro di noi che ci fa sobbalzare puntan*do le ginocchia sul retro del nostro sedile, quello al no*stro fianco che allunga gambe&braccia invadendo il nostro spazio vitale già ri*dotto ai minimi termini, la signora che ci sta davanti che reclina la sua poltrona in pieno lunch facendo sci*volare il vassoio con tutto quello che ci sta sopra sulle nostre gambe.

Quanta invi*dia per le cuffiette del ragaz*zotto sprofondato nella pol*trona al di là del corridoio, se non fosse per quel*l’unz* unz che a lui concilia il sonno ma a noi martella il cervello. È lungo l’elenco delle catti*ve abitudini in aereo. British Airways ha messo in fila le prime dieci che infastidisco*no i suoi passeggeri più fede*li (ma solo quelli non bri*tish che decollano e atterran*no dal Terminal 5 di Londra Heathrow) e insieme ha pro*vato a misurare livelli di tol*leranza o irritabilità in base alla nazionalità. Risultato: gli italiani sono tra i più tol*leranti in cabina, subito do*po i danesi e praticamente a pari merito con gli svedesi. I più irritabili sono invece i passeggeri tedeschi, quindi i belgi e gli svizzeri. L’indagine è stata condot*ta da YouGov per conto del*la compagnia britannica in*tervistando quasi tremila viaggiatori di nove naziona*lità Ue. Al primo posto nella classifica dei comportamen*ti (degli altri) che più irrita*no c’è lo sgambettare di chi siede alle nostre spalle e ci trasforma in un punching ball: calci e ginocchiate che colpiscono il retro dello schienale magari proprio quando cerchiamo di pren*der sonno. La cattiva abitudi*ne è la più odiata da tutti gli italiani e dagli altri passegge*ri Ue. Al secondo posto nella graduatoria italiana c’è un’al*tra invasione di campo: quel*la compiuta con arti vari (e magari chili di troppo) ai danni del nostro spazio vita*le. Mentre al terzo ci sono i passeggeri che non control*lano i propri figli lasciandoli liberi di urlare e correre in cabina come al parco diverti*menti. Da sottolineare che davanti a questa cattiva abi*tudine gli italiani si dimo*strano i più tolleranti, segui*ti a ruota dai rigidissimi te*deschi.

La classifica continua con quei comportamenti che non intaccano il nostro spa*zio vitale ma le nostre orec*chie: i passeggeri che russa*no, quelli che si lamentano per tutto il viaggio (magari coinvolgendoci nella loro conversazione a senso uni*co), quelli che parlano ad al*ta voce. E ancora: i passegge*ri che mangiano rumorosa*mente e quelli che tengono il volume delle cuffiette trop*po alto. All’ultimo posto una cattiva abitudine che so*lo fino a qualche anno fa era in pole position: i sedili recli*nati. «Sono molti i passeggeri che soffrono di stress da viaggio in aereo, perfino quelli più abituati a volare possono a volte sentirsi tesi e irritati» afferma Mark Mo*scardini, commercial mana*ger di British Airways per l’Italia e Malta. Ecco così che la compagnia ha predispo*sto anche un vademecum per affrontare il volo (e le cattive maniere dei compa*gni di viaggio) nel modo più rilassato possibile: mai salire a bordo già stressati, evitare di assumere troppo alcol, magari (perché no) concedersi un massaggio, durante il volo ascoltare mu*sica o guardare un film. Attenzione, però, al volu*me delle cuffiette. E a non mettere in pratica una catti*va abitudine tipicamente no*strana non contemplata nel*l’indagine anglosassone: «Quella di spegnere il telefo*nino solo un istante prima del decollo — concordano le associazioni degli assi*stenti di volo italiani — e di riaccenderlo un istante do*po l’atterraggio».

Alessandra Mangiarotti
25 maggio 2009


http://www.corriere.it/cronache/09_...la_d2e43b8c-48f3-11de-887b-00144f02aabc.shtml


confermate????
 
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