La Regione venderà gli aeroporti pugliesi


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BRU/BDS
La Regione venderà gli aeroporti pugliesi
L’assessore Minervini: «Apriamo ai privati
Il pubblico da solo non può più sovvenzionare»

BARI - «Il sistema aeroportuale pugliese ha concluso la fase di start-up trasformandosi in una realtà importante che, come riportato da uno studio dell’Enac, sarà tra i dieci scali strategici italiani. Perciò occorre trovare nuove occasioni di sviluppo con l’apporto dei privati nel capitale della società». Guglielmo Minervini, assessore regionale ai Trasporti, detta la linea per attirare capitali freschi nella gestione di Aeroporti di Puglia (il 99,4% delle quote è in mano alla Regione).

Sulla formula di vendita Minervini non ha ancora elaborato un piano, ma la strada è stata tracciata: «Discuteremo con soggetti che abbiano interesse a investire e ampliare la rete dei collegamenti avendo anche come obiettivo la creazione di utili». Adp gestisce, in regime di concessione totale quarantennale (del 2003), il sistema aeroportuale pugliese costituito dagli scali di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto. Nell’ultimo triennio ha portato il numero dei passeggeri dai 3,5 milioni del 2008 ai 5 milioni del 2010 sfruttando un’ampia rete di collegamenti nazionali e internazionali. «Per la Regione — chiarisce Minervini — gli aeroporti non possono essere considerati delle mere infrastrutture, ma strumenti per alimentare l’economia e il turismo. Non è un caso che dal 2002 al 2011 siano stati spesi nelle strutture ben 357 milioni a cui vanno aggiunti 21 in corso di realizzazione e 90 rientranti nel piano Sud. I collegamenti? La rete è stata sviluppata con il finanziamento di 79 milioni. Basti pensare che nel 2002 c’erano 10 voli, saliti ai 110 della stagione in corso. Questo è un patrimonio. Questo soprattutto per Bari e Brindisi. Su Foggia, invece, la fase di start up non si è conclusa e ora dovremo valutare, insieme al territorio, come affrontare la questione verificando prima che esistano le risorse necessarie».

L’idea di aprire ai privati, tuttavia, dovrà anche essere pesata con la reale sostenibilità delle tratte «in vista — come spiega Minervini — del blocco dei finanziamenti legati ai fondi comunitari che termineranno nel 2013». La stessa Ryanair, che grazie al supporto della Regione, porta indici di riempimento a oltre l’80% dei posti disponibili, registra un contratto che si concluderà tra due anni (attualmente costa 6 milioni all’anno). «L’intento — prosegue l’assessore regionale ai Trasporti — è di creare un mercato che si regga senza supporti. Alcuni voli, come l’ultimo della Helvetic su Zurigo, sta dando buoni risultati. Inoltre, va intensificata l’attività di coordinamento con il settore e la filiera delle vacanze e del tempo libero. Solo così si sostiene un mercato che deve remunerare chi investe e l’intero territorio». Sui tempi che porteranno alla privatizzazione Minervini non si sbilancia, ma resta un punto fermo: «La società non potrà che restare a maggioranza pubblica perché è una leva di crescita delle Puglia, ma i privati che decideranno di scommettere avranno i margini per incassare utili».

Vito Fatiguso
23 agosto 2011
http://corrieredelmezzogiorno.corri...eragli-aeroporti-pugliesi-1901341977712.shtml