La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali


belumosi

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Se ho capito bene, negli scali fino a 3M di pax, gli enti pubblici potranno coprire illimitatamente gli importi relativi alle infrastrutture, mentre per i microscali entro i 200.000 pax, ci potranno essere sovvenzioni anche per costi operativi.
Il tutto senza più dover chiedere il preventivo assenso della Commissione.

In pratica, più uno scalo è inutile, maggiore sarà la libertà di buttarci dentro soldi pubblici.
E senza più controlli preventivi da parte di Bruxelles.

In particular, the new provisions exempt from prior control by the Commission public investments in existing regional airports. As long as they serve less than 3 million passengers per year. There are more than 420 airports of this size in the EU – they account for more than 80% of all airports in the EU but only about 13% of air traffic. These airports will be able to receive aid to maintain and upgrade their infrastructures, if they respect the criteria in the Regulation.
For small existing airports, the Regulation also allows Member States to help cover operating costs. By small airports I mean those handling less than 200 000 passengers per year. These may not always be as profitable as larger airports, but they can play an important role for the connectivity of a region and are unlikely to have much effect on competition. Airports of this size account for almost half of all EU airports but less than 1% of air traffic. Therefore, it should be up to the relevant region – and its citizens – to decide if they want to spend public funds to support these small airports.

http://europa.eu/rapid/press-release_STATEMENT-17-1367_en.htm
 
Re: La UE liberalizza gli aiuti pubblici per i piccoli aeroporti

Ma se non ho letto male ha escluso Trapani e Comiso..

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Re: La UE liberalizza gli aiuti pubblici per i piccoli aeroporti

Mi riservo di leggere il dettaglio della nuova normativa, ma su due piedi mi viene da dire "nulla di nuovo", aggiungendo che la Commissione si è probabilmente voluta levare di torno un'inutile seccatura.

Le linee guida attuali già permettevano di coprire gli investimenti infrastrutturali negli aeroporti regionali, per due motivi: il primo è che le ragioni della concorrenza vengono meno di fronte alla necessità di rendere accessibili i territori isolati e svantaggiati; questo perchè un "aeroporto regionale", per sua natura, non distorce la concorrenza con altri scali limitrofi, visto che per essere considerato tale deve avere un traffico <3M e deve essere situato ad almeno 100 km di distanza (e/o almeno 60 minuti di percorrenza in macchina/bus/treno/AV) da un altro scalo. Visto quindi che gli aiuti di Stato, a queste condizioni, erano già ammissibili, la Commissione credo abbia semplicemente deciso di non dover aprire ogni volta una valutazione, che comporta un onere burocratico.

Personalmente, e se questa lettura è corretta, sono d'accordo con la Commissione.

Per quanto riguarda i "piccoli aeroporti", che immagino siano quelli, appunto, con scarso traffico ma localizzati nella catchment area di uno scalo maggiore, non so interpretare perchè non conosco quella che era la normativa al riguardo. Ma se è giusta l'interpretazione precedente allora lo sarà probabilmente anche in questo caso (cioè i contributi sono comunque ammissibili, quindi tanto vale non richiedere la comunicazione da parte dello stato membro).

Di nuovo, ragionevole.


Ma se non ho letto male ha escluso Trapani e Comiso..

Non so Comiso, ma ai sensi del diritto UE Trapani non è nè un "piccolo aeroporto", nè un "aeroporto regionale", quest'ultimo in quanto è a meno di 100km di distanza da PMO (mi sembra i km siano 98, o qualcosa del genere).
 
Re: La UE liberalizza gli aiuti pubblici per i piccoli aeroporti

Credo infine sia sbagliato parlare di liberalizzazione, perchè mi sembra di capire che quello che viene a cadere è solo l'obbligo di comunicazione.
 
Re: La UE liberalizza gli aiuti pubblici per i piccoli aeroporti

Se ho interpretato bene, le sovvenzioni pubbliche dovrebbero essere impostate come segue:

fino a 3M di pax:

ok spese infrastrutturali
ok co-marketing mediante bando
no spese operative di gestione

fino a 200.000 pax:

ok per tutte e tre le voci.

