Fonte: Corrieredellasera.it
Le cabine si svuotano e le compagnie si adeguano, riducendo o eliminando le poltrone più lussuose
MILANO - E se Michael O'Leary avesse davvero ragione? Da tempo oramai il numero uno di Ryanair è un convinto sostenitore dei voli in classe economy. Il suo credo: tagliare i costi, installare seggiole verticali e aumentare così il numero di passeggeri (pazienza se il viaggio risulterà scomodo e sgradevole). Il biglietto in seconda rimane la soluzione ideale per gli amanti del low cost, per gli studenti squattrinati e per chi preferisce spostarsi senza troppi fronzoli. In tempi di crisi, tuttavia, anche i super manager scelgono le poltrone meno comode. Tanto che sempre più compagnie aeree decidono di ridurre o addirittura eliminare completamente la prima classe.
POSTI VUOTI IN PRIMA - La crisi è arrivata anche ad alta quota. Sono sempre meno infatti gli uomini d'affari che possono permettersi posti a 15.000 dollari. Il risultato: le cabine di prima e business si svuotano. E le compagnie, giocoforza, iniziano ad adeguarsi. Con una decisione drastica: ridurre o addirittura eliminare del tutto le lussuose poltrone di «first class». Le cifre parlano chiaro: nel 2009 il numero di posti acquistati sui voli internazionali in business e first è calato del 16 per cento. È quanto riporta l'International Air Transport Association, l'organizzazione internazionale delle compagnie aeree cui oggi aderiscono più di 230 vettori. Tra le società che intendono tagliare entro i prossimi mesi questo tipo di sistemazioni ci sono le americane AirTran (acquistata recentemente da Southwest Airlines) e United Airlines, così come l'australiana Qantas. Nella sua nuova configurazione il Boeing 747 del gruppo United ha circa 70 poltrone di classe economica in più e 20 di business in meno.
INVERSIONE - Negli Stati Uniti, riporta il quotidiano Usa Today, la maggior parte dei voli interni offre solo due sezioni: la classe economica e un posto nella parte più «nobile» (e costosa), i biglietti "premium", come li chiamano gli esperti del settore, che comprende first class e business class. Negli ultimi anni i vettori hanno investito parecchio denaro soprattutto nei servizi delle classi superiori. Senza grandi risultati. Tra le armi di marketing utilizzate c'era la «premium economy», una sorta di via di mezzo: poltroncine che offrono più spazio rispetto alle sistemazioni meno costose. «Sui voli internazionali a lunga percorrenza è oramai chiara la tendenza di rimettere mano alla conformazione delle cabine, tagliando le sistemazioni premium e aumentando la disponibilità in economica», conferma anche Bryan Saltzburg di TripAdvisor, il portale che raccoglie la community di viaggiatori più grande del mondo.
Elmar Burchia
21 ottobre 2010
Le cabine si svuotano e le compagnie si adeguano, riducendo o eliminando le poltrone più lussuose
MILANO - E se Michael O'Leary avesse davvero ragione? Da tempo oramai il numero uno di Ryanair è un convinto sostenitore dei voli in classe economy. Il suo credo: tagliare i costi, installare seggiole verticali e aumentare così il numero di passeggeri (pazienza se il viaggio risulterà scomodo e sgradevole). Il biglietto in seconda rimane la soluzione ideale per gli amanti del low cost, per gli studenti squattrinati e per chi preferisce spostarsi senza troppi fronzoli. In tempi di crisi, tuttavia, anche i super manager scelgono le poltrone meno comode. Tanto che sempre più compagnie aeree decidono di ridurre o addirittura eliminare completamente la prima classe.
POSTI VUOTI IN PRIMA - La crisi è arrivata anche ad alta quota. Sono sempre meno infatti gli uomini d'affari che possono permettersi posti a 15.000 dollari. Il risultato: le cabine di prima e business si svuotano. E le compagnie, giocoforza, iniziano ad adeguarsi. Con una decisione drastica: ridurre o addirittura eliminare del tutto le lussuose poltrone di «first class». Le cifre parlano chiaro: nel 2009 il numero di posti acquistati sui voli internazionali in business e first è calato del 16 per cento. È quanto riporta l'International Air Transport Association, l'organizzazione internazionale delle compagnie aeree cui oggi aderiscono più di 230 vettori. Tra le società che intendono tagliare entro i prossimi mesi questo tipo di sistemazioni ci sono le americane AirTran (acquistata recentemente da Southwest Airlines) e United Airlines, così come l'australiana Qantas. Nella sua nuova configurazione il Boeing 747 del gruppo United ha circa 70 poltrone di classe economica in più e 20 di business in meno.
INVERSIONE - Negli Stati Uniti, riporta il quotidiano Usa Today, la maggior parte dei voli interni offre solo due sezioni: la classe economica e un posto nella parte più «nobile» (e costosa), i biglietti "premium", come li chiamano gli esperti del settore, che comprende first class e business class. Negli ultimi anni i vettori hanno investito parecchio denaro soprattutto nei servizi delle classi superiori. Senza grandi risultati. Tra le armi di marketing utilizzate c'era la «premium economy», una sorta di via di mezzo: poltroncine che offrono più spazio rispetto alle sistemazioni meno costose. «Sui voli internazionali a lunga percorrenza è oramai chiara la tendenza di rimettere mano alla conformazione delle cabine, tagliando le sistemazioni premium e aumentando la disponibilità in economica», conferma anche Bryan Saltzburg di TripAdvisor, il portale che raccoglie la community di viaggiatori più grande del mondo.
Elmar Burchia
21 ottobre 2010