La IATA lancia l'alarme. Il settore ancora in rosso


dreamliner

Il Gascoigne dei Tripreportisti
Utente Registrato
5 Ottobre 2007
6,046
6
0
Victoria BC
Previsioni Iata: nel 2009 il trasporto aereo perderà 9 miliardi di dollari
E' la peggior crisi di sempre del settore. In due anni potrebbero essere bruciati 20 miliardi di dollari

Il 2009 nuovo «anno nero» per l'aviazione civile (Ap)
MILANO - Nuovo «anno nero» per il trasporto aereo che quest'anno perderà nove miliardi di dollari. Queste le previsioni della Iata, l'associazione che raggruppa la maggior parte delle compagnie aeree del mondo, a fronte del peggior crollo che l'industria aeronautica ha mai subito. Questa nuova previsione è doppiamente peggiore rispetto a quanto previsto solo nel marzo scorso in cui si ipotizzava una perdita di 4,7 miliardi di dollari e l'attuale situazione si presenta peggiore di quanto accaduto l'11 settembre 2001 a seguito degli attentati terroristici.

PREVISIONI - Le previsioni 2009, sommate alle perdite del 2008 (10,4 miliardi di dollari), portano ad un perdita alla cifra record di quasi 20 miliardi di dollari. «Non ci sono precedenti ad un tale disfacimento» ha commentato il direttore generale della Iata, Giovanni Bisignani intervenendo all'assemblea annuale dell'associazione. Nonostante il calo dei prezzi del petrolio, secondo l'associazione mondiale delle aviolinee, i vettori scontano un calo del traffico passeggeri dell'8% che sale al 17% per le merci a causa della peggior crisi economica mondiale dopo quella degli anni '30. E anche le prospettive non sembrano attenuare le fosche previsioni perchè la ripresa economica rischia di vedere un nuovo aumento dei prezzi petroliferi.

LE PERDITE CONTINENTE PER CONTINENTE - Le previsioni per il 2009 prevedono perdite per i vettori di tutte le regioni. Per le compagnie del Nord America si prevedono perdite per 1 miliardo di dollari. Rispetto al 2008 le perdite si sono significativamente ridotte dato che ammontavano a 5,1 miliardi di dollari. Esiste l'impossibilitá di coprirsi dai rischi, situazione che nel 2008 ha pienamente esposto l'industria statunitense all'aumento dei prezzi del carburante. Questo nel 2009 si è rivelato un vantaggio dato che per i vettori statunitensi è stato di pieno giovamento vendere ai prezzi correnti mentre i prezzi del petrolio scendevano. Anche i tagli sulla capacità sono di ausilio. Per i vettori europei si prevedono perdite per 1,8 miliardi di dollari con un collasso della domanda per i servizi premium in tutti i maggiori mercati serviti dai vettori regionali (all'interno dell'Europa, del Nord Atlantico e dall'Europa all'Asia). Saranno le compagnie aeree dell'area Asia-Pacifico a riscontrare riscontreranno le maggiori perdite: 3,3 miliardi di dollari. Il Giappone, il più grande mercato di quest'area, sta affrontando una profonda recessione. I mercati in sviluppo di Cina e India stanno riscontrando le maggiori perdite dato che la domanda export che funge da forza trainante sta rallentando. Il rendimento questa volta è lievemente migliorato rispetto al 2008 quando la perdita sostenuta dai vettori di questa regione è stata di 3,9 miliardi di dollari. Malgrado la forte crescita del traffico passeggeri, i vettori mediorientali vedono aumentare le perdite a 1,5 miliardi di dollari. Per i vettori dell'America Latina si prevedono perdite per 900 milioni di dollari dato che l'impatto della recessione negli Stati Uniti ed in Cina indebolisce la domanda per i prodotti della regione mentre per i vettori africani si prevedono perdite per 500 milioni di dollari.


08 giugno 2009