Di fatto peraltro sembra che anche le spese di gestione possano essere sovvenzionate dagli scali under 3M: è sufficiente fare la cresta alla cifra destinata al co-marketing e farsi pagare l'eccesso dalle compagnie aggiudicatarie dei bandi attraverso tasse, diritti, handling, sicurezza e similari.

In pratica la UE ha detto: "signori miei, questi scali sono troppo piccoli per alterare la concorrenza, per cui se volete buttarci dei soldi per questioni politiche interne, per noi non è un problema. Basta che rispettiate la normativa UE su co-marketing, appalti e bandi vari"
 
Re: La UE liberalizza gli aiuti pubblici per i piccoli aeroporti

Confermo la mia ipotesi, e cioè come a cambiare sia solo l'obbligo di notifica mentre le regole rimangono le stesse di prima.
Credo che il passaggio chiave sia questo:

Over the past few years the Commission has taken more than 30 State aid decisions on ports and more than 50 State aid decisions on airports. So, we now have a good idea of which measures are likely to distort competition and which are not.

Negli ultimi anni hanno fatto le pulci ai conti dei piccoli apt di mezza Europa, e ai loro contributi alle LLCC. I risultati delle varie inchieste hanno permesso finalmente di stabilire delle regole, che sono quelle riportate in questo thread. Visto che ora è chiaro cosa si possa fare e cosa no, non c'è più bisogno di andare a valutare caso per caso, sia per alleggerire il lavoro della Commissione e sia perchè, una volta che si è deciso che un investimento è ammissibile, tanto vale farlo procedere in maniera spedita.
 
Re: La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali

@aless

mi sembra che la presenza di scali distanti meno di 100 km non sia causa di esclusione dallo status di aeroporto regionale (che peraltro non mi pare sia definito attraverso limiti precisi) e dei relativi aiuti. Finora serviva la notifica preventiva individuale per via della possibile maggior distorsione del mercato dovuta alla presenza di uno scalo vicino.

Questo dovrebbe essere l'orientamento della UE prima dell'approvazione delle nuove norme (che non ho ancora trovato in forma estesa).

http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52014XC0404(01)&from=EN
 
Re: La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali

@aless

mi sembra che la presenza di scali distanti meno di 100 km non sia causa di esclusione dallo status di aeroporto regionale (che peraltro non mi pare sia definito attraverso limiti precisi) e dei relativi aiuti. Finora serviva la notifica preventiva individuale per via della possibile maggior distorsione del mercato dovuta alla presenza di uno scalo vicino.

Questo dovrebbe essere l'orientamento della UE prima dell'approvazione delle nuove norme (che non ho ancora trovato in forma estesa).

http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52014XC0404(01)&from=EN

Ti confermo che il documento di base è quello: le linee guida del 2014. Nella forma sono stato impreciso perchè andavo a memoria, ma la sostanza era corretta.

L'aeroporto regionale è definito come quello: "con un volume di traffico annuo di passeggeri fino a 3 milioni" (par. 25, n. 26).

Nelle diverse indagini condotte negli ultimi anni (io ho visto più da vicino quella su Alghero, che è stata tra le basi per scrivere le regole del 2014) si è stabilito che gli investimenti infrastrutturali possono essere sovvenzionati dai soggetti pubblici nel caso degli aeroporti regionali che svolgono funzioni di accessibilità territoriale in zone isolate/svantaggiate, a patto di non distorcere la concorrenza tra aeroporti e cioè a patto che l'apt beneficiario non sia localizzato nella catchment area di un secondo apt: "a circa 100 chilometri o a circa 60 minuti di percorrenza in automobile, autobus, treno o treno ad alta velocità" (par. 25, n. 26, con eventuali distinguo). Queste almeno sono state le motivazioni della Commissione quando ha dichiarato ammissibile gli aiuti di Stato alla SoGeAAl.

Visto che, grossomodo, si ci è stabilizzati su questa posizione, ora non si chiede più agli Stati di comunicare gli aiuti, a patto che ricadano in questa precisa fattispecie. Non so che forma prenderà la decisione del 17 maggio, ma quando lo sapremo vedremo i dettagli. Nel frattempo, non mi sembra di capire cambi altro.

Il precedente grassetto sta a sottolineare come qui si stia parlando di aiuti di Stato e di concorrenza tra scali, e non tra compagnie aeree. Quello è un altro paio di maniche e le regole sono abbastanza più severe (bando, operazione in regime di mercato, etc.).
 
Re: La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali

L'aeroporto regionale è definito come quello: "con un volume di traffico annuo di passeggeri fino a 3 milioni" (par. 25, n. 26).
Mi era sfuggito. Grazie. :)
Nelle diverse indagini condotte negli ultimi anni (io ho visto più da vicino quella su Alghero, che è stata tra le basi per scrivere le regole del 2014) si è stabilito che gli investimenti infrastrutturali possono essere sovvenzionati dai soggetti pubblici nel caso degli aeroporti regionali che svolgono funzioni di accessibilità territoriale in zone isolate/svantaggiate, a patto di non distorcere la concorrenza tra aeroporti e cioè a patto che l'apt beneficiario non sia localizzato nella catchment area di un secondo apt: "a circa 100 chilometri o a circa 60 minuti di percorrenza in automobile, autobus, treno o treno ad alta velocità" (par. 25, n. 26, con eventuali distinguo). Queste almeno sono state le motivazioni della Commissione quando ha dichiarato ammissibile gli aiuti di Stato alla SoGeAAl.

Visto che, grossomodo, si ci è stabilizzati su questa posizione, ora non si chiede più agli Stati di comunicare gli aiuti, a patto che ricadano in questa precisa fattispecie. Non so che forma prenderà la decisione del 17 maggio, ma quando lo sapremo vedremo i dettagli. Nel frattempo, non mi sembra di capire cambi altro.

Il precedente grassetto sta a sottolineare come qui si stia parlando di aiuti di Stato e di concorrenza tra scali, e non tra compagnie aeree. Quello è un altro paio di maniche e le regole sono abbastanza più severe (bando, operazione in regime di mercato, etc.).
Hai ragione. Sembra semplicemente un adempimento in meno, mantenendo le vecchie regole (che a memoria non ricordavo così permissive).
Visto che hai potuto approfondire la questione, secondo te senza la necessità di un consenso preventivo non c'è il rischio di fughe in avanti?
Nel senso che qualche ente pubblico potrebbe lanciarsi in sovvenzioni maggiori di quelle permesse?
In fondo una volta rispettata l'apertura a tutte le imprese UE per quanto riguarda i lavori, suppongo che la UE si muoverebbe solo dietro denuncia da parte di qualcuno. E in ogni caso le conseguenze arriverebbero dopo anni...
Come funziona il meccanismo di controllo?

PS A questo punto ti chiederei anche di modificare il titolo.
 
Re: La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali

Hai ragione. Sembra semplicemente un adempimento in meno, mantenendo le vecchie regole (che a memoria non ricordavo così permissive).
Visto che hai potuto approfondire la questione, secondo te senza la necessità di un consenso preventivo non c'è il rischio di fughe in avanti?
Nel senso che qualche ente pubblico potrebbe lanciarsi in sovvenzioni maggiori di quelle permesse?
In fondo una volta rispettata l'apertura a tutte le imprese UE per quanto riguarda i lavori, suppongo che la UE si muoverebbe solo dietro denuncia da parte di qualcuno. E in ogni caso le conseguenze arriverebbero dopo anni...
Come funziona il meccanismo di controllo?

Ti do il mio personale parere, che come tale va preso: la vera notizia è che la Commissione ha finalmente deciso, dopo più di 10 anni, quali sono le regole da seguire nel caso di finanziamenti pubblici agli aeroporti minori, cosa questa non scontata visto che per anni l'ha fatta da padrona l'incertezza.

In breve, queste regole prevedono che se uno Stato membro vuole buttare/investire risorse in aeroporti non competitivi, allora è libero di farlo a patto di non creare distorsioni nel mercato interno, tanto delle infrastrutture quanto delle compagnie. Sempre per usare il caso di Alghero, conta che l'indagine fu aperta, mi sembra, nel 2007 (dopo la denuncia da parte di Air One relativa alle sovvenzioni alle LLCC, per poi estendersi autonomamente alle spese per l'espansione delle infrastrutture aeroportuali), per chiudersi nel 2015. Quegli 8 anni, in cui parallelamente decine di altre indagini sono state aperte in tutta Europa, sono appunto serviti a migrare dalle Linee Guida del 2005 (le prime dell'epoca LLCC) a quelle attuali del 2014. Ora si sta semplicemente mettendo a regime il sistema.

Come ho già detto ieri, mi sembra un quadro abbastanza ragionevole, perchè il ruolo della Commissione non è quello di mettere il becco nella discrezionalità politica degli Stati, bensì quello di assicurare il funzionamento del mercato interno. Cioè, in linea di principio sono d'accordo a che si lasci un margine di flessibilità per quegli Stati che decidono di investire in territori svantaggiati al fine di assicurare dotazioni infrastrutturali altrimenti insostenibili in un puro regime di mercato.

Ciò detto, la DG COMP mantiene sempre i suoi poteri di indagine nel suo ambito di competenza, dunque nel caso di violazioni sussiste sempre il suo potere di intervento. Il venir meno dell'obbligo di comunicazione preventiva significa che non è più necessario valutare caso per caso, perchè finalmente esistono delle regole da seguire.
 
Re: La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali

Grazie Aless. :)
 
Re: La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali

Grazie a te per aver postato la notizia!
 
Re: La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali

e puntualmente da Foggia...
Il Gino Lisa può tornare a decollare. Landella: “Regione affidi subiti i lavori per l’allungamento della pista”

La commissione europea ha rimosso il vincolo sugli aiuti di stato. Ci sono 14 milioni per l'allungamento della pista

Nuovi sviluppi sull’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia, la commissione europea ha rimosso il vincolo sugli aiuti di stato. I 14 milioni di euro finalizzati all’allungamento della pista possono essere utilizzati, spetterà alla Regione Puglia affidare al più presto i lavori. Questo il commento del sindaco di Foggia Franco Landella ha accolto la notizia
“La rimozione del vincolo sugli aiuti di Stato per gli interventi infrastrutturali sugli aeroporti regionali da parte della Commissione Europea è una buona notizia per Foggia e la Capitanata. Si chiude così una lunga fase di confronto attorno alla natura e all'utilizzo del finanziamento di 14 milioni di euro finalizzato all’allungamento della pista dell’aeroporto ‘Gino Lisa’. Quella che si apre adesso è dunque la fase che porterà all’affidamento dei lavori da parte della Regione Puglia e alla materiale realizzazione delle opere.
Sono personalmente soddisfatto per la conferma di un orientamento che il territorio aveva sostenuto più volte ed in innumerevoli circostanze. Avevamo contestato quella che consideravamo una rigidità che non teneva conto della necessità di mettere il ‘Gino Lisa’ nella condizione di stare sul mercato con pari dignità rispetto ad altri scali aeroportuali. Oggi questa nostra posizione ha trovato riscontro, a coronamento di un lavoro che tutti gli attori del territorio, che approfitto per ringraziare, hanno condotto in modo sinergico e condiviso.
L’appello che rivolgo alla Regione Puglia è quello di accelerare al massimo l’iter per l’affidamento dei lavori, senza perdere un solo minuto di tempo. Possiamo e dobbiamo rapidamente recuperare il ritardo accumulato in ragione proprio del vincolo europeo, che ha di fatto congelato l’inizio degli interventi infrastrutturali per l’allungamento della pista.
Siamo di fronte ad una svolta straordinariamente rilevante, che va colta e sfruttata, restituendo all’aeroporto della provincia di Foggia il suo ruolo e la sua funzione, sia nel sistema trasportistico regionale sia sul fronte dell’appetibilità del nostro territorio nell'ambito nazionale ed internazionale. Poter esprimere finalmente la sua piena potenzialità, significa per il ‘Gino Lisa’ diventare strumento decisivo al servizio di un’offerta autorevole soprattutto nel segmento turistico. Una scommessa che è possibile vincere continuando a tenere unito il fronte istituzionale, economico e sociale, così come è accaduto sino ad oggi. E rilanciando con maggiore forza una visione moderna dello sviluppo della Capitanata, anche in termini di strategie di mobilità”.
http://www.foggiatoday.it/economia/aeroporto-gino-lisa-foggia-sblocco-aiuti-di-stato.html
 
Re: La UE "liberalizza" gli aiuti pubblici per gli aeroporti minori e regionali

Non sono sicuro che, anche prima, i lavori di allungamento pista ricadessero nella voce aiuti di Stato